Illusione e realtà – Sulle filosofie orientali

Castello di sabbiaPare un assurdo,

eppure è esattamente vero che,

essendo tutto il reale un nulla,

non v’è altro di reale né di sostanza al mondo

che le illusioni.

(Giacomo Leopardi)

Quando lessi per la prima volta queste parole, pensai che fossero del “solito” Buddha o di qualche santone Indù, fui sorpreso invece di constatare che erano di un poeta tutto nostrano 🙂

Sono parole forti e importanti, perché mettono il dito proprio su quella che in occidente è sentito essere il punto oscuro del buddismo, dell’induismo e, in generale, delle correnti spirituali orientali (taoismo incluso): il loro presunto nichilismo.

La teoria dell’impermanenza buddista, quella induista (per chi non lo sapesse, il buddismo deriva dall’induismo, in contrapposizione con le tre grandi religioni che derivano dalla Bibbia: ebraismo, cristianesimo, islamismo) che parla di maya, ovvero dell’illusione che ci circonda, appaiono all’occhio di chi si avvicina per la prima volta a queste “filosofie”, francamente un po’ deludenti. “Tutto è illusione”, “niente è reale”, “tutto finisce”, “nulla dura per sempre”… in una cultura dove siamo stati portati a cercare la sicurezza, ad avere punti fermi o – come canterebbe Battiato – un centro di gravità permanente, pensieri come questi appaiono inaccettabili.

angelo e diavolo sexyNemmeno l’aldilà “aiuta”: il concetto di aldilà definitivo, alla fine del ciclo (molto lungo eh!! ;-)) di morti e rinascite, che hanno questi insegnamenti, non suona così apprezzabile per noi: raggiungiamo il Nirvana, cioé… il nulla 😮 o, al massimo, l’annullamento totale del nostro “io” con “l’annegamento” nell’Uno primordiale (che insomma… non suona poi come una grande consolazione, visto che la nostra personalità, la nostra “coscienza”, non c’è più, e allora… chi ci sarebbe a godere di questa riunione con “Dio”?). La leggenda dice che il Buddha “storico”, quello realmente vissuto, non rispose mai alle domande che riguardavano la vita dopo la morte: che esistesse o meno, era per lui ininfluente, dato che era la “liberazione totale” quella a cui mirava, non un’eventuale rinascita. Le preoccupazioni dei suoi fedeli al riguardo dell’eventuale sopravvivenza dell’anima o rinascita del corpo, erano solo… distrazioni da evitare 😐

Mi tenterebbe quasi di più il paradiso musulmano, con le 7 (erano 7 o sbaglio?) vergini ad attendermi ;-), o almeno quello cristiano dove non solo l’Io risorge, ma perfino il corpo fisico.

Eppure è proprio nel riconoscimento dell’illusorietà di ciò che ci circonda che si trova il fascino e l’attrattiva di tali “filosofie”: se si riconosce che tutto è sì illusione, ma che non esiste altra realtà all’infuori dell’illusione stessa… allora siamo liberi. Liberi davvero.

Liberi dalla paura, perché non abbiamo nulla da perdere, dato che tutto ciò che abbiamo è illusione, perfino la vita. Mentre molte grandi religioni invece, anche se non dal principio, usano proprio la paura (dell’inferno e della morte) per “guidare” i loro fedeli. O, forse, per controllarli.

Liberi di essere ciò che vogliamo, dato che qualunque cosa scegliamo di essere è… vera o falsa esattamente allo stesso modo di qualunque altra possibile scelta. Per non parlare “della fine fisica”, che in ogni caso ci aspetta tutti e cancella tutto.

Perché dunque non essere ciò che vogliamo essere? Perché dunque la paura?

Perfino la vita e la morte assumono un significato diverso: esse non esistono, non sono mai esistite. Come tutto il resto. Perché averne timore?

La libertà è la vera conquista di queste “filosofie”.

“Che pensiero meraviglioso una vita senza paura! Superare la paura: questa è la beatitudine, questa la redenzione.

Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest’ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti.

