Attenti ai ricordi

ATTENTI AI RICORDI (di Paulo Coelho)

panchinaArrivo a Madrid alle otto del mattino. Mi tratterrò solo alcune ore, perciò non vale la pena di telefonare agli amici, né di prendere qualche appuntamento. Decido di recarmi da solo nei luoghi che conosco, e finisco a fumarmi una sigaretta seduto su una panchina del parco Retiro.

“Sembra che non siate qui,” mi dice un vecchio, sedendosi accanto a me.
“Sono qui,” rispondo io. “Ma dodici anni fa, nel 1986. Seduto su questa stessa panchina con un amico pittore, Anastasio Ranchal. Stiamo guardando mia moglie, Christina, che ha bevuto un po’ troppo e fa finta di ballare il flamenco.”

“Ne approfitti,” dice il vecchio. “Ma non dimentichi che il ricordo è come il sale: la quantità giusta insaporisce il cibo, ma l’eccesso rovina la pietanza. Chi vive molto nel passato, finisce per non avere un presente da ricordare.”


Commento di Wolfghost: trovo perfetto questo breve brano di Coelho, dipinge in poche righe – ma bene – l’arte dell’equilibrio nel campo dei ricordi.

I ricordi fanno parte di noi, sono la vita che abbiamo vissuto e, un giorno, se saremo fortunati, saranno il motivo per cui avremo calcato questo palcoscenico. I ricordi servono per rammentarci da dove veniamo, per capire alcune difficoltà che abbiamo, per trovare la strada per arrivare dove vogliamo, o per resistere, e poi risollevarci, dalle difficoltà che incontriamo, ricordandoci di tutte le volte che noi o altri l’hanno fatto.

Ma i ricordi vanno usati con parsimonia, perché anche per loro c’è un giusto tempo. I ricordi che strappano un sorriso sono sempre ben accolti; quelli che creano malinconia e sofferenza vanno invece affrontati quando siamo forti e per un tempo limitato, altrimenti possono finire per soffocarci e per non farci apprezzare il presente che stiamo vivendo e impegnarci per il nostro futuro.

I ricordi sono davvero come il sale…

sale

63 pensieri su “Attenti ai ricordi

  1. x Happy: esatto, e la linea di equilibrio dipende dalla nostra disponibilita' a ricordare con un sorriso; caratteristica questa che non dipende solo dalla persona ma perfino dai diversi periodi che attraversa la stessa persona.
    Connessione a Internet? Eh, lo so… a volte tocca anche a me di… arrangiarmi come posso

    x Unpiccologirasole: si', dovremmo sempre operare un minimo di controllo su cosa ci propone la nostra mente.
    Grazie, a te ormai un augurio di buona giornata!

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  2. Il giardino  dei miei ricordi e' da tempo inselvatichito.Lo conservo incolto e selvaggio perche' io sono cio' che e' stato.
    Ogni arbusto e' un pezzo di vita……..
    Ma , quante spine.

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  3. Il giardino dei ricordi non va modificato: il passato è passato, cambiare i ricordi sarebbe come pretendere di cambiarlo sostituendolo con uno posticcio e che non ci rappresenta. Tuttavia, proprio perché il passato è passato, possiamo evitare di viverci in quel giardino, di transitarci solo ogni tanto, magari quando ci sentiamo abbastanza forti da non farci sopraffare dai ricordi. Possiamo preferire di soggiornare per la maggior parte del tempo nel giardino del presente, senza per questo rinnegare quello del passato

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  4. Il passato ci ricorda chi siamo, soprattutto nei momenti in cui l avita tende a farcelo dimenticare.
    E' la nostra ancora, che ogni tento dev'essere calata.
    Importante é salparla, per poter continuare la navigazione, la crescita.
    Altrimenti una barca alla fonda prima o poi affonda, marcia e rugginosa.

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  5. una sola considerazione: parole sante. I ricordi vanno presi a gocce, come le medicine. In piccole quantità, aiutano a superare la sofferenza. Dosi elevate rendono necessaria la lavanda gastrica.
    complimenti per il sito

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