La mente che corre, elogio alla lentezza

Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l’uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: “Dove stai andando?” e il cavaliere risponde: “Non so! Chiedi al cavallo!”.

Ho citato questa storiella zen altre due volte sul mio blog ma… che vi devo dire? E’ davvero azzeccata! 😉 Io funziono spesso così: la mia mente tende a prendere sempre più velocità e io a perderne sempre più il controllo 😦

Poi un giorno mi accorgo di essere spesso stressato, irascibile, di fare di un sassolino una montagna, di ammalarmi con più facilità. Mi accorgo di commettere errori stupidi, ingenuità, di rischiare incidenti perfino. Così, improvvisamente, capisco di non avere più il controllo della mia mente, di non riuscire a fermarla: salta di palo in frasca, se la prende per nulla, ragiona su tutto con una continuità ossessiva…

E’ il momento di rallentare, di rispolverare vecchie arti, come la meditazione, la pacata lettura di un libro o l’ascolto di qualche brano di musica rilassante. E… la lentezza. Sì, la lentezza. Perché è inutile, ad esempio, uscire per andare a fare una bella passeggiata e compierla poi con passo accelerato. Non serve a nulla.Vi siete accorti che molti di noi “corrono” anche quando non hanno nulla di importante da fare?

Volete mettere passeggiare con “leggerezza”, osservando il verde e gli animali attorno a noi, respirando in profondità l’aria fresca… Quanti colori, quante cose belle si notano che non si avevano notato prima! 🙂

Difficile poi sarà mantenere lo stato raggiunto a lungo, presi come siamo dalle incombenze lavorative o quotidiane. Forse no, non saremo in grado di essere sempre così, pacati e tranquilli, di avere sempre il controllo del nostro pensiero, ma… almeno sapremo di avere un porto nel quale riposarci e ritemprarci, dove ricaricare le pile ogni volta che lo vogliamo 🙂

 

48 pensieri su “La mente che corre, elogio alla lentezza

  1. Bisogna imparare l’ arte della lentezza 🙂 spesso è la vita quotidiana che ci porta ad abituarci a ritmi frenetici (lavoro ufficio-casa-etc.). Altre volte è la mente che ci porta direttamente allo stesso stato di frenesia, perchè quando troppo stressati, i pensieri ci corrono veloci e ci portiamo a compiere le cose “velocemente”. Anche quando il tempo ce l’ abbiamo tutto e non abbiamo realmente bisogno di “correre”. E’ importante imparare piano piano a ritagliare un po’ di tempo (e magari un’ angolino fisico) dove rilassare la mente e rimanere “lenti”. 🙂
    Buonanotte lupo !

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  2. Carpen-Diem..concordo con te Lupo se ci sorfemassimo nell’attimo vivremmo piu’ consapevoli…lo stato attuale e’ frenetico ma ben come dici tu, bisogna trovare dei spazi e se vogliamo possiamo…sta’ a noi crederci…un po di silenzio per ri.generarsi e far scorrere gli eventi giornalieri godendo della natura e del silenzio da consapevoli…grazie della ri.flessione che e’ rigenerante:)) Un abbraccio :))

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    • E’ rigenerante solo se riusciamo a seguirla, cara Mariella! 😉 Quante volte avremo gia’ fatto queste riflessioni, eppure siamo ancora qua a trovare il modo di ricordarcene! 😐
      Contraccambio l’abbraccio! 🙂

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  3. Caro Lupo hai ragione ogni tanto fa bene staccare la spina e rilassarsi almeno per riprendesi da giornate pesanti. Anche ai “lenti” capita di essere stressati e magari a volte prendersela per una cosa da poco conto. Te lo dico perchè sono una di loro 🙂 anzi mia sorella mi prende anche in giro perchè faccio tutto con troppa calma. Fuori dal lavoro (li tocca correre), riprendo il mio modo di fare calmo e tranquillo, in effetti la cosa che mi stressa di più è vedere che tutti intorno a me corrono, in ogni occasione 😀
    E’ come se mi muovessi a rallentatore rispetto agli altri, comunque penso sia una questione caratteriale c’è chi è più attivo e chi meno, io mi trovo bene imitando il “bradipo” come mi chiama qualcuno 😉
    Un bacione!

