Mi è stato chiesto: dov’è l’errore di una vita non felice?

Questo post è stato pubblicato originariamente il 6 ottobre 2007, qui potete vederlo con tutti i commenti dell’epoca: http://www.wolfghost.com/2007/10/06/mi-e-stato-chiesto-dove-lerrore-di-una-vita-non-felice/

(foto mia: sole sul mar ligure – Cinque Terre)

Sole sul mar ligureNon necessariamente c’è “un errore”, nessun modo di vivere da certezza della felicità.

Quando le cose non vanno come noi vorremmo ne cerchiamo comprensibilmente le cause, fuori di noi o dentro di noi. Ma in realtà una vita non è fatta solo di volontà, non dipende solo da noi, non è del tutto vero che “ognuno è artefice del proprio destino”: c’è una componente casuale che contribuisce a determinare il corso della nostra esistenza.

Quando arriviamo ad un bivio del quale non si scorgono i proseguimenti delle strade dobbiamo operare una scelta. Facciamo del nostro meglio ma non abbiamo la sfera di cristallo e potremmo comunque scegliere una strada che non ci porterà dove vorremmo. Non è una colpa: siamo esseri straordinari ma sempre limitati, possiamo fare solo quel che è nelle nostre possibilità sperando che le nostre azioni portino i frutti desiderati.

E comunque, cosa ci avrebbe atteso sulla strada che non abbiamo scelto non possiamo davvero saperlo: è realmente inutile piangere sul latte versato, oltre che fonte di frustrazione.

Tutto cio’ che possiamo fare è metterci nella migliore condizione possibile affinché i miracoli accadano e… non desistere. Perché pur non avendo certezza, è meglio continuare a sperare e combattere, che arrendersi ed essere così sicuri che cio’ che ci avrebbe reso felici non arriverà mai…

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Commento di Wolfghost: Questo post sembra la logica prosecuzione di quello chiamato “Cinque minuti per Napoleone” pubblicato il mese scorso.

Nonostante tutta la nostra buona volontà e la nostra tenacia, dobbiamo accettare il fatto che la vita va da se’ e siamo in grado di influenzarla solo parzialmente. Attendersi che tutto e sempre vada bene, è un atteggiamento irrealistico e fonte di grande frustrazione. Dobbiamo sapere ciò che vogliamo, sapere cosa dovremo intraprendere per ottenerlo ed essere pronti a pagarne il relativo biglietto in termini di “lacrime e sangue”. Ma dobbiamo anche accettare il rischio che, nonostante tutto, potremmo non ottenerlo.

Quando qualcosa non va per il verso giusto dovremmo essere in grado di dirci “va bene, ci abbiamo provato, di più non potevamo fare” ed accettare il responso della vita.

Poi, forse, potremo trovare nuovi obiettivi da perseguire, o almeno essere in grado di apprezzare ciò che abbiamo o abbiamo avuto.

60 pensieri su “Mi è stato chiesto: dov’è l’errore di una vita non felice?

  1. ciao wolf
    hai perfettamente ragione, da umani facciamo scelte che non sempre ci conducono dove pensavamo o speravamo…a volte ci riducono così tanto l’entusiasmo da sfiorare la depressione. malgrado tutto non ho mai rimpianto le scelte tanto non le cambiavo, come dici tu, ho spostato la visuale su strade inesplorate….
    un salutissimo 🙂
    dolce

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    • Esatto, le famose ciambelle che non tutte riescono col buco, vero? 😀 Bisogna imparare a perdonarsi gli errori, se ne abbiamo, perché nessuno ne è esente e fanno parte della vita. E bisogna imparare ad accettare che non tutto è controllabile 😉
      Salutissimi! 😛

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  2. essere in grado di dirci “va bene, ci abbiamo provato, di più non potevamo fare” ed accettare il responso della vita richiede molto coraggio come perdere il sogno o la realizzazione di una illusione

    non dipende da noi – ok

    e allora si reagisce
    ma è una merda comunque

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  3. Bella domanda!
    La vita è un insieme di tante cose,alti e bassi,fortuna e sfortuna,che mescolati insieme possono dare ottimi risultati, ma anche no.
    Bisogna poi cercare il meglio e stare sereni….la felicità può essere fatta anche solo di serenità e penso che non sia poco.
    Ciao Wolf e buon proseguo di settimana 🙂
    Magda

