Il coraggio di bussare

Bene, come suggerisce l’amica Alessandra, è davvero tempo di mettere un nuovo post ma poiché siamo dai parenti meranesi di Lady Wolf, lei è febbricitante da ieri (apparentementemente ha iniziato a sentirsi male durante il viaggio… che non abbia più l’età? :-D) e io ho il solito mal di testa che ormai mi trascino da un po’ (sarà l’età? :-P), direi che non posso dilungarmi 🙂 Ripesco allora un breve post di fine ottobre 2007 la cui pubblicazione originale con i commenti dell’epoca potete trovare qua: il coraggio di bussare

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(foto mia: Palazzo Te, Mantova)
porta palazzo te - MantovaLA PORTA DELLA LEGGE
Kafka racconta la storia di un uomo che cerca la giustizia e arriva al Palazzo della Legge. Davanti alla porta del Palazzo, c’è un soldato di guardia. Visto che la sentinella non gli rivolge una sola parola, l’uomo decide di aspettare. Aspetta un giorno, ma la guardia continua a restare in silenzio.
“Se rimango qui, capirà che voglio entrare,” pensa l’uomo. E rimane lì fermo. Passano giorni, settimane, anni interi. L’uomo è sempre lì davanti alla porta, e la sentinella continua a montare la guardia. Passano decenni, l’uomo invecchia, e non riesce più a muoversi.
Finalmente, quando sente che la morte si sta avvicinando, raccoglie le sue ultime forze e domanda alla guardia: “Sono venuto fin qui in cerca della giustizia. Perché non mi hai fatto entrare?”.
“Io non ti ho fatto entrare? – risponde sorpresa la sentinella – Tu non mi hai mai detto che cosa stavi facendo lì. La porta era aperta, bastava spingerla. Perché non sei entrato?”.

Commento di Wolfghost: Quante occasioni si perdono nella vita perche’ si ha paura che bussando non ci sara’ aperto? Nessun rimpianto per un passato che ormai non si puo’ recuperare, piuttosto un invito ad avere il coraggio, in futuro, di chiedere, e non di aspettare che gli altri capiscano da soli e ci vengano incontro.
Il mondo e’ pieno di uova di Colombo che aspettano solo di essere colte.

36 pensieri su “Il coraggio di bussare

  1. tu dici ‘Osate’? Giusto!!!
    Però anche coraggio di offrire aiuto, senza timore di venire respinti (“Ma chi t’ha chiesto niente!”), tanto da guadagnare e poco da perdere, in entrambi i casi.

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  2. Quando ero un po più piccola tendevo ad aspettare che gli altri capissero i miei pensieri senza esporli chiaramente (forse un po per timidezza) poi con il tempo ho imparato ad agire diversamente anche perchè l’uomo (tranne in certi casi ;-)) non ha il dono della telepatia per capire al volo cosa si vuole da lui, oltretutto come giustamente scrivi, non comunicando e aspettando che l’altro ci capisca si possono perdere delle belle occasioni.
    Auguri per una pronta ripresa a te e a Lady Wolf. Sai riguardo al mal di testa ci possono essere talmente tante ragioni che lo scatenano che a volte è difficile risalire all’origine. Il mio ad esempio che è capace di durare giorni mi viene per colpa del fegato che è piuttosto intollerante alla cioccolata. Mia madre invece soffriva anni fa di mal di testa, quando ha scoperto la causa (le discussioni con mia nonna) non gli è venuto più.
    Cerca la causa sarà più facile mandarlo via 😉
    Un bacio a te e a Lady Wolf! 🙂

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    • Vero, lo facevo anche io adesso che mi ci fai pensare, credo anzi che sia abbastanza comune. Lady Wolf, ad esempio, sostiene che il suo principale non le da mai ferie, mentre alla sua collega sì. Peccato che lei non le chiede mai 😀 Battute a parte – l’ho scritto perché è qua 😉 – un tempo sostenevo che non tentare per paura di una risposta negativa è come evitare di scendere in campo per timore di perdere: così è sicuro che non si porta a casa nemmeno un punticino 🙂
      Il mal di testa… non lo so. Oggi è andata un po’ meglio, ma è sempre lì “appeso” 😐
      Grazie, un bacio anche a te! 🙂

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  3. Uhm, non c’è un mio commento 😦
    Forse non ci conoscevamo ancora? 🙂
    Come sempre questo è un post molto bello e soprattutto molto profondo. Io rientro fra coloro i quali non bussano…
    Auguroni a Lady Wolf e grazie per la citazione!