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  4. Buongiorno Francesco…è sempre bello leggere le tue “pillole” di grande saggezza…il cavallo galoppa come la mente quando ha tanti pensieri che non sanno dove andare o non trovano un posto sicuro per potersi grogiolare serenamente…maggio vai adagio come diceva mia nonna…:-))perchè correre…perchè affrettarsi…oggi mi sto dedicando al giardinaggio…in terra di apulia c’è un bel sole …le vacanze sono alle porte…ti auguro una lieta giornata…un abbraccio amico mio …Marilena :-))

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    • Probabilmente diviene piu’ difficile quando la fretta diventa abitudine, ad esempio per scadenze lavorative (ma non solo), cosi’ che anche quando si dovrebbe poter staccare, all’uscita dell’ambiente di lavoro, non si riesce, e piu’ si va avanti piu’ diventa difficile riprendere il controllo. A volte pero’… e’ solo perche’ non si pensa sia possibile farlo 😉
      Un caro abbraccio! 🙂

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  5. Mentre ti leggo non posso che essere d’accordo con te, assentire e dirmi: “sì, giusto, f’ora in poi farò così”… perché hai la capacità di fare sembrare tutto facile e realizzabile, alla portata di tutti anche di chi, come me, ha una mente simile a una farfalla (ehm, diciamo così…) che svolazza di qua e di là, ma troppo incostante per riuscire a fermarsi 😀

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  6. Hai ragione è proprio azzeccata…io mi propongo spesso di non esagere e prendermi qualche spazio di tranquillità, ma sarà che sono di natura così: vorrei vedere fatto tutto quello che devo al più presto. L’unica cosa che procede con lentezza è la mia scrittura, non mi decido mai a concludere. è la storia di ripensamenti infiniti… Che ci posso fare? Ciao 🙂

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    • Non mi sembra che tu sia lunga nei tuoi scritti, ti assicuro che esiste di peggio! eheheh 😛
      Non credo che esista una natura di “fretta mentale”, è molto più probabile che sia una abitudine acquisita. Che ne dici? 🙂

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  7. Nn “corro” mai o corro molto di rado e soltanto se nn posso evitarlo. Sono d’accordo con le abitudini, ma è anche un modus vivendi e per alcuni addirittura una necessità. Io devo poter organizzare i miei tempi e le tante cose da fare e, forse, questa necessità mi solleva dal dover correre per “arrivare”!

    Buona serata Wolf 🙂

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    • Sai, quando è una necessità reale è una necessità reale, c’è poco da dire 🙂 Però credo che molte… necessità non siano proprio tali 😉
      Buona serata, cara Missi 🙂

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  8. Insomma pensi che a forza di correre alla fine lo si fa automaticamente anche senza una buona ragione, magari si però penso che anche l’indole deve portarti a farlo altrimenti fuori dal lavoro ti comporteresti in modo diverso. Comunque sia è importante trovare tempo per se stessi, fermarsi un attimo e “ricaricare le proprie pile” 😉

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    • Il lavoro era solo un esempio, ci possono essere altre cause contingenti nei quali occorre correre, come motivi di famiglia ad esempio. Pero’ credo che il discorso valga parimenti: spesso la fretta… trasuda in altri settori che poco o nulla hanno a che vedere con quello di origine 😉

