Sofferenze d’amore… aiutiamo un’amica anonima :)

Dunque, in un mio vecchio post (Smettere di soffrire per un amore perso o irraggiungibile), un’amica anonima scrive:
Sono stata insieme per 14 anni, tra matrimonio e tanti anni di fidanzamento poi lui ha scelto la non responsabilità di avere una famiglia, un bimbo (c’era anche il nome) … ora lui sta sempre con gli amici con le sue uscite serali e io mi ritrovo che non riesco a farmene una ragione, si sono ancora giovane appena sopra ai 35 ma NON riesco a farmene una ragione per come è finita (avevamo tutto) e il casino più grande è che io sono ancora innamorata, oltrettutto in giro incontro persone che non hanno voglia di responsabilità e relazioni stabili … la mia domanda è … come posso riuscire ad essere serena nuovamente con me stessa e godermi quello che ho e non pensare più al passato (mi hanno detto il tempo .. ma per me non funziona … mi hanno detto di pensare alle disattese di lui … ma non funziona) qualcuno ha idea se c’è già passata/o di darmi qualche consiglio …. perchè così la mia non è vita …. è una vita sprecata, grazie“.

Io, ovviamente, dirò la mia, ma… mi piacerebbe che chi è passato in una esperienza simile, o comunque per uno di quei lunghi tunnel che purtroppo a volte capitano nella vita, possa aggiungere ciò che questa amica chiede: un consiglio per uscirne.

Il dramma che sta vivendo la nostra amica è purtroppo qualcosa di non nuovo, spesso mi ci sono imbattuto, per me stesso ma soprattutto per altre persone che erano in situazioni simili.
L’idea che mi sono fatto ha raggiunto, nel tempo, una sua stabilità: variano modi e tempi, ma sostanzialmente credo che abbia carattere piuttosto generale.

Intanto bisogna capire se il rapporto è davvero giunto al termine. Questo è fondamentale, molte persone infatti non riescono a staccarsi se hanno anche solo una parvenza di dubbio. Il dubbio, associato al dolore che si sta vivendo, “lega” alla persona che forse è già persa, perfino se quest’ultima fosse già “altrove” da tempo, almeno con la testa.
Certo, in teoria ognuno ha le capacità logiche per capirlo, ma in certe situazioni, quando l’onda emotiva ha il sopravvento, la ragione non si riesce proprio a seguirla.
Il mio primo consiglio è perciò: cercare di togliersi ogni ragionevole dubbio. Se questo comporta anche dover ripetere un concetto già espresso e perfino “rischiare il patetico”, bé… poco importa. Meglio essere considerati tali da qualcuno, che rimanere emotivamente attaccati per anni e anni a chi ormai in cuor suo “ci ha già dimenticati”.
Un bambino per una donna è importante, se lo vuole. Non tutte desiderano avere figli, ma per chi lo desidera, l’istinto materno è molto forte e può giustificare anche lo scioglimento del rapporto con chi la pensa diversamente. Su certi argomenti e esigenze “base”, il compromesso difficilmente esiste.

