Io non ne sono capace – un pensiero di Iovolevo

Oggi è stata una giornata proficua parlando di blog 🙂 : mi è stata chiesta una spiegazione su una teoria psicologica (su un altro blog), e credo che la risposta – così come l’argomento in generale – potrebbe essere di pubblico interesse; per cui probabilmente lo pubblicherò anche qui come nuovo post. Ma ho anche trovato uno scritto molto interessante – parla dell’amore e delle sue imperfezioni (meglio sarebbe dire “della sua imperfezione” ;-)) – e che non potevo proprio non pubblicare…


Io non ne sono capace
by: iovolevo
Blog: iovolevo

Qualcuno ne dovrebbe parlare, io non ne sono capace, ma qualcuno dovrebbe proprio farlo.

Dovrebbe sviluppare l’argomento in maniera esaustiva, tirarne fuori un saggio, un trattato, un’analisi seria e approfondita.

Un minimo di spiegazione, se non proprio la soluzione della questione, almeno una manciata di buoni consigli, di pro e di contro, ma prima che la situazione si presenti, non dopo, per riparare i danni, per mettere toppe negli strappi o per fare riparazioni del resto poco durature.
Vorrei che si parlasse dell’amore senza penzolare dalle nuvole o cavalcare tramonti.

Vorrei che si parlasse dell’amore abolendo i sospiri, al limite lasciare i respiri, che quelli sono indispensabili.

Vorrei che fossero soppressi orpelli e belletti, quelli che mistificano il senso dell’amore, che lo imbrogliano e imbrogliano chi vi passa attraverso.

Ma io non ne sono sufficientemente capace, per questo vi chiedo:

abbiate il coraggio, portate la vostra parola, soffiate su quegli amori spiumati che non riusciranno mai a volare, incoraggiate quelle anime storpie a camminare come possono, parlate di quegli amori che restano nascosti dietro la loro stessa ombra.

E non parlo solo degli amanti, degli amori clandestini, di compagni rubati parlo di quegli amori che per la loro balbuzie nessuno sta ascoltare fino in fondo, parlo degli amori incompiuti, di quegli amori che per coprire la propria timidezza ruggiscono e finiscono inevitabilmente per spaventare chi sta attorno e restano irrimediabilmente soli.

Parlate di quegli stracci di amori non corrisposti e di quelli che non possono neanche mostrarsi pur sapendo che non saranno corrisposti.

Aiutate quegli amori che parlano lingue diverse o che comunicano attraverso un vetro e non potranno mai toccarsi, accogliete quelli che arrivano quando chi aspettavano se ne è appena andato. Accompagnateli, anche se non sono i vostri.

Sostenete quegli amore che stanno su come un tavolo con tre gambe, che loro hanno meno diritto di altri di ospitare un pranzo?

Non sopprimete gli amori terminali, consumateli come se fossero eterni, una stella anche a quegli amori che durano un giorno, un’ora, quelli che non hanno speranze di vita futura e nessun passato da ricordare.

Una medaglia per quegli amori che vivranno in eterno proprio per la loro insita impossibilità di arrivare a compimento.

Chi l’ha detto che esiste l’Amore e non mille altri amori?

Se solo qualcuno avesse il coraggio di scoprire il telo polveroso di quello che chiamano comunemente, con sufficienza “amore” troverebbe sotto un mondo brulicante di baci appassionati, di braccia protese, di lingue lambite, di mani appoggiate sui fianchi, di pelli sfiorate, di teste cullate, di capelli raccolti, di sguardi d’intesa, di amori finalmente liberati.

Forse ….ancora sto dormendo e sogno.


Commento di Wolfghost (è all’incirca il commento lasciato al post originale): Splendido post… da approfondire 😉
Nell’amore ci vuole coraggio. Il coraggio di superare i propri limiti, che non vuol dire rinunciare a se stessi, anzi il contrario: vuol dire trovare una parte di noi che è stata a lungo soffocata. L’amore poi va coltivato, perché se è vero che, come dice Ippolito Nievo, “L’Amore è un’erba spontanea, non una pianta da giardino”, una volta che e’ sbocciato, prendendosene cura amorevole può diventare più forte e duraturo. Purché entrambi lo vogliano davvero.
Ma… Iovolevo ha perfettamente ragione: l’amore perfetto non esiste, e troppo spesso si parla di un amore che non ce l’ha fatta, che si è spento dopo aver esaurito la sua fiamma, come se non fosse stato amore, forse in un tentativo di sminuire ciò che, altrimenti, sarebbe troppo doloroso ammettere di aver perso. Anche quello invece è stato amore. A volte più di quello che dura per tutta una vita, perché nasce, si sviluppa, si consuma e si spegne, grazie alla nostra componente più vera: quella della nostra imperfetta umanità.

