Vivere fino in fondo

Quando ogni cosa è vissuta fino in  fondo

non c’e’ morte ne’ rimpianto,

e neppure una falsa  primavera.

Ogni orizzonte vissuto spalanca un  orizzonte

più grande, più vasto,

dal quale non c’e’  scampo

se non vivendo.

(Henry Miller)

 

Mi colpisce sempre questo aforisma di Miller, credo davvero che sia come lui scrive, sia nelle piccole cose che in quelle grandi, inclusa la piu’ grande di tutte: la vita.

La fine arriva in ogni atto, in ogni azione, per ogni pensiero perfino. Dalla morte, nostra e dei nostri cari, non possiamo sfuggire, possiamo solo cercare – ma con risultati che mancano di certezza – di allontanarla il piu’ a lungo possibile.

Un tempo pensavo che in fondo fosse questa la cosa importante: vivere il piu’ a lungo possibile. Eppure a ben vedere ci sono vite centenarie che hanno lasciato poco e vite stroncate nel fiore degli anni che ognuno, o almeno qualcuno, ricordera’ finche’ e’ in vita. Ci sono personaggi trapassati presto che hanno cambiato il mondo, che hanno dato speranza a tanta gente, che hanno lasciato qualcosa che restera’ per sempre. Ci sono persone che sanno di aver vissuto e che se ne vanno senza rimpianto, non importa l’eta’ che hanno. E per le azioni e’ lo stesso: non tutte vanno a buon fine portando i risultati che avevamo sperato, ma se sapremo di aver fatto quanto possibile perche’ riuscissero, non avremo nulla da rimpiangere e cio’ che abbiamo appreso ci servira’ per altri tentativi, magari in settori diversi.

D’altronde la vita continua, va avanti, noi possiamo solo scegliere di avere in essa una parte attiva o passiva, o, come dice Miller, se viverla con spirito di avventura, o trascinarci stancamente in essa.

 

61 pensieri su “Vivere fino in fondo

  1. vivere ogni cosa fino in fondo credo sia l’unico modo perchè la vita abbia un senso…quasi impossibile non essere d’accordo con il pensiero di Miller…mentre leggevo, immaginavo…quando portiamo a compimento un impegno, lo svolgiamo al meglio delle nostre capacità e possibilità…ecco, nel momento in cui pensiamo, ho finito…in quell’attimo si apre una nuova porta…e da quel “finito” si riparte per qualcosa di più grande…e non si torna indietro, possiamo decidere di fermarci, di chiudere la porta…ma così ci aspetta la “morte”…dentro, una voragine…

    sereno pomeriggio
    lella
    🙂

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  2. Ti confesso, Wolf, che, dopo aver finito di leggre l’aforisma di Miller, l’ho subito associato al veros “la morte si sconta vivendo” e, dopo aver finito di leggere il post, ho capito che non c’entrava nulla anzi era proprio l’opposto ma, comunque, questo la dice lunga sulla mia visione della vita…

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  3. Guardando l’immagine coi cavalli ho pensato alla 9a. sinfonia “aus der Neue Weld” di Dvořák…
    E forse solo ascoltando questa meraviglia, riesco a penetrare il pensiero di Miller (almeno questo suo “aforisma” da te citato)… Miller: scrittore che certamente ha fatto e farà discutere molto. Non il mio stile, seppure lo considero un “G”rande! Preferisco l’umiltà della descrizione puritana che lascia alla mente l’onere di scegliere i dettagli 😉
    Ma che vuoi, tutti noi abbiamo delle preferenze!
    Serenità :-)claudine

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  4. Il tuo post mi ha fatto venire in mente il libro “veronika decide di morire” di Coelho.
    Hai proprio ragione,non importa quanto si vive se non ci si mette mai veramente in gioco.
    Buonanotte wolf 🙂

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  5. E sei tu a colpire sempre il lettore – fai sempre centro senza mai sbagliare… Bello questo tuo spazio che ho ritrovato con grande piacere . spero di riuscire a capire meglio come muovermi qui. Un forte abbraccio Lupo