In realtà c’è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l’ignoto lontano da ogni sicurezza possibile… c’è una sola arte, una sola dottrina, un solo mistero: lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando alla volontà di Dio, non aggrapparsi a niente, né al bene né al male. Allora si è redenti, liberi dalla sofferenza, liberi dalla paura.”

Hermann Hesse, “Aforismi”

nel cielo

0 pensieri su “Illusione e realtà – Sulle filosofie orientali

  1. x Paola: bella immagine Paola! Si fatica a credere che sia un effetto ottico, vero? 🙂
    Grazie dell’abbraccio e della buona domenica, ricambio entrambi 🙂

    x Yasmine e AnnA: grazie care, ricambio il vostro “buona domenica” 🙂
    AnnA… ma perché ha le orecchiette basse il micino?? Che gli hai fatto, eh?? :))))

    x AnnA:

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  2. x Stella: ma il tuo italiano va bene! Perché te ne lamenti? %-)
    Certamente quando hai qualcuno che dipende da te hai un motivo in più per i tuoi timori, capisco. Sono però contento di leggere il tuo positivo approccio alla vita e… a te stessa 😉

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  3. ” Un essere umano è parte del tutto chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino a includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza”
    Albert Einsten

    noi non siamo parti separate di un intero ma siamo intero.

    Ma che cos’è la realtà??

    La realtà si basa su ciò che ci hanno insegnato a considerare vero. Ma che cos’è vero??

    Nel deserto del Kalahari una tribù vive convinta che il limite del mondo si trovi a circa 250 metri dal luogo in cui essa vive.

    Un antropologo riferisce che quando gli indigeni vengono condotti in quel punto limite, vedono solo il vuoto. Se una persona supera quel limite non sono più in grado di vederla e la piangono come se fosse morta.
    un nuovo concetto di realtà presuppone l’accettazione di cambiare paradigma, cioè il nucleo centrale di un concetto intorno a cui ruota una intera ricerca

    E’ solo tutto illusione, quindi??

    Secondo il buddismo (me ne occupo a livello di curiosità, quindi se dico inesattezze, corregimi, dato che mi sembri più addentro)

    Il mondo manifesto è pura rappresentazione, illusione dovuta alla conoscenza umana limitata dal presupposto razionale di tempo – spazio. La vera realtà va ricercata fuori dal concetto di tempo e di spazio, fuori dal nostro limitato mondo tridimensionale (impermanenza o particelle al di qua della barriera della luce).l’uomo arriva a conoscere se stesso come Coscienza cioè come totalità proiettata nel mondo, ma da questo distaccata, solo allora ha la liberazione dal dolore.

    Allora se ho ben compreso
    tutto ciò ciò che noi chiamiamo realtà non è solo costituita dai dati dei sensi, ma dalla elaborazione che la mente fa con questi dati mettendoli in rapporto fra loro.
    Per es. se guardiamo un’opera d’arte essa apparirà per alcuni una cosa curiosa, mentre per altri rivelerà un mondo culturale ed estetico, eppure ,su vede materialmente lo stesso oggetto.

    Allora dovremmo ritenere vero il Mito della caverna di Platone…

    la Realtà è il Mistero sul quale proiettiamo un mondo di forme che crediamo, come gli schiavi della caverna, siano delle realtà mentre scopriamo essere delle proiezioni sullo schermo temporale dello sviluppo della nostra Coscienza.

    E noi saremmo questo sviluppo!!???

    Mahhhhhhhhh
    Affascinante e inquietante

    “e il naufragar m’è dolce in questo

    mare”).;-))

    buona domenica

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  4. Sicuramente l’accostamento tra il Mito della caverna di Platone e l’illusione e impermanenza dei buddisti (e non solo, e non tutti ;D) è molto affascinante. Ma come dicevo nel post, anche noi occidentali abbiamo avuto simili concetti nel nostro passato, concetti che poi sono stati un po’ offuscati dalla religione ufficiale.
    C’è da aggiungere, per ricollegarci al post iniziale, che la liberazione non consta tanto nell’uscire dalla caverna, o perlomeno non lo rende indispensabile, ciò che conta è essere coscienti della caverna e dello schermo, sapendo perciò non solo che quelle che vediamo sono proiezioni, ma arrivando ad essere partecipi della loro creazione 🙂

