Alla ricerca dell’anima

Alla ricerca dell’anima: questo era il titolo, o meglio il sottotitolo, che avevo dato al mio blog nell’ormai lontano – parlando in termini di WEB – settembre 2007, ben 5 anni fa 🙂 “Alla ricerca dell’anima” è incidentalmente il titolo di un libro di Larry Dossey pubblicato nel gennaio del 1991 e che ricordo come uno dei libri più belli dell’epoca, un periodo storico nel quale ero pienamente coinvolto in una personalissima ricerca spirituale che durò molti anni. Non è probabilmente un caso se a grande distanza scelsi questo sottotitolo per il mio blog.

L’anima… Per me trovare l’anima è sempre stato un obiettivo di particolare importanza, probabilmente anche per dare un senso ad una vita non sempre felice (soprattutto in quel periodo storico) e per mitigare una paura della morte che ho sempre avuto presente, perfino da bambino. Trovare l’anima, dimostrarla a me stesso, avrebbe infatto significato dimostrare che la morte non esiste, non in senso assoluto.

Non l’ho mai trovata l’anima 🙂 Anzi, purtroppo sono meno convinto della sua esistenza adesso di quanto lo fossi vent’anni fa. La mia storia e le mie convinzioni tuttavia cambiano anche profondamente nel tempo. So com’ero e come la pensavo vent’anni fa, come sono e come la penso adesso, ma non ho sinceramente idea di come sarò tra vent’anni. Naturalmente ammesso, e assolutamente non concesso, di esserci ancora 🙂

Ogni tanto ho anche avuto qualche “illuminazione”, sapete? 🙂 Di solito improvvise e non aspettate, non “preparate”. E che, purtroppo, non hanno lasciato il segno che potevano lasciare. Non hanno cambiato la storia, non con evidenza almeno: ogni esperienza ci cambia la vita in realtà, anche se forse non ne siamo del tutto consapevoli, e come siamo adesso e saremo domani dipende e dipenderà in gran parte dal nostro passato e dal nostro presente.

Il punto è che le illuminazioni sono come semi che cadono nel campo della nostra coscienza: se li curiamo con cura possono crescere e cambiare davvero il nostro giardino, altrimenti moriranno o, più probabilmente, restaranno lì, in attesa e nella speranza che ce ne ricordiamo e iniziamo ad inaffiarli con la nostra attenzione.

Io questo non l’ho mai fatto veramente 🙂

L’ultima di queste illuminazioni l’ho avuta verso la fine della scorsa estate. E’ stata un’illuminazione, una intuizione, che mi portò a coniugare ateismo e spiritualità, ovvero a comprendere come si possa essere spirituali non credendo in un vero o proprio Dio e, soprattutto, non credendo nella “salvezza”, cioé in qualcosa che, arrivando dall’interno o dall’esterno, ci conceda la “vita eterna”.

Facciamo parte di una energia universale, da essa siamo formata – lo dice ormai da cent’anni anche la scienza, siamo “energia condensata”, fatta materia, ma ancora energia – e ad essa ritorneremo. O meglio, saremo sempre, perché non abbiamo mai smesso di esserlo.

Sappiamo che tra cento anni nessuno di noi esisterà più e molto probabilmente nessuno si ricorderà veramente di noi. Perfino i più famosi saranno ricordati come un nome ed un cognome, al più per qualche gesta e tratto caratteristico, ma non certo per come erano veramente. Questo probabilmente ci spaventa perché non siamo abituati ad un mondo che gira senza di noi. Ciò che di solito dimentichiamo di pensare è che anche cento anni fa non esisteva nessuno di noi, non c’eravamo, semplicemente. Eppure il mondo esisteva.

Siamo parentesi trascurabili nell’eternità e nell’infinito. O meglio è la nostra coscienza ad esserlo, perché ciò di cui siamo fatti è esistito da sempre e sempre esisterà.

Questo in fondo mi diede conforto e pace. Se non c’ero cento anni fa e non ci sarò tra cento anni… perché preoccuparsi? Non cambia nulla in fondo. Non cambia nemmeno quanto si campa in fondo. Credete che quando non ci sarete più vi dispiacerà se sarete campati 100 anni o 50? No. Forse lo penserete prima. Irragionevolmente penserete “che peccato, potevo vivere cent’anni!”, ma un attimo dopo semplicemente non sarete lì a dispiacervene.

