La parola che cambia la vita – combattere l’omerta’ che e’ in noi

Sul blog http://liberidiscrivere.splinder.com/ si discuteva di come un libro, adatto e capitato al momento giusto, possa avere il potere di cambiare il corso di una vita e forse persino salvarla, o perlomeno contribuire a farlo. E’ importante non solo quanto il libro sia adatto, ma anche quando esso viene letto – e in fondo la scelta di quando comprarlo o mettersi a leggerlo non e’ generalmente casuale. Pochi giorni prima e quel libro potrebbe passare inosservato, un attimo dopo potrebbe essere inutile e dare la sensazione di “treno perso”, di “se solo l’avessi letto prima”.
Pochi anni fa a me successe una cosa simile ma con una singola frase che qualcuno scrisse proprio qui su Splinder. Quella frase funziono’ da agente catalizzatore portando a termine un processo interno che pero’ faticava a prendere forma e tradursi in azione.
La verita’ e’ che un libro, una frase, un consiglio, non possono essere risolutivi da soli, devono trovare terreno fertile. Noi ci mettiamo del nostro, ci portiamo sull’orlo della brocca con un grande lavorio interno. Poi basta la classica goccia… ma quella goccia deve arrivare, e davvero a quel punto puo’ cambiare il corso della nostra vita.
Questo dovremmo sempre tenerlo a mente quando ci sembra di avere una frase adatta da dire ma, per timore di essere invadenti o inadeguati, siamo tentati di tenere dentro di noi.
Quante volte succede? Pensate ad una persona che ha perso qualcuno di importante e che ha bisogno solo di una parola di conforto. Magari noi pensiamo che cio’ che potremmo dire, che ci viene spontaneo, sia cosi’ banale da sembrare offensivo. E invece potrebbe essere proprio quell’attenzione che quella persona aspetta per iniziare il suo personale processo di guarigione dal lutto, per non sentirsi sola e abbandonata.
E’ vero che a volte “e’ meglio tenere la bocca chiusa e dare l’impressione di essere stupidi, che aprirla e togliere ogni dubbio”, ma cio’ in genere succede quando si parla senza pensare, con superficialita’. Ma quando cio’ che abbiamo da dire nasce spontaneo dal nostro cuore, dal desiderio di aiutare chi abbiamo davanti o risolvere o attenuare una situazione difficile, questo difficilmente accade, e comunque il danno che potremmo arrecare e’ di molto inferiore al sollievo che potremmo portare.
Vale davvero la pena di perdere l’occasione di aiutare chi e’ in difficolta’, per timore di fare brutta figura o per pigrizia? 😐

libro

72 pensieri su “La parola che cambia la vita – combattere l’omerta’ che e’ in noi

  1. Ah dimenticavo di dirti che, nel periodo successivo alla scomparsa del mio caro, leggevo molti libri riguardo a cosa accadeva nell'elaborazione del lutto. I libri mi raccontavano tutto ciò che potesse accadere alla persona rimasta. Era dunque naturale ciò che psicologicamente mi potesse capitare, anche i miei comportamenti.
    Gli autori erano i grandi psicologi, uno di questi Morelli, poi essendo io credente cercavo anche di leggere libri che trattassero la spiritualità.

    Sì, anche i libri sono stati di conforto, a parte la mia iscrizione all'Università La Sapienza e non potevo che iscrivermi se non al Corso: Lingua e Letteratura Scandinava. Volevo partire avvantagiata…
    Anche studiando mi è stato di conforto.

    Ciao!

    Rondine

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  2. I libri mai come in questo momento riescono a confortarmi.Ho perso il mio adorato cagnolino considerato in famiglia come un figlio,mi manca tanto.La casa è vuota e muta,solo lui riusciva a farmi sorridere in qualsiasi momento triste della vita.Sono sicura di rivederlo appena passerò nell'altra dimensione.mi verrà incontro scodinzolando.
    Sai ho pensato di prendere in affido un cane che nessuno a voluto perchè ha un occhio leso. Casualità??? anche Cuba aveva lo stesso occhio leso!!!
    Ciao con affetto

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  3. x Rondine: Bé, pero' non sempre hai tempo di conoscere così bene una persona da capire se sarà in grado di comprendere o meno, e allora forse vale la pena rischiare… in fondo che si ha da perdere?
    Le esperienze servono sempre a chi resta, anche quelle brutte. Anche se sono dell'idea che cio' che si perde non lo si perde perché ci deve insegnare qualcosa. Sarebbe troppo crudele per chi se ne va', vero? Ma chi resta, sì… da tutto puo' imparare
    Grazie a te per i tuoi interventi sempre a tema e che aggiungono sempre qualche importante riflessione
    Un carissimo saluto

    x Giada: perché no? Io credo che possa essere una buona idea In molti all'inizio escludono l'idea di un altro cane, pensando che non vogliono più soffrire. Ma… cio' che si riceve vale più di quanto si soffre alla fine. Se non fosse così… a che pro' la nostra stessa vita?
    Un abbraccio!