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    • Oh, sono d’accordo: la serenità è tutt’altro che poca cosa, è anzi sorprendente che venga sottovalutata. Però anche quella non è intoccabile, ci sono periodi ed eventi che la intaccano ed erodono. Non possiamo evitarlo, possiamo però evitare di aggiungerci del nostro 😉
      Buon… quasi weekend, dai! 😀

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  4. …forse sembrerà banale, ma leggendoti ho condiviso in pieno il tuo modo di considerare la vita di chi va alla ricerca spasmodica dell’errore a tutti i costi.
    Vivere non è risolvere una espressione matematica che accetta una sola giusta soluzione, ma è l’insieme di un intricato alto numero di opportunità e di eventi da condividere con gli altri viventi.
    Abbiamo dei progetti, delle aspirazioni che cerchiamo di raggiungere con umana ragionevolezza altrimenti si muore dentro. La felicità, l’interesse alla vita, l’aspirazione a migliorare il nostro stato fanno parte dei diritti umani. Il detto popolare “l’uomo propone e Dio dispone” è sempre servito ad allontanare proprio l’affannosa ricerca di un errore, penso perchè non siamo gli unici nello stesso percorso e a desiderare le stesse cose, se non toccano a noi “no mind”!
    Un saluto

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    • La verità infatti sta nel mezzo: possiamo agire sulla nostra vita, ma non possiamo controllarla completamente. Anzi, temo che sia necessario accettare il fatto che possiamo solo “aggiustarla” un poco. Ma anche quel poco è comunque importante 🙂
      Salutone! 🙂

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  5. Non vi è errore in una vita priva di felicità: credo che nessuno auspichi per se stesso l’infelicità. Si nasce da genitori che non abbiamo scelto, la prima casualità, cresciamo in un contesto che dobbiamo farlo nostro, potrebbe essere il migliore come potrebbe essere il contrario,le successive casualità ci porteranno a vivere esperienze che messe assieme al bagaglio familiare determineranno le nostre sensazioni.
    Interessante argomento.
    un saluto serale
    annamaria

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    • Già, e tante altre cose che ci capitano non le scegliamo. E’ così, e non possiamo farci nulla. Possiamo solo aggiustare dove possiamo e accettare dove non possiamo 🙂
      Grazie, un salutone 🙂

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  6. È incredibile come, dietro all’apparente profondità di ciò che si legge qui, si nasconda il vuoto assoluto o, nel migliore dei casi, una deprimente superficialità. Come in TUTTI i blog neri, ho notato. Singolare il fatto che siano i più commentati dalle decerebrate. Quindi, per distinguermidalle decerebrate, non lascerò altri commenti.

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    • Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ovviamente, pensa che a differenza di molti altri utenti io non li ho mai cancellati. Bé, quasi mai, quando cadevano nel volgare o violavano in qualche modo la privacy ho dovuto farlo 🙂 Da troppo tempo uso Internet per non avere già incocciato in commenti del genere, anzi il tuo non è nemmeno dei peggiori 😉 Peccato però per quell’insulto ai commentatori del blog, quello sì che la dice lunga sul tuo desiderio di provocare ed apparire. Personalmente non l’ho mai ritenuta una tattica vincente, almeni su blog come il mio dove i lettori sono tutte persone mature e con altrettanto lunga esperienza di Internet. Forse dovresti provare altrove… chissà! 🙂

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  7. ciao Wolf,
    gli errori/fallimenti sono dovuti a una errata interpretazione della vita, una stortura che da sempre ci condiziona pesantemente: “la competizione”, dove non c’è competizione non ci sono errori/fallimenti. E’ inutile pretendere da se stessi ciò che non si è in grado di fare, da un punto di vista strettamente filosofico non esistono bivi e nemmeno destini prestampati, sono solo squilibri.

    bel post

    TADS

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    • Però, perfino senza competizione, esistono obiettivi e gli obiettivi comportano scelte, dunque bivi. Almeno in teoria 🙂 Il punto però non sono stanto le presunte scelte, quanto gli obiettivi. Se ti poni un obiettivo puoi fallirlo, va da sé. Quindi… che facciamo? Evitiamo di porci obiettivi o accettiamo il fatto che possiamo fallirli? Io sono per la seconda, anche se la prima non è da disdegnare, eh! Si può vivere completamente alla giornata anche se in una società come la nostra è quasi utopistico 😐
      Grazie, un salutone 🙂