    Buona domenica anche a te! 🙂

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  5. 1.: Un abbraccio
    2.: Spesso percepisco il forte senso dell’illusione, è così…ciò che ci riguarda è illusione e nostra creazione. I sentimenti, compreso quello dalla paura, sono quella percezione del reale, o dell’ilussione-il che è lo stesso- con la quale dobbiamo imparare a convivere sempre meglio.
    I “tempi moiderni” ci disabituano al senso della fatica, del dolore e “ci pare” tutto immensamente insopportabile, il che non equivale a sminuire l’intensità di quanto proviamo, ma sono le modalità di questo sentire che variano, le modalità di “gestione dei sentimenti”….
    A presto.

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  6. x Red: grazie, anche per l’immagine 😉 Sissi non ha ancora ripreso la voce (fa tenerezza vederla cercare inutilmente di miagolare! eheheh), ma per il resto sta bene… attacchi di Julius a parte, naturalmente! 🙂

    x rigirandola: 1. abbraccio ricambiato! 🙂
    2. si… direi che condivido le tue parole e se per la prima parte era in fondo scontato che fosse così… sulla seconda ho dovuto rifletterci un po’ 🙂
    A presto!

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  7. Argomento estremamente interessante… che altro aggiungere…. a me viene in mente il simbolo del tao che simboleggia il tutto ed il nulla, dove si raggiunge il massimo di un estremo c’è sempre un seme che annuncia il passagio alll’estermo opposto in una visione circolare del tempo… insomma Il Tao è l’espressione del piccolo e grande Arcano della vita;
    Per concludere questa visione in chiave taoista ti lascio questa citazione che a me fa molto pensare…
    “Quello che fa comparire una volta l’oscuro e una volta il chiaro, è il Senso.”
    Wang Ch’ung, 80 d.C.

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  8. E’ vero, viviamo stretti nella morsa della paura, di tante paure: la morte, le malattie, la “felicità”, ma anche quello di perdere il bus, che il “capo” sia di malunore, che l’estratto-conto segni risso…
    Viviamo soffocati, ma è lungo il cammino per arrivare a lasciarsi cadere con serenità!

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  9. La paura appartiene alla fragilità e al tempo stesso alla forza della natura dell’essere umano..
    Ciao Wolf..la mia vacanza ligure è stata davvero splendida.
    A Finale Ligure abbiamo trascorso 3 gg indimenticabili su spiagge che spero di rivedere al + presto.
    Adoro il mare e ne ho fatto scorta per l’inverno.
    Ma amo il mare anche in inverno e ci siamo ripromessi di farci ritorno
    x febbraio..anche perchè è sole 2ore dalla mia città.
    Tappa a Cervo dv abbiamo camminato x 3 ore su e giu’ x i vicoli…cn un panorama da sogno..
    e la cosa che+ mi colpiva lassù:il silenzio regnava sovrano.Un altro piccolo mondo!
    Simpatici anche i liguri, soprattutto i pizzaioli eheheh;)))
    Bacioniiiiiiiiii.
    Violet

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  10. x Fly: eh bé, l’aforisma di Wang Ch’ung è perfetta sintesi direi 🙂 Siamo noi che creiamo di volta in volta l’oscuro e il chiaro, laddove esistono sempre entrambi o, meglio, non esiste nessuno dei due. E’ un po’ come dicevo per la vita dopo la morte vista con quest’ottica in fondo: se non c’è nulla o se c’è un tutto indifferenziato, per il nostro “io” poco cambia… 🙂