Affrontato e risolto questo dubbio, e in caso di risposta negativa, non sarà “più facile”, ma si potrà pensare, per quanto si soffra, di essere sulla strada della “guarigione”. Infatti, quando il dubbio non esiste più, arriva il “periodo di lutto”, ovvero quel periodo dove si soffre perché si sa di aver perso la persona amata.
Il periodo di lutto è diverso da persona a persona e da storia a storia; c’è chi lo supera e rinasce prima, chi invece ha necessità di un tempo più lungo; c’è chi ha sofferto già tanto per l’agonia della storia che quasi è sollevato quando questa finisce, e chi invece vive la separazione sempre come un’improvvisa onda anomala, non importa quanto sia stato lungo il “tira-e-molla”. In ogni caso sono convinto che spesso si soffra temporalmente oltre il necessario.
Se infatti nel periodo del lutto non si può fare altro che “resistere al dolore” aggrappandosi a quella vocina che dice “passerà”, c’è un momento nel quale si può, e si deve, cominciare a risalire.
Spesso siamo frenati da una sorta di senso di colpa, come se sentissimo che non sia giusto “andare oltre”, “dimenticare” una persona che si ha amato, ma questa è una trappola che dobbiamo evitare. La mente di fatto ci mette molto tempo a cambiare “percorso mentale”, all’inizio i pensieri vanno spontaneamente verso i ricordi della persona con cui eravamo. All’inizio è ragionevole che sia così, in fondo la nostra mente era abituata a lei da anni. Ma la mente è flessibile, impara: se noi continuamo a dirle, dirci, che è finita e dobbiamo andare oltre, anche la mente, il cuore, alla fine così farà.
Il cuore segue la ragione, se ciò che la ragione dice è ragionevole… solo che necessita di molto più tempo e ripetizione per capire ed accettare come stanno le cose.
Se noi ci rifiutiamo, con costanza e pazienza, di tornare sulle pagine scritte, forse non saremo capaci subito di non tornarci più, forse ci torneremo una, dieci, mille volte. Ma alla fine, poco a poco, la nostra mente imparerà a percorrere altre strade. Bisogna crederci, pensare non al passato o al presente, se fa ancora male, ma ad un futuro che tornerà ad essere bello e radioso, pur senza quella persona che era parte di un tempo ormai andato.
Non abbattiamoci se inciamperemo ancora e ancora, sono certo che se dopo qualche tempo ci guarderemo indietro… ci accorgeremo che il processo di distacco è lento ma… inesorabile.
E un giorno ci scopriremo a pensare “toh! E’ da almeno una settimana che non penso più a lui (o lei)!” 🙂

Un’ultima avvertenza poi sarà quella di non sentirsi “forti” troppo presto, spesso accade infatti che ci diciamo “bene, mi sento forte, ormai posso riaffrontare quella persona senza timore di riesserne coinvolto”…
… aspettiamo ancora un po’! 😉

Come vedi, cara utente anonima, non ho detto una sola parola sul “chiodo scaccia chiodo”, non perché creda che non funzioni – certamente se qualche altra persona ci rapisce il cuore, bé… il gioco è fatto! – ma perché credo che sia un avvenimento che possa accadere o non accadere a prescindere. Se qualcuno incrocerà il nostro cammino, bene, ma se non lo farà… bé, ricordiamoci che per quanta solitudine ci potrà essere nel nostro futuro, la persona dalla quale ci siamo con fatica allontanati e che solo sofferenza ormai rappresentava… non potrebbe comunque esserne la soluzione.

Diamo spazio… solo facendo spazio qualcun altro un giorno potrà almeno avere la possibilità di trovare il cammino sgombro per entrare nel nostro cuore. Se esso invece sarà ancora e sempre occupato, non esisterà nemmeno questa possibilità.

Spero naturalmente che le cose si sistemino e lui, rendendosi conto che ti stai allontanando, possa “cambiare il tiro”, ma… tu non sperarci troppo, vai avanti per la tua strada: se tornerà cambiato, bene, ma se non lo farà… tu avrai già intrapreso la strada per la guarigione 🙂

E adesso, cari amici lettori… tocca a voi! 😉

gabbiano2

0 pensieri su “Sofferenze d’amore… aiutiamo un’amica anonima :)

  1. Vedo che questo post ha toccato corde sensibili e nervi scoperti…
    C’era da aspettarselo… siamo tutti molto esposti e fragili davanti a un abbandono!
    Quel che stupisce è scoprire quanto sia terapeutico parlare, raccontare, spiegare: sarà perché ci chiariamo le idee?
    Forse questo dovrebbe fare l’autrice del post: scrivere, scrivere, scrivere.
    Raccontare a quante più persone possibile la sua storia, raccontarla così tanto che a un certo punto le sembrerà un racconto che ha letto da qualche parte, un’avventura di cui ha sentito parlare, un’esperienza di qualcun’altra.
    Vedere quel che abbiamo dentro con gli occhi degli altri, in modo che non ci appartenga più.
    Può essere?
    Buona notte Wolf. 