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  8. Chi riesce a realizzare in un lavoro le proprie capacità e qualche sogno è già tanto avanti sul cammino per la felicità, ma il più delle volte ci adattiamo alle circostanze per necessità oppure perchè non sappiamo cosa desideriamo veramente. Perchè una Vita sia felice o infelice siamo noi a deciderlo, nel senso che è nell’atteggiamento con cui affrontiamo ogni cosa, anche le occasioni non previste. Penso che tutto dipenda da come ci poniamo di fronte alla vita e dal cercare di essere pieni di speranza e dall’accettare positivamente ogni momento ed ogni cosa che ci arriva sia che sia stata voluta sia no. Non si può rincorrere la felicità, dov’è? Ma se vediamo positivamente il presente e diamo tutto ciò che di meglio possiamo offrire, allora lì c’è un pezzo di felicità. Un carissimo saluto Wolf e…chissà se riuscirò a leggere qualche tua risposta, mi piacerebbe tanto, ma ancora non ci sono riuscita!

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    • Sono d’accordo, cara Fulvia, soprattutto se aggiungi che la speranza è utilissima… finché ha senso di esserci. Bisogna anche accettare le avversità che non possono essere evitate e, in quel caso, lasciar andare anche la speranza.
      Fulvia, le risposte ci sono, devi solo ricordare di aggiornare sempre le pagine che visiti del mio blog. Prova, vedrai che i commenti compariranno 🙂

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  9. Come giustamente scrivi, nella vita non ci attendono certezze, sarebbe troppo facile, possiamo fare del nostro meglio per vivere seneramente e se qualche evento ci mette i bastoni fra le ruote si va avanti comunque. Hai detto bene siamo essere straordinari e anche se secondo me gli uomini a volte sono capaci di fare cose che vanno al di la dei loro limiti, siamo pur sempre essere umani.
    E’ anche vero che l’uomo è difficilmente accontentabile, magari non si accorge di avere molto semplicemente perchè vuole di più 😉
    Un abbraccione 😉

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  10. Non ho letto gli altri commenti e forse ripetero’ qualcuno..ma forse l’errore è pensare che si debba essere felice e non esserlo semplicemente vivendo..
    un caro saluto

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  11. Lo è lo è, ne ho avuti molti esempi davanti agli occhi di gente che aveva davvero tanto e si lamentava continuamente 😉
    Poi c’è anche chi come me (soprattutto sto periodo) preferisce prendere batoste, ovviamente basterebbe prendere le giuste decisioni per migliorare la situazione..ma si sa l’uomo ha anche un lato irrazionale..credo che mi darò alla meditazione…:-)

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    • Eh, ma gli esempi di umanità che abbiamo davanti agli occhi sono tutti contaminati dalla cultura odierna, sono ben lungi dall’essere puri 😉 Io continuo a non essere certo che l’uomo sia incontentabile di natura 🙂

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  12. E’ profondamente umano desiderare la felicità, ed anche chiedersi ed arrovellarsi sul perché questa felicità sembra sempre sfuggirci… Ma forse basterrebbe ridimensionare le proprie aspettative, saper godere delle piccole feleicità temporanee (‘ché sulla durata dello “stato di felicità” proprio non mi sentirei di puntare…)e, in fondo, riflettere che la vita ci dà ben più frequentemente motivi di infelicità che di felicità, che il valore della nostra vita non può ridursi ad una specie di successo algebrico che quantitativamente rispecchi la differenza tra sofferenze e soddisfazioni, per sentire la gioia d’esserci, di vivere accanto spiritualmente o fisicamente alla bellezza di altre anime, di assistere all’unicità della bellezza di certi spettacoli naturali o artistici,o di raccogliere (e di sapersi ancora sorprendere per questo dono)l’amore di coloro per i quali siamo importanti e speciali.
    Sempre belli i temi che ci poni, caro Wolfghost. Un abbraccio e buona domenica.

