La vita è una partita a scacchi… e pure un trasloco ;-)

Ho sempre pensato che in ogni cosa, perfino in un gioco,  mettiamo noi stessi. Certo, l’importanza della posta in gioco è diversa, eppure come ci comportiamo in una cosa di apparente poco conto, così, o almeno in modo similare, ci comporteremo nelle cose importanti. Ecco perché credo che perfino dalle cose piccole possiamo imparare importanti aspetti di noi stessi, del nostro modo di affrontare la vita, del nostro modo di agire. Studiandoci sopra, potremmo migliorare non solo ciò che stiamo facendo, che sia importante oppure no, ma anche come agiremo nelle nostre sfide future.

Ecco allora quanche altro pensiero nato dall’osservazione della preparazione al prossimo trasloco, previsto per il 16 di Luglio, e… delle solite partite a scacchi 🙂

1) Se non ne avete voglia, non avete tempo, siete di fretta… lasciate perdere.

Le cose richiedono concentrazione ed entusiasmo per funzionare bene. Alcune sfide tocca affrontarle lo stesso ma, per le altre, non siete obbligati. Perché fare qualcosa che non vi va veramente di fare o che sapete già avere buone probabilità di fallire a causa dello scarso tempo che potrete dedicargli?

2) Chi ben comincia è davvero a metà dell’opera…

Spesso non si vede l’ora di andare al nocciolo della faccenda, eppure iniziare con il piede sbagliato, errare le prime mosse, da’ un vantaggio all’avversario, che sia umano o il caso, che spesso si rivela irrecuperabile. Forse sarete obbligati a combatterla comunque, non sempre si può “abbandonare la partita”, e magari sarà anche una sfida che tirerete a lungo, sempre tesi all’inseguimento a causa di quell’errore iniziale. Ma, sotto sotto, sapete già di aver persa in partenza. Un vero peccato.

3) … ma l’altrà metà della strada è lunga: mai calare l’attenzione.

Bene sarebbe, quando possibile, avere una strategia, o meglio ancora un set di strategie a seconda di come si mette la vostra sfida. Vivere alla giornata è senz’altro una bella proposizione, ma spesso non è proprio il modo migliore di affrontare le sfide. Inoltre, non solo si deve fare mente locale alle mosse da fare il più possibile in anticipo, ma bisogna sapere che per quanto ci si sia preparati, il vento può cambiare e bisogna essere pronti a prendere una nuova rotta per arrivare alla meta prevista. Scorgere una tempesta in avvicinamento ma non fare nulla per evitarla perché ormai si è tracciato la rotta, non può che portare ad “una tremenda sciagura” (citazione dal film “The Mothman Prophecies” :-D).

4) Ogni partita è una storia a sé.

E’ un po’ un corollario del punto precedente. L’esperienza è utile, ma non può giocare al posto vostro. L’esperienza è solo una parte di ciò che serve. Anche se avete vinto le dieci partite precedenti, una mossa inaspettata, del vostro avversario o del fato, non solo è possibile, ma perfino probabile. Aspettarsi che tutto fili liscio, che il mare sia sempre piatto come una tavola e il vento sempre a favore, è quasi sempre una pia illusione. Quindi… occhi aperti!

5) Spesso è proprio nell’ultimo tratto che si commettono errori fatali.

Non se ne ha più voglia, la fine è a un passo e ormai sembra impossibile che qualcosa possa andare storto. E poi, come ben sa chi ha fatto la leva militare, negli ultimi metri di un percorso un sassolino pesa come un macigno, e un giorno è lungo cento. Quando si è in questo stato d’animo, è molto facile lasciarsi andare e… essere infilati in contropiede 😉

 

Bé, mi rendo conto che la morale è: attenzione all’inizio, attenzione nel viaggio, attenzione alla fine. E’ dura, lo so 😀

30 pensieri su “La vita è una partita a scacchi… e pure un trasloco ;-)

  1. Beh, queste indicazioni infatti sono utili per le partite a scacchi (che tanto mi affascinavano da ragazza) ma anche per la vita. Il problema per cui smisi di giocare, sua pur per hobby, fu proprio perchè la mia attenzione, soprattutto con l’andare avanti della partita tendeva ad avere cali imo ovvio, con le conseguenze che immagini. Ma nella vita non si può neanche smettere… 🙂

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    • In effetti mi piace molto cercare connessioni tra piccole cose semplici e cose grandi e molto più importanti 🙂 D’altronde che “ciò che è in basso è come ciò che è in alto” è un’antichissima regola esoterica 😉
      Un caro saluto 🙂

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      • …La materia non è fatta in fondo da particelle subatomiche? L’infinitamente grande come un universo e l’infinitamente piccolo sono fatti della stessa “sostanza”.
        Al di là delle riflessioni, comunque in bocca al lupo (ehehe) per il nuovo piccolo universo che tu ed i tuoi cari creerete attorno a voi.
        Un abbraccio.