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    • Oh ma chi si rivede… anzi, rilegge! 😛
      In realtà dovrebbe essere molto simile a wordpress, quindi non dovresti faticare molto a muovertici 🙂
      Contento di ritrovarti! Un caro saluto 🙂

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  6. Non immagino di scampare ai nuovi orizonti che scopriamo,vivendo:anzi spero di poterli vivere,tutti e altri nuovi ancora.La sfida.
    La vita può essere una infinita serie di giorni,snocciolati quasi nostro malgrado,o un’infinita serie di azioni,intraprese,portate a compimento,lasciate in sospeso,riprese.Azioni che ci collegano,anelli di catene, elementi di un algoritmo pulsante che ci rende parte di un tutto.
    Tendo alla seconda soluzione,non so quando e come interromperò la serie,spero di non chiudermi la porta alle spalle,quando sarà,di lasciare uno spiraglio di luce.
    Spero.
    un cordiale saluto ed un buon fine settimana.

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    • In realtà credo sia proprio questo cio’ che voleva intendere Henry Miller: se la vita non la si vive… allora non c’è scampo, poiché diventa un peso insopportabile.
      Un saluto e un augurio di buon fine settimana anche per te 🙂

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  7. Vivere sì, intensamente, senza timori, ma con grande senso di responsabilità e consapevolezza di sé e degli altri altrimenti diventa un pericoloso inno. Non gettandosi su tutto allo sbaraglio, maturando piuttosto ideali e iniziative giuste per gli altri, intraprendendo battaglie che si possono vincere e che, soprattutto, vale la pena combattere al posto di altre, perché vivere intensamente compiendo errori e trainando chi ci si affida in una direzione sbagliata sarebbe peggio in punto di morte se sopravvenissero improvvisamente coscienza e consapevolezza, che sentire di essere stati uno dei tanti ometti nell’ombra che hanno avuto almeno la dignità di sapere chi sono stati. Partecipare alla politica di un partito che costruisce e saperlo scegliere tra le scenografie e gli ologrammi, scrivere un libro se si sa farlo, investire con criterio, proporsi con impeto senza imporsi, e spesso è un equilibrio delicato. Capirsi e collocarsi, dare il massimo per crescere e così vivere spendendosi generosamente.

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  8. “Se non puoi essere un pino sul monte,
    sii una saggina nella valle,
    ma sii la migliore piccola saggina
    sulla sponda del ruscello.
    Se non puoi essere un albero,
    sii un cespuglio.
    Se non puoi essere un’autostrada
    sii un sentiero.
    Se non puoi essere il sole,
    sii una stella.
    Sii sempre il meglio
    di ciò che sei.
    Cerca di scoprire il disegno
    che sei chiamato ad essere,
    poi mettiti a realizzarlo nella vita.”

    Sforzarsi di essere il “meglio” di ciò che siamo, con umile convinzione e consapevoli dei nostri limiti.

    Buona domenica Wolf 🙂

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  9. come non essere d’accordo? e le puntualizzazioni di Giulio le condivo pienamente.
    Quando si raggiunge la consapevolezza di essere parte di un flusso , nel quale si puo’ sentirsi esistere o farsi trascinare, c’è la scelta da compiere ed è una scelta che si impone tutti i giorni, per ogni evento della nostra giornata…magari si riuscisse a non “sforzarci” nel fare ciò, magari fosse cosi’ tutto molto naturale e consapevole..ma si sa i limiti ci sono e il dolore ci mette a dura prova…sempre bello passare di qua

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    • Infatti, come ho appena scritto nel commento a Missi, qua sopra, non si deve farlo diventare un “must” stressante, ma almeno provarci con costanza e decisione 🙂
      Grazie e un caro saluto 🙂

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  10. il pacchetto è questo – nascita-vita-morte – sappiamo che è così e sarà così… Non sappiamo quando e speriamo tutti il più lontano possibile la morte. Ma la vita? Non dice soprav-vivere ma vivere. E’ diverso. Bisogna essere liberi e non prigionieri, in tutti i sensi. Liberi nella mente e nel cuore. Liberi di essere felici e di dare felicità e amore.