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  11. x Giada: è vero :))) Ma non perché scriva chissà che cosa… perché c’è sempre da imparare per chi ha voglia di farlo, da me, da te, da tutti 😉
    Comunque grazie per i complimenti 🙂

    x Violet: ma erano liguri i pizzaioli? eheheh Sì, è una cosa che colpisce quel silenzio vero? Come avevo scritto, chi arriva dalle altre regioni si aspetta sempre spiagge superaffollate e niente più. Non hanno idea che subito alle spalle, a poche distanze, c’è un entroterra che nasconde bellissimi e quieti paesi in mezzo (o in cima) ai monti 🙂
    Bacioni anche a te! :*

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  12. Vivere una vita senza paura! Sarebbe il mio sogno.
    Ho un’infinità di paure e pur cercando di esorcizzarle non riesco a liberarmi di nessuna di esse, ogni tanto mi sembra di essere riuscita a eliminarne qualcuna ma ecco che il giorno dopo si ripresenta … non parliamo poi della morte che se ci penso è terrore puro … quando sarà il momento credo che mi ucciderò dalla paura :)))))))))))
    … beh, dovevo pur sdrammatizzare un po’, cosa ne dici?
    Ciao un bacione!

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  13. eheheh credo solo che tu sia una commentatrice… sincera 😉 Perché poi la maggior parte di noi è come te 😀 Di solito quando crediamo di esserci liberati di una paura è solo perché al momento la causa che ce la provoca non ci minaccia… ma non appena ricompare… 😉

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  14. Ciao Wolf, bellissimo post ! Mi trovi d’accordo con quello che hai scritto. Lasciarsi andare senza paura, perchè tutto è illusione, è il modo che abbiamo per poter raggiungere la nostra libertà. E che spesso le religioni (non solo quelle derivate dalla Bibbia) non ci danno.
    Certo che è difficile però !!!
    Un abbraccio
    PS E i due piccolini come stanno ?

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  15. x Emme: Ma grazie! 🙂 Ricambio saluto e, a quest’ora, la buonanotte! 🙂

    x Laura: eheh è già… è difficile farlo! 😉
    I piccoli… litigano! eheheh Sono buffissimi 😀 Ma certo preferirei se andassero d’accordo! 🙂
    Ricambio l’abbraccio!

    x AnnA: aaaah! Giusto! Non ci avevo pensato! 😀

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  16. Ciao Wolf sai che ti dico a volte le paure sono necessarie,
    è la paura della morte ovvero della brevita’ della vita, che spinge l’uomo alla conoscenza, e alla ricerca di tutti i momenti piu’ belli. Se la vita fosse eterna, saremmo talmente pigri da rimandare all’infinito…
    E poi chissà forse chi disse che i problemi sono il sale della vita non aveva tutti i torti 🙂
    Ti regalo stasera una frase di Haidegger

    La grandezza dell’uomo si misura in base a quel che cerca e all’insistenza con cui egli resta alla ricerca.

    e con essa l’eterno stiomolo che ci fa andare avanti e sconfiggere ogni paura :))))

    Buonanotte

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  17. Ho parlato spesso di questo argomento, se cerchi la voce “Paura e emozioni, l’amigdala” nella colonna degli argomenti a sinistra (non ho tempo ora di creare il link) troverai forse quello dove maggiormente si e’ parlato di paura 🙂
    Comunque… sono certamente d’accordo che la paura serve, essa e’ un’emozione che e’ capace a volte di salvare una vita o di spingere a muoversi da una situazione dalla quale a freddo non ci si riesce a staccare.
    Tuttavia oggi la paura e’ diventata un’emozione troppo generalizzata, si ha paura di tutto: di un colloquio col proprio capo, di un appuntamento con un possibile nuovo partner, perfino di una partita di pallone! Ma ti pare? 🙂
    La verita’ e’ che la mancanza di veri pericoli ha portato alla deriva la paura facendola apparire anche laddove davvero non dovrebbe esserci.
    Questo genera di paura va davvero eliminata aprendo un po’ gli occhi, la prima… eh be’, quella va giustamente affrontata e, come concludi tu, sconfitta 🙂

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  18. nei sogni, sembra vivere la realtà…sia dolore o gioia, tutto sembra reale…
    e se fosse davvero tutto un sogno e noi siamo in attesa di un risveglio?

    qualcuno diceva che la vita è solo l’ombra di un sogno, ma che tutto era pur migliore del buio, freddo, vuoto non-essere della morte…
    chissà…forse siamo solo in attesa…

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  19. E’ difficile rispondere a questa ipotesi, è qualcosa che credo poche persone si azzarderebbero a suffragare con sicurezza o a negare completamente.
    Se ci sarà davvero un risveglio o meno, non mi è dato di saperlo, ma – per riprendere il pensiero del Budda storico – questo non dovrebbe disturbare la nostra visione della realtà e dell’illusione che la circonda.