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  2. x Fire: eheheh lo so che sembrava superfluo sottolinearlo, ma… you never know!

    x Argynnis: in realtà non la conosco, ho letto solo il commento che riporto e che lei ha lasciato in un post precedente La chiamo "nostra amica" perché mi piaceva pensare che ognuno di noi avesse voluto dare il suo piccolo contributo per indicarle una possibile strada, come si fa con una amica, appunto!
    Comunque concordo: mille consigli non servono a nulla, se noi non siamo convinti di volerne uscire…

    x Happy: sono d’accordo con il tuo "riassunto"

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  3. x Specchio: diciamo che credo che quello che indichi sia un’aggravante, ancora piuttosto comune purtroppo! Ma… anche gli uomini soffrono, a volte anche più delle donne. La differenza è solo che, anche qua per motivi culturali, di solito sono portati a mostrarlo meno, anche se pure in questo sembra che ci siamo avviati verso una sorta di "parità"
    Io credo che il "lutto", almeno quello "sano", sia indipendente da tale aggravante. E’ piuttosto la forza e rapidità della ripresa che segue a non esserlo…

    x morellina: no, io non credo. Ho avuto esempi molto di chiari di ciò, anche personalmente. E credo che ci fosse assoluta sincerità in queste dichiarazioni. Spesso chi non ci è passato crede non sia possibile… ma solo perché appunto non gli è successo, né in prima né in terza persona

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  4. x Genny: brava, ben fatto E poi ti dirò… non è detto che con un "professionista" avresti fatto prima. Chiedere a Woody Allen! ahahah

    x Gio: sono d’accordo con molte delle cose che hai detto. Obietto, anzi preciso, solo che, se è vero che in fondo tutti sappiamo, o dovremmo sapere, che tutto può finire, anche un amore, non è forse il caso di vivere sempre con questo spauracchio Lo sappiamo… basta, non pensiamoci più Tanto poi, ti dirò… per quanto si pensa di essere preparati…
    E poi non sono neanche d’accordo che l’amore debba necessariamente finire, prima o poi. Ci sono molti esempi di coppie che si sono amate sinceramente tutta la vita. Solo che i buoni esempi fanno sempre meno rumore di quelli "cattivi"
    Saluto ricambiato!

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  5. x Nicola: Bene, siamo d’accordo allora Aggiungo solo che purtroppo non sempre "chi subisce, prima o poi, si stanca", ci sono persone deboli, succubi, che perfino "sentendo" che così non va, non riescono a sottrarsi a questo supplizio.
    D’altronde la legge della domanda e dell’offerta vale anche qua: se c’è chi tratta da zerbino è perché… c’è chi da zerbino si lascia trattare. E non per poco tempo…

    x CapeH: … splendido commento! Non resta che inchinarmi alla tua chiarezza (mentale soprattutto) e capacità di sintesi (e qui… accidenti, da te non me l’aspettavo! ahahah).
    Mi spiace solo che tanta saggezza sia dettata da… dolorosa esperienza personale. Spesso d’altronde è così…

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  6. x Grazia: molto bello e interessante anche il tuo commento. Mi piace soprattutto la seconda parte
    Il viaggio… insomma, non mi convince, mi sembra un palliativo. Per chi è "ossessionato" la distanza non conta, ed anzi il rientro e la possibilità di rincontrare quella persona potrebbero divenire uno spauracchio che aggiunge ansia al dolore.
    Il chiodo-scaccia-chiodo secondo me è un termine che dovrebbe essere applicato solo a chi cerca volutamente, allora sì, sono d’accordo, perché probabilmente è solo una fuga da un problema che si ripresenterà. Ma se capita spontaneamente… allora no, non lo sono. Già soffriamo per una persona persa, almeno non facciamo che ce ne faccia perdere un’altra
    Quella del farmaco l’ho sentita anche io, anche se mi pare che abbia al momento applicazioni solo per casi davvero seri, come traumi terribili. Generalizzarlo… vorrebbe dire non imparare da ciò che si è vissuto, e questo sarebbe un peccato.
    Abbraccione!

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  7. x Paola: 1) vero, anche se va da sé che è una paura che, se la seguiamo, rischia di autorealizzarsi poiché ci farà trovare sempre più isolati dal resto del mondo…
    2) vero… Spero solo che in fondo sia stato meglio così, per tutti e due
    3) falso… ahahahah Meglio, diciamo che il processo di risanamento non comporta necessariamente l’autoisolamento amoroso "fino a che…". A volte ci si aiuta reciprocamente. Come ho già scritto, credo che comunque il "processo di risanamento e crescita" debba avvenire indipendentemente da un "nuovo amore", che capiti oppure no. Questo è il fattore davvero importante. Se trovato un nuovo amore, si lascia perdere, allora il rischio di ricadere nel ricreare i problemi che avevano portato al termine del rapporto precedente "possono" ricapitare (non è detto che lo facciano…).
    Spero che la nostra amica sia tornata a leggere il blog, e stia trovando tutte le vostre belle risposte…
    buonanotte Paola!