Sleepytime

 

0 pensieri su “Io non ne sono capace – un pensiero di Iovolevo

  1. IL POST MERITO UN’ACCURATA LETTURA (NN DI PASSAGGIO..CN UN COMM DI SALUTO O COMPLIMENTO)
    SI SCRIVE MOLTO SULL’AMORE SUL SESSO, INSOMMA GG FA HO LETTO IN PORNOROMANTICA(CAROLINA CUTOLO) DELLE SUE ALQUANTO FRIZZANTI TEORIE SU UN SENTIMENTO COSì DISCUSSO, E SEMPRE MISTERIOSO NEL TEMPO.
    A PRESTO QUINDI…LEGGERTI QUI.
    X ORA UN ABBRACCIO A TE E A TUTTA LA BELLISSIMA LIGURIA.

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  2. L’amore è prezioso anche quando è il ricordo di un attimo. Da tenere sempre a mente, come in una teca di cristallo, non per guardare indietro ma solo per riflettere prima di lamentarsi d’esser “sfortunati/e” o di sparare addosso (IN SENSO FIGURATO MI RACCOMANDO…) all’ex-partner, anche perchè anche le colpe andrebbero suddivise quando si è in due….
    Baci e buon weekend a tutti i tuoi lettori accaniti.
    A te no, a te auguro uno splendido weekend 😉

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  3. Un’ode all’amore imperfetto e incompiuto o ritenuto tale; all’amore senza A maiuscola, all’amo… al quale manca la parte finale; a ciò che sembrava e non era ma forse era più di ciò che sembrava; un’ode a un singolo battito di cuore che resta a lungo nell’aria… quanto ha ragione iovolevo: esistono tanti amori.

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  4. L’amore, per me, è la chiave per accedere allo Shangri-la dei sensi, la chiave per uscire dal labirinto di noi stessi e volare alti… Un abbraccio e complimenti vivissimi per il tuo post.
    Tuo Giulio

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  5. x rossoscarlatto: grazie della segnalazione Violet, gli darò un’occhiata 🙂
    Oggi è venuta a trovarmi una cara amica dal Piemonte, pare che si sia fatta tutto il viaggio o quasi immersa nella nebbia, ma appena entrata in Liguria… pufff! sole sole sole ;D

    x Sofia: ahahahah hai ragione 😉

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  6. x flame: Paola… che dire? Sottolineo e quoto ogni parola 😉
    Grazie, splendido weekend anche per te! 🙂

    x Stella: oggi mi rendete i “controcommenti” facili-facili: mi accodo al tuo bel commento di complimenti per iovolevo 🙂

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  7. x Giulio: sì, sì, sono d’accordo anche con te 🙂 Io uso la formula “l’amore è l’unica cosa terrena che ha il potere di farci trascendere da noi stessi” 🙂
    Grazie, ma in questo caso i complimenti vanno soprattutto a Iovolevo 😉

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  8. ** mi inserisco..qui..in punta di piedi..perchè questo argomento..è..davero troppo importante…per banalizzare.
    Cito solo due concetti letti:
    – L’AMORE…un’erba spontanea e non un’erba da giardino…Un’erba..da..curare..ogni giorno…questo..si..è così.
    – L’AMORE e chi ha detto che esiste l’Amore e non mille Amori.
    Sfaccettature diverse…sempre…perchè DIVERSE sono le nostre esigenze…i nostri bisogni.
    Lascio una sorriso..grande…ciao

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  9. Chissà dove va a finire tutto l’amore che si prova e che rimane imploso perchè non corrisposto…

    Se resta chiuso in una specie di bolla sterile o se inconsapevolmente lo si lascia disperdere nell’ etere…

    Qundo resta imprigionato dentro provoca una specie di senso di sazietà che non lascia spazio nemmeno per ingoiare un respiro…

    A volte si ha il coraggio di confessarlo, anche se si sa già in partenza che è un sentimento a senso unico; quell’amore lì va sicuramente a gonfiare quelle grosse nubi nere e minacciose che si impadroniscono del cielo…

    esse lo trasformano in energia, ma chi sta sotto rimane sgonfio e se se la sente può provare ad aspettare il temporale per poi correre fuori, sotto la pioggia e accontentarsi di quel bagno d’amore distillato!

