Il re denaro

DenaroPurtroppo devo ammettere che con l’eta’ certe cose appaiono via via piu’ evidenti e che cio’ che prima ti suonava “giusto ma esagerato” inizi a coglierlo nella sua interezza 🙂

Piu’ o meno ho sempre teso a scusare il capitalismo come fosse il “minore dei mali”. Una societa’, da una piccola comunita’ ad una vera nazione, tende naturalmente nel tempo ad andare verso il denaro e a tutto cio’ che ne consegue: lavoro, retribuzione, guadagni e perdite. Perfino qualche piccola “truffa” poteva starci in fondo: non e’ pensabile che si nasca tutti corretti e onesti, inutile nascondersi dietro a un dito.
Il denaro del resto pone indubbi vantaggi, e’ molto piu’ pratico delle forme di “baratto”, e da’ la possibilita’ di non doversi occupare di ogni settore della vita: io faccio l’impiegato per darti un certo servizio, tu che fai il fruttivendolo, poniamo, usufruisci di quel servizio e mi dai la frutta di cui ho bisogno; ne io ne te abbiamo necessita’ di saper produrre sia quel servizio che quella frutta, e probabilmente risulta migliore anche la qualita’. Pensate se invece ognuno di noi dovesse fare e procurarsi tutto da se’. Il vantaggio e’ davvero evidente.
Cosi’ pensavo.

Tuttavia devo dire che le cose nel corso dei secoli sono un po’ andate alla deriva. Non che sia una cosa di “oggi”, eh, notoriamente non sono uno da “si stava meglio quando si stava peggio”. Lo sfruttamento, sia delle risorse che delle persone, esiste da secoli, da millenni anzi. Pero’ devo dire che oggi ogni cosa o quasi viene fatta esclusivamente in base ai conti di “entrata” e “uscita”: la compagnia aerea – faccio questo esempio perche’ per me e’ cosa di ieri, ma ognuno di noi potrebbe portare altri mille esempi – che decide di far partire l’aereo a mezzanotte e mezza dopo una serie di falsi rinvii (loro sanno perfettamente che dovranno aspettare quell’ora, ma se lo dicessero scoppierebbe la rivolta di chi e’ in attesa), non lo fa certo per desiderio di esaudire le persone che non vedono l’ora di tornare a casa, ma piuttosto per evitare che i clienti possano chiedere l’alloggio notturno pagato o il rimborso del biglietto a viaggio concluso. Non e’ questione di umanita’, ma di puro calcolo economico.

Ecco, se ci guardiamo attorno tutto o quasi oggi funziona cosi’. Una grande societa’ ne cannibalizza una piccola e promettente, riempiendo di denaro le tasche degli ex fondatori; poi pero’, non appena ne spunta un’altra altrettanto promettente e piu’ “fresca” (com’era quella precedente all’inizio), l’azienda viene chiusa o, nel migliore dei casi, svenduta, con buona pace (si fa per dire) per chi resta a casa.
Benche’, se non vogliamo essere ipocriti, dobbiamo ammettere che anche noi a volte siamo portati a agire per calcolo, anche se a volte il processo decisionale avviene a livello inconscio (d’altronde e’ dura non essere in qualche modo condizionati dalla societa’ che ti ruota attorno), tale verita’ e’ enormemente piu’ evidente a livello di aziende, laddove cioe’ e’ piu’ facile pararsi dietro una “entita’ legale” piuttosto che rispondere da “persona fisica”. E i “non e’ colpa mia, e’ l’azienda [o “lo stato”, “la societa’” o “il mondo”] che stabilisce le regole” diventano d’uso comune, cosi’ che si trova “l’ultima ruota del carro” che ti arreca un danno personale – pur potendone fare a meno – per applicare pedissequamente regole che, essendo generali, divengono spesso ingiuste quando applicate a livello personale… come se i soldi li tirassero fuori di tasca loro 🙂