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  20. che atmosfera pacifica e da salotto disteso sulle nuvole che c’è qui,,, se non fosse che i post sono troppo lunghi rispetto al tempo che ho a disposizione me li sarei letti tutti!
    🙂
    ad ogni modo molto bella la citazione di Leopardi, neanche io avrei immaginato che l’avesse scritta lui.
    Non mi trovi d’accordo con l’esaltazione delle illusioni, la mia esperienza nonchè la mia indole mi ha portato innumerevoli volte ad aggrapparmi alle illusioni e rimanerne affascinato e rapito. Ma poi? la linea che separa illusioni e realtà deve inesorabilmente mostarsi e cosa rimane alla fine è la grande DISILLUSIONE,,, ad ogni disillusione corrisponde la morte di una parte di noi.
    Attento bene, non sono contro la morte (fisica o emotiva che sia) ma contro il modo in cui si muore,,, la sofferenza che ci attanaglia durante il processo di disillusione dovrebbe guardarci bene dall idolatrare l’illusione!
    Un saluto
    Isaac

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  21. Caspita… lungi da me l’idea di idolatrare l’illusione, Isaac (a proposito, benvenuto! :)). Se leggi bene, il mio è un invito ad arrivare ad essere ciò che vogliamo essere. E’ costruttivo, non è un abbandono all’illusione, casomai un usare la percezione che ciò che ci circonda è frutto dell’illusione (perché inevitabilmente dipendente da filtri dei nostri sensi e dell’Io), allo scopo di capire che possiamo cambiare direzione, se quella in cui stiamo andando non ci piace.
    Uno dei miei aforismi preferiti è di Ayrton Senna, e dice: “Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà.
    Per me è uno dei principi fondamentali.”
    Può sembrare un controsenso, ma la “realtà” per me è la nostra visione di ciò che ci circonda, che sarà anche illusione, ma è comunque, nella nostra percezione, la nostra realtà.
    Se noi sappiamo che il nostro stato di salute non ci permette di andare a correre una maratona, faremmo comunque bene a… darci ascolto: illusione o no, è l’unico dato che abbiamo a disposizione, così come detto da Leopardi 🙂

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  22. post veramente illuminante che condivido. Però mi chiedo se è tutta un’illusione, tra l’altro anche la fisica quantistica è giunta a conclusioni analoghe con la teoria dell’universo Olografico,non è forse anche un’illusione l’esistenza di religioni che reprimono l’uomo? Tu, io ed altri ci siamo resi conto dell’illusorietà del tutto ed agiamo di conseguenza facendoci poco condizionare dall’esterno, mentre evidentemente ce ne sono altri che non hanno questo tipo di consapevolezza e per larga parte sono i diretti responsabili del controllo che viene operato su di essi. Infine, nella gamma delle illusioni io ci metterei anche molte persone….simili all’agente Smith di Matrix….e se quel tipo di controllo su altri in realtà lo volessimo noi, come proiezione di una nostra volontà? Iniziare a superare certi schemi “manichei” è il miglior modo per vivere appieno le illusioni 🙂

