L’ultima sfida – II

soldatiNell’interno dell’appartamento regnava un silenzio irreale. Victor e il resto del commando si trovavano in pieno centro, a pochi passi dal palazzo reale, fulcro del governo degli invasori. La tensione tra gli uomini era palpabile.

Il viaggio fino lì era stato pieno di insidie, un tentativo disperato, un azzardo a cui quasi nessuno aveva dato la benché minima speranza. Victor però aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, così come nel decennio precedente aveva imparato a fare in tempo di pace. Partendo da zero aveva portato la sua piccola azienda ad un successo e una espansione senza precedenti, divenendo leader carismatico di un nuovo modo, pulito, di fare economia, ed arrivando nonostante la sua giovane età ad essere una sorta di sovrano non riconosciuto, la cui parola veniva presa in considerazione molto più di quella del governo e dei suoi politici.
A Victor non piaceva la politica, se ne era sempre tenuto alla larga. La trovava troppo lenta, farraginosa, quasi astratta. Lui, che aveva sempre lavorato per il benessere suo e degli altri, preferiva operare sul campo, a contatto quasi fisico con le persone, dove era possibile vedere e toccare risultati concreti e tangibili in un tempo ragionevole. Per questo era entrato facilmente nelle grazie dei lavoratori prima e dell’intero popolo poi. Si sentiva ripagato di percepire che, iniziata l’irresistibile ascesa della sua azienda e delle sue attività, non avevano affatto smesso di vederlo come uno di loro, al contrario: era l’esempio eclatante di come le cose, per tutti, possano cambiare. E poi il suo stile di vita era molto lontano dagli eccessi che allontanavano le classi agiate dal popolo. In fondo lui stesso era spesso infastidito di essere al centro dell’attenzione.

Pacifista convinto, era entrato in crisi quando alle voci di presunti massacri si erano sostituite le prove sicure di sterminio e genocidio compiute dal popolo degli invasori. Quando una cosa diventa troppo grande diviene difficile nasconderla, soprattutto nel secolo dei mass-media e di Internet, e le immagini avevano iniziato presto a sfuggire al controllo del regime nemico. In più era ormai chiaro che truppe e armamenti si stavano avvicinando sempre più al confine, e forse tra di esse si celavano anche armi non convenzionali.
All’evidenza che il dialogo era ormai usato dal regime solo per prendere tempo e preparare l’attacco, Victor aveva rotto gli indugi e aveva cercato di risvegliare il proprio popolo prima che fosse tardi. L’alleanza con i popoli vicini, minacciati anch’essi dall’invasore, fu il segno evidente che la politica non-interventista aveva ormai fatto il suo tempo.
Il nemico, capendolo, attaccò per primo.

L’organizzazione militare dell’invasore, che da anni si preparava a quel momento, era pari solo alla sua aggressività e brutalità; i popoli alleati, inizialmente fiduciosi, erano stati travolti dalla furia del nemico e terrore e morte stavano arrivando ovunque.
Victor, in tempo di guerra come in tempo di pace, si era distinto fin dall’ingresso nell’esercito, in breve convincendo chiunque delle sue capacità. Resosi conto che l’alleanza stava perdendo la guerra e la civiltà correva il rischio di ricadere nella barbarie, aveva lanciato l’idea di una incursione isolata, mirata al cuore del regime. I comandanti politici e militari avevano acconsentito, qualcuno per disperazione, perché capiva che, per quanto fosse una mossa disperata, non c’erano più molte alternative, altri perché da tempo invidiavano Victor e l’amore che il popolo nutriva per lui e vedevano adesso la possibilità di sbarazzarsene grazie a quella missione suicida.

Victor lanciò un’occhiata veloce al di là della finestra: il tramonto era ormai arrivato… la missione sarebbe iniziata in pochi minuti. Trasse un profondo respiro e, voltatosi, lanciò un’occhiata d’intesa ai suoi uomini.

