Fine stagione 2013-2014 e Istituto Lama Tzong Khapa

Ho usato un termine un po’ calcistico (“stagione 2013-2014”) per indicare la fine delle vacanze e il prossimo rientro al lavoro 😦 In effetti il vero spartiacque tra due anni, per chi ha un lavoro “classico” con ferie più o meno agostane, è questo anziché le vacanze natalizie… anche perché Lady Wolf, che lavora per un commercialista, sotto Natale di vacanze ne ha davvero poche o nulla.

Colgo allora l’occasione per fare una breve disamina del periodo. Personalmente parlando, abbiamo quasi terminato ferie che sono state caratterizzate dal maltempo più o meno senza soluzione di continuità, si saranno salvati si e no cinque o sei giorni, incluse le giornate di ieri e di oggi. Peccato, perché avendo terminato il trasloco a metà Luglio non avevamo nemmeno goduto dei pochi weekend estivi precedenti e quindi abbiamo praticamente saltato tutti i viaggetti “fuori-porta” che ci piacciono tanto.

Comunque qualcosa abbiamo fatto. Un paio di giorni fa, in particolare, abbiamo fatto un salto all’Istituto Lama Tzong Khapa, in quel di Pomaia, in provincia di Pisa. Si tratta di uno dei principali siti di buddhismo tibetano d’Europa. Ci ero già stato nel 1999, ovvero ormai quindici anni fa, e da parecchio volevo mostrarlo anche a Lady Wolf che ha particolarmente apprezzato. Il posto è immerso nelle colline toscane, è molto silenzioso, e anche chi vi abita o ci va a fare pratica, studiare o meditare, rispetta tale silenzio. Non ci sono insomma schiamazzi o rumori, e si respira un’aria di serenità. Mi è piaciuto molto il commento che dopo una mezz’ora ha fatto Lady Wolf: “… mi sembra che tutto sia rimasto fuori”, dove “tutto” è quanto di negativo aveva accumulato, soprattutto per le difficoltà legate al lavoro, nel corso dell’anno. Ci torneremo sicuramente, stavolta fermandoci anche per un paio di notti, magari seguendo uno dei corsi offerti ai visitatori.

Comunque ci siamo portati a casa alcuni oggettini di arredo, oltre a qualche libro, che mi piacciono molto e che, spero, portino anche un po’ di serenità e fortuna 🙂 Si tratta di due drappi verticali di buona fortuna, con impresso il mantra om mani padme hum, e di una ruota di preghiera, contenente un rotolino di mantra della Grande Compassione, che potete vedere nelle immagini.

Non sono buddhista, tuttavia questa è una delle filosofie alle quali mi sento più vicino, lo definirei più un “metodo” per controllare i propri stati mentali e liberarsi dalla sofferenza, che una filosofia o una religione, anche se certamente ha richiami legati alla tradizione e alla cultura nella quale si è sviluppata che richiamano una vera e propria religione.

Obiettivi per… la stagione 2014-2015? Bé, per Lady Wolf è imperativo trovare un nuovo lavoro. Sappiamo che non sarà facile, ma sono convinto che ce la farà. Anche a me piacerebbe cambiare, aprire un’attività che sia tutta mia, ma essendo il mio un lavoro full time e discretamente retributo, mi rendo conto che il mio “salto” sarebbe più rischioso. Quindi… non lo accantono, diciamo che resterà il classico sogno nel cassetto da tirare fuori al momento opportuno… se tale momento arriverà mai.

Poi, vorrei riuscire a dedicare più spazio proprio alle pratiche di controllo mentale ed emotivo a cui ho accennato sopra. Ci sono poche cose che mi spiazzano… ma quelle lo fanno molto, troppo. E ciò non va bene. Credo davvero che la grande parte della sofferenza delle nostre vite possa essere eliminata. E’ vero infatti che il dolore fisico, se c’è, resta, ma anche in questo caso esso è molto spesso accompagnato da stati di malessere mentale, come angoscia, paura, disperazione, o, in altri casi, rabbia e ira. Eliminate queste ed avrete eliminato la maggior parte della vostra sofferenza.

Per il resto, qua ci troviamo bene… spero che per qualche anno riusciremo ad evitare nuovi traslochi, anche se, lo sappiamo bene, la vita è come il Monopoli: esistono probabilità… ma anche – e tanti – imprevisti 🙂

30 pensieri su “Fine stagione 2013-2014 e Istituto Lama Tzong Khapa

  1. Questa estate penso che ce la ricorderemo tutti per il maltempo, anche se qui a Roma il tempo ad agosto si è ripreso.
    Doveva essere in un bel posto l’istituto che avete visitato.. pace e silenzio sono le cose che mi mancano di più..qui anche quando torni a casa stanca dal lavoro non hai possibilità di riposo.
    Che belli il drappo e la ruota di preghiera me li sarei portati a casa anche io 🙂
    Ed è bello anche lo scorcio del paese che hai ripreso, mi piace molto quella palazzina simile ad un castello. Visto così sembra un paese in stile Medioevo, molto caratteristico 🙂

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    • In realtà le foto si riferiscono all’Istituto, costituito dalla palazzina-castello e da pochi altri fabbricati. Poi ci sono anche casette in legno per chi voglia passare lì qualche giorno, magari per seguire uno dei loro tanti corsi (ne hanno sia di dharma, ovvero di insegnamenti buddhisti, che laici, come yoga, reiki e quant’altro. Poi, esiste anche il vero e proprio paese di Pomaia nelle vicinanze, ma è una cosa separata.