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  11. perchè dovremmo sfuggire alla morte ?
    chi ci dice che sia qualcosa di peggiore rispetto a dove ci troviamo ?

    bello il pensiero e lo condivido pienamente, non importa quanto si vive ma come si vive.
    un saluto
    Isaac

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    • Purtroppo pero’ nessuno e’ stato in grado di darci certezza nemmeno sul contrario, caro Isaac 🙂 E credo che per l’uomo nessun inferno sia peggiore del… nulla 😐
      Ciao caro 🙂

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  12. Per come la vedo io la vita vera è quella dello spirito, non quella della materia. Il passaggio su questa terra non è che un breve intramezzo che ci permette di metterci alla prova, di sperimentare dei limiti. Quello che conta nella vita è raggiungere certe consapevolezze, svolgendo il proprio ruolo. Per questo molti vivono a lungo, altri meno. Il valore della vita non sta nella sua durata ma nel significato che gli abbiamo dato…
    Un saluto.

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    • Beato te che hai questa convinzione, caro Mr.Loto 🙂 E’ una possibilità che non escludo, ma comunque un atto di fede. In ogni caso, anche così non fosse, è pur sempre vero che il valore della vita va’ al di là della pura materia.
      Un saluto 🙂

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  13. Ma l’anima, lo spirito che ci emoziona e ci fa dire – siamo vivi- è preesistente o è qualcosa che cotruiamo e modelliamo giorno per giorno. E’ un patrimonio, una dote o un rinvenimento casuale?
    In altri termini viamo un deja vu scontato e preordinato o ci costruiamo i giorni in modo artigianale e autonomo?

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    • Al di là che un aldilà (scusa il gioco di parole 😉 ) esista o meno, personalmente sono abbastanza certo della risposta: nulla è scritto per intero. Esistono linee guida dalle quali pero’ siamo liberi di uscire se lo vogliamo e abbiamo consapevolezza di noi stessi e di cio’ che ci accade attorno.
      Credere che un destino già scritto ci sia o meno è, in fondo, una scelta ed io sono sempre per la responsabilità, esattamente per l’assumersi la responsabilità delle nostre azioni e dell’andamento delle nostre vite, per questo non posso optare per la scelta di credere in un destino preordinato dove troppo facile sarebbe accampare scuse e restare inerti.
      Ben arrivata (o arrivato) sul mio blog 🙂

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  14. Come non essere d’accordo con il pensiero di Miller, bisogna vivere intensamente la vita senza lasciarsi andare, senza rendere una cosa così bella priva di significato.
    Un caro abbraccio! 😉

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  15. L’importanza e come la viviamo la vita..con tutto noi stessi, siamo venuti al mondo per questo e piu’ passano gli anni e ce ne rendiamo conto…attraverso la vita c’e’ il ri.sveglio all’altra ma e’ difficile spiegarla ognuno ha un cammino diverso..a secondo il suo stato il suo carattere la sua storia..la morte mettera’ sempre meno paura..Miller l’aveva compreso vivendo..e tu anche per avercelo proposto grande Lupo grazie gioia nel cuor:))

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  16. Leggo sempre con interesse i tuoi post, Wolf, perché mi danno la sensazione che siano pensati veramente, cioè, che non si tratti di una speculazione intelluale ma che tu metta in pratica i principi di cui parli. 🙂

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  17. ..mi trovate completamente d’accordo…

    te e Miller…
    la vita è tutto se anche tu ci vedi e ci metti il tutto, far a gara con il tempo, non è il modo giusto per approciarsi meglio, anzi..è un diversivo tremendo.

    un abbraccio, spero tu stia bene… ovviamente!!!

    :-))

    m.

