Ipnosi regressiva alle vite precedenti – La mia esperienza

Con “ipnosi regressiva alle vite precedenti” si intende uno stato di ipnosi nel quale, sotto richiesta del terapeuta, il soggetto ipnotizzato ricorda spezzoni di sue vite precedenti. Ovviamente il tema è strettamente legato a quello della reincarnazione, ed anzi viene spesso utilizzato come prova della reincarnazione stessa.
Va detto che, seppure nell’epoca moderna lo “inventore” di tale tecnica è lo psichiatra americano Brian Weiss, metodi simili erano utilizzati fin dalle epoche più remote e nelle più disparate civiltà.

brian weissBrian Weiss si imbatté per caso in tale fenomeno: nel corso di alcune sedute di “normali ipnosi”, il soggetto ipnotizzato iniziava a parlare di aneddoti legati apparentemente a vite precedenti. Weiss provò allora con altri pazienti, ottenendo simili racconti. Sorpreso, decise di documentarsi e scoprì che simili casi erano tutt’altro che rari negli archivi dei colleghi psichiatri ma che, per timore di essere screditati come professionisti, venivano tenuti sotto silenzio. Weiss decise invece di uscire allo scoperto e, nonostante le accese critiche della grande maggioranza dei colleghi psichiatri, che non ritenevano reale tale fenomeno, divenne in breve tempo famoso e creò successivamente una vera e propria scuola di professionisti che seguirono il suo metodo.
Sono certo che molti tra di voi hanno letto almeno uno dei suoi numerosi libri.

In Italia, molto famoso è Angelo Bona, un po’ il Brian Weiss nostrano. Anche lui ha creato una scuola di terapeuti professionisti che praticano ipnosi regressiva. Potete leggere di lui e della sua organizzazione A.I.I.Re (Associazione Italiana Ipnosi Regressiva) qui: www.ipnosiregressiva.it

Trovando l’argomento interessante, tra gli ultimi mesi del 2003 e i primi del 2004 decisi di sottopormi io stesso a ipnosi regressiva. Poiché a Genova in quel periodo non esistevano terapeuti riconosciuti che praticavano tale tecnica, mi rivolsi alla scrittrice e ricercatrice Manuela Pompas, anche lei autrice di numerosi libri, come “La Terapia R”, dove “R” sta appunto per Reincarnazione.
Le sedute si tennero a Milano, se non ricordo male ogni 15 giorni circa.

Manuela PompasL’approccio di Manuela fu molto professionale. Prima di tutto, per decidere se accettarmi o meno come “paziente”, volle capire i motivi che mi spingevano a tale scelta. Questo mi convinse della sua professionalità: non era “qualcuno che cercava polli da raggirare”, altrimenti il motivo non avrebbe avuto importanza.
Io avevo perso mio padre pochi mesi prima e in più avevo difficoltà ricorrenti che non riuscivo a spiegare in nessun modo logico. Infine, ma non meno importante, ero convinto che quanto sostenuto dal dottor Weiss fosse vero: al di là che ciò che si ricorda sia verificabile o meno, se il soggetto si convince che è vero inizia a vedere la sua vita cambiare drasticamente. In meglio, ovviamente.
Ciò è comprensibile, giacché reincarnazione significa vita dopo la morte, significa avere sempre e comunque altre possibilità; la vita, allora, viene vissuta meglio, con meno pesantezza e gravità. A questo si aggiungevano casi di guarigioni “inspiegabili” da malattie croniche e dolori ricorrenti, ma questo aspetto non era all’epoca di mio interesse.

Le mie argomentazioni convinsero Manuela e le sedute iniziarono…

(continua)

 

05092009616foto mia: tramonto dal Castello di Malcesine, Lago di Garda

0 pensieri su “Ipnosi regressiva alle vite precedenti – La mia esperienza

  1. E’ un post molto interessante, Wolf, perché credo che ognuno di noi senta fortissimo il problema della morte e di quello che c’è dopo e – soprattutto – se c’è un “dopo”.
    Io non lo so, naturalmente… Però sinceramente la reincarnazione non mi convince tanto, perché se si perde la memoria di quello che si è stati, a che serve sapere che ci reincarneremo? Noi siamo noi, con i nostri affetti, emozioni, ricordi. Che nel passato io sia stata… Maria Antonietta o Cleopatra, non cambia niente nel mio presente.
    Aspetto comunque di leggere il seguito, perché tu lasci presupporre interessanti sviluppi.

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  2. x happy: anche a te segnalo il commento #49, nel quale spiego alcuni dei motivi che ho trovato buoni per intraprendere questo tentativo.
    Nello specifico, sapere esattamente chi eravamo e cosa facevamo, puo’ non sembrare utile, ma, primo, secondo Weiss e soci noi potremmo avere nella vita attuale difficolta’ apparentemente inspiegabili (anche di carattere fisico, non solo psicologico), derivanti da traumi riportati nelle vite precedenti, un po’ allo stesso modo in cui ne abbiamo di relativi al passato della vita corrente. In piu’ io credo che, se davvero queste vite precedenti sono esistite, allora non possono non aver avuto un peso, un significato: come noi siamo ora non potrebbe non derivare anche da quelle vite, perfino se – coscientemente – non ce ne ricordiamo. Ecco perche’ ricordarcene potrebbe fornirci enormi spunti di riflessione per capire i motivi di certe scelte, tendenze o difficolta’, esperite nella vita attuale 🙂

    x Aroma: suona interessante. E’ ancora sperimentale, quindi nuovissima, ecco perche’ non ne avevo mai sentito parlare.