39 pensieri su “L’ultima sfida – II

  1. x Donnaflora: grazie x Annaxs: ahahah sei sicura di aver letto bene? Buona settimana anche a te! x Eomer: grazie caro Fiore, un salutone anche a te x Anne: … collegamenti? Buona fortuna! Bacione

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  2. Ciao Lupaccio…malgrado il poco tempo e la sospensione del blog, restavo curiosa ed eccomi, da prima sorpresa dal cambio epocale, sia delle immagini che del periodo.Cosa ci vedo?Il fifone, forse, una volta libero e solo, si rifarà una via, una storia tutta sua..eccome se lo farà, di fronte a lui l'immortalità….del sogno…Scrivo, sogno, perchè mi sa tanto che questo "eroe" moderno, benefattore e salvatore dell'umanità, stia facendo un bel sogno, in cui vede, se stesso, la sua vita… al contrario…solo la "carriera" resta e…mica tanto filantropa.Il risveglio?…poveri noi!Ciao….

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  3. LUPO….hai dimenticato di scrivere (continua)…per questo mi sono LANCIATA..Cucciolo….Non è bello da parte tua prenderti gioco di Rasca….Mamma Lupa…:)))))))))))))))))))

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  4. x Jouy: opsss! Hai ragioneeeee! x Sherwood: ehm… e se ti dicessi che non l'ho letto quel libro? Ah… i pvt non mi funzionano: ho letto il tuo e ti avevo risposto ma non compare il "tastino" per inviare i messaggi

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  5. A Victor non piaceva la politica, se ne era sempre tenuto alla larga. La trovava troppo lenta, farraginosa, quasi astratta.Pensa se fosse vissuto oggi!(per una sera che non passo, tu subito posti il seguito!)ps: il tastino è nella cornice della finestra in cui scrivi, in basso a dx.Ciao ciao!

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  6. x Azalea: lo so dove… sarebbe! Ma ieri non c'era Oggi ancora non ho controllato.Io lo faccio apposta di postare quando tu non passi, ecco! In realta', dato che non posto tutti i giorni, non ti perdi granche' se non passi tutti i giorni x Anne: decisamente no

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  7. Mi sbaglio o c'è un salto di più di un millennio tra i due episodi?, a meno che non siano ambientati in un futuro che abbia perso l'uso delle armi da fuoco. I collegamenti li scoprimemo nei prossimi episodi e forse ci sarà qualche sorpresa.

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  8. La cosa si fa interessante…ma a me sembrava ambientato in un'altro tempo…boH!! ad ogni modo scrivi magistralmente…e poi a victor non piaceva la politica…e cosi' lui comincia a piacere a me…ma rimango della mia…siamo nello stesso periodo storico???….bacioooooooooooooooo N.

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  9. Allora… è un confronto tra tattiche militari diverse sviluppate in tempi diversi, o è un confronto tra personalità simili, oppure…. Victor è Raymond rianto in un'altra epoca?Mah…. staremo a vedere.Intanto… buona giornata.

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  10. x Pioggia: non sei l'unica, ma c'e' anche chi invece preferisce questa versione. In ogni caso, come gia' scritto in precedenza, questo inizia e' propedeutico al seguito: non sara' tutto cosi' Abbraccio!x Neityri: esatto, questi due primi episodi si svolgono in periodo storici ben diversi Bacione!

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  11. ecco, infatti, non poteva essere Sade il protagonista! Victor, con la sua personalità saggia e valorosa, riflissiva e combattente, lui sì che è la figura ideale.Chissà che incontro-scontro epico avverrà tra Sade e Victor!

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  12. Sei troppo difficile per il mio poero cervellino ^_^Tu puoi scegliere di chiudere gli occhi sulla realtà ma non sui sogni.. Un abbraccio anche se virtuale è col cuore Buonanotte,

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  13. Ciao Katia Gli occhi non vanno chiusi su nessuno dei due: non sui sogni, e nemmeno sulla realta'. Anzi la grande alchimia sarebbe farli coincidere…Abbraccio e buona giornata a te!

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