A volte è il pensiero per chi resta a tormentare. Ci si preoccupa perché chi ha vissuto con noi dovrà vivere senza di noi e con il ricordo di qualcuno che non c’è più. E’ vero. Eppure a rigore sappiamo tutti che questa è la vita. Sappiamo che a quella o quelle persone, perfino a quegli animali, la Natura richiede di superare il trauma e continuare a vivere. E’ la vita. Certamente non è colpa nostra e non dovremmo essere tormentati per questo.

In fondo anche per chi la pensa così esiste una “entità superiore” che risponde al nome di Energia o Universo. Una Unità alla quale tutti apparteniamo da sempre e non lasceremo mai. Anche chi la pensa così potrebbe dargli il nome “Dio”. Un Dio che è sempre presente, in quanto è ovunque e in ogni cosa, e attraverso il quale si possono fare chissà quali cose, solo conoscendone regole e leggi ed applicandole.

Forse è proprio questo che cercavano gli antichi alchimisti, forse è questo lo “oro alchemico”: le leggi della natura e dell’universo. Si narra che qualcuno l’abbia anche trovato e che, con spoglie sempre diverse, vaghi per questa o per altre “terre” da centinaia di anni.

Ma queste sono solo leggende… o no?

 

49 pensieri su “Alla ricerca dell’anima

  1. Belle le cose che dici, e tutto il post è molto interessante. Mi ha evocato riflessioni, pressappoco le stesse che fai tu qui, che hanno tormentato gran parte della mia non breve esistenza terrena.Ho sentito il peso della mia anima e l’ho anche ringraziata nei momenti di autodistruzione che caratterizzano le vicende di tutti gli umani. Mi rassicura che non è vero che nessuno si ricorderà che sono esistita, perchè io ricordo chi mi ha dato moltissimo e lo dico a tutti e qualcuno continuerà a farlo anche di me (tradizione orale dell’antichità?)
    Non sono andata alla ricerca della mia anima, è lei che ha cercato me e lo fa in continuazione. So che lo farà sempre finchè ci sarà il mio DNA, perchè nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma come disse un certo Lavoisier qualche secolo fa.
    Grazie per quello che mi hai offerto con il frutto della tua anima sensibile e molto gentile.
    Buona domenica!
    🙂

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    • Bé, tu sei già più… ottimista, direi 🙂 Io, come scrivevo, non sono convinto dell’esistenza di un’anima. Se lo fossi… allora direi che il problema dell’esistenza o meno di un’aldilà sarebbe risolto 🙂
      Sul tuo “Mi rassicura che non è vero che nessuno si ricorderà che sono esistita”, io non ho detto che non saremo ricordati, anche io avrò certamente qualcuno che lo farà; piuttosto dico che dubito fortemente che lo saremo tra, poniamo, cent’anni, quando non ci saranno più i nostri – eventuali – figli e nipoti. Vedi, perfino se qualcuno tramandasse le gesta e le caratteristiche nostre alle generazioni future non potremo dire che esse si “ricorderanno” di noi, ma piuttosto sapranno qualcosina – molto poco in verità – di cosa abbiamo fatto in vita.
      Mi spiego con un esempio. Tu sai chi è stato Giulio Cesare? Ne dubito fortemente. Conosci il nome e il cognome, le sue gesta, forse qualche tratto caratteriale, ma non credo che tu possa dire di ricordarti della persona che era. Sbaglio? 🙂
      Credere di essere ricordati nei secoli è una pia illusione. E il fatto che lo saremo, se va bene, per una cinquantina d’anni (il che sarebbe già grasso che cola, visto che già dopo pochi anni, i ricordi, sbiaditi, vengono sostituiti via via da elementi più immaginari che reali), non cambia la sostanza: scompariremo, per tutti i posteri non immediati.