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  2. Certamente il posto che avete vivitato è molto corrispondente al tuo modo di essere e di pensare (e anche a quello di Lady Wolf, a quanto leggo). Anche a me piace visitare luoghi storici raccolti e pieni di spiritualità in cui si senso il rumore dei passi sul selciato, cosa che – vivendo in Sicilia – non accade molto frequentemente…

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  3. E anch’io sono convinta che – tolti f o r s e – i gravi mali prettamente fisici (tumori e simili), la stragrande naggiornanza dei malesseri dipenda dagli stati d’animo: mal di testa, gastriti, vertigini, allergie… Siamo noi a crearli! ‘è una persona che non sopporto e con cui sono costretta a coesistere per lavoro, ecco non dico che mi sta antipatica, dico che sono allergica a quella persona 😀

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    • Credo che spesso sia come scrivi. In alcuni casi è immediato riconoscere come i mali ce li provochiamo da soli, in altri è meno facile vedere tale correlazione. Certamente non arrivo fino all’estremo di pensare che ogni malessere sia riconducibile a nostri errori o comunque a qualcosa che potremmo controllare, ma… bene sarebbe stare con gli occhi aperti 😉

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  4. Ah la foto ritrae l’istituto eheh pensavo che era uno scorcio del tuo paese sono stata tratta in inganno dalla frase che hai scritto sopra la foto “qua ci troviamo bene” 😉
    Comunque veramente un bel posto! 🙂

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  5. Bellissima scelta, dopo un estate tanto faticosa. Non sapevo nulla di questo istituto, ma adesso me lo appunterò, potrebbe meritare una visita.
    Tanti auguri per un bell’autunno, in cui possiate mettere finalmente radici dopo tanto vagare tra una casa e l’altra, covando i prossimi cambiamenti – e saluti a tutta la vostra bellissima famiglia ^__^

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    • Grazie cara 🙂 Francamente le previsioni metereologiche per i prossimi mesi non sono delle migliori. Statisticamente, i mesi di ottobre e novembre sono quelli che hanno portato i disastri più grandi in Liguria, e dopo… gli esperti prevedono un inverno parecchio rigido 😦 Vabbé, staremo nella nostra casetta! 😀

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  6. Buongiorno Francesco 🙂 Leggere le tue parole sorseggiando the giapponese ed essere sempre sulla tua lunghezza d’onda: non sono buddhista ma trova sia un modo migliore per affrontare la vita e una “filosofia di vita”, appunto, da affiancare alla propria religione. Sei sempre “illuminante”.

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  7. Sai, Wolf, a volt mi capita di pensare che la stragrande maggioranza dei nostri malesseri dipenda da noi: secondo me, corpo e anima (o cuore, pensieri ecc.) siano strettamente collegati, a partire dall’accelerazione dei battiti cardiaci per emozione o dallo stringimento di gola: non diciam forse “mi sembra di impazzire / mi scoppia il cuore / mi prese un colpo”?

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  8. ciao Wolf.
    a Pomaia ci lavora la moglie di un mio cliente importante.
    A detta sua il posto è strepitoso, tu confermi ?
    come consigli di visitarlo ? facendo un weekend di meditazione o anche solo in giornata ?

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    • Bé, ovviamente dipende da persona a persona. Estremizzando, un ragazzo il cui pensiero fisso sia la discoteca, può essere che non troverebbe bello il luogo 😉 Ma mediamente credo che sia così, ne vale la pena. Se riesci e c’è qualcosa che ti interessa nei loro corsi, sia di dharma (insegnamenti buddhisti) che “laici” (diciamo “new age”, come reiki&C.), certamente l’accoppiata del posto e dell’insegnamento è l’ideale, ma anche respirare l’atmosfera pacifica del luogo per una giornata vale la fatica del viaggio (probabilmente tu ci metteresti all’incirca lo stesso tempo che impiego io da Genova). Credo di poter affermare che ciò è ancora più vero per chi arriva dal trambusto della città. A chi invece è avvezzo al posto o ci va spesso, magari una singola giornata non basta più. Come per chi abita in un luogo con un bellissimo panorama davanti agli occhi: dopo anni può succedere che non lo sappia apprezzare più come all’inizio.
      Comunque vitto e alloggio sono disgiunti dalle attività dei corsi, voglio dire che puoi anche decidere di fermarti una o più notti anche senza seguire alcunché.
      Chissà chi è la moglie del tuo cliente e se quel giorno abbiamo avuto a che farci 🙂
      Un salutone 🙂

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