    Certe volte l’amore resta dentro quella bolla anche se l’hai confessato, e più cerchi di vomitarlo più lui cattivo e incurante della tua sofferenza ti ritorna dentro…

    Ma l’amore può essere mai cattivo?

    Magari, anche se non corrisposto, ci lascia ugualmente qualcosa di buono…

    In fondo è lui che ci fa tornare a vedere il mondo a colori e che ci fa sognare quello che neanche eravamo più capaci di sognare…

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  10. Sul tuo commento 72:

    Ma forse la nostra divergenza è soltanto…lessicale…cioè se per te “apparire” significa adeguarsi a una legge (religiosa, etica, sociale, fa un po’ tu) a cui immediatamente non aderiremmo ma che riteniamo utile e necessaria fino a farla nostra allora sono d’accordo con te. L’ebraismo per esempi riflette molto su questo, la legge di Mosè altro da sé ma a a cui aderire “con tutto il cuore” (come nello splendido salmo 119). Hai fatto l’esempio del saluto: non mi veniva spontaneo salutare per prima la collega sgarbata, ma mi sono imposto di farlo perchè io credo del profondo all’importanza di una certa “urbanità” (vedi anche il nick che mi sono scelta), ora mi esce spontaneo. E’ apparire questo?
    Per me invece apparire è altro, forzare la propria natura “violentarla” con dei comportamenti che non sentiamo nostri ma riteniamo, vuoi per calcolo vuoi per condizionamento altrui gli unici possibli, rinunciando a una via autenticamente nostra. E prima o poi le conseguenze si faranno sentire…

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  11. x Joly: è questione di punti di vista 🙂 Se vedi un sasso da punti di vista diversi, esso appare senz’altro diverso; tu puoi decidere di considerarlo comunque oggettivamente il medesimo sasso, oppure dare la precedenza alla soggettività e dire che il sasso è effettivamente diverso a seconda del punto di vista dei diversi osservatori.

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  12. x musicadentro: dipende certamente da persona a persona. In generale credo sia meglio esporsi: qualunque sia la risposta, si eviterà di tenere il proprio cuore impegnato in un’inutile attesa. Non vedo il vantaggio di non farlo: vale il mio “Chi non prova ha già perso”.

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  13. Ci sono momenti in cui vorremmo aiutare chi amiamo, tuttavia non possiamo fare nulla: le circostanze non ci permettono di avvicinarci, oppure la persona si dimostra
    refrattaria a qualsiasi gesto di solidarietà e di sostegno.
    Allora, non ci resta che l’amore.
    Nei momenti in cui tutto risulta inutile, possiamo ancora amare, senza aspettarci ricompense, cambiamenti, ringraziamenti.
    Se siamo in grado di comportarci in questo modo, la forza dell’amore inizia a trasformare l’Universo intorno a noi.
    Quando compare, quell’energia riesce sempre a
    portare a compimento la propria opera.
    “Né il tempo né il potere della volontà cambiano l’uomo.
    È l’amore a trasformarlo,” scrive Henry Drummond.
    Su un giornale, ho letto di un bambino di Brasilia
    picchiato brutalmente dai genitori.
    Riportò gravi conseguenze: la paralisi di alcune parti
    del corpo e la perdita della parola.
    Ricoverato in ospedale, fu accudito da un’infermiera
    che ogni giorno gli ripeteva: “Io ti amo.”
    Benché i medici affermavano che il bambino non
    potesse sentirla e che i suoi sforzi erano inutili, la donna
    seguitò a ripetergli: “Io ti amo, non dimenticarlo.”
    Tre settimane più tardi, il bambino recuperò
    le facoltà motorie.
    E un mese dopo, riprese a parlare e a sorridere.
    L’infermiera non rilasciò nessuna intervista,
    e il giornale non riportava il suo nome, tuttavia la
    traccia del suo impegno resterà per sempre:
    l’amore guarisce.
    Si, l’amore trasforma e guarisce.
    Ma, a volte, architetta trappole mortali e finisce per
    annientare chi ha deciso di concedersi totalmente.
    È un sentimento davvero complesso, anche se può
    rappresentare l’unica ragione per continuare a vivere,
    a lottare, a cercare di migliorarsi.
    Sarebbe irresponsabile cercare di definirlo perché,
    come tutto ciò che alberga negli esseri umani,
    si riesce solo a provarlo.
    Si scrivono libri, vengono allestite opere teatrali,
    si producono film, si compongono poesie,
    si realizzano sculture in legno o in marmo,
    eppure l’artista riesce a trasmettere soltanto l’idea
    di un sentimento – non il sentimento nella sua pienezza.
    Comunque, io ho imparato che l’amore è insito nelle piccole
    cose e si manifesta anche nel nostro atteggiamento più insignificante: ecco perché dobbiamo sempre averlo in mente, quando agiamo o quando evitiamo di agire.
    Sollevare la cornetta del telefono e pronunciare quella
    parola affettuosa che abbiamo taciuto.
    Aprire la porta e fare entrare chi ha bisogno del nostro aiuto. Accettare un lavoro. Lasciare un impiego.
    Prendere la decisione che avevano finora rimandato.
    Chiedere scusa per un errore che abbiamo commesso e
    che ci tormenta. Rivendicare un diritto.
    Aprire un conto dal fioraio, un negozio assai
    più importante della gioielleria.
    Alzare il volume della musica quando la persona amata è
    lontana, abbassarlo quando è vicina.
    Saper dire di “si” e “no”, giacché l’amore si confronta con
    tutte le energie dell’uomo.
    Scegliere uno sport che si possa praticare in due.
    Non seguire alcuna formula, neppure quelle scritte in questo paragrafo perché l’amore ha bisogno di creatività.
    E quando nulla di tutto ciò è possibile, quando rimane
    soltanto la solitudine, ricordarsi di questa storia,
    inviatami da un lettore.
    Una rosa bramava giorno e notte la compagnia
    delle api, ma nessuna andava a posarsi sui suoi petali.
    Nonostante ciò, il fiore continuò a sognare:
    nelle lunghe notti, immaginava un cielo dove volteggiavano
    miriadi di api, che si posavano a baciarlo teneramente.
    Grazie a questo sogno, riusciva a resistere
    fino all’indomani, allorché tornava a schiudersi
    con la luce del sole.
    Una notte, conoscendo la solitudine che la attanagliava,
    la luna domandò alla rosa:
    “Non sei stanca di aspettare?”
    “Forse si. Ma devo continuare a lottare.”
    “Perché?”
    “Perché se non mi schiudo, appassisco.”
    Nei momenti in cui la solitudine sembra annientare ogni bellezza, l’unica maniera di resistere è
    quella di mantenersi aperti.
    (Paulo Coelho)