    x affabile: … davvero l’ho detto io? ahahah Certo, tu ricordi un passato "glorioso" dove, su un altro sito, di argomenti simili ne macinavamo tutti i giorni, vero?
    Comunque sia… è vero Grazie per averlo riportato…

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  8. x Azalea: oh! A me capitò un’esperienza simile, anni fa, su un altro sito Fui aiutato ed aiutai, e poi… cercai di capire perché funzionava.
    Secondo me la vera chiave è che ti fa capire che "non sono io ad avere qualcosa che non va! C’è tanta gente che sta passando ciò che accade a me, le mie stesse difficoltà! E tanti altri che… ne sono usciti ed hanno ritrovato il sorriso! Allora è vero… si può!"
    Buonanotte cara

    x Diane: ahahah io sarei morto di vergogna! Vuol dire che non sarò mai presidente, vero?

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  9. Edna St. Vincent Millay

    Ora l’autunno ha brividi
    nel gambo della rosa.
    Alte e lontane scale
    s’appoggiano tra i frutti.

    L’autunno ora s’arrampica
    sull’intrecciata trama
    e la rosa ricorda la polvere
    da cui fu generata.

    Piú lucente del fiore
    sul cespuglio di rosa
    è la bacca arancione,
    ora avvizzita, amara;

    in ozio la bellezza non sa stare;
    tutto accade in suo nome;
    ma la rosa ricorda la polvere
    da cui fu generata.

     

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  10. davvero non c’è molto altro da aggiungere a ciò che tu hai già detto!
    solo una cosa… quella frase sul tempo che guarisce… a me personalmente mi ha sempre irritata, ma forse quando si è nella tempesta è così… poi semplicemente ho compreso che nel tempo era custodito tutto ciò che serve per elaborare il "lutto"… in fondo lasciarsi con qualcuno è molto simile alla perdita, alla morte e fa male per questo…
    un abbraccio a te e un grosso in bocca al lupo all’amica!

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  11. x Yasmine: buongiorno a te, Yasmine!

    x Julka: un’altra poesia dedicata (anche) all’autunno! Oh, ma quanto piace?
    P.S.: … che bella… criniera!

    x fantasia: il fatto e’ che ogni cosa agisce nel tempo, per cui il tempo non puo’ non essere necessario. Pero’ il tempo da solo non fa nulla, siamo solo noi che possiamo fare…

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  12. x Anna: eheheh tutto incentrato sull’autunno in questi giorni, eh? Si sente che e’ arrivato… e in pompa magna anche! Fa un freddo…

    x Glicine: ahahah sembra un po’ il mio Julius, stesso "disegno" e stessa… monellaggine!

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  13. Caro Wolf, come hai giustamente sottolineato, anche se la ragione ci spiega come stanno le cose e ci sussurra in che direzione andare, nel caso dei sentimenti è molto difficile starla a sentire… perciò non credo ci sia nulla da poter dire per risollevare l’anonima sofferente, anche perché la risposta è sempre dentro di noi e probabilmente lei la conosce già, solo le serve il tempo necessario affinché ne prenda chiara consapevolezza…
    un abbraccio

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  14. può darsi, Wolf; però come sai tutti quanti siamo soliti raccontarci un sacco di palle, in certe situazioni…:)
    sai, in realtà sta cosa la vissi sia in prima che in terza persona – un  tempo ragionavo in altro modo, eh; mica ero così, nella vita si cambia…-…ed è proprio per questo motivo che ti dico che, per quanto mi riguarda, parere personale ovviamente, il chiodo-scaccia-chiodo non serve…:)

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  15. Sì è ovvio che tutto sia finito perchè uno die due o,quasi sicuramente entrambi sono cambiati e che,questa constatazione non consoli più di tanto,ma ,inevitabilmente,il tuo post ne apr eun altro:Che così è REALMENTE l’amore?
    Io credo che gli umani,designino con questo termine tutt’altre cose (ecco perchè finisce sempre e ,se continua, è per tutt’altri motivi…).
    Non è per partigianeria,ma ,l’unico essere io cui vedo la capacità di amare incondizionatamente è il cane e,l’amore o è incondizionato o,,guardiamo in faccia la realtà,NON E’.
    Nemmeno i genitori ,qualunque cosa se ne dica,sono capaci di amarti incondizionatamente.
    Per chi volesse approfondire consiglio il libro di

