Essere consapevoli per lasciare andare

atlanteAnsie e preoccupazioni ci stanno aggrappate, e vorremmo lasciarle andare. Come? Fate dei passi calmi, fermi. Passi coraggiosi. Siate attenti e determinati: attenti al carico delle ansie e delle preoccupazioni, determinati a volerlo deporre. Chiedetevi: “ Perché continuo a caricarmi questo peso sulle spalle?”.
Rendetevi conto che state davvero portando il carico estenuante di tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e generate compassione per voi stessi. Solo se abbiamo compassione per noi, avremo compassione per gli altri. Questa comprensione sorge scoprendovi imprigionati nella gabbia dell’ansia e della preoccupazione. Capirete che ansia e preoccupazione non servono per risolvere i problemi, ma che, al contrario, impediscono la pace e la gioia.
Con questa consapevolezza, lasciatele cadere giù. Se volete potete farlo. E’ come togliersi l’impermeabile e scuotere via le gocce di pioggia che sono rimaste.

In un centro Zen, all’ingresso del sentiero per la meditazione camminata, c’era un masso. Sul masso erano incise queste parole: “Bo bo thanh phong khoi”, che significano: “Ogni passo fa nascere una brezza”. Che frase stupenda! La brezza rinfrescante è l’esperienza della pace e della liberazione che soffiano via l’opprimente afa delle preoccupazioni dal vostro ciclo di nascita e morte, portando gioia e libertà nelle nostre vite.
Amico caro, perché non provi a camminare anche tu in questo modo? Fallo per il nostro mondo.

Thich Nhat Hanh


Commento di Wolfghost: la meditazione camminata è una pratica centrale negli insegnamenti di Thich Nhat Hanh. Sostanzialmente si tratta di una lenta passeggiata dove tutta la nostra attenzione è sui passi, sul respiro, sul sorriso che dobbiamo far sorgere con amore. Lo scopo è ottenere una concentrazione che col tempo diviene spontanea, senza sforzo, uno stato di consapevolezza che ci permetterà di vedere con chiarezza aspetti della nostra mente e della nostra vita che al momento sono confusi. Ansia e preoccupazioni sono tra questi aspetti. Certo, ognuno ha problemi, e in certe fasi della vita tali problemi divengono gravi e rilevanti. Tuttavia è davvero inutile preoccuparsene tutto il tempo: non serve, e, creandoci ansia, è controproducente.
Ovviamente suona facile scriverlo a parole, difficile applicarlo. Ma… è se fosse come dice il buon Thich? Se davvero bastasse provare con un poco di determinazione per scoprire che davvero possiamo allentare i morsi di ansie e preoccupazioni?
Si puo’ fare, se vogliamo davvero.

Questo è il penultimo post sugli insegnamenti di Thich Nhat Hanh contenuti nel libro “Essere Pace”. Nel prossimo metterò la parte forse di più difficile comprensione ma anche quella secondo me più importante.

arcobaleno

82 pensieri su “Essere consapevoli per lasciare andare

  1. Wolfissimo … io non ho parole per controbattere il tuo dire.
    Certo è che se le persone pensassero davvero al bene, alla pace, alla serenità e se l'egoismo fosse abbassato solo di un pochino, allora davvero ci sarebbero prospettive di futuro migliori per molti.
    Sempre affascinata da ciò che scrivi.

    "Mi piace"

  2. x Charlotte: eheh Ok, se provi fammi sapere come va

    x Raggio: queste dovrebbero essere cose banali, cose che non c'è bisogno di ricordare; già solo il fatto che sia necessario parlarne è di per sé indicativo del bisogno che c'è di esse
    Grazie e un caro saluto

    "Mi piace"

  3. Devo segnarmelo bene in mente: quando ho momenti di malinconia, quando penso di non farcela, quando sento che salire un gradino è troppo faticoso, quando mi sembra di essere in balia di forze che esulano dalla mia volontà, ecco devo venire nel tuo blog: leggere i tuoi post mi infonde fiducia, e mi fa sentire più forte, più coraggiosa, più serena.