Devo dire che seppure sembrino banalita’, si prova un certo motto di sorpresa quando ci si accorge di quanto si sia inseriti nel “sistema”, rendendosi conto di aver incredibilmente dato per anni per scontato e inevitabile questo stato di cose.
Non sto criticando il lavoro, ci mancherebbe, ma piuttosto lo sfruttamento, cioe’ quel sistema lavorativo e sociale che ti toglie gran parte della vita, per poi a volte lasciarti a casa quando non servi piu’ o viene comunque trovato qualcuno che costa meno. Il fatto che si dia normalmente per scontato che, mentre noi siamo beotamente (no… non ho sbagliato: non volevo scrivere “beatamente”) contenti di avere una TV LCD e ci disperiamo quando essa si guasta, c’e’ un manipolo di persone che, sfruttando la nostra ignavia, possiede la grande maggioranza delle risorse, non e’ “normale”. Noi siamo chiamati alle “raccolta fondi” per calamita’ o ricerca, e lo facciamo di buon grado, quando con le risorse di cui sopra si sarebbe probabilmente gia’ elimimato molte sofferenze, malattie, disparita’.

Contrariamente a quanto puo’ sembrare non e’ un discorso politico, non credo che da un lato o l’altro del parlamento ci si comporti diversamente, quanto piuttosto una chiamata a risvegliarci ad un uso piu’… benefico della vita e del tempo. Di molte cose che possediamo o che desideriamo, non ne abbiamo proprio bisogno, e al di la’ dell’uso che faremmo dei soldi cosi’ spesi, ciascuno di noi ne avrebbe un enorme vantaggio (non economico 😉 ) rendendosene conto. E, chissa’… forse anche cio’ che abbiamo attorno col tempo tornerebbe ad essere piu’ a misura d’uomo…

Scusate per la lunghezza 🙂

Gli Spari Sopra

(Cliccare sull’immagine per far partire il video di “Gli spari sopra” di Vasco Rossi)

40 pensieri su “Il re denaro

  1. Un post molto importante.
    Io credo che il socialismo, il socialismo reale, sia la più compiuta e giusta forma di realizzazione umana. Ho sempre ritenuta corretta l'analisi di Marx sul plusvalore e sull'alienazione del lavoratore.
    Però… l'uomo è egoista per natura e così quell'ideale si è frantumato, distrutto da Stalin prima e dalla oligarchia imperialista e reazionaria poi, che mirava a competere con gli Usa invece di garantire il progresso sociale.
    Non amo il capitalismo selvaggio di oggi.
    E francamente sono pessimista perché, al momento, non vedo soluzioni.

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  2. Scrivi bene…..CANNIBALIZZA, hai trovato il termine giusto.

    Detesto il denaro e il potere. Il primo serve per vivere, pertanto provo un gran rispetto per il lavoro. Mi piacerebbe un pochino che ci fosse più solidariet…quella vera!….Ciao

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  3. x Anne: diciamo che è difficile essere ottimisti. Tra l'altro continuando così  vedo male proprio l'Europa: rimarrà schiacciata tra USA e sud-est asiatico, rischiando sul lungo termine di diventare il nuovo terzo-mondo.

    x Kappadue: grazie

    x Jouy: infatti, nemmeno io ho niente contro il lavoro, ovviamente. Perché però la solidarietà vinca, dovrebbe cambiare qualcosa a livello globale. A meno di non fregarsene e dirigersi autonomamente in "altre direzioni".
    E' possibile?

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  4. Sono d'accordo, soprattutto sull'ultima parte, quando parli di tutto quello che ci circondiamo e che all'atto pratico non serve davvero.
    Ne ho un po' parlato anch'io mesi fa, questo stadio di acquisto ossessivo compulsivo che stiamo attraversando non può portere a niente di positivo e, come Anneh, non vedo via d'uscita, almeno allo stato attuale delle cose.
    'notte!!

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  5. Vero, come rispondevo proprio ad Anne, difficile essere ottimisti. Si deve partire col credere nelle singole persone, e poi sperare che, facendo numero, possano cambiare qualcosa

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  6. Io penso che negli esseri umani, in tutti gli esseri umani, ci sia una parte di bene e una parte di male da cui non si può prescindere e che non si può ignorare.
    Per questo ritengo che una società buona e giusta, diciamo "perfetta", non esisterà mai su questa Terra… Anche se è difficile che ce ne sia una più imperfetta di quella in cui stiamo vivendo 🙂

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  7.  