      Questo intendevo dire, non certo che i nostri parenti, amici e persone che ci sopravviveranno si dimenticheranno di noi 🙂
      … almeno spero! 😮 😉
      Un caro saluto 🙂

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      • Nel seguire tutti gli interventi mi sono resa conto che sia nel padrone di casa che negli ospiti c’è un’anima sensibile, attenta e premurosa che spinge ad amare e a rispettare tutto quello che è a disposizione di tutti, soltanto che non avendo le idee chiare su cos’è effettivamente l’anima, con serenità tutti ci aspettiamo che quella forza interiore sopravviva dopo la nostra morte.
        Post bellissimo! 🙂
        Un salutone-one-one

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  2. bellissime riflessioni, penso che essere o cercare la nostra spiritualità non si debba accostare per forza ad un senso religioso…l’uomo si accosta alla sua spiritualità nel momento stesso in cui nella sua mente si forma il pensiero che fa parte di un qualcosa di grande, universale…che sia Dio, l’Amore o l’Universo sarà una sua scelta personale…e questa scelta probabilmente influirà sul cammino della nostra vita, del nostro cuore, della nostra anima…ho sempre immaginato l’anima come la parte più vera di noi stessi, il nucleo della nostra vita, come una forza interiore senza fine…come l’istinto di rialzarsi dalle sconfitte, di proteggersi…e così sarà anche dopo la morte fisica…è forse solo un’illusione o una speranza scaturita dalla paura della morte? non lo so…so che ho smesso di aver paura della morte, non mi chiedo se mancherò a qualcuno o no…non ha molta importanza, è più importante fare del nostro meglio per vivere la vita reale, in modo onesto, discreto…quello che sarà dopo non sta a noi preoccuparcene…come dici anche tu, è la vita, accettarne ogni sfaccettatura è l’inizio per vivere al meglio il presente…complimenti un bellissimo post…
    buon pomeriggio 🙂
    lella

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    • Mi piace quel che dici, anche e soprattutto la parte dove, con il tuo “non lo so”, non neghi i tuoi dubbi 🙂 Sarebbe meglio non averne di dubbi, ma è maledettamente “poco umano” 😉
      Grazie e buona serata a te 🙂

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  3. Caro lupo, questo è un post molto profondo, come di consueto.
    Non concordo su tutto, ma ciò che vorrei sottolineare è un fatto importante: su Splinder – dove esistevano i famosi-famigerati pvt – io rcevetti richieste di soccorso e di aiuto, e mandai queste persone da te. Tutte si dichiararono entusiaste. Poco o tanto, le avevi sapute aiutare.
    Ecco la tua anima 🙂

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    • Bé, probabilmente nemmeno io sarò d’accordo con me stesso tra qualche anno, come adesso non lo sono su cosa pensavo un po’ di anni fa. Non preoccuparti 😛
      In quanto all’aiuto che sostieni io abbia dato, bastano altre componenti, come la ragione o l’empatia. Non c’è bisogno di scomodare l’anima che chissà se esiste davvero! 😉
      Grazie comunque, cara Alessandra 🙂

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      • La ragione e l’empatia hanno comunque dei limiti. E non sono esse a spingere una persona nella ricerca spirituale, né ad aiutare gli altri. Questo è il mondo del narcisismo, il mondo in cui contano la macchina, il conto in banca, la villa in montagna o/e al mare, il Rolex al polso.
        E’ il mondo dell’ignoranza, della malafede, della calunnia. Il momdo dei boriosi che non sanno nemmeno chi è Dostoevsky, ma che però sanno altre cose: coltivare amicizie influenti, svendersi, ricercare l’apparire e non l’essere.
        Non è il tuo mondo, lupo.

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      • Le categorie e il mondo di cui parli, cara Alessandra, non hanno la ragione e l’empatia, o per lo meno non le usano correttamente. Credo che l’unica vera differenza tra me e tante altre persone (non tutte, per fortuna) sia l’amore per la vita in ognuna delle sue forme, anche la più piccola. Credo che siamo sulla stessa barca fatta di momenti di gioia ma lunghe sofferenze e “sorte segnata” non solo noi umani, ma tutti gli “esseri senzienti”; da ciò dovrebbe nascere l’empatia e il rispetto. E ripeto, per questo, a rigore, non serve la spiritualità. Ma naturalmente dipende dall’accezione che diamo a tale parola 😉

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  4. Caro Wolf!! che bello ritrovarti e leggerti! beh che dire i tuoi post sono sempre così profondi che è un piacere…sai io aspetto che sia il destino a presentarmi un anima..chissà..un abbraccio e buon inizio di settimana!