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  23. Benvenuta Laura 🙂 Molto interessante il tuo punto di vista.
    Vedi, io credo che la religione sia… un tentativo di schematizzazione della spiritualità. Il ché può anche avere un senso: Nel medioevo, il contadino che stava tutto il giorno a spaccarsi la schiena nei campi, non aveva il tempo e l’energia per coltivare la sua spiritualità, per cui aveva senso che ci fosse una… struttura, come la chiesa, che lo guidasse, anche se solo a livello superficiale. Nel momento in cui si parla di persone che invece iniziano a vivere la propria spiritualità, ad averne una visione personale, a coltivarla… la funzione della chiesa, almeno a questo livello, scema un po’…
    Certamente un po’ di noi si affidano ad altri, è più semplice, richiede minor sforzo, e se qualcosa non va… si ha sempre il capro espiatorio del “sistema”. Ma io credo che semplicemente la maggior parte non abbiano nemmeno consapevolezza del processo. I più grandi maestri indicavano nell’ignoranza la fonte principale delle difficoltà dell’uomo 🙂

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  24. ciao! scusa la mia intromissione su un tuo post, l’ho trovato per caso navigando su internet, così ho letto po’ del tuo blog, molto interessante e ben scritto. Visto i tanti commenti che ha ricevuto, mi volevo permettere di dire una cosa da buddista praticante. è vero che molto spesso le religioni/filosofie orientali vengono tacciate di nichilismo, ma questo deriva da una mancata completa comprensione da parte degli occidentali. nessuna critica, per carità, ma per noi ad esempio la differenza tra il “nulla” e il “tutto indistinto” è tutt’altro che piccola.
    Il nulla è la negazione, il nirvana è invece la negazione dell’ego (io, anima, sè individuale e impermanente, per noi sono più o meno sinonimi) per ritrovare l’unità. Questa unità, questo sciogliere i legami con tutto ciò che impermanente e “falsamente esistente” porta a ritrovare la comunione indifferenziata con ogni creatura, essere vivente molecola dell’universo…giustamente viene da chiedersi, ma se non siamo più noi, -almeno nel senso della comune percezione che abbiamo di noi stessi,- cosa siamo??? nemmeno ci rendiamo conto di essere in quanto fusi con il resto. Ma questo è vero solo in parte, perchè la consapevolezza, in ultima analisi, di aver abbattuto le barriere, dovrebbe sempre permanere, anzi la meditazione dovrebbe essere proprio il pieno raggiungimento della pura consapevolezza.
    E’ come dire che se un’onda si fonde nel mare cessa di esistere, sarebbe come dire che tra il mare e il nulla non c’è alcuna differenza. Naturalmente è solo una metafora, in realtà so che la questione è più complessa. L’onda torna al mare e si rigenera, ma non si perde nulla di lei, solo la sua parte inconsistente (la forma). Non c’è nichilismo nel senso di disintegrazione, ma solo unione, fine della separazione e quindi del senso di solitudine, di angoscia, di paura che spesso percepisce l’uomo nel sentirisi solo nella sua unicità. So che il salto può far paura, ma è esattamente la paura di ciò che non si conosce, così come la paura della morte è tanto forte perchè non impariamo a conoscerla in vita.
    Non voglio ora parlare sullla tematica della reincarnazione perchè un tema molto lungo e complesso e bene o male ancora lontano dalla mentalità occidentale, quindi non vorrei sembrare inopportuna! ma ci tenevo a precisare questo punto perchè alla fine l’unica differenza davvero importante tra il buddismo e le altre religioni è che essa sia sperimentale, cioè che tu stesso devi impegnarti concretamente per fare il tuo cammino spirituale, senza affidarti a presunte decisoni prese da altri…nel buddismo la ricerca spirituale è costante e continuativa e riguarda ogni azione e momento dell’esistenza, non solo sotto forma di preghiera o di rito e nemmeno solo nel compiere buone azioni. Non che questo non sia importante, anzi, ma il vero scopo è arrivare alla verità, al suporamento dele illusioni, come tu dici. per questo è spesso denominata filosofia, perchè essa si rivolge all’uomo come manifestazione divina e ti dice di provare a trovare la tua divinità qui ed ora, in questa vita, non in un’altra vita in qualche altro regno. ma questo non significa come in molti hanno creduto che in tutto sia nulla.
    Budda non si pronunciò su cosa c’era o non c’era nell’aldilà, esattamente per questo motivo: egli voleva che ognuno potesse sperimentare da solo cosa poteva esserci e farlo in vita. egli sapeva che era comunque un uomo e che le parole avrebbero solo dato origine a dannose speculazioni e facili mistificazioni, le parole sono sempre limitanti per questo tipo di esperienza. eppure ad oggi pare che perfino gli atei trovino il buddismo la religone più conforme al loro modo di pensare, insomma il buddismo piace a tutti, ma molti pochi lo vogliono intraprendere davvero. il buddismo non ha nulla a che vedere con l’ateismo, anche se non dice chi è il tuo Dio e come pregarlo! nel buddismo è vero, non c’è un Dio nel senso antropomorfo della parola, che vede e provvede, punisce e premia, ma tutto è Dio. E tutto nell’universo è manifestazione di questo divino che però non va casaccio! anzi in poche religioni c’è così fortemente come nel buddismo la convinzione che tutto avvenga per un motivo e che tutto abbia un senso, perchè al contrario di quanto si pensa ancora mal interpretando, nemmeno la reincarnazione è deterministica! le forme di manifestazione divina sono eterne e si autorigenerano costamentemente, ma questo Tutto mai inziato e mai finito è egli stesso ogni cosa organizzata. L’anima è parte di queste manifestazioni ed è quindi immortale perchè non è mai nata nè mai potrà morire.
    L’attacamento degli occidentali alla loro individualità fa si che spesso questo tolga “stimolo” e bellezza a questa completezza pèerchè spaventa il fatto di non riconoscersi così siamo abituati a percepirci, immaginarci, vederci…ma la meditazione serve proprio, passo passo per poter raggiungere un po’ di questo stato qui in questa vita e una volta sperimentato si scopre che vermente è meraviglioso, perchè si va ben oltre ad ogni definizione di paradiso, intesa come luogo splendido e beato, ma in cui si permane con la nostra individulità. nella religione induista, l’ultima parte dei veda, il vedanta, indica proprio come separarsi dai rituali e fare il passo finale verso la liberazione anche della religione. Posso altresì dire dopo aver letto parecchio sul misticismo cristiano e su sullo stato di beatitudine raccontato nelle vite dei santi che questo stato di estasi è del tutto indentico al quello che noi definiamo nirvana, quindi le differenze tra religioni sono molto più speculative che reali.
    Resta comunque il fatto che anche nel buddismo ci siano rituali e festività, credo che il rito sia importante ma vada sempre compiuto con consapevolezza, ma in modo meccanicistico e banalmente ripetitivo. esso dovrebbe assolvere il compito di risvegliare qualcosa dentro di noi, non di assolvere un dovere.
    un caro saluto, silvia, da torino.