    “franceschino”,
    tu hai colto il segno su un argomento importante.
    Io sarò molto più breve di quanto non lo sei stato tu.
    Allora,
    Io nel 2002, per vivere, avevo bisogno di 4000 euro mese.
    Ok?
    nel 2003 di 3.700 euro.
    Nel 2004 di 3.000 euro.
    Non te la faccio lunga.
    Nel 2010 io, con 1.700 euro, pago affitto, bollette, mangio, scopo, la pizza del sabato, se devo fare il regalo di natale ai miei figli riesco (certo….un regalino, se dovessi regalare una Mercedes non riuscirei),.
    Certo, quando faccio la spesa (perché viste le condizioni fisiche di mia madre la spesa la devo fare io), vado alla “CONAD” quando fanno il “2 x 1”, oppure, se non lo fanno, vado da TODIS” (e non mi vergogno di dirlo), che è un “triscount”. Sto bene, non mi sono mai sentito male e non ho subito altre conseguenze negative.
    Non ho la macchina. Ho la patente ma vivo benissimo perché la macchina non serve a un cazzo, io, sotto casa mia ho metropolitana, treno e autobus. Se ho un'emergenza prendo un taxi.
    Non so se hai capito l'”antifona”.
    Un abbraccio grande.
    SHERWOOD

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  8. x Aroma: ciao cara Abbastanza bene, grazie, solo qualche disturbo di salute, ma si dice che "dopo la quarantina, una nuova ogni mattina", no?
    Grazie, un saluto anche a te

    x Happy: si, concordo. Come scrivevo e' molto difficile, utopico direi, pensare ad un mondo perfetto. Pero' questo non ci deve permettere di accettare quello che abbiamo attorno per come e', pur avendo il potere di cambiarlo anche se molto lentamente.

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  9. x Sherwood: be', io 4000 euro non li ho mai guadagnati, ma ho avuto un periodo in cui stavo a casa dai miei e loro non volevano un soldo per affitto e spese (duro' poco, per la cronaca ) cosi' che il mio stipendio mi permetteva cose che allora mi sembravano normali, ma che, adesso, sarebbero un lusso. Ma ho avuto periodi, anche relativamente recenti, ben peggiori, in cui fui costretto a stare attento al singolo euro che spendevo e ogni spesa non prevista era un dramma.
    Sono stato un "mani bucate" e potenzialmente lo sono sempre, non saro' mai uno di quelli che muiono con il "gruzzolo sotto il materasso" (o con l'odierna versione del buon conto in banca), pero' so adattarmi, sembra banale, ma in molti non ci riescono, e anche quando passano momenti di difficolta' continuano a spendere come prima… trovandosi presto in situazioni economiche talmente gravi da essere quasi irrecuperabili.
    Poi, certo, ci sono anche situazioni dove oggettivamente si e' solo "vittime" di circostanze sfortunate…

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  10. A volte siamo convinti di AVERE BISOGNO di ciò che in realtà è semplicemente superfluo, e quel che è peggio è che si sta male se non lo si può ottenere. E pensare che fino a un minuto prima, abbiamo tranquillamente vissuto benissimo anche senza…. un abbraccio, Ten.

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  11. Bè che dire ,io vivo con la pensione  e devo dire che è dura.. ma non  mi lamento cerco di farli bastare mi son sempre definita < di bosco e di riviera >
     quando ho potuto mi divertivo ,ora sto attenta agli sconti è niente di superfluo

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  12. x Ten: si', esatto, e' proprio cosi' Brava Ten!

    x Katia: sono d'accordo Certo, esistono situazioni drammatiche che oggettivamente sono difficili, ma in molti casi il problema e' nella nostra testa

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  13. giusto quanto scrivi; ormai viviamo in uan società completamente basata sul denaro, e di conseguenza sul potere…non conti niente se non hai soldi…e a pensarci bene è anche vero che siamo praticamente assuefatti a questo stato di cose, ed è piuttosto grave, direi; meglio sarebbe tornare ad una vita molto più a misura d'uomo, concordo pienamente. ed è pure vero che tante cose – oggetti – che abbiamo non sono poi così indispensabili come ci sembra…già:)

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  14. x Anne: prego! Non ho scritto nulla che non pensassi

    x Morellina: gia', concordo soprattutto sulla gravita' dell'assefuazione ad un simile stato di cose…

    x Stefano: grazie, e benvenuto!