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  4. Lì per lì, leggendo la storia ho sentito una grande irritazione per quell’uomo che non si muoveva e pensavo, cavolo vai oltre, chiedi, quanto ti ci vuole, perchè perdi tutto questo tempo? La comprensione e la riflessione mi è venuta dopo, a scopo ritardato, come dico io. Ed è così, meno evidente ed eclatante della storia, ma quante situazioni ci sono, magari semplicissime, dove basterebbe provarci, ma gli ostacoli a volte sembrano così insormontabili ed enormi, che non osiamo muoverci. Il bello è che quegli ostacoli esistono solo per noi e quel fatto accade proprio a noi perchè ci chiede di provare a superare noi stessi. Grazie Wolf, un caro saluto a voi e spero che, quando leggerai questo commento, stiate tutti bene!

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    • Non credo che quegli ostacoli siano lì per noi, affinché noi impariamo, ma ci sono, perché fanno parte della vita, anzi a ben vedere… in senso assoluto non esistono nemmeno, perché ciò che è un ostacolo per noi non lo è per un altro. Perfino la morte è necessaria per l’evoluzione e le nuove generazioni. L’umanità stessa non potrebbe esistere se non esistesse la morte. Gli eventi a noi sfavoreli, che chiamiamo ostacoli dato il nostro punto di vista, semplicemente ci sono, e sono inevitabili. Non possiamo sempre evitarli ma, almeno, possiamo imparare da essi quanto è possibile imparare, cercare di superarli e, poi, tentare di lasciarceli alle spalle. Come dici te, ci sono tante situazioni che potremmo superare se solo provassimo a farlo, e invece la paura dell’insuccesso o, peggio, la nostra pigrizia ci frenano e portano via un pezzo di strada che non tornerà…
      Grazie, sì, Lady Wolf è già fuori influenza, io non ancora dal mal di testa, va a fasi ma questo tempo certo non aiuta 🙂

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  5. Se non si agisce magari per timore di “bussare” si perde solo tempo prezioso che possiamo utilizzare a nostro vantaggio, in fondo a cosa serve aspettare che una situazione si risolva da sola senza tentare attivamente di migliorarla? Se non tenteremo di agire ogni volta che potremo non sapremo mai se avevamo la possibilità di risolvere o migliorare qualcosa di importante o qualcosa a cui tenevamo…si può vivere con questo dubbio? Io non potrei per il mio carattere 😉
    Sono contenta che Lady Wolf stia meglio 🙂 Sai a proposito di mal di testa, le ragioni che lo scatenano possono essere così tante che non è sempre facile capire l’origine del problema. Io ad esempio ho un mal di testa capace di durare giorni, ciò che lo scatena è il fegato che è piuttosto intollerante alla cioccolata.
    Mia madre soffriva di mal di testa anni fa, quando ha capito l’origine del problema (le discussioni con mia nonna) non gli è più venuto.
    Cerca di capire cosa la causa del tuo così è più facile mandarlo via 😉
    Un bacione! 🙂

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    • Più o meno è uguale all’altro che avevi scritto due giorni prima ma che era finito nello SPAM 😛 Comunque qui dettagli meglio i motivi per cui è sempre meglio tentare, per cui lo lascio 😉

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  6. Non ci sono neanch’io tra i commenti alla prima pubblicazione del post, ho visto che è della dine di ottobre del 2007, più o neno quando aprii il mio blog e certo dovette passare un po’ di tempo prima che ci conoscessimo :D…

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  7. …Anche perché io appartengo alla categoria di coloro che trovano difficilissimo, se non impossibile, chiedere… E lo so che così facendo, perdo mille occasioni anche solo di un sorriso. Tuttavia questa consapevolezza non mi aiuta a superare il mio blocco”, mi rende solo più malinconica.