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  9. Wolf, da tempo non passo x i blog. Una mail di un amico lontano, mi ha invitata a farlo stasera, incuriosita dai vs post, sempre interessanti.
    Il tuo, di quest’oggi, è davvero mirato ad una mentalità che si sta diffondendo, la mania della fretta, il senso del dovere e del razionalizzare tutto ad ogni costo.
    Forse già sai, che lavorando in un ambiente dove di gente di corsa ne vedo a centinaia…sono arrivata alla nausea di questo sistema malato (perdona l’eccesso forse del termine).
    Ma davvero è così e a volte capita anche a me di CORRERE come un automa, per ritardo o x abitudine. Quindi pessima qualità di vita.Logorroica.
    Il rimedio c’è: in noi. Si rallenta il ritmo e non ci sono giustificazioni, la vita è una sola…e VOGLIAMOCI BENE…xchè di possibilità di passeggiare gustandoci un tramonto ce ne sono per tutti (vorrei sperare ovviamente)..mA alle volta non le vediamo !!!
    E che stress, devo anche io ritrovare la mia mappa geografica,Mi sono persa…
    …Ma non ho paura!!! A volte anche perdersi aiuta a capire.
    A breve…saremo nella tua oasi ligure…BASTA COSì POCO X ESSERE FELICI. Questione di tempo.
    Un abbraccio e tanti cari e felici saluti a te e ai tuoi cari, compresi amici a 4zampe.

    Serena

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    • Be’, non so se perdersi fa bene, ma… capita, per quanta attenzione si faccia. Per questo e’ importante accorgersi che la propria mente sta correndo troppo e prendersi, almeno, una bella pausa 🙂
      Grazie, un abbraccio e un caro saluto anche per te 🙂

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  10. Ciao Wolf,
    Una storia dalle profonde implicazioni…sicuramente.
    A tal riguardo ti cito un pensiero di T. N. Hanh, recita:

    “Consapevolezza significa sapere cosa accade.
    Se abbiamo la mente piena di preoccupazioni e tensioni,
    riconosciamo le preoccupazioni e le tensioni, e respiriamo con loro.”

    Ti auguro una domenica serena, Edo

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  11. Caro Wolf, per quanto breve il tuo è un post molto importante… la lentezza è prima di tutto uno stato mentale e se si riesce nell’intento poi si finisce con lo scoprire che da lenti si è molto più veloci…
    un abbraccio

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  12. Ciao wolf, carina la storiella,
    dopo aver tanto corso, andrei volentieri su un cavallo e lasciarmi portare.
    A volte lo faccio di prendermi qualche mezza giornata che proprio non concludo niente di proposito,visto che il cartellino non lo devo più timbrare.
    un saluto per un buon inizio di settimana.
    ciaoo Magda

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  13. Proprio così…quando la mente galoppante prende il sopravvento c’é proprio bisogno di ritrovare la pace e l’equilibrio con una musica rilassante o un libro e come dici tu riprendersi il tempo di fare le cose con calma, perché é vero,a volte si va di fretta, anche quando non é necessario. Sempre belle ed interessanti le tue riflessioni.
    Buona giornata! Ciaooooo

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  14. Io…tempo fa mi rilassavo sulla groppa del mio cavallo, poi tirando con il mio arco, poi osservando negli occhi la mia donna, prima durante e dopo…ora fatico un pò a trovare un momento per me…non che mi manchi particolarmente; a pizzichi e bocconi, sul trono riesco talvolta a fermarmi. Ma la mia domanda è: ma è possibile che si debba fare così fatica per riuscire a pensare di trovare anche un solo attimo par noi??? Star bene è l’assenza della vita che ci siamo costruiti attorno e passiamo il tempo a volercene “sbarazzare per non star male”…Lo zen è l’arte dell’equilibrio è l’essenza della vita stessa con tutto il suo sapere e non sapere.
    okok…vado a bere un bicchiere d’acqua, forse è la sola cosa limpida a cui poterci affidare… 😉

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  15. …ciao Francesco…come va?leggere, le tue parole, i tuoi pensieri….è davvero un sacco di tempo che non ti leggo e non passo date…ma non avendo più un blog ho perso un sacco di contatti..chissà se con calma riuscirò un giorno a crearne uno…ma???se ti ricordi sai che lavori coi piccoli…ed a proposito del tuo post, è stata creata “la pedagogia della lumaca” appunto per non far correre i cuccioli….ti lascio un testo a proposito…