    IL Potere di Adesso,c’è un capitolo sui sentimenti e sui rapporti che andrebbe ingrandito e appeso….dappertutto!!!
    Eckhart Tolle

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  16. Mi è capitata una storia simile…e proprio quando credevo di aver raggiunto l’inferno, ho scoperto che toccando il fondo sarei potuta risalire…mi sono mossa in cerca dell’amore e lui mi è venuto incontro.

    Certo, non è capitato bel giro di pochi attimi, ci ho messo del tempo, tempo prezioso, in cui ho imparato ad amarmi, a bastare a me stessa prima di tutto.

    In bocca al lupo all’utente anonimo.

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  17. x donnalupa: ehila’! Grazie, buona serata a te!

    x dalloway: ho scritto che il cuore, l’anima, e’ lento ad "accettare" come stanno le cose, ma puo’ essere, ed e’, condizionato dalla mente e in qualche modo anche guidato da essa.
    Certo, questi stati richiedono tempo, ma tale tempo e’ molto variabile; sono convinto che se vogliamo davvero "guarire" e se crediamo sia possibile, siamo in grado di ridurre tale tempo di guarigione al minimo necessario.

    x leggerevolare: e’ sicuramente cosi’. Pero’ e’ comprensibile che almeno per un certo periodo, "smettere di pensarci" e’ quasi utopia
    Ecco perche’ anche il contributo della mente e’ importante nella prima fase…

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  18. x morellina: eheheh penso potremmo parlarne per settimane senza arrivare ad un accordo Ho il sospetto che ci sia anche una differenza nel significato stesso che attribuiamo alla parola (composta) chiodo-scaccia-chiodo. Io l’ho usata un po’ impropriamente, per indicare un possibile rapporto che nasca in un tempo relativamente breve dopo una "rottura", ma non necessariamente voluto e cercato. Io non credo, ribadisco, che se si incontra una persona che puo’ realmente essere quella "giusta" per noi, dovremmo rifiutarla a priori perche’ siamo in "periodo di lutto". Sappiamo quanto siano difficili simili incontri e… gia’ subiamo un danno in una perdita, che questa perdita ci porti pure a mancare qualcosa di nuovo che potrebbe nascere… mi sembra francamente troppo.
    Ho l’impressione che tu invece attribuisca a tale "parola" solo il significato stretto di "voluta ricerca del rapporto leggero", di quello che semplicemente ci distragga dal nostro dolore… Chiaramente questa puo’ essere l’accezione piu’ comune, ma non e’ quella che intendevo io

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  19. x Orchis: come il cane? E il gatto no???

    In realta’ l’amore e’ sempre il risultato di una miriade di componenti e sono anche io convinto che quelle "intellettive" siano, nel caso dell’uomo, quelle divenute via via piu’ importanti. Tuttavia cio’ non vuol dire "non amare", il fatto che l’amore "puro", "perfetto", non faccia parte della noctra civilta’ non ci toglie la possibilita’ di amare comunque, ne ci esime e ci scusa per scappare da esso. E, ancora meno, non aggiunge definitivi suggerimenti per uscire dallo stato d’impasse. Prova a dire ad una persona che sta soffrendo per amore "Dai, tanto il tuo non e’ vero amore!"… Poi ricordati di venirmi a raccontare il risultato!

    x Mothersmilk: ciao e benvenuta Certo, a volte succede. Ricordo che un giorno un amico, alla mia giovanile domanda "ma perche’ nonostante "sappia" non riesco a staccarmi?" rispose "Si vede che non hai ancora toccato il fondo!"
    Toccare il fondo probabilmente significa issare nel proprio cuore la bandiera di resa, e questo e’ proprio quella condizione che dicevo, con altre parole, per cui quel vuoto nel nostro cuore puo’ piu’ facilmente essere riempito… da qualcosa di nuovo

