L’arma della parola

L’arma della parola

di Paulo Coelho

Fra tutte le potenti armi di distruzione che l’uomo è stato capace di inventare, la più terribile — e la più codarda — è la parola. I pugnali e le armi da fuoco lasciano tracce di sangue. Le bombe distruggono edifici e strade. I veleni finiscono per essere individuati.

Ma la parola distruttiva — questa riesce a risvegliare il Male senza lasciare traccia. I bambini vengono condizionati per anni dai genitori, gli artisti sono impietosamente criticati, le donne sono sistematicamente massacrate dai commenti dei mariti, i fedeli sono tenuti lontani dalla religione da coloro che si giudicano capaci di interpretare la voce di Dio. Cerca di vedere se stai usando male quest’arma. Cerca di vedere se la stanno usando su di te. E non permettere nessuna di queste due cose.

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Commento di Wolfghost: credo che tutti siamo d’accordo con lo scritto di Coelho, le parole sono tanto imprecise quanto potenti: se usate male possono ferire o danneggiare gravemente. Certo, non si puo’ vivere pesando ogni singola parola che si dice, sarebbe una vita troppo controllata e pesante. Tuttavia tutti abbiamo la capacita’, se vogliamo, di capire quando dobbiamo porre la massima attenzione alle nostre parole e quando la leggerezza della situazione e il feeling con il nostro interlocutore (o i nostri interlocutori) ci permettono invece di “lasciarci andare”. Non e’ possibile applicare lo stesso metro a tutti e ad ogni situazione.

 

36 pensieri su “L’arma della parola

  1. Sono d’accordo ….le parole a volte possono ferire e non poco,un detto di una volta dice “fa più male una parola sola che due sberle” ed è vero
    Se si vuole, si sa come comportarci..volere è potere!
    Invece ci sono persone che pur di dare aria ai denti,non riflettono minimamente e dicono parole che fanno solo danni.
    Caratterialmente io non sono portata a litigare, che è il momento in cui è più facile che le parole saltino fuori, preferisco tacere e come suol dirsi “mettermi una fetta di coglione in tasca” poi una volta che è sbollita la rabbia cerco di parlarne ancora.Per fortuna nella mia vita non mi è capitato spesso.
    Ciao Wolf, sereno fine settimana.
    Magda

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    • Sì, Magda, ci sono persone che credono di avere il diritto di dire sempre e comunque cosa passa loro nella testa, anche se è una cosa che puo’ far del male senza avere nessun costrutto.
      Ciao cara, buon fine settimana anche per te! A me ci vuole proprio! 😉

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  2. Però Coelho non ha detto che ci sono uomini che vengono massacrati dai commenti delle mogli, magari l’ha omesso per cavalleria nei nostri confronti. A parte scherzi, sta tutto nel “con chi stai parlando”, come hai ben detto tu. Mi sono resa conto che con alcuni è meglio tacere, se possibile.

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  3. La parola traccia segni indelebili nel cervello di chi ascolta. Chi è colpito ricorda, chi ha pronunciato la frase spesso la dimentica dieci minuti dopo e giurerà in assoluta buona fede di non averla mai pronunciata. Bisognerebbe prestare attenzione prima di usare un’arma così potente, ma non c’è niente da fare: è questione di carattere, qualche volta anche di età. Io chye ero una persona controllata e piuttosto riservata, ora mi sorprendo spesso a straparlare. E’ proprio vero che si cambia e non si è sempre uguali a se stessi.

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    • Straparlare può anche non essere negativo di per sé, si deve vedere di che si sta straparlando, ci sono tanti argomenti e situazioni dove il danno non esiste o è comunque minimo. Nelle altre situazioni invece non serve straparlare, basta una singola frase per creare un disastro.
      Avevo notato anche io quanto scrivi: spesso una frase è indimenticabile per chi ascolta, mentre viene cancellata in fretta da chi l’ha pronunciata.

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  4. Coelho ci offre spesso importanti spunti di riflessione. Sono parole semplici le sue, sono idee in apparenza scontate e anche banali, ma poi ti fanno sempre pensare e fare un esamino di coscienza. Un abbraccio a tutta la dolce Family!

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  5. Io per esperienza ho imparato a non reagire a certe parole che innescano sempre le stesse situazioni, sono proprio armi da cui difendersi. Per la mia esagerata sensibilità cerco poi di stare attentissima ad usarle per non ferire gli altri che penso come me, ma normalmente mi sbaglio. Quando mi arrabbio però scaglio frecce velenose e sono capace, come tutti, di colpire nel segno.