    "Mi piace"

  4.  

    Metterlo in pratica è facile manterelo è un pò più difficile …
     quando ti accorgi che il peso è lì, sempre sulle tue spalle…
    Ma provare non può che fare bene  voglio provare, 
    grazie per questi consigli.

    "Mi piace"

  5. E' vero cara Katia. In ogni campo ci vuole un po' di determinazione. Come si suol dire non e' importante il numero delle volte in cui si "cade" ma il numero delle volte in cui ci si rialza
    Un caro saluto e grazie per gli animalotti!

    "Mi piace"

  6. Le preoccupazioni e l'ansia  ci stringono davvero e non ci fanno respirare, a volte ci causano  disturbi fisici che non passano mai.  Tutto sta nell'importanza e al valore che diamo alla nostra riuscita sia nel lavoro, nel rapporto con gli altri che anche verso noi stessi.  Altre volte ci sono problemi seri  che  ci coinvolgono ed allora è impossibile non preoccuparsi.  Però anche se ci sono momenti di ansia abbiamo la tendenza a non uscirne piu', finchè tutto diventa ansia e preoccupazione, anche il vivere stesso.  Anche a me sono capitati periodi così e non me ne accorgevo finchè  il fisico stesso ha cominciato a mandarmi dei messaggi e sempre piu' forti finchè  ho smesso di correre da un medico all'altro, sempre piu' ansiosa e mi sono fermata ed ho cominciato ad ascoltarmi.  Bisogna scrollarsi questo peso,  è inutile portarlo, non pensiamo che serva per mettere a tacere il nostro senso di colpa.  La vita è quella che è,  noi facciamo del nostro meglio.
    Buona serata Wolf,   Fulvia

    "Mi piace"

  7. Io sono ansiosa per natura. Lo sono sempre stata, quando ero giovane era ancora peggio, ogni minima cosa mi metteva in totale apprensione.
    L'unico  vantaggio del passare degli anni è  che questa ansia si è, quasi del tutto , placata.
    Ora affronto la vita con più serenità, consapevole  dei miei limiti,  ma anche delle mie capacità che mi rendono più sicura e più a mio agio con gli altri.
    Tante volte, quando ero più giovane, mi sono detta "Stai calma, non succede niente, non te la prendere, fai male solo a te stessa" inutilmente.
    Dovevano passare gli anni, ora vivo meglio e sono un pò più saggia !
    Ciao e grazie per la visita

    "Mi piace"

  8. Be', mi pare che l'ansia tu l'abbia superata adesso, e sicuramente non è per l'età, non solo almeno: molte persone non migliorano con il passare degli anni. Diciamo che hai saputo far fruttare la tua esperienza, e questa non è cosa da poco.
    Ciao e grazie a te

    "Mi piace"

  9. In questo periodo avrei bisogno di seguire questi insegnamenti, per togliere l'ansia che ogni tanto mi assale  per colpa di qualche s…..a,
    mi dicono di non farci caso, ma non sempre ci riesco.
    Tornerò a leggere con calma….per poi metterli in pratica.

    ciaooo e 

    Magda

    "Mi piace"

  10. x Antartica: ahah vedrai il prossimo allora!
    Grazie e buon pomeriggio a te!

    x Magda: si, sarebbe importante riuscire a fare in modo che non restino solo letture, di riuscire insomma a praticarle e portarle nella vita di ogni giorno
    Un buon pomeriggio a te!

    "Mi piace"

  11. x Antartica: eh, volevo scriverlo stasera ma mi sa che non ce la faccio A presto comunque!

    x Laura: è vero Laura, è una cosa che dico spesso: ognuno è davvero un universo a sé!
    Grazie e un salutone!

