Qualcuno… di Ralph Marston

QUALCUNO…
di
Ralph Marston

Ghepardi in agguatoQualcuno prenderà quella grande idea che tu hai sempre avuto, e la realizzerà. Qualcuno afferrerà l’enorme possibilità che stai vedendo e ne trarrà il massimo.
Qualcuno farà una fortuna utilizzando conoscenze che sono molto simili alle conoscenze che tu già possiedi.
Qualcuno raggiungerà un successo sorprendente utilizzando delle capacita’ proprio come le tue.
Qualcuno intraprenderà le azioni necessarie per portare le migliori opportunità nella propria vita.
Qualcuno lo farà, e quel qualcuno potresti essere tu.
Anche se le circostanze sono meno che perfette, qualcuno vedrà che quelle circostanze sono il luogo perfetto da cui partire.
Qualcuno farà quel passo e ci metterà l’impegno nel vederlo realizzato.
E quando il successo sicuramente arriverà, altri diranno che quel qualcuno e’ stato fortunato, perché era nel posto giusto al momento giusto. Tuttavia quel qualcuno saprà che l’azione e la perseveranza furono ciò che ha reso possibile il tutto.
Qualcuno inizierà da questo preciso momento e continuerà per tutto il percorso fino ad uno spettacolare successo nel compiere cioè che ha scelto di fare.
Guarda chiaramente le irresistibili possibilità dell’oggi, e quel qualcuno sarai tu.

Ralph Marston



Già… qualcuno eviterà di usare la scusa di non essere perfetto o nelle condizioni perfette, di non essere ancora pronto o di non essere all’altezza, per continuare ad evitare di muoversi. Quel qualcuno arriverà laddove avremo voluto essere noi, e noi diremo “è stata fortuna”. Ma non è così.
Che sia dovuto all’inerzia, alla paura o alla pigrizia, l’immobilismo non porta da nessuna parte.
E come una volta, ormai tempo fa, qualcuno scrisse proprio sul mio blog: “l’immobilismo diventa colpevolezza”.
Ergo: ognuno è libero di non muoversi… ma dopo ci pensi due volte prima di lamentarsi di come stanno le cose.
Distinguetevi da coloro che si lamentano ma non fanno mai nulla per cambiare.

cavalli al galoppo

 

0 pensieri su “Qualcuno… di Ralph Marston

  1. Io credo che ognuno debba fare ciò che sa al meglio, ma rifiuto la competizione e l’ossessione di primeggiare non mi appartiene. Se qualcuno ha sfruttato meglio di me le mie stesse conoscenze va bene. Per me ci saranno altre occasioni.
    Stella

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  2. x Sofia: ma guarda che esistono casi di gatti (in particolare proprio gatte adulte) che non accettano mai i nuovi arrivati, non sono infrequenti. Semplicemente non me lo sarei aspettato da Sissi…

    x red: ahahah assomigliano un po’ ai due! Anche se Sissi… bé, occuperebbe tutto lo schermo 😀 Comunque Julius la TV la guarda 🙂 Sissi no, non ricordo se la guardava da piccola…

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  3. x Stella: anche io non amo la competizione, sai? 🙂 Ho preso la parte “buona” del testo, quella che ha il compito di… spingere chi non fa ciò che potrebbe e, soprattutto, dovrebbe fare.

    x Xeristar: se può davvero servirti, ne sono contento! 🙂

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  4. Senz’altro è vero. Tuttavia non è poi così semplice. Esistono anche vincoli morali che impediscono ad alcuni di emergere. Puoi essere l’attrice più brava del mondo ma se non la dai via non reciterai mai in un film. Ciò vale anche, seppur in misura minore, nel campo dell’editoria. E che dire poi degli imprenditori onesti che non vogliono pagare tangenti? Degli operai che, privi di istruzione, non saliranno mai nessun scala?
    Baci, lupastro 🙂

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  5. Come dicevo in un altro commento, io ho “preso” la parte buona dello scritto, quella che si rivolge a chi, facendo un passo, potrebbe cambiare e migliorare la propria vita. Eppure non lo fa.
    Ma che ci debba essere una “etica”, questo è indubbio 🙂