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  15. Purtroppo devo ammettere che con l'eta' certe cose appaiono via via piu' evidenti e che cio' che prima ti suonava "giusto ma esagerato" inizi a coglierlo nella sua interezza

    Mamma mia come è vera questa affermazione…. e non solo riferita all'argomento del post, ma un po' a tutte le situazioni di vita quotidiana…

    Sigh sigh….. vuol proprio dire che sto invecchiando?
    Sì.
    Ciao, un ciao un filo pessimista….

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  16. Questo post lo trovo interessante, anche perché coinvolge un po' tutti: il Re denaro.  

    Pare che il Re denaro ci faccia sentire meglio, senza il Re denaro si diventa più vulnerabile, perché viviamo in una società dove spesso la persona viene valutata a seconda quanto denari possiede, anche se è sbagliatissimo.

    Se quando c'era la lira era difficile arrivare alla fine del mese, con l'euro è già tanto arrivare a metà mese, figuriamoci poi rispiarmiare, e che ti risparmi con le bollette e la benzina e tutto il resto da pagare??? Io credo che nemmeno se ci privassimo della macchina o del televisione, risparmieremmo e poi, sai che ti dico? Vorrei un giorno poter dire: beh, in fin dei conti ho vissuto. Questo non significa che devo sperperare il denaro, uno dovrebbe chiedersi ogni volta che le tentazioni dei negozianti si mostrano in vetrina: ma ne ho veramente bisogno per arrivare ad essere sereno?

    Anch'io negli anni indietro ho passato dei brutti momenti che non sapevo a quale santo raccomandarmi, e ho avvuto a che fare con i peggiori della specie umana: l'immobiliare, da una parte, e l'avvocato dall'altra parte, e acquirenti furbacchioni al centro, ma  tant'è che infine qualche santo ha avuto pietà per me. Se poi la responsabilità ricade non solo su te stesso (che è già tanto) ma anche sui figli, il rischio si raddoppia. 

    Certo che il denaro fa sentire meglio, hai a disposizione la tua difesa in questa società che non permette di vivere, o di sopravvivere, senza, ma non deve, a mio avviso, diventare un'ossessione. Uno cerca di arrivare a fine mese senza che il conto in banca vada in rosso, altrimenti sono sorci amari, come si dice a Roma.

    Un caro saluto Wolfghost e a presto!

    Rondine

     

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  17. ..hai fatto un'analisi lucida e attenta….
    da parte mia..ho smesso di criticare o additare non serve a nulla, ma solo a farsi del cattivo sangue…

    la cosa più intelligente da farsi è esser consapevoli e agire di conseguenza..se ognuno nel suo piccolo si comportasse ne da santo ne da diavolo..ma nel giusto equilibrio, molte cose andrebbero apposto da sole..

    purtroppo esiste sempre la legge del io ci provo, poi se mi va bene tanto meglio…

    e la gente va avanti a menefreghismi..

    ma non perdo mai la speranza, io continuo sulla mia strada…
    un sorriso è già un primo passo..

    ti abbraccio forte..

    m.

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  18. Un post illuminante, come tutti i tuoi del resto. E che dire delle aziende italiane che ora lavorano all'estero con la scusa del risparmio, sì ma per loro e non per il cliente finale che magari ha anche perso il posto di lavoro per via di questo esodo? Wolf sei da ammirare!

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  19. .Come Fromm ha ampiamente descritto in "Avere o Essere"vi è la societa' dell'avere consumistica e dominante e quella dell'essere dove il singolo instaura un rapporto di autenticita' e veridicita' col mondo….Purtoppo siamo nella societa' dell'avere e l'essere non conta nulla:piu' possiedi e piu' sei.Un nulla.Infatti la sostanza di cui siamo fatti e i nostri pensieri sono nulla in confronto a quello che possediamo…è triste..