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    • Ne ero sicuro che saresti stata d’accordo, cara m. 🙂
      Io sto abbastanza bene, qualche notte fa- me la sono vista bruttina, ho rischiato di svenire tre volte. Pare sia stato un principio di labirintite. Comunque mi pare che pian piano vada meglio 🙂
      Abbraccio ricambiato! 🙂

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  18. Wolf, ho letto tutti i commenti. Diciamo che, per ora, non sono in grado di riflettere su di questo ed è interessante che anche se, dopo un tempo bruttino nella famiglia- causa salute, quello che ci viene non è bene la voglia di vivere fino in fondo ma si una paura di vivere. Um beijo.

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  19. Impegni permettendo…oggi, finalmente riesco a leggere i tuoi ultimi post; questo rispecchia similitudini col proprio modello di vivere, almeno in parte e per me.
    E’ come dire “Quì ed ora…” l’importante è vivere intensamente se stessi,e in armonia col proprio prossimo. Diversamente saremmo inutilmente egoisti.

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    • Guarda… se vedi l’intensità con cui scrivo i miei post (questo mese due!) capirai che anche io di tempo al momento ne ho davvero poco 😉
      Comunque, sai… penso che chi vive in armonia con sé stesso viva quasi automaticamente in armonia anche col prossimo. Ovviamente se il prossimo è un minimo disponibile 😉
      Un caro saluto 🙂

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  20. Caro Wolf penso che ognuno di noi interpreti in modo diverso quel “vissuta fino in fondo”… in effetti cosa vorrà mai dire vivere una cosa fino in fondo? se la vivi ne scopri le varie sfaccettature, se non la vivi non puoi andare fino in fondo… secondo me non è tanto una questione di “azione”, mi ricordo di Pessoa che sosteneva di avere compiuto i suoi viaggi migliori rimanendo seduto comodamente in poltrona, quanto di avere sempre in mente che “siamo”, in una sorta di eterno presente, senza perdere mai l’attenzione, consapevoli di essere tanto altro oltre a un corpo destinato a perire…
    se si è presenti a se stessi sempre, la morte, che è parte integrante della vita, smette di avere quell’unica valenza di atto conclusivo…
    sei sempre un ottimo interlocutore… un abbraccio

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    • Per me “vivere fino in fondo” significa una sola cosa: essere completamente in cio’ che si sta facendo, che sia una azione fisica o un atto della mente. Molte persone vivono cio’ che fanno solo in maniera “meccanica”, senza averne reale consapevolezza tranne che in casi molto gravi e/o drammatici (non necessariamente in senso negativo). Certo, vivere solo nell’azione non è vivere completamente, eppure non lo è nemmeno l’opposto: vivere solo (si fa per dire) nella mente negando quasi l’azione. Anche questo vuol dire restare incompiuti. Se siamo qua con un corpo, oltre che con una mente, un motivo c’è, e credo sia molto importante.
      Di fatto vivere con consapevolezza significa non porre una reale distinzione tra mente e corpo, si vive, si esperisce, e basta.
      Grazie, sicuramente non sei da meno 😉
      Un abbraccione!

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  21. Vivere fino in fondo: non sempre è possibile, Wolf, anche perché a volte farlo potrebbe danneggiare qualcun altro. Parlo ovviamente di vita come azione, perché almeno col pensiero, se Dio vuole, siamo liberi; solo che la vita, qualche volta, non ti lascia nemmeno il tempo per pensare.

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    • Non credo che sia possibile vivere senza danneggiare mai nessuno, Guido. Pensa a due innamorati della stessa donna, lei alla fine ne sceglerà uno… e danneggerà l’altro, almeno così egli crederà. E’ inevitabile. E’ la vita. Vivere nel tentativo di non ferire o danneggiare mai nessuno è esattamente cosa fanno i nostri politici nel tentativo di non perdere mai un voto spingendo così il paese all’immobilismo. E’ sbagliato ed inutile.
      Questo naturalmente non vuol giustificare il far del male per il gusto di farlo, questa è un’altra cosa.

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