    Dalla Prefazione di Christoph Baker al libro di Gianfranco Zavalloni: La Pedagogia della lumaca.
    “Siamo nell’epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro modo di vivere. Non abbiamo più il tempo di attendere, non sappiamo partecipare a un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo tutto e subito, in tempo reale. Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti risieda nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani). Mi sembra che oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivano esattamente come i bambini secondo le modalità del voglio tutto e subito.
    Sapremo ritrovare i tempi naturali? Sapremo attendere una lettera? Sapremo piantare una ghianda o una castagna sapendo che saranno i nostri pronipoti a vederne la maestà secolare? Sapremo aspettare?
    Si tratta di intraprendere un nuovo itinerario educativo. Genitori, insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola, sono stimolati dalle suggestive offerte della pedagogia della lumaca e possono ricominciare a riflettere sul senso del tempo educativo e sulla necessità di adottare strategie didattiche di rallentamento, per una scuola lenta e non violenta”.

    ….una carezza al tuo cuore e alla tua anima….giogiò

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    • Sono contento di rileggerti, cara Giogiò, anche se mi dispiace molto per il tuo blog 😦 Comunque, vedi, anche io scrivo molto poco in questo periodo 😐 Ho poco tempo adesso, e quel poco che ho lo dedico alla mia famiglia, animaletti inclusi naturalmente 😛 Ma non dobbiamo farci sensi di colpa, la vita è fatta di priorità e un giorno avremo il tempo, tu di aprire un nuovo blog ed io di curare di più il mio 🙂
      … altrimenti… a che servirebbe parlare di lotta alla fretta? 😉
      Una carezza al tuo cuore ed alla tua anima 🙂

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  16. Lupo apposta ci siamo…per ri.cordarci a vicenda le vere perle ..nella vita quotidiana..siamo uomini fallibili…pian piano se mettiamo in pratica si arriva a coordinare l’attimo…piu’ anziani diveniamo e piu’ entreremo nella pacatezza e sobrieta come stato di vita…chiaro bisogna vivere consapevoli della lotta della vita…un sorriso caro amico :))

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  17. Siamo sempre a pensare, progettare; mi ritrovo a pianificare la vita di altri tra cui i miei figli, la mente sembra muoversi per conto suo. A volte mi sembra che il correre o l’essere sempre indaffarati ci dia l’illusione di realizzare l’uomo moderno, che non ha vuoti…penso proprio che abbiamo paura di farci cogliere dal senso di vuoto perchè non siamo piu’ abituati alla pazienza, a godere del silenzio e della nostra compagnia. Un caro saluto e buon fine settimana a te ed alla tua famiglia allargata!

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    • E’ vero, credo anche io che molti abbiano paura del vuoto, o meglio, non del vuoto in sé, ma dei sensi di colpa che provoca non impiegare il tempo per qualcosa di… proficuo 😐 In fondo anche io ci ho messo anni per capire che c’è un tempo per ogni cosa, anche per il relax o il dolce far nulla, che poi nulla non lo è mai veramente 🙂
      Grazie e un caro saluto anche a tutti voi 🙂

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  18. che strano… ormai vivo lentamente da 2/3 anni e a volte mi sento in colpa.
    Perchè non corro più, non faccio più cenerentola il sabato e la domenica e ritaglio tanto tempo per me stessa. A volte non faccio proprio niente e penso e leggo e cucino o esco con un’amica …
    Questo mi piace e quando ricordo la mia vecchia vita ho anche un po’ di nostalgia … of course

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    • A volte ci casco anche io, ma vediamo di evitarlo: sentirsi in colpa è davvero da sciocchi! 🙂
      A meno che non si desideri davvero fare qualcosa che si faceva allora e adesso non si fa più, in quel caso, se è possibile, facciamolo e basta! 🙂

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