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    • Non so… la parola “aspetto” mi e’ sempre un po’ antipatica 🙂 Di solito viene usata per giustificare il proprio attendismo 😉 Pero’ a volte l’attesa e’ necessaria, eh! 🙂
      Grazie caro, buona settimana! 🙂

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  5. Caro Wolf, a me capita di non essere d’accordo con quello che pensavo ieri o appena un paio d’ore fa, addirittura di non essere d’accordo con me stessa… e non sto scherzando.
    Quanto all’anima, i teologi sostengono che si sono verità cui si può credere per Fede e non per ragione, bè, a me capita esattamente il contrario.
    Così, d’istinto, non credo all’esistenza dell’anima né all’immortalità né a Un Dio creatore, ma se mi fermo a riflettere…
    …E’ incredibile la complessità e la meravigliosa perfezione del creato, è impossibile che tutto sia frutto del caso!… Almeno, lo spero 😀

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    • Cara Happy, io infatti non discuto sulla presenza di un “ordine superiore”, ho pero’ un dubbio a proposito del suo “occhi di riguardo” per noi esseri umani che, ritengo, siamo un po’ egocentrici 😀
      In altre parole, mi riesce difficile credere ad un Dio “a parte” che “guarda” e dispone. Credo in un ordine – chiamiamolo come vuoi tu – che ha le sue regole e leggi, un ordine in cui siamo immersi e di cui facciamo parte. Pensa alla legge di gravita’, funziona in base a precisi criteri fisici e noi ne dobbiamo tenere conto, altrimenti ci spiaccichiamo alla prima occasione 😛 Questo non vuol dire che Dio ci ha fatto spiaccicare, ma che ci siamo spiaccicati perche’ non abbiamo seguito leggi naturali, universali, esistenti.
      Non so se riesco a spiegarmi… 😛

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  6. sapevo in grandi linee di come la pensassi e almeno sull’essere energia siamo d’accordo … tutto torna da dove è cominciato. Sono convinta della pace nell’altra dimensione che ci distingue dall’essere scevri di ogni sensazione materiale. Il dolore è qui e adesso.

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    • Sicuramente ti ho già scritto che invidio la tua fede in un’aldilà dove saremo ancora consapevoli di noi stessi e felici, non è vero? 😉
      Personalmente credo che sia propria il mantenimento della nostra consapevolezza il vero fulcro della questione…
      Un salutone 🙂

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  7. Wolf, avevo molti dubbi e leggendoti ne ho ancora di più, ma di una cosa sono certa, un’anima l’abbiamo tutti, dove andrà non lo so e vorrei tanto avere la certezza che vivrà per sempre, purtroppo questa certezza non potremo mai averla, ma io ci volglio credere, ci credo e mentre lo scrivo sento che è così.
    Non mi sono mai chiesta chi e per quanto tempo si ricorderanno di me, l’importante è secondo me, lasciare un buon ricordo, lasciare qualcosa di positivo dentro all’anima dell’altro.

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    • Ovviamente molto dipende dal significato che ognuno di noi da alla parola “anima”. Per come la definisco io, se un’anima c’e’ e’ sicuramente immortale (come e’ per tutte le principali religioni). Altrimenti si tratta di altro, come il subconscio o perfino il “corpo astrale” che, per chi ci crede, puo’ permettere di uscire dal corpo fisico ma e’ comunque ad esso legato. Oppure si puo’ definire “anima” quel richiamo alla spiritualita’ che molti di noi percepiscono. Tutte possibilita’, ma… non necessariamente immortali.
      Vedi… anche a me piacerebbe credere, ma non accetto di “crederci” perche’ cosi’ voglio che sia, lo percepirei come un autoinganno. Ma se tu invece, come scrivi, oltre a sperarlo “senti” anche che e’ cosi’… be’, bene! Ti invidio sinceramente 🙂

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  8. Riguardo a questi temi, direi, irrisolvibili posso solo ammettere che “so di non sapere” e che l’unica mia certezza, più scientifica ch.e teologica + di essere una forma di energia che appare materia ma che come enunciato dalla fisica tornerà ad essere energia, quindi, tutto sommato, “indistruttibilmente eterna, pur non potendone essere consapevole. Ma so anche che quetsa tia frase “Siamo parentesi trascurabili nell’eternità e nell’infinito” è pura poesia 🙂 Un abbraccio, cato lupacchiotto.
    Paola