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    • Esatto, la felicità, o almeno la serenità, sono largamente determinate dagli obiettivi che ci poniamo. Per questo i buddhisti sostengono che i desideri sono nemici della felicità piuttosto che alleati di essa 🙂
      Grazie cara, un abbraccione! 🙂

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  13. qual’è l’errore di una vita non felice?
    E se ti dicessi che ho sempre inseguito la serenità??
    Oggi mi sento una donna realizzata e l’ho raggiunta..ho fatto pace con me stessa e messo da parte i tanti errori che mi hanno resa la donna che sono…
    Che dirti mai rinnegare il passato e vivere il presente facendosi bastare ciò che si ha..solo così possiamo essere contenti e a tratti felici
    buona serata 🙂

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    • Bé, io non ho “sempre” inseguito la serenità, se devo essere sincero, però è da molti anni che così è. Anche perché avere serenità significa implicitamente avere tante altre cose. Eppure molte persone, anche non giovani, inorridiscono a sentire che qualcuno cerca la serenità, come fosse una sorta di resa… 😐
      Grazie, buon pomeriggio di metà settimana a te 🙂

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  14. penso che alla tua domanda si potrebbe rispondere con un’altra domanda:
    che cosa intendiamo per errore? perché come tutto nella vita ci sono così tanta variazioni e sfumature che mai niente è uguale a niente e se non tutto è a noi riconducibile siamo noi che dobbiamo ricondurlo alla nostra misura. Guy De Maupassant diceva- una pietra cade perché è pesante, inutile imputare agli altri le nostre disgrazie. Da qui è la nostra ragione, il nostro buonsenso e il nostro amore per la vita a guidarci verso un qualcosa di solido che ci consenta un vivere al meglio anche nella peggiore delle situazioni, pure quando gli errori dovessero davvero esserci stati.
    Sempre grata di farmi raccogliere le idee, ti auguro una notte serena

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      • caro Wolf, quando sono passata ultimamente ho avuto modo solo di leggere il tema da te proposto e darti con sincerità, come sempre faccio del resto, la mia opinione, mi piace però anche leggere i commenti degli altri blogger e le tue risposte, perché trovo siano il giusto completamento del blog stesso, so che possono esserci ( chiamiamoli così) disturbatori della quiete pubblica che qui non si sono limitati ad esporre con educazione il loro pensiero, questo mi ha irritata perché ho vissuto su Splinder una esperienza simile, tanto che dovetti mettere la moderazione che prima non avevo e in seguito mitrovai addirittura cancellato il blog, ne avevo fatto copia così potei reinserirlo con pazienza, pensando ” A lottare col letame, perdere o vincere si finisce sempre con l’imbrattarsi” ed ho apprezzato la tua eleganza nel rispondere
        notte serena

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      • Sì, ne ho incontrati diversi in passato. All’inizio me ne preoccupavo anche e pure io andai via da un “posto”, che in realtà era un forum, anche per questo motivo. Questo blog naturalmente mi permette, all’occorrenza, di fare “piazza pulita”, ma finché posso preferisco non cancellare – e tantomeno moderare. Spam a parte, ovviamente! 🙂
        Buon pomeriggio! 🙂

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  15. Siamo esseri umani e facciamo quello che possiamo, spesso sbagliamo…nel senso che ci sono errori anche nel nostro orientamento del pensiero e restiamo a lungo inconsapevoli di certe dinamiche che dipendono da noi e a volte non dipendono da noi…
    Molti saggi sostengono che la gratitudine per ciò che già abbiamo e siamo sia la chiave per attirare ciò che desideriamo…
    Ciao Wolf, grazie per esserti ricordato di me e aver visitato la mostra virtuale, sono contenta che tu abbia apprezzato i miei esperimenti con l’acquarello.
    Buone giornate! Ciaoooo

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    • Esatto, ed è importante ricordarci che non è possibile controllare tutto e che, parimenti, è inutile e controproducente darci sempre la croce addosso.
      Accidenti… non li chiamerei “esperimenti” i tuoi! Oppure, se lo sono, promettono davvero bene 😉
      Salutone 🙂