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  20. Sono daccordo con te. L'uomo di oggi non è mai sazio, vuole tutto e mette il denaro al primo posto, è questo il guaio. Denaro-potere un brutto guaio. Abbiamo bisogno continuo di tante cose perchè sprechiamo molto..è verissimo. Un abbraccio dal polo nord. ^_^

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  21. Post condivisibilissimo.
    E condivido appieno anche il commento n. 1… sinceramente non mi sono mai chiesta se le teorie di Marx mi siano confacenti o meno; mi basta sapere che, come ha scritto anche Anne stessa, sono del tutto irrealizzabili perché l'uomo è homini lupus, perché non gliene frega niente se ha più di altri, e non ci pensa proprio a condividere i suoi averi con chi ha bisogno… anzi semmai pensa a come strappare agli altri quello che hanno, per avere lui sempre di più.
    E' triste ma è così, e sotto gli occhi di tutti, ogni giorno. Quindi il socialismo, anche se a livello teorico può apparire giusto (io stessa a volte l'ho ritenuto tale), è quanto di più lontano dalla realtà.

    Poi mi è piaciuto molto il discorso sul sapersi adattare… anch'io ho vissuto un periodo dai miei, e a livello economico stavo discretamente, diciamo che potevo permettermi quasi tutto ciò che volevo, anche se specifico che non ho mai grosse esigenze e non amo cose troppo dispendiose.
    Sono stata altresì in situazioni che rasentavano la povertà, e non è stato facile, perchè non avendo io vizi e non avendo quindi spese da tagliare, non potendo evitare di pagare affitto o bollette ho dovuto a volte saltare i pasti… ammetto che non è proprio una soddisfazione 😛
    Però adesso sto in situazione in cui non ho da lamentarmi; siamo in due, abbiamo due stipendi decorosi, per adesso anche stabili, e un mutuo sopportabile. Quindi non spese pazze, ma nemmeno enormi sacrifici. E va bene così.

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  22. x  Azalea: ahah no, no: non stai invecchiando, solo diventando più saggia!

    x Rondine: sì, esatto: non solo non diventare un'ossessione, ma anche ricevere sempre il giusto peso, ovvero non eccessivo. Purtroppo però è vero che il denaro ti da la possibilità di vivere con maggiore sicurezza e, dunque, con minori preoccupazioni. Basti pensare, ad esempio, solo alla possibilità di ricevere sempre le migliori cure quando si passa periodi di malattia.
    Un caro saluto anche a te

    x Glicine: eheheh nooooo, io non c'entro! Oggi parlavo con un collega americano e uno svedese, dopo aver avuto l'occasione di sentire quelli belgi e danesi, ed è sempre lo stesso discorso: neve e freddo eccezionali in ogni parte dell'emisfero boreale

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  23. x m.: è vero, è proprio così e la nostra classe politica, a ogni livello, ne è l'esemplificazione: è come se pensassero "Bé, ma rubano tutti, perché doveri essere l'unico scemo io a non farlo?"

    x Raggio: certo cara, vogliono la botte piena e la moglie ubriaca: lavoro dove il costo della mano d'opera è minore, ma con la gente che – miracolosamente – ha sempre i soldi per spendere e comprargli prodotti e servizi…

    x Lory: già Lory, i valori dell'essere si possono trovare ancora nei singoli individui, a volte nelle piccole associazioni no-profit. Ma per il resto, è solo "avere"

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  24. x Dolcelei: infatti cara Dolcelei. Per pochi che vogliono avere troppo, probabilmente più di quanto riusciranno mai a spendere, molti soffrono inutilmente…

    x Valeria: brava anche te a superare quei momenti di grande difficoltà. A volte si pensa "bé, in fondo non avevo scelta…", ma non è così: purtroppo c'è chi non ce la fa…

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  25. Tanto tempo che non passo a trovarti (e che in genere non gironzolo sui blog)..che dire..mancava leggere i tuoi post, sono d' accordo a pieno con ciò che scrivi, non potrei esprimere niente in più!

    Un abbraccio e buonanotte,
    IrisLuna

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  26. x Irisluna: grazie, e bentornata!

    x Katia: a te una buona giornata, invece!

    x Azalea: vabbe', ha anche i suoi vantaggi, sai? La penso come Clooney (anzi… e' lui che la pensa come me, visto che sono anni che lo dico eheheh) quando, intervistato con la domanda se avesse paura di invecchiare, rispose "No, anche perche' l'alternativa e' peggio!"