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    • Le arrabbiature non sono tutte deleterie, a volte sono atti difensivi estremi che uno mette in atto perché non ha la freddezza di reagire con calma. In altre parole, si cavalca l’onda emotiva dell’arrabbiatura per riuscire a trovare una reazione ad una situazione difficile che altrimenti non si riesce a trovare. Ci sono stati anche grandi maestri spirituali che si arrabbiavano… a comando, perché capivano che i loro interlocutori non sarebbero riusciti a capire se non di fronte a parole forti.
      Come ho scritto, è necessario capire chi è l’interlocutore 🙂

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  6. Condivido in pieno questo post: da sempre ho pensato che le parole feriscono più di ogni altra cosa e lasciano ferite nell’anima. Un insulto, un tono provocatorio, un vocabolo inappropriato o dei sibillini riferimenti, un sarcastico linguaggio, una calunnia, stop mi fermo: la parola è vasta, ecco perché fa tanto male, arriva ovunque e in fretta.
    Buona giornata
    un saluto
    annamaria

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    • Anche perché quasi sempre le parole sono cio’ che danno il via alle azioni, controllare le parole, anche nella nostra testa, significa controllare le azioni 😉
      Buona giornata anche a te! 🙂

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  7. tra le mie passioni c’e’ la musica e tra le canzoni che adoro c’e’ ne una intitolata “words” ( parole”) racconta di quanto possano essere un arma o uno strumento di manipolazione dell’animo umano oltre che degli eventi … http://www.youtube.com/watch?v=hFja-9DWEyc

    Le parole hanno hanno anche un effetto benefico… penso alle preghiere, ai mantra, o una semplice ninna nanna.
    Quello che l-esperienza mi sta insegnando e’ di cercare di attribuire piu’ valore alla parole perche’ spesso mi capita a tutti di utilizzarle a sproposito…con danni a “cose e persone” ahahah :-0
    buona giornata
    isaac

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  8. …lo ammetto: da adolescente mi divertivo a usare le parole, fino a provocare reazioni (anche violente) nell’interlocutore. Con poche frasi destabilizzavo e non di rado, nel caso di ragazze, le facevo piangere. Ero un vero S####o!

    Sì, confermo: l’arma più terribile è la parola. Distrugge come e più di virus, taglia meglio di un bisturi, destruttura più di una bomba atomica.

    P.S.: il mio lato oscuro è oramai da tempo tranquillo! ma ogni tanto, se provocato, rispondo ancora con parole taglienti 😀

    Ciao

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  9. Le parole sono strumento di guerra di pace e di amore, a secondo la nostra maturita’diveniamo strumenti di annuncio di male e di Amore…io spero tanto che la nostra scelta sia l’Amore…da giovan fanciulla pensavo che dovevo sempre e comunque dire la mia poi…piano..una riflessione profonda e toccante grazie Coelho grazie Lupo ti lascio un sorriso e tanta gioia nel cuor :))))))

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    • Chi “vive con gli occhi aperti”, come amo dire, ossia con curiosità e voglia di imparare, di solito migliora con l’avanzare dell’età perché fa tesoro dell’esperienza 🙂 Ma non tutti vivono in questo modo, molti si trincerano nell’orticello delle limitate conoscenze acquisite fino alla maturità e poi le difendono come se avessero paura che, messe alla prova, possano crollare e lasciare indifesi, così però c’è stagnazione 😦
      Un caro saluto e un sorrisone 🙂

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  10. Certo, non lo dico con la bravura di Coelho, ma anch’io nel mio blog ripeto spesso che le parole pericolose, sono armi improprie… e che dovrebbero portare l’avvizo “usare con moderazione e cautela”… Vero che non si può stare sempre in guardia a soppesarle, ma è altrettanto vero che le parolehanno un potere distruttivo terribile.

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    • Non so se “verbo” era usato in questa accezione, ma le parole acquisiscono nel tempo un potere evidente e potente, per questo andrebbero rispettate loro e… soprattutto quelli a cui vengono pronunciate 😉

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  11. ..predichiamo molto sull’importanza dell’ascolto. Sulle incapacità dell’altro di “vedere” il contenuto del nostro dire, ma è vero il fatto che molte volte prima di chiedere all’altro di ascoltarci..dovremmo fare il lavoro di ascoltare noi stessi mentre diciamo…

    un bacio..
    spero tu stia bene… e non è mica ovvio…con tutti i malanni primaverili che ci vengon addosso!!!

    🙂

    m.

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    • Ah si’, infatti sono rientrato ieri dopo la terza influenza stagionale! 😮 Io che mi vantavo di non fare un giorno di mutua da 10 anni! 😉
      E’ come dici te, quante volte la gente si aspetta, pretende, di essere capita senza curarsi di come loro stessi si esprimono!
      Bacio restituito 🙂

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  12. anche i silenzi sono fatti di parole e a volte sono quelle più dure, difficili da accettare…scatenano dubbi, incertezze, paure…
    le parole danno luce e sostanza ai pensieri, non possiamo pensare che sono solo parole…a volte mi sono sentita dire “ma sono solo parole…” no, mai dire una cosa così…
    buona serata…
    lella

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    • Assolutamente d’accordo su entrambe le precisazioni, cara Lella, sia sul fatto che a volte “parla” più un silenzio delle parole, sia che alle parole va dato il giusto peso.
      Buon sabato sera! 🙂

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  13. Sono daccordo anch’ io, anche se a volte mi capita di bacchettare e di brutto.
    Wolf….che vogliamo fare? se sopporta….se sopporta…poi te becchi quello che t’ arriva !!
    Un salutone e un bacio a tutti

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    • Non è detto che “bacchettare” sia errato, cara Charlotte, quando c’è vo’ c’è vo’, no? 🙂 L’importante è che siano bacchettate… giuste 😉
      Salutone e bacio anche a te! 🙂

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  14. Wolf, la schermata è spuntata di nuovo!! Sembra ch ora sia tutto a posto 😀 Certo che è una strana coincidenza che – mentre c’è un post sulle parole – fosse diventato impossibile scriverci le parole! 😀

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