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  3. Sempre interessante il tema della reincarnazione. Sono curiosa di leggere la continuazione. Buon fine settimana!
    p.s.
    Ho lasciato una rispostina al tuo commento da me…ah…salutami i mici! Miaoooo

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  4. x Glicine: potrai leggere il seguito… penso da domani 🙂
    Ok, tra un pochetto arrivo! Buon weekend anche a te 🙂

    x selvaggia: accidenti quanto tempo e’ che non mi faccio un drink! 🙂 Alcolico, almeno… analcolico e’ da poco, eheh
    Grazie, buon fine settimana anche a te! 🙂

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  5. Ci sono molte controversie in atto. Alcuni trovano questa terapia eccezionale per il DPTS, altri sono dubbiosi. C’è un vivace dibattito.
    Io ti porto la mia esperienza: il ricordo spiacevole su cui ho lavorato ora… non fa più male. Lo ricordo con un velo di dispiacere ma non fa più male. Prima in una scala da 1 a 10 mi faceva male 8. ora non più.

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  6. DISTURBO DI PERSONALITA’ EVITANTE… E ALTRI PICCOLI PROBLEMI A VOLTE INVALIDANTI…DICI CHE L IPNOSI POREBBE AIUTARE? CI SONO ENERGIE PSICHICHE CHE A VOLTE CI PORTANO VERSO SENTIERI SCONOSCIUTI…DICONO CHE SIA POSITIVO…MA VIVERE DISAGI A VOLTE TROPPO OPPRESSIVI NON è COSA PIACEVOLE è COME VIVERE IN GABBIA…Sigmund Freud considerò l’ansia come una
    conseguenza di tensioni emotive inespresse, di conflitti interiori e di aspettative perennemente frustrate…MAH!!
    BACIO WOLF…PHASES….

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  7. x Phases: potrebbe… ma non è detto. L’ipnosi è un metodo di solito più rapido, da usare quando non è percorribile la psicanalisi. Ma… non funziona con tutti…
    Bacione cara! :*

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  8. Interessantissimo,considera che però l’approccio occidentale alla reincarnazione,perlomeno quello più largamente diffuso ,si basa su un fraintendimento;:cioè chesia l’ego o,qualcosa di molto simile ad esso,a riencarnarsi………
    L’ipnosi regressiva,nella migliore delle ipotesi, potrebbe riallacciare la propria consapevolezza al flusso della coscienza samsarica ma ,le varie tappe del flusso non è affatto certo che siano “noi” però bisogna sempre vedere,cosa si intende quando di noi stessi diciamo”noi”.
    Tutto il nodo gordiano della reincarnazione e anche delle sopravvivenza dopo la morte così caro (in tutti i sensi) a tutte le religioni si incentra su dove relmente si basi il senso dell’io….
    E strano però…pensa che pochi giorni fa ,volevo suggerirti un tema per un post basato su una domanda che o ti sei già fatto ,o ti farai sicuramente………:”Se la reincarnazione fosse una certezza,delle persone che sono passate nella mia vita ,quali vorrei reincontrare”?

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  9. Domandina della sera: se dopo la morte ci reincarniamo, come facciamo a ritrovrare le persone (e gli animali) che abbiamo amato e a cui vorremmo riunirci??
    Ci pensi, non li ritroveremmo mai.
    E poi la memoria delle vite passate, se ci sono state, la ritroveresti solo a “sprazzi”…riusciresti a guarire certi “malesseri” ricordando pochissimi dettagli delle tue vite passate?
    Resto scettica, ma sono curiosissima di leggere la continuazione del tuo post. 🙂 Buonanotte caro Wolf. Lisa

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  10. x Orchis: sono d’accordo, assolutamente! 😉 Il nodo gordiano, come dici tu, non solo della reincarnazione ma di tutti i temi che trattano la vita dopo la morte, sta proprio nella sopravvivenza della coscienza, intesa come “permanenza di una individualità”.
    Riunirci in una “energia globale indifferenziata” piuttosto che sparire nel nulla… non mi è mai stato di molto conforto 😀

    x Lisa: bé, la teoria vuole che siamo noi stessi, prima di reincarnarci, a stabilire quale sarà – a grandi linee – il nostro prossimo percorso sulla terra, ovvero le difficoltà che dovremo superare, le lezioni da imparare e… le anime da reincontrare 🙂

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  11. “Riunirci in una “energia globale indifferenziata” piuttosto che sparire nel nulla… non mi è mai stato di molto conforto 😀 ”

    forse il mutamento percettivo su cosa e dove risieda il senso dell’io deve avvenire”prima”,in tal caso si risiede nel Tutto ma anche ,contemporaneamente l,nell’uno….

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  12. Certo, questo è un concetto fondamentale secondo me molto sottovalutato. Sei la seconda fonte in assoluto che l’affronta e ne parla. Il primo era un santone indiano, ma non ne ricordo il nome…

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