    "Mi piace"

  12. Ciao cara Gabbiano Il tuo e' il problema dei piu', me compreso. Ad affermazioni cosi' rispondiamo sempre "eh! Facile a dirsi!" Ma… siamo sinceri, quanti di noi hanno provato a seguire questi ed altri suggerimenti del genere per un tempo prolungato? Quanti sono stati determinati senza mollare dopo la prima volta bollando nella propria mente il tutto come "sciocchezze"?
    Bisogna provare, con coraggio, costanza e determinazione, senza dar peso a difficolta' che inevitabilmente ci saranno, perche' questi metodi non sono medicine allopatiche che le prendi e (sperabilmente) il giorno dopo stai meglio. Ci vuole costanza e tempo. Costanza, non creduloneria: diamoci una scadenza, che so, 3 mesi (ma sono certo che basterebbe meno), 3 mesi in cui con determinazione sperimentiamo. Solo dopo saremo davvero titolati a dire "eh! Facile a dirsi!".
    Un caro saluto

    "Mi piace"

  13. In teoria sono d'accordo. Belle parole. In pratica ho tanta compassione per me stessa, molta rabbia verso il prossimo. Che poi forse la mia non è compassione perchè la consapevolezza, la comprensione di ciò che vivo mi farebbe venir voglia di buttarmi da un ponte. Ma ho due figli e tre gatti. Solo per loro.

    "Mi piace"

  14. La comprensione suprema, cara ElenaMaria, è quella che porta a capire la caducità e la fragilità dell'essere umano in quanto tale: per questo non puo' che nascere la compassione per esso. Chi vince, chi perde, chi subisce, chi prevarica… tutti un giorno soffriranno e moriranno, tutti già adesso lo stanno facendo.
    Siamo creature deboli, questo non deve essere una scusa per fare quel che si vuole, ma piuttosto per capire che l'odio non ha senso, nemmeno quando si subiscono angherie. La rabbia invece… bé, a volte ha la sua utilità: serve a farci muovere grazie alla sua onda emotiva quando, a freddo, non riusciamo a farlo.
    Spero che qualunque cosa ti abbia spinto ad una tale rabbia, possa essere presto risolta. E nel frattempo… si, pensa ai tuoi due figli ed ai tre gatti!

    "Mi piace"

  15. Ci sono momenti di vita nei quali ansie e preoccupazioni non sono affatto facili da gestire.
    Personalmente, dopo averci sbattuto il muso più volte ho imparato ad aspettare….
    A volte ci disperiamo…ci vediamo persi in soluzioni impossibili , poi accade che i " nodi " si sciolgano quasi da soli attraverso intrecci di coicidenze che per una volta tanto ci vengono incontro.
    Quando questo non accade cerco di trovare la forza dentro di me e quella calma che mi consente di vedere più lucidamente il problema del momento.
    Mentre a volte non c'è tempo nemmeno per piangere e bisogna agire e anche in fretta.
    Tendo sempre a non spaventarmi più di tanto wolf, perchè forse ho conosciuto il peggio e credimi che poi vedi altro….con altri occhi, compresi stati d' animo.
    Tutto viene ridimensionato…..
    Vi abbraccio tutti             

    "Mi piace"

  16. Assolutamente cara Donnaflora. Chi passa per l'inferno ha poi una percezione ben diversa dei problemi "quotidiani", anche se e' condizione necessaria che abbia lo spirito giusto per imparare dalle proprie vicissitudini; ci sono persone che, ahime', non imparano mai.
    Pero' credo che l'inferno non sia, oltre che condizione sufficiente, nemmeno strettamente necessaria: certo, puo' essere la via maestra, eppure sono convinto che chi raggiunge un buon stato di consapevolezza possa imparare da tutto, anche dal "bene" o dall'osservazione oggettiva del mondo e della vita Ammesso e non concesso che in un'intera vita si riesca a non passare mai per l'inferno…
    Un caro abbraccio anche a te!

    "Mi piace"

Lascia un commento