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  25. Ciao Silvia da Torino 🙂
    Grazie per il tuo intervento, non dico “esaustivo” perché su questi argomenti ci sarebbe da parlare per… tante vite ;D
    Non trovo grosse contraddizioni con cosa scritto precedentemente, sia nel post originario che nei vari commenti, piuttosto diciamo che precisi i vari aspetti, il ché, ti assicuro, è da me molto gradito.
    La cosa che mi aveva fatto storcere un po’ il naso è la supposta differenza (che sarebbe superiorità, se davvero così fosse) tra il buddismo e le altre religioni, poiché, sebbene sia indubbio che il buddismo sia, come dire, “più pulito”, è comunque chiaro che ogni religione e corrente spirituale “seria” non può che poggiare, almeno inizialmente, sui medesimi presupposti, dato che lo Spirito, se c’è, non può che essere uguale in ogni parte del mondo. Solo che… ogni religione si è per così dire adattata al contesto nel quale è cresciuta, a volte anche in maniera – purtroppo – piuttosto abnorme.
    Ma poi ho visto che in fondo la pensi anche te così, riconoscendo la fonte ispiratrice nel misticismo cristiano come la stessa di quella buddista. E certamente potremmo dire lo stesso di tutte le altre religioni che poggiano su radici serie di studio (e pratica) spirituale.
    Non è un caso che un certo buontempone (scherzosamente e affettuosamente, eh! ;D) di nome Osho divenne celebre… non inventando nulla di nuovo 😀 ma solo raccogliendo il “meglio” da varie religioni e riproponendolo in forma diversa, adattandolo nuovamente al contesto occidentale nel quale lo andava a reinserire.
    Comunque, per chiudere, la parte più importante è senz’altro capire la differenza tra “Io” e “Sé”, e per noi occidentali è… dannatamente difficile! 😀 Inoltre, punto fondamentale, perno attorno al quale ruota davvero tutto, se davvero questo Sé sopravvive alla morte… è indimostrabile (purtroppo) e atto di fede. Segno ne è che chi non crede continuerà a non credere, mentre chi crede non avrà bisogno di granché per continuare a farlo.
    La risposta forse è davvero e solo dentro di noi, l’appoggio che ci viene dato è preparatorio, ma poi il salto del quale parli dobbiamo farlo ognuno per conto nostro…
    Caro saluto ricambiato 🙂