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  20. Nel tuo discorso trovo riorganizzate molte delle perle che hai lasciato come commenti ai miei racconti che sfiorano o toccano questo genere di questioni.
    Hai probabilmente ragione sul percorso, che ha una sua logica e razionalità, ma mettere in pratica è ben altro. Sarà che quando ci sono questo genere di problemi io divento incapace di ragionare, però l’unica cosa che mi viene in mente di fare di vagamente intelligente e che forse potrebbe avere qualche risultato è mettere un’oceano, fisicamente proprio, tra me e quella persona. Tenermela lontana il più possibile, e far passare il tempo, che è galantuomo a volte. Levarsi il dubbio come dici a volte è impossibile, e quindi l’oceano può funzionare.
    E poi ho un altro meccanismo di difesa, razionale forse: se una persona non mi vuole o mi tratta male, significa che non è buona per me. Forse ce ne sarà un’altra, ma meglio soli che mal accompagnati.
    Anche in questo caso però, applicare questo ragionamento è difficile, e si tende, secondo me, a trovare delle giustificazioni a comportamenti che spesso non ne hanno.

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  21. ho capito, si, cosa intendi; però non capita quasi mai un’evenienza del genere, ovvero l’incontro con la "persona giusta", soprattutto in un periodo in cui si pensa ancora a qualcun altro; proprio perchè non si è nello stato d’animo per andare incontro cmq ad un’altra persona…certo, se capita è una bella fortuna; ma io non credo nei miracoli, no davvero; la realtà è troppo spesso molto più prosaica…:)
    e poi cmq se fosse veramente la "persona giusta"..beh, penso che anche chi è in "lutto" finirebbe per accorgersene; e cmq l’altra persona, se è davvero quella giusta, non se ne va certamente alla prima difficoltà…ma resta, ed in tutti imodi cerca di stare accanto a chi sta soffrendo…:)

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  22. x Nico: serve ogni cosa che tu pensi che serva, questo è chiaro. Per me la distanza non serve, per te sì. Il mio peggiore rapporto, quello finito peggio, è stato con una donna che – temporalmente tra altri rapporti con centinaia di chilometri nel mezzo – abitava a poche centinaia di metri da me, ma, nonostante il rischio di incrociarla spesso per strada (o forse proprio per questo, perché la frequentazione forzata può "smitizzare" qualcosa che altrimenti diverrebbe nel tempo uno spauracchio), me ne "liberai" (mentalmente) prima di altre che abitavano immensamente più distanti. Ma se tu credi che la distanza sia una panacea, allora la distanza sarà una panacea, proprio per il medesimo principio che ho citato nel post: tu darai al tuo subconscio il messaggio "lontano starò bene", e il tuo subconscio recepirerà, anche se forse non subito, tale messaggio.
    Un’altra persona, come me, che è invece convinta che continuare a frequentare quella persona da ex, come una futura amicizia, contribuirà a "smontare" smitizzandolo il rapporto finito, sarà convinto, ovviamente, del contrario.
    Il nostro cuore, che è in realtà il nostro subcosciente… siamo noi, e le nostre credenze.
    Sul concetto che esprimi nelle ultime righe, sono assolutamente d’accordo invece, come ho già scritto molte altre volte, sono convinto che il "vero amore" non sta lì a prendere legnate sui denti, perché il vero amore è fatto anche di amore per sé stessi e per la propria dignità.
    Magari ci vorrà tempo, è vero, ma una persona mediamente equilibrata alla fine deve uscirne. E ne uscirà

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  23. x morellina: ahahah ho capito! Ma la "fortuna" è una cosa, i "miracoli" sono un’altra!  Non dico e non ho scritto che accada frequentemente, io stesso ho scritto che a me non è mai successo,  ma non sarebbe un "miracolo"!
    Come ho appena scritto a Nico24 qua sopra, ciò che crediamo esser vero è quasi sempre una profezia autorealizzantesi: diventa vero per noi.
    Per questo un proverbio inglese, tratto da un’antica massima esoterica che si trova in ogni cultura, dice: Be careful what you wish for, you might get it! (stai attento a cosa desideri, potresti ottenerlo!)