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    • eheheh grazie Paola 😀 Si’, siamo parentesi trascurabili proprio nell’ipotesi che – pur tornando in qualche modo al “tutto” in maniera indifferenziata (un po’ come la… spazzatura, in fondo :-P) – perderemo la nostra coscienza di esistere. Se cosi’ non fosse… be’, cambierebbe tutto 🙂
      Grazie cara, un abbraccio! 🙂

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  9. Che siamo fatti di energia è cosa certa, come è naturale avere paura della morte, io che non credo che finisca tutto con la morte non posso dire che non mi spaventa almeno un po.
    E’ naturale che con la nostra dipartita i nostri cari ne fanno le spese, purtroppo non si può evitare, c’è qualcosa di più grande che dobbiamo seguire, la nostra strada, non quella che la logica ci impone qui, ma quella vera che si può capire solo passando a miglior vita, li c’è la risposta a tutte le domande.
    Sai che credo nell’anima, credo che una volta morto il corpo lei continui a vagare passeggiando qua e la per l’universo e scegliendo un posto che possa trasmettergli esperienze preziose per il futuro. La tua è una bella anima Lupo, è una cosa che si sente, che si legge fra le righe di ciò che scrivi. Non si incontrano spesso persone come te e si spera sempre che ne nascano abbastanza, tante quante ne serviranno a questo povero pianeta maltrattato per riprendersi da tanto sfruttamento insensato da parte degli uomini, tante quante ne serviranno per tornare a dire che la Terra è abitata da esseri umani.
    Un abbraccione! 🙂

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    • Bella l’immagine dell’anima che continua a “passeggiare qua e là per l’universo” 🙂 Sì, so che credi fermamente nell’anima… e tu sai che invidio questa la tua certezza 😉
      Grazie cara, so che ci sono innumerevoli persone molto migliori di me, e… meno male!!! 😀
      Abbraccio! 🙂

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  10. Caro Wolf, siamo esseri transitori, solo di passaggio qui sulla Terra, perciò che c’importa di essere ricordati? E poi cosa esattamente si dovrebbe ricordare, se ognuno di noi ha una percezione diversa del mondo circostante? non sarebbe come ricordare un’illusione? Il problema è che siamo troppo abituati a vivere la vita pensando di essere eterni, e lo siamo effettivamente, ma non fisicamente bensì in quell’aspetto che tutti noi avvertiamo dentro, ovvero quello che ci fa sentire parte di un tutto che sfugge a una descrizione fatta con le parole, possiamo chiamarlo anima o Sé o quello che si vuole, ma se non ci fosse a noi mancherebbero quelle intuizioni o illuminazioni di cui parli, quelle che ci mettono in contatto tra noi e in contatto con una molteplicità di piani temporali e cognitivi che normalmente non riusciamo a percepire…
    (speriamo! perché a volte mi sembra tutto totalmente privo di senso…)
    un abbraccio

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    • E’ “come ricordare un’illusione”, perché di illusione si tratta, di “ricostruzione mentale”, imperfetta e che via via sostituisce parti reali del ricordo con immaginazione. Quante volte andando in un posto dove siamo stati – anche molto a lungo – rimaniamo stupiti di trovarlo differente da come ce lo “ricordavamo”? Ciò avviene perché la nostra nemoria non è “immutabile fotografia”, ma una ricostruzione mentale fallace e temporanea che tentiamo di tamponare “completando” i pezzi mancanti in un processo inconscio. Figuriamoci con le persone che non ci sono più!
      Credo che sappiamo perfettamente di non essere eterni, altrimenti non temeremmo la morte. Però non potremmo vivere nella continua consapevolezza della morte, impazziremmo. Per cui, normalmente, molti di noi si immergono nella propria vita “quotidiana”, scegliendo, più o meno consapevolmente, di non pensare alla fine.
      Le intuizioni, le illuminazioni, non vogliono dire nulla. Non a proposito dell’aldilà, dell’eterno. Possono esistere percezioni paranormali che non sappiamo spiegare (chissà, forse in futuro…), ma ciò non vuol dire necessariamente che esiste un’anima immortale. un’anima che mantiene la propria consapevolezza anche del corpo fisico. Vuol dire solo che abbiamo capacità che vanno oltre il visibile, l’attualmente verificabile.
      Privo di senso? Che significa “privo di senso”? Privo di senso per chi, rispetto a che cosa? Forse il senso di tutto sta solo nell’evoluzione dell’universo, processo del quale noi siamo solo infinitesimi tasselli.
      Un abbraccio 🙂

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  11. Sì, sì, chiamiamolo pure ordine superiore, (“un nome, cos’è mai un nome?”…) ma comunque lo si chiami è un ordine che regna e ci sovrasta, non può essere solo frutto di un Caos trasformatosi per Caso (che strano caos è l’anaggramma di csso!).