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  4. Un post interessante che merita una rilettura, e sono sicura che anche i commenti la meritano, perciò… ripasserò senz'altro più tardi. E andrò a leggere il blog liberidiscrivere.
    Grazie per la segnalazione!
    Credo che parole come queste diano valore e significato a ciò che si scrive: sapere che il mio ibro può aiutare a stare meglio o a prendere una decisione anche soo una persona, è già una sufficiente ragione per scrivere e pubblicare!
    Buona giornata!

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  5. Però mi sento piuttosto svantaggiata… Ho attraversato (vabbé usiamo il tempo passato) vari brutti o bruttissimi momenti però non mi sono mai imbattuta in qualcuno o qualcosa (un libro, in questo pos) che potesse cambiarmi la vita.
    O forse non l'ho saputo riconoscere?

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  6. Rieccomi, dopo aver riletto il post e anche tutti i commenti…
    E' interessante ciò che dice Anneche, un libro al momento sbagliato può anche fare del male, turbare o spaventare… mi è successo più di una volta durante l'adolescenza, quando la scelta dei libri da leggere a volte era casuale  a causa della scarsa informazione, o perchè senza soldi leggevamo quel che trovavamo in casa…
    Qualcuno leggendo quello che scriverò ora probabilmente mi darà della ritardata mentale, ma… i libri che più di tutti hanno cambiato la mia vita sono stati quelli letti da ragazzina: "Piccole donne", in particolare il personaggio di Jo, la sorella scrittrice, e "Pollyanna", in cui la protagonista inventa il gioco della contentezza, che le permette di trovare il lato positivo in ogni situazione.
    Forse perché quella è l'età in cui si è più influenzabili, sia nel bene che nel male…

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  7. x Silvia: sono d'accordo cara In fondo percio' aumentano anche le responsabilità
    Buona serata a te!

    x Happy: puo' darsi, o puo' darsi che effettivamente non ti siano capitati. Puo' anche darsi che i loro effetti non siano stati così forti da farti pensare a un "cambiamento della vita", eppure aver avuto la loro importanza

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  8. x Katia: certo, puo' succedere cara, e non c'è certo pecca in questo. Tuttavia bisogna evitare di evitare di parlare o di agire per timore di dire o fare la cosa sbagliata, perfino se "a cuore" e buon senso sembra giusta
    Felice autunno anche a te Il mio… insomma, sta iniziando con una bella e tosta influenza

    x Silvia2: vero, da bambini si è molto più influenzabili. Tuttavia le influenze esterne non si limitano all'infanzia e non terminano con essa. Proprio perché possono anche essere negative, c'è, come ti dicevo anche nel commento precedente, una certa responsabilità, sia in chi scrive che in chi legge

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  9. Come al solito… bellissimo post. Pieno di riflessioni.
    Mi piace leggerti e leggere anche tutti i commenti.
    Forse proprio venendo qui ho iniziato a tirare fuori certe cose di me che erano molto difficili da esternare…
    Grazie Wolf.
    No, non si può perdere l'occasione di aiutare chi è in difficoltà…
    Continuiamo a provarci.
    Buon sabato!

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  10. Sai Wolf, c'è un libro che mi è parso avrebbe potuto cambiarmi la vita. "Adesso e nell'ora della nostra morte" di samuela Salvotti. Splendido , poi vengo a dirti perché;  ma l'interpretazione che gli ho dato mi è sembrata davvero inverosimile. Lo hai letto?

    Giulio

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  11. Infatti, non so se segui il suo blog, ma lei è molto brava e il libro è una complessa quanto interessante analisi di rapporti familiari un po' degenerati sullo sfondo di una storia di passione, scritto con abilità sorprendente. Te lo raccomando anch'io, ma leggilo con calma perchè è corto ma denso di misteriosi significati.  

    Giulio

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  12. La meraviglia si trova ad ogni istante.
    Cerca di sentire, di percepire, invece di pensare.
    Il senso profondo della vita si trova al di la' del pensiero.
    grazie del passaggio ciao sempre bello leggerti..
     

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  13. Nelle societa' come la nostra, che poi sono la grande maggioranza, non usare il pensiero sarebbe impossibile. Esso deve sempre esserci e mediare le nostre sensazioni e percezioni, perche' quando c'e' interazione con il prossimo, che puo' essere anche molto diverso da noi, a volte le nostre migliori percezioni potrebbero urtare qualora esternate.
    Ma certamente sensazioni e percezioni vanno ascoltate attentamente

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