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  24. uhm…questo proverbio inglese l’ho letto molte volte, mi è noto…però, ecco, direi che è un pò pessimistico…:)
    uffa, ma non è mica scritto che se otterrai ciò che desideri po dovrai per forza pentirti…no?:)
    vediamo le cose un pò rosa, va…e diciamo che speriamo sempre di ottenere ciò che desideriamo, e sarà una cosa bel-lis-si-ma, meglio ancora di quello che immaginavamo…ehehehehehehehehe

    Buonanotte, Lupo, un bacino in fronte:P

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  25. parole molto sagge…mi permetto solo di aggiungere una cosa: difficilmente penso che si possa accantonare del tutto una persona a cui si è stati tanto attaccati o a cui si è voluto bene; essa resterà sempre parte della vita, anche se la vita, prima o poi riprende. E questa cosa, per me, è sempre preferibile ai tagli netti, che sono un modo di voler separare l’altro dalla nostra vita; il voler comunque bene, dopo tutto, è un gesto di grande apertura d’animo e porta alla serenità del cuore.

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  26. Bé, sfondi una porta aperta: tutte le donne importanti del mio passato – tranne una, ma per scelta sua – sono rimaste mie care amiche
    Il distacco riguarda le emozioni "violente", amorose, non necessariamente la totalità della persona. Amicizia e affetto possono senz’altro subentrare… anche se magari occorre un po’ di tempo

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  27. ho letto il post e molti dei commenti ma son davvero troppi per poterli leggere tutti ora… quindi scrivo anche io qualcosa che magari è già stato detto ma fa nulla, mi va di dire all’amica che ha lasciato da te la sua storia (non mi va di dire utente anonimo) che è difficile, difficilissimo risalire e che tutto quello che dicono gli altri ora per lei sono solo parole… parole… parole… non serviranno a nulla (anche se sono saggi consigli di persone che hanno già vissuto le stesse esperienze) finchè lei non si convincerà della cosa o non capirà che forse è stato meglio così… Se la storia è andata così vuol dire che era finita, che tra loro si era esaurito qualcosa ed è stato di sicuro meglio così perchè magari sarebbero passati gli anni, avrebbero messo al mondo un bimbo, avrebbero costruito una famiglia apparentemente normale ma… ma l’unione tra loro, l’armonia, la complicità, il rispetto, si sarebbero esauriti ancora di più col tempo e forse allora, dico forse, sarebbe stata lei a sperare in qualche cambiamento, magari anche nella fine della storia e magari sarebbe stato troppo tardi… altri anni passati, poca voglia o paura di ricominciare, rimorsi per il bimbo che avrebbe sofferto… credimi… se la storia è finita è meglio che sia andata così (se poi ci avete ripensato forse per voi è meglio, non saprei) e te ne renderai conto solo col tempo quando sarai tu ad esserti capita e solo quando riuscirai a ripensare al tutto calma e tranquilla anche se nel frattempo avrai sofferto molto e nessuno può evitare che questo succeda… è normalissimo … nessuno può dirti che non deve essere così… e concordo con Wolf: chissà se sei tornata qui a leggerci… un saluto sincero…ines

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  28. ………mi hai fatto veramente ridere!!

    Di sicuro torno a casa con un occhio nero!
    Ciò non toglie che la realtà sia questa:nel nostro mondo quello che definiamo col termine amore,non lo è mai.

    Ignoro se il gatto provi amore incondizionato,proviene dai  grandi felini che  vivono  ,a eccezione die leoni,prevalentemente isolati  ,non mi sentirei di escluderlo però!
    Mentre nel cane è praticamente la sua natura ,per il gatto  direi che se ti ama a quel modo e per una sua scelta elettiva.

     

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  29. x Ines: se non c’è davvero desiderio di "rialzarsi", è vero: mille discorsi non serviranno. Ma ci sono tanti casi "a metà", dove la persona tentenna, non sa cosa fare… allora fornirle idee, seconde strade, appoggio… può essere importante, anche se naturalmente alla fine deve essere sempre lei a decidere. D’altronde anche te esordisci dicendo che "è inutile", ma poi cerchi, a modo tuo, di darle il tuo appoggio E lo fai molto bene anche…

    x orchis: bé… se è per una "scelta elettiva" fa ancora più piacere però, no?
    Comunque, battute a parte, no, non credo ci siano tutte queste differenze. O meglio, ci sono, sì, ma solo nelle modalità di dimostrarlo

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  30. Ho trovato un altro blog che educa la mente al pensare positivo.. incredibile.

    Molto utile ciò che si trova scritto anche quì. Anche io nel mio mi sto avvicinando a questo.