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  12. Ma naturalmente non credo che Dio abbia un occhio di riguardo per noi… né che nell’Universo infinito noi siamo gli unici esseri viventi, probabilmente siamo solo una particella infiniesimale di un’immensità che sfugge alla nostra comprensione.

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  13. Porto sempre con me la mia anima e sono sempre alla ricerca infaticabile di quella delle persone che incrocio nel mio cammino.
    Un post bellissimo caro Wolf. In effetti mi mancano molto le tue originali riflesisoni.
    Quindi a preato!
    Buona giornata!

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  14. Felice di ritrovarmi in queste riflessioni Wolf. Forse il fatto di aver sviluppata un’intelligenza che ci fa andare così oltre con il pensiero e tutto quello che abbiamo raggiunto, ci ha fatto scordare che facciamo parte di questo Universo come tutte le altre manifestazioni viventi e che appunto siamo energia condensata che quando si esaurirà ci sarà una trasformazione, ma non sappiamo come. Ho sentito parlare di un diverso tipo di energia, di mondi paralleli…ma cosa c’è di vero, non si sa. Forse per anima si intende proprio quest’energia. Anch’io purtroppo sono sempre più scettica sull’esistenza di una energia-Dio a cui tutti ritorneremo, noi siamo un sospiro in questo Universo, il mondo c’era prima di noi e ci sarà anche dopo, come dici tu; un tempo si aveva più familiarità con la morte, la vita comprendeva anche la morte. Io, come ti dicevo alla morte non ci penso con preoccupazione, almeno finora, la considero un fatto naturale perchè noi siamo esseri finiti, tranne il pensiero che crea e forse è proprio lui che ha creato questo mondo come noi lo vediamo. Un carissimo saluto a te e a tutta la tua famiglia allargata, Fulvia

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    • Cara Fulvia, il tuo pensiero è infatti simile al mio 🙂 Tranne forse che io… me ne preoccupo un po’ di più di questa domanda 😛
      Un carissimo saluto a te ed a tutti i tuoi cari 🙂

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  15. Complimenti per la riflessione, ho letto quasi tutti i post, almeno quelli che si facevano leggere, perchè ritengo la scrittura immagine del pensiero. Vengo al dunque.
    Non credo che sia ne importante cercare l’anima, ne essere ricordati in quanto poveri mortali e già tutte le religioni pensano questo, ma perché? Nella sua complessità è anche molto semplice: se il nostro corpo non avesse mente, ne anima, ne spirito cosa mai saremmo?
    E’ vero quando si dici che il nostro essere uomini quotidiani non ha ragione di esistere, è un utilitarismo sociale all’interno della società e ogni era ha bisogno dei suoi uomini, ma siamo sicuri che siamo solo questo?
    La nostra anima è nella nostra mente, nel nostro cuore, nelle gambe o addirittura fuori da noi?
    Ritengo che l’anima non abbia una dimensione in cui debba essere cercata perchè è sempre presente, magari inascoltata e qui si aprirebbe un dibattito da caffè filosofico (rimando la trattazione per non prolungarmi); le anime si parlano senza di noi e dici bene quando affermi che sono eterne: non hanno tempo, dimensione, né spazio.
    Hai iniziato, nel blog, ha parlare di mappatura mentale e di visioni distorte che abbiamo del concetto di anima poi è svanito tutto proprio quando la regola dei quanti si faceva interessante.
    Il biocentrismo di Lanza che ho un po’ soggettivato al mio pensiero, mi dice che se non moriremo mai non è che sia normale non essere ricordati come facevi l’esempio di Cesare, per gli effetti dell’utilitarismo? Al cosmo non interessa la nostra mondanità, ma il nostro caratterizzare; può succedere anche che la potenzialità che abbiamo viene disattesa anche meccanicisticamente ( privazione totale dell’avvertire Anima) e quindi risultare neutri o di inutile esistenza. Si badi bene che non dico che siamo inutili, ma casomai che non sappiamo ascoltare.
    Avremo modo di approfondire wolfghost è per me un piacere leggerti.