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      • Certo, è così, tant’è vero che gli scienziati sono convinti di trovare “regole” comuni tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Al momento è tutto da confermare tuttavia 🙂
        Grazie, è un periodo in cui stiamo anche poco bene di salute, quindi i tuoi auguri sono assolutamente i benvenuti! 🙂

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  2. Secondo me non si dovrebbe mai aver paura di cambiare strada o strategia.A volte magari ci diciamo: “ormai l’ho fatto così/è andata così”, troppo spesso gliela diamo su ancora prima che sia veramente finita, solo perchè abbiamo visto che “butta male”.Bisogna ragionare, stare attenti, andare un pò d’istinto e contare su un pizzico di fortuna, che non per forza deve toccare sempre agli altri e non a noi, insomma essere attivi/reattivi il più possibile.Insomma, come dico io: live or exist, you have the key! Un abbraccio caro Wolf!

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    • Vero, come è inutile insistere quando è evidente che la partita è ormai persa. Anche se in certi casi già il solo fatto di giocarla ha il suo valore 😉
      Un abbraccione! 🙂

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  3. Ehm… ehm… praticamente bisogna stare sempre concentratissimi?… Non è mai possibile prenderla alla leggera?… E come posso fare i che nella pagina del “ritrattino” finale di 3^ media mi descrissi “disordinata e distratta” e sono rimasta tale e quale? 😀

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    • ahah bé, ti far piacere che c’è una rucerca (mi pare dei soliti americani) che sostiene che il disordine è sintomo di genio 😀 Infatti l’inventiva darebbe il meglio di sé in un ambiente disordinato, con tante distrazioni. Mah… se è vero oppuro no però non so dirtelo! 😀

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  4. Sapessi quani buoni propositi ho fatto, Wolf, quante volte mi sono detta: ora si cambia, ora devo diventare una persona riflessiva, capace di programmare e di… e nel frattempo pensavo già ad altro 😀 😀

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  5. Per il punto primo..lo faccio sempre, se non mi va di fare una cosa non la faccio e non c’è verso di farmi cambiare idea 🙂
    Punto due verissimo il proverbio, se qualsiasi cosa si fa con la giusta attenzione e voglia di fare, in genere tutto scorre molto velocemente e riesce bene.
    Certo ci sono situazioni in cui, come scrivi, anche se si fa attenzione e ci si organizza bene può sempre accadere un evento imprevisto e quindi bisogna cambiare tattica.
    Il punto cinque è insidioso perchè quando si è certi di giungere alla meta ci si può rilassare, ma ci sono situazioni in cui come dice un proverbio: “la coda è la parte più difficile da scorticare”, quindi può mettere in difficoltà proprio la parte finale ma con un po di attenzione e buon senso si può comunque riuscire a raggiungere la meta 😉
    Auguri per il trasloco! Spero che la tua schiena stia meglio 😉

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  6. Ma nooo 🙂 mi ricordavo che durante il tuo ultimo trasloco ti dava un po di problemi, ecco perchè mi sono preoccupata di sapere come stavi 😉
    Buon pomeriggio caro Lupo, un bacio 🙂

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  7. Le strategie di gioco sono importanti anche nella vita e trovo questo post interessante per i vari punti che sottolinei. Io personalmente amo fare le cose che mi soddisfano, ma a volte la vita ti impone anche ciò che non vorresti e se non lo fai non godresti di quello che ami, sai come una sorta d’incrocio inevitabile.
    Buona domenica e buon trasloco (faticoso, ma il cambiamento è stimolante)
    affettuosità
    annamaria

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    • Uh! Ne facciamo così tante cose delle quali faremmo volentieri a meno! 🙂 Purtroppo è come dici te… anche se… probabilmente una scelta c’è quasi sempre, solo che la riteniamo troppo faticosa o insicura.
      Grazie, un caro saluto 🙂

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  8. ciao Wolf,
    bello questo post/manuale, l’ultimo punto mi ha fatto venire in mente una cosa apparentemente fuori temo, solo apparentemente…
    è un po’ come quando dobbiamo orinare, ce la teniamo per ore e poi… appena trovato un bagno facciamo giusto in tempo ad aprirci i pantaloni pensando che se avessimo atteso ancora un secondo e ce la saremmo fatta addosso. Questo dimostra quanto sia pericoloso abbassare la tensione, il livello di guardia, la concentrazione… non credi???

    TADS

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  9. Sì, lo sapevo… Ricordo che a mio padre, quandro mi riprendeva per il mio essere eccessivamente disordinata,una volta risposi: “Ha detto Napoleone che l’ordine è il segno dei mediocri!” e mio padre: “Ne ha dette e fatte a milioni di cose, Napoleone, proprio in questo dovevi dargli retta?” 😀 😀

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  10. Comunque, ormai non combatto più eccessivamente contro la mia natura, cerco di accettarmi per quello che sono anche se preferirei di gran lunga essere migliore. Non è troppo sbagliato, vero, Wolf?

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    • Il trucco sta davvero nell’accettarsi per come si è. E’ vero che se si può migliorare in qualcosa è bene farlo, ma non potremo mai arrivare ad essere perfetti. Quindi, accettarsi per come si è e apprezzarsi per questo, è una ottima cosa!
      Io non posso accettare la mia emotività. Su questo devo impegnarmi. Quando qualcosa di potenzialmente grave (soprattutto di salute, ma non solo) si para all’orizzonte, faccio molta fatica a non farmi prendere dal panico. Su questo sarebbe sciocco accettarmi per come sono. O meglio, giusto farlo, ma cercando di migliorarmi 🙂

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