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  14. Molto belle e condivisibili le parole di Coelho, soprattutto l’invito a mantenersi aperti nonostante la sensazione di ineluttabile solitudine incomba.
    Cosa sia l’amore e’ qualcosa che non si puo’ trasmettere completamente a parole, dice bene Coelho, e tuttavia ognuno cerca di dare la sua personalissima traccia. Anche lui, in fondo, dopo quelle parole, si lancia in un lungo discorso 😉
    Non concordo troppo invece sulle “trappole mortali” architettate verso chi gli si e’ concesso totalmente. In questo caso non e’ certo il senso puro dell’amore ad essere pericoloso, ma componenti altre che lo accompagnano: dipendenza, possessivita’, scarsa autostima…

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  15. …Finchè siamo capaci di lasciarci rapire da un palpito di cuore, siamo vivi… Ho vissuto e vivo, anche adesso un amore figlio di un Dio Minore… Dichiarato, corrisposto, platonico e non libero di sbocciare. Ma, Ora, Amore… Come un fiore, che non è meno fiore perchè non colto…
    Acquamarina

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  16. Ciao Acquamarina! 🙂 Sono contento di rileggerti! 😉
    Un amore corrisposto ma impossibilitato ad arrivare a compimento… bé, ha senso… Ha più senso del voler continuare ad inseguire chi non ti ama più o non ti ha mai amato, anche se immagino sia comunque portatore di grande frustrazione…

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  17. Ciao lupo… E’ stato un periodo di riflessioni e decisioni per me… Sempre interessanti e molto in linea col mio cammino, gli argomenti che tratti.. L’amore vale sempre e comunque, a qualsiasi livello… questo ha valore così, fine a se stesso, ma il mondo non finisce mica domani… Giusto? Un bacio, Acquamarina

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  18. Oh! Mi spiace… ho visto il tuo commento solo adesso! 😦
    Spero ti capiterà di ripassare di qua per leggere la risposta…
    No, è vero, il mondo non finisce domani… almeno così spero! ahahah
    Questa è proprio una delle riflessioni che dovremmo sempre tenere a mente: per quanto sia stato importante ciò che ormai abbiamo alle spalle, c’è ancora un futuro che può regalarci qualcosa magari di più duraturo.

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