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    • Intanto ti do il benvenuto sul mio blog e ti ringrazio per aver ripescato un vecchio post, i bloggers non vanno quasi mai a vederli, si fermano agli ultimi e se ciò è giusto e normale per i “blog autentici”, per i diari online, lo è meno per quelli che più che per essere diari si pongono come raccolta di argomenti e che, dunque, sono più atemporali. In particolare poi, se hai letto diversi miei post, ti sarai accorto che a riguardo dell’anima e della vita dopo la morte cambio idea spesso, probabilmente perché siamo in un campo dove ancora non esistono certezze ma solo ipotesi e, dunque, ognuno può dire la sua senza tema di essere smentito. Mi diverte perciò rileggermi in post vecchi perché mi da modo di vedere come è cambiato nel tempo il mio pensiero 🙂
      Venendo a quanto scrivi, perché dovremmo essere qualcosa in più di un corpo? 🙂 Anche se a noi può sembrare strano e irreale, la maggioranza dei moderni neuroscienziati sostiene che la coscienza è un’illusione creata dei miliardi di scambi neuronali che avvengono nel nostro cervello. Nella crescita questi collegamenti neurali hanno creato ricordi, pensieri, convinzioni. E su queste convinzioni si sono autoconvinti di… esistere di vita propria, di essere anima. Ma in realtà… non sarebbero altro che materia che prima non esisteva e che non esisterà dopo. Curiosamente non è che questo sia così distante da cosa diceva Buddha ormai 2500 anni fa. Il nostro Io è un’illusione alla quale non dovremmo aggrapparci perché ciò vuol dire soffrire. Soffrire per credere di perdere prima o poi la vita, noi stessi… quando in realtà non c’è nulla da perdere.
      Al di là che questo pensiero che appare un po’ nichilista sia vero o meno, dimostra che si può vivere benissimo nella convinzione che l’anima non ci sia. In molti lo fanno… e forse vivono meglio di chi un’anima crede di averla.
      Io, come detto, non faccio testo poiché cambio spesso idea. Probabilmente la verità non è in uno dei due estremi ma in una sfumatura che sta nel mezzo…

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      • Ciao, grazie della tua risposta. Concordo e mi piaci quando dici di cambiare idea in quanto il nostro pensiero deve essere in continua evoluzione. Scusami se (rileggendmi) sembravo di peccare di presunzione, ma scrivere con un tablet è complesso… Però ho una teoria mia sull’anima molto influenzata dal pensiero di Heidegger. Certo che mi fai riflettere introducendo la coscienza e a ragion veduta prima di rispondere alla tua domanda e a rivedere quanto scritto passerò alla lettura più approfondita dei tuoi post. Mi piacerebbe avere, anche se negativa, una tua opinione sul saggio sull’anima che sto scrivendo. Per il file ti manderò una mail attorno a Pasqua.
        Una provocazione me la consenti? Se Heidegger ammetteva la verità eterna e la confusione fra l’idealità dell’Esserci fenomenicamente fondata e un soggetto assoluto idealizzato, derivano i resti della teologia cristiana; allora aprendo alla comprensione dell’essere che c’è potremmo ipotizzare uno spirito-guida che interagisce con la coscienza e nel suo decorso a priori non potremmo ricondurlo all’anima come ente supremo?

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      • Certo, potremmo. E ti dirò anche che, se la maggior parte degli neuroscienziati ritengono la coscienza una illusione neuronale, ce ne sono altri che ti vengono incontro e che sostengono addirittura di aver individuato le cellule che fungono da antenne per… come chiamarla? la coscienza non-localizzata. Gli induisti parlano di coscienza individuale ed una universale. La coscienza individuale sarebbe quella illusoria, mentre la coscienza universale sarebbe infinita ed eterna… ma molto diversa dalla nostra concezione occidentale di anima, si tratterebbe infatti di un qualcosa di universale che lascia poco o nullo spazio all’individualità. Tutto ciò che vediamo, noi stessi, saremmo solo una mera manifestazione fenomenica destinata a scomparire nel tempo. Anche se ciò che ci ha generato non morirà mai.
        Va bene, aspetto il tuo scritto 🙂

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