L’ultima sfida – racconto

guerrieroRaymond perdeva vistosamente sangue dal braccio sinistro, sembrava ormai incapace di muoverlo. Le sua urla, di rabbia più che di dolore, erano impressionanti, già da sole incutevano terrore nei nemici che osavano affrontarlo. Ogni colpo di spada inferto con il possente braccio destro e lo slancio del corpo, era una minaccia mortale per chi gli si parava di fronte. Raymond era un mito, un eroe, il trascinatore impavido del suo popolo. Però stavolta non aveva più la protezione del suo scudo, essendo incapace di reggerlo con il braccio sinistro, e questo dava coraggio ai numerosi guerrieri barbari che si spingevano verso di lui. Raymond cercò con lo sguardo Sade, suo amico di infanzia, purtroppo non altrettanto capace con le armi. Il suo viso, più che la sua voce, chiedeva aiuto, i nemici erano troppi perfino per lui. Ma Sade non c’era o, per essere più precisi, non era visibile: preso dal panico per l’evidenza dell’impari rapporto di forze, si era nascosto all’interno di un folto cespuglio, tremando come una delle sue foglie.
Un altro colpo di spada, altre urla, altro sangue avversario che veniva sparso, Raymond combatteva con la forza di dieci leoni. Ma infine una lama nemica squarciò il suo volto, aprendogli la guancia sinistra e stordendolo, più per lo stupore che per il dolore. Un istante di sbandamento che gli fu fatale: la spada di un altro avversario gli si conficcò in pieno addome. Raymond e il barbaro restarono immobili, quasi increduli, l’uno di essere sul punto di essere sconfitto, cosa che lo feriva più del pensiero di essere sulla sponda dell’aldilà, l’altro di aver realmente colpito “l’invincibile”. Poi il barbaro ritrasse la lama e in un silenzio irreale poiché compagni ed avversari si erano fermati, anch’essi increduli, Raymond, ormai sfigurato da sangue e ferite, fece due passi indietro e poi caddé rovinosamente sulla schiena.
Un urlo si levò dai barbari, mentre i compagni di Raymond si sentirono improvvisamente deboli e indifesi.

Era ormai l’alba quando Sade trovò il coraggio di lasciare il cespuglio che gli aveva dato riparo. Da lì aveva aveva assistito al massacro dell’armata di cui faceva parte. I suoi compagni d’armi, tra cui molti amici, erano caduti uno dopo l’altro sotto i suoi occhi. La testa di Raymond era stata mozzata per essere portata in patria dai barbari come prova della loro vittoria. Il resto del cadavere era a non più di venti metri dal cespuglio in cui era rimasto nascosto Sade.
Lungi dal sentire rimorso per la sua vigliaccheria, Sade non riusciva a pensare ad altro che alla giustificazione che avrebbe potuto portare in patria, a spiegazione del fatto di essere rimasto non solo l’unico sopravvissuto, ma di essere anche completamente illeso.
[continua]

44 pensieri su “L’ultima sfida – racconto

  1. ….il povero fifone (a volte vanno capiti anche loro)….sarà, diverrà lui l'Eroe? Chi sa che balle si inventerà, apparizioni sopranaturali, elevazioni….aspetto! Buonanotte.

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  2. sade dovrebbe essere un nome una garanzia…nel suo caso l'opposto…vigliacco e tremulo..l'amico possente muore..e lui si nasconde…ad ogni modo in racconto e' appena iniziato…e a onor del vero mi sembra a prima occhiata davvero carino..un abbraccio N.

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  3. x Happy: grazie Happy Per Sade… vedremo x Annaxs: l'intenzione sarebbe quello di un racconto un po' più lungo del solito. Quanto lungo… vedremo x Dorame: eheh penso che dovrai rimandarlo di un po' allora! Salutone!

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  4. x Piadellemura: grazie Pia Sulla paura troverai diversi post, qua e là nel blog, prova a guardare nell'elenco argomenti o nelle "categorie" Dimenticavo: benvenuta! x Missi: eheh immagino che in molti ci vedranno questo o quel protagonista storico; io non mi sono ispirato a nessuno in particolare, ma… le induzioni possono sempre arrivare Grazie e buona settimana!

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  5. x Katia: uhm… bé, un po' di giallo c'è in quasi ogni racconto ma… no, nelle intenzioni non è un giallo Grazie, buon weekend anche a te! x Pia: grazie, buon fine settimana anche a te!

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  6. Mumbel mumble…accipicchia!  Si sentono le rotelline che cigolano nella mia testa?Sconvolgiamo la struttura del racconto da subito partendo dalla fine eh!Chi l'avrebbe detto che uno pacato come te sfoderasse la sua parte rivoliuzionaria in letteratura? Volevi sorprenderci con effetti specialiu e l'hai fatto subito all'inizio.Quindi la storia che ora prosegue con Sade avrà dei flash-back, dei lampi nel tempo….Pure se hai provato a fregarmi e non m'hai avvisato come ti avevo chiesto di quando partivi con la storia, non ce l'hai fatta. Ti beccherai questi miei commenti fino alla fine.bacioni e buon weekend da lupi.(non so lì ma qui a-ripiove)paola

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  7. x Godiva: eeeh! Ciao cara! E' un po' che non ti leggo, spero sia tutto ok! Bacione!x Paola: ahahah vero, mi sono dimenticato! E non solo con te, temo Tu pensi che questa sia la fine? Uhm… chissà… No, qui in Liguria è stata una bellissima giornata, soprattutto nel pomeriggio Bacione anche a te!

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  8. Ho iniziato a leggere  il tuo racconto col volto serio, tra uno squarcio di spada e uno scudo mancante, il mio volto sempre più serio e il racconto sempre più avvincente.L'ultima frase mi ha fatto ridere di colpo, dalle mie parti si dice: "e cu cià potta sta notizia a casa?"Traduzione: chi glie la porta questa notizia a casa?Un idioma, una frase che contiene più significati per più fatti.Bravissimo!

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  9. x Flame: eheheh proprio così x Azalea: grazie cara, buona domenica anche a te! x Ethelweis: bene, sono contento di leggerlo Buona domenica cara Godiva x Katia: oh, che bel saluto e che bel regalo, cara Katia

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  10. bella la gif coi gigli che brillano.. te l'ho… ehm… fregata. mi piaceva troppo…se posso dire la mia.. mi disturba il nome sade, per associazione si va al marchese sadico, anche se non si vuole…ma bel raccontino

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