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  27. Bellissimo post. Una consapevolezza che spesso costa fatica ed immane sofferenza perché nn siamo più abituati a rinunciare a "quella" parte della vita che in un certo qual modo perpetua il nostro sentirci dentro al nido sicuro. Una finzione che in molti è intima certezza, nn per colpa loro, nn per colpa d'altri…"Così va il Mondo".
    Alle volte posti dinnanzi alla scelta forzata e dolorosa si apre il "mondo nuovo" per magia, per magia vedi quello che prima nn riuscivi a vedere nonostante sforzi sinceri.
    E' quello che ho immaginato essere il tempo del "bruco", il passaggio è dolorosissimo ma alla fine ogni cosa ti ripaga della scelta.

    Buon pomeriggio 🙂

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  28. x Missi: hai ragione Missi, dovremmo avere la capacita' di non aver bisogno di passare attraverso difficolta' e avvenimenti dolorosi per poter prendere tale consapevolezza; purtroppo in genere e' piu' comodo far finta di nulla…
    Buona serata a te

    x Griza: in realta' sono certo che quasi chiunque di noi che fosse interrogato direttamente risponderebbe che non e' cosi', che prima c'e' la salute, l'amore, la fede… Purtroppo molti di noi fanno, in pratica, scelte diverse…

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  29. E' inutile lamentarsi. L'uomo è fatto in un certo modo e la società umana pure. Quello che si può fare è proporre uno stile di vita alternativo: riproporre i valori della parsimonia e del sereno godimento della bellezza e dei piaceri semplici del mondo, di quelli in uso gratuito a tutti gli uomini, non di quelli di lusso, costosi e spesso inutili. Non serve un atteggiamento piagnone (savonaroliano), ma moderatamente epicureo. Penso che se tutti fossero come me e spendessero come me, il capitalismo sarebbe già finito da un pezzo, il lavoro sarebbe la vera merce di scambio e si sostituirebbe in gran parte al denaro e ai titoli.
    Il lusso e l'esibizione di ricchezza dovrebbero essere considerati cosa vergognosa e chi si arricchisce sfruttando il lavoro e il pensiero degli altri dovrebbe essere relegato al più basso livello della scala sociale.
    Quello che deve cambiare è il modello sociale prevalente, lasciando che la società dei ricchi e dei potenti, dell'arrivismo e dell'odio imploda, per dar vita alla società della serenità, dove tutti potranno realizzarsi senza dover azzannare i propri concorrenti e senza doversi immolare sull'altare del profitto.

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  30. Molto interessante il tuo commento, Diaktoros (opsss… sono di nuovo cambiate le emoticons! Meglio queste comunque…)
    In pratica te stesso riconosci che seppure la societa' e, soprattutto, il modo di pensare dello "uomo corrente", sono "fatti cosi'", tuttavia cambiare si puo', il che dimostra che in fondo il nostro animo e' "flessibile".
    Certo, e' un processo lungo, ma come si dice… anche un viaggio di mille chilometri inizia con un primo passo (che se non facciamo mai…)

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  31. Come al solito cogli nel segno e ,colgo lo spunto anche per aggiungere una riflessione:non  è perlomeno sospetto il fatto che tutto cospiri e proporci sempre nuove situazioni ,prodotti etc fino a farci credere che siano INDISPENSABILI alla nostra vita,mentre non lo sono affatto?Sto vivendo un momento di grandi ristrettezze (e ti parlo di necessario non di superfluo) eppure ,proprio in questo periodo ,mi sono accadute delle cose che mi hanno sottolineato di come ,in tanti casi,il denaro non possa nulla ,nè darti nulla e,magari mentre ti ritovi a fare i conti sul centesimo ,entrano nella tua vota cose bellissime ed impossibili da comprare……Non ti può dare o ridare la salute anche se ti consentono perlomeno di curarti meglio.Non ti fa trovare delle persone vicine in un momento di lutto.Non ti possono dare la creatività e/o la manualità se non sono dentro di te e se non trovi in te la forza di risvegliarlee…tanto per restare nel solito tema ,a me così caro,non possono darti l'amore di un cane che ha un valore così incommensurabile ,da non poter essere assolutamente monetizzato.Resta di fatto,che comunque,in molti casi,almeno il denaro ti dà la possibilità di poter scegliere e,anche questo,non è da sottovalutare

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  32. E' vero, è proprio così. Per come è fatta la nostra società, i soldi hanno, purtroppo, una parte importante. Eppure le cose veramente di valore, come quelle elenchi ma non solo, raramente possono essere comprate con i soldi.

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