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  16. Buongiorno Wolf,

    come al solito i tuoi post sono davvero oltre che interessanti, utili. Sebbene questo che tratti in questo post sia un tema di fondamentale importanza per la nostra vita, non ci pensiamo quasi mai. Spesso lasciamo che la vita ci accada, quasi noi non avessimo per niente voce in capitolo. E invece ce l’abbiamo eccome! Non dovremmo mai dimenticarci che a decidere siamo noi e prenderci le nostre responsabilità, ma come giustamente dici tu, dobbiamo farlo anche con cuor leggero, perché nella vita c’è anche una componente casuale, che però sta sempre a noi sapere interpretare nel modo giusto, lì per lì. Ed è proprio questo il punto. Non possiamo sapere tutto e abbiamo bisogno dell’esperienza, perciò strada facendo dobbiamo avere l’umiltà di capire che se qualcosa va storto comunque andrà a ingrandire il nostro bagaglio di esperienza che ci aiuterà sempre di più a prendere le decisioni giuste. Per terminare vorrei chiederti se fra i racconti che hai scritto ce n’è qualcuno dedicato al tempo (o argomenti limitrofi…). Sarei interessata a leggerlo perché sto scrivendo un libro di racconti dedicato a questo argomento e magari potrebbe farmi venire nuove idee (ovviamente solo ispirazione, non copierei naturalmente!)

    un caro saluto!

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    • Bé, ciò che possiamo sempre fare è imparare almeno qualcosa da tutto ciò che ci accade, buono o cattivo che esso sia. Però, come scrivo spesso, certe lezioni sarebbe bene non prenderle mai, a costo di restare un po’ più ignoranti 😉
      Uhm… no, racconti che abbiano come soggetto centrale il tempo non ne ho mai scritti. Avevo scritto sì un post, ma non era un racconto. Se scorri la colonna sinistra lo troverai nello “indice argomenti”. Inizia proprio con “Tempo” (l’indice va per ordine alfabetico).
      Un caro saluto 🙂

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  17. Non si può che ammirare sempre la tua saggezza… accettare le situazioni che ci capitano, siano o no una nostra scelta è una grande lezione che vale la pena di tenere in considerazione per non cadere nei rimpianti, che credo siano la cosa peggiore che possiamo augurarci. Ciao 🙂

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    • Ahimé, sì. E poi… per le cose per cui non c’è rimedio amen, dobbiamo imparare ad accettarle e basta. Per le altre dobbiamo tenere gli occhi aperti e essere pronti a muoverci 😉
      Ciao cara 🙂

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  18. Sono d’accordo sul dare il massimo per raggiungere ciò che si vuole, poi non si può avere tutto quindi a parecchie cose bisogna rinunciare o accomodare, insomma l’importante è essere soddisfatti di ciò che si ha fatto altrimenti non si campa mica tanto bene né con se stessi né con gli altri..

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  19. L’importante, caro Wolf, credo sia imparare a far bene le ciambelle, per far riferimento a una tua risposta a uno dei primi commenti. Invece ci sono tante persone che studiano con impegno su come fare i buchi, salvo poi lamentarsi perché non riescono a produrre ciambelle.
    Un saluto.

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  20. C’era una volta un blog su splinder,si chiamava Era l’anno del Cane http://www.cosetto.splinder.com,ricordo che postai un video che mostrava alcuni animali che mi sembravano particolarmente felici e,scrissi sotto che mi chiedevo quale fosse il loro segreto per esserlo e…TU, si proprio tu caro wolfetto,mi rispondesti testualmente:forse lo sono perchè non si chiedono se lo sono…beh quella frase mi è sempre rimasta impressa ,anche se il blog è stato polverizzato, nella mia mente le cose che contano veramente,rimangono comunque……….

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    • eheh e oggi ti risponderei probabilmente allo stesso modo, carissima! 🙂 Stasera siamo stati in una pizzeria che ha trattato il nostro Tom come se fosse un appestato, tra l’altro un posto minuscolo, con tutti i tavoli ammassati e dove c’era un casino immane. Tom quando è sulle ginocchia mia o di Lady Wolf non fa un fiato, ma lì ci hanno perfino impedito di stare sulle nostre ginocchia (mai successo in nessun altro luogo) perché “alla gente non piace” 😮 Inutile dire che quel locale è per sempre bandito dalla nostra lista, perfino quando Tom non ci sarà più. Sono stato colto contropiede tanto ero allibito, all’inizio non capivo nemmeno quale fosse il problema, altrimenti ce ne saremmo andati sdegnosamente! Mentre tornavo a casa ho pensato “Meno male che Tom non capisce, che non può sapere come è stato trattato” 😉
      Un caro abbraccio 🙂

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