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    • ahah no, non basta 🙂 Devi forzarti, a costo di pensare di rischiare di apparire sciocca: non è mai così, anzi le persone apprezzeranno più di quanto tu possa pensare 😉 Poi inizerà a venirti un po’ più automatico e la forzatura sarà sempre minore 😉

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  8. Esatto. Ho appreso con l’esperienza che solo chiedendo si può ottenere.
    Se si aspetta che qualcuno si accorga dei nostri bisogni e necessità, allora non otteniamo niente

    bisogna avere il coraggio di chiedere
    sempre

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  9. Ciao wolf
    quanta verità e saggezza nelle tue parole!se solo le avessi comprese quando era il momento sarei stata sicuramente più spensierata e mi sarei torturata meno sul perché chi doveva darti non ti dava, chi doveva capire non capiva. Non posso dire di aver contato sugli altri, mi son sempre sgaggiata fin da piccola un po’ per propensione all’indipendenza un po’ per orgoglio, tuttavia in certi momenti ho sofferto moltissimo, prima per l’impossibilità del mio carattere a chiedere aiuto, poi per la stupidità di attendere risposte ai miei bisogni che a me sembravano lampanti ma a chi mi era vicino lontani anni luce. A dir il vero a una porta ho bussato…quella del cielo e quasi sempre si è aperta. 🙂
    Un abbraccio e un augurio caloroso di ogni bene 🙂
    dolce

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    • Accidenti, è dici poco: quella del cielo vale quanto le altre messe assieme 😉
      Comunque non fartene un cruccio, un po’ perché è normale e sei in buona compagnia, un po’ perché comunque non puoi sapere come sarebbe andata se avessi chiesto… magari non sarebbe cambiato nulla, chissà! L’importante è… tentare di chiedere almeno alle prossime occasioni 😛

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  10. Wolf, certo che cerco di forzarmi poiché non mi piaccio così come sono, praticamente è tutta la vita che combatto con me stessa al punto che, se mi volto indietro, mi sembra che tutta la mia vita sia stata una battaglia…
    …Vorrebbe essere una battuta ma non lo è 😀 😀

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    • La vita E’ una battaglia 🙂 Non possiamo scegliere di non combattere, possiamo solo scegliere come farlo, se sempre sulla difensiva aspettandone gli eventi, o se cercando, per quanto possibile, di costruircene almeno un pezzo con le nostre mani.

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  11. Credo anch’io che non sia passato tanto tempo tra quando aprii il mio blog e quando ci “incontrammo”, probabilmente è stato già nel 2007, sicuramente sei stato tra i miei primi amici su Splinder! 😀

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  12. Spero che ora Wolfissima stia meglio e che a te non vengano più mal di testa “importanti”.
    Direi che chiedere dovrebbe essere un imput primario. “Chiedi e ti sarà dato” – “Il bambino che non piange non ha bisogno di nulla” – io ho questi “insegnamenti” in testa e sono contenta di averli avuti da sempre ed ho insegnato ai miei figli a chiedere (fin da piccolissimi in tutti i luoghi – per abituarli a “superare l’imbarazzo”). Nessuno può leggere nella mente degli altri e quindi, se non ci aiutiamo da soli chiedendo, non potremmo mai avere ciò di cui abbiamo bisogno o desideriamo. A una richiesta può seguire anche un no, ma almeno si è provato. Ora non starò qui a dilungarmi se non a scrivere che, per una richiesgta, a mia figlia si è aperta una strada che l’ha portata a fare quello che le piace (come lavoro) e con grande soddisfazione (fa la ricercatrice in America). Sono felicissima per lei! Un abbraccio Wolfissimo e auguro a te e Wolfissima una splendida settimana! PS: Sei sempre un grande saggio!

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    • Accidenti! Complimenti vivissimi a tua figlia! 😉
      Concordo pienamente con quanto hai scritto 🙂 In quanto a Lady Wolf, è ristabilita ormai, in quanto ai miei mal di testa, forse (forse :-D) inizia ad andare meglio 😛
      Grazie, buona settimana anche a te! 🙂

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