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  26. Ciao Wolfghost,la mia domanda è semplicemente questa: chi mi dice che le filosofie Orientali ed il Buddhismo, per evitare le illusioni della vita non costruiscano delle illusioni ancora più grandi ed ingannevoli? Dov’è la libertà promessa da queste dottrine quando poi propongo un’esistenza piena di regole e contornata da personaggi che si ritengono onniscienti (nelle scritture del Buddismo Theravada anche Buddha è considerato onnisciente) ? Perché creare una dottrina con un ordine monastico e delle regole, quando la liberazione dell’illusione dovrebbe essere liberazione da qualsiasi dottrina? Praticare Yoga e meditazione non è un altro desiderio tra i desideri?
    La visione di Leopardi mi sembra molto più matura e consapevole perché non fugge dalle illusioni affogando in altre illusioni, egli è solo un testimone della sua visone del mondo e la sua vita è coerente con la sua filosofia, mentre Buddha ha promesso la libertà ed ha creato un’altra trappola …

    Ciao

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  27. Ciao nabladue 🙂 A momenti mi perdevo questo tuo interessante intervento 🙂
    Prima di tutto però, benvenuto sul mio blog 🙂
    La tua domanda è tutt’altro che semplice, in realtà 😉
    Ciò che mi ha affascinato e mi continua ad affascinare del buddismo, quello tibetano in particolare, è la sua immensa conoscenza psicologica, ma la “pratica”, per così dire, non ha convinto nemmeno me, altrimenti buddista lo sarei diventato a tutti gli effetti.
    Credo che sia necessario distinguere il pensiero primo di una determinata corrente spirituale da quella che poi diviene la sua dottrina. Un po’ è vero anche per il cristianesimo del resto, dove credo di non essere distante dal vero affermando che la chiesa di oggi è ben distante dal messaggio “primordiale” di Gesù.
    Budda cercava la “liberazione” eliminando gli “orpelli” che inquinavano la sua mente. Addirittura pare che lui non abbia mai nemmeno affermato che esista davvero la vita dopo la morte, giacché… semplicemente a lui non interessava, la trovava una questione di scarsa importanza e che, anzi, poteva distogliere chi era in cerca della libertà dal suo obiettivo.
    Ma un conto è appunto il messaggio “primordiale”, altro è ciò che successivamente gli viene cucito addosso.
    Ciao e grazie 🙂

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  28. Concordo con te, infatti avrei dovuto dire il Buddhismo non il Buddha, quello che ha insegnato Buddha realmente non lo sapremo mai, noi abbiamo solo un’ onda smorzata,filtrata e distorta dei suoi insegnamenti…Infatti, proprio per questo bisognerebbe guardare avanti. Prendere spunto dall’antichità va benissimo, ma – a mio avviso – dovremmo metterci qualcosa noi stessi. Mi sono reso conto che spesso copiamo passivamente senza capire ciò che è meglio per noi.

    Il tuo blog è pieno di spunti interessanti,ci sono arrivato per caso, e,a volte, casualmente si scoprono belle cose.

    ciao

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