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  6. Ciao Wolf, sono d’accordo anch’io con quello che hai scritto sull’immobilismo, l’unica cosa che non mi è molto piaciuta nello scritto di Marston è lo stile da manuale molto USA la cosa) dell’uomo di successo: Se ti darai un mossa avrai successo e un sacco di soldi !!! A parte che non è così, cmq non è questa la cosa importante. Per me il darsi una mossa è per crescere, migliorarmi e soprattutto guardarmi allo specchio alla sera e poter essere fiera di quello che ho fatto nella giornata.
    Ultima nota: forse a volte più che esagerare con l’immobilismo, esageriamo con il decisionismo… La nostra cultura è quella degli uomini (e donne) che prendono sempre e immediatamente delle decisioni (e ovviamente non devono chiedere mai ;D)… E invece se aspettassimo la corrente giusta ogni tanto ? Penso che potremmo evitare tanti “casini” quotidiani che combiniamo.
    Come stanno i micini ? Ho letto che c’è ancora aria di battaglia, ma dagli tempo, vedrai che Julius la conquista !!!
    Un abbraccio

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  7. Sono d’accordo su tutta la linea, Laura 🙂 E’ vero: lo scritto e’ molto… americano, noi dobbiamo estrapolarlo dal contesto e applicarlo alla nostra vita quotidiana che ha di solito mire… diverse 🙂 Il messaggio pero’ resta valido, e il suo spirito di “Se potete fare qualcosa, fatelo!” mi e’ piaciuto.
    Io quando parlo di immobilismo parlo di stagnazione nelle nostre paludi – mentali e non – ovvero di situazioni nelle quali sarebbe ormai dannoso permanere. E’ chiaro che “al sole delle Maldive” starei anche io senza pensare di dover per forza muovermi 😉 Non e’ insomma da confondere con l’iperattivita’, che, e’ vero, e’ un altro male dei nostri tempi.

    No, Julius non la conquistera’ 😉 Semplicemente crescera’ ed alla fine “conviveranno” pacificamente ma… senza “amore”, in clima da guerra fredda stile anni ’60-’70 😀

    Abbraccione a te 🙂

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  8. Grazie!Bendate in quanto “mani che nn sanno dove andare”ma seguono percorsi di carne ardente nel buio^^
    O mani cieche di brama:)
    Ci sono vari significati:D
    Riguardo al tuo post:e se uno si muove ma tanto non cambia nulla?
    L’idealismo piaceva anche a me un tempo,poi ho accettato il realismo:D
    Un bacio e buon inizio settimana da Godiva^^

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  9. Il realismo e’ sapere che se non ci si muove… e’ sicuro che nulla cambiera’! 😉
    Se invece ci si muove… chissa’! 🙂

    Grazie della delucidazione, in effetti i significati potevano essere tanti, da cui il dubbio! eheheh

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  10. La paura è il sentimento più pericoloso che l’essere umano possa avere!
    La paura di cambiare le situazioni porta all’ infermità delle cose!
    E’ il contrario della fiducia, della realizzazione, dell’ amore e dell’ essere veramente se stessi!

    Saluti luminosi!
    Aloha

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  11. Ciao Monika! 🙂
    La paura e’ al contempo indispensabile e dannosa… anzi, non “al contempo”: o e’ una o e’ l’altra, a seconda che la situazione di pericolo che essa segnala sia effettiva o immaginaria. E comunque anche quando ha ragione di essere e’ perche’ noi si ponga rimedio al pericolo che essa segnala. E l’immobilismo e’ molto raramente una soluzione…

    Avevo scritto un post sull’argomento: Il controllo della paura e delle emozioni – L’amigdala

    Ricambio i saluti! 🙂

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  12. E’ vero Messier! 😉 Concordo perfettamente. A meno che non se ne accorga per tempo e, invece di essere in balia del cambiamento, non riesca a guidarlo o almeno adattarsi al meglio delle proprie possibilità.

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