    Per educarla serve disciplina, e spesso questa parola è accostata ad un qualcosa di brutto,senza considerare invece il fatto che ciò che ne avremo dopo, sarà un beneficio enorme.

    Avete sentito parlare di legge di attrazione? Io il blog l’ho trovato adesso, quindi ho dato una sbirciata piuttosto veloce.

    E’ molto interessante. Molto, e pare anche molto reale. Tu, con i tuoi pensieri, puoi costruirti la tua vita. Anche partendo da zero, cambiando tutte e dico tutte le tue credenze a tuo piacimento…

    Un saluto a tutti, ed ancora bel blog!

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  31. Ciao Francesco, benvenuto!
    Sì, naturalmente ho sentito parlare della legge di attrazione, anzi ne abbiamo parlato spesso sia sul mio blog sia su blog di altre persone che scrivono anche qua. Scrivo "naturalmente" perché credo che chi di recente si sia interessato a tutto ciò che può essere New Age o pensiero positivo, non può non averne sentito parlare
    Tale "legge" non inventa nulla di troppo nuovo in realtà, semplicemente ripropone con un linguaggio semplice ed accessibile antiche credenze esoteriche.
    Cosa ne penso io personalmente? Che certamente non può non funzionare, perlomeno da un punto di vista psicologico; mette infatti chi crede in essa nella condizione mentale migliore affinché possa ottenere ciò che desidera.
    Casomai ciò che può essere in discussione è il fatto che possa essere considerata "assoluta, infallibile, senza limiti". Ecco… questo non lo credo. Credo che un conto è mettersi nelle migliori condizioni affinché "le cose avvengano" (che è già fondamentale, eh!), un altro è… che ciò basti per essere sicuri che lo facciano.
    Se c’è una cosa che rinfaccio alla New Age non sono tanto le sue teorie, quanto le giustificiazioni che pretende di trovare quando qualcosa va storto. Così, se qualcuno non ottiene quel che cerca nonostante applichi la "legge di attrazione", non sarà perché semplicemente è "statisticamente possibile" che così avvenga, ma perché è lui che evidentemente applica male tale legge oppure non ci crede a sufficienza.
    Ecco… queste sono estremizzazioni a cui non credo
    Grazie, un saluto anche a te

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  32. Entro in punta di piedi in un post così, ma non posso che notare l’affinità con la mia storia. Noi donne siamo sentimentalmente molto tenaci; io ho vissuto un rapporto simile e nel frattempo sono nati due figli.
    Quando tra la mia cocciutaggine a costruire e la sua a distruggere, mi sono accorta che era la coppia a essere disfunzionante e che anche io avevo difficoltà e responsabilità. I motivi erano mille che non sto a dire qui.
    Vicinissimi alla distruzione e all’autodistruzione, ci sono voluti anni per appianare rabbia, tensioni, ricatti, competizione sui bisogni e ancora non ne siamo fuori. I rapporti si trasformano, ma credo che quando siamo ancora insieme, nonostante ciascuno e nonostante la coppia, significa che ciò è necessario, almeno fin quando non arriva una certezza diversa in piena serenità. Se dovesse arrivare.
    Spesso gli equilibri su cui si reggono i meccanismi apparentemente illogici sono motivati da ragioni molto profonde.

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  33. Un po’ come dire che "la storia da’ ragione ai vincitori", insomma
    Vedi, io ho l’esempio dei miei genitori (puoi trovare i post su di loro scorrendo la colonna sinistra, nella sezione "Titolo argomenti": "Un po’ di Wolf… 2003: Era mio padre, e 2006: miqa madre): sono stati assieme tutta la vita e, certamente, in vecchiaia fu fondamentale per mio padre avere ancora l’appoggio di mia madre. Ho sempre rispettato la scelta di mia madre, nonostante il rapporto tra di loro sia sempre stato teso e difficile: una scelta fatta per amore sua e dei figli. Ma… non sono tutt’ora convinto che sia stata la scelta più giusta, credo che quando le cose non funzionano nonostante l’impegno che ci si mette… evidentemente non è cosa.
    Ma questo è solo il mio parere, naturalmente, e il grado di… non funzionamento ha molte sfumature…
    Naturalmente però mi unisco a quella si sente essere la tua speranza: ovvero che questa coppia riesca a chiarirsi e a vivere, in pace e amore, il resto della loro vita
    Dimenticavo: benvenuta!

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