Modestia

Impara dagli errori fatti dagli altri.
Non vivrai mai abbastanza
per farli tutti da solo.
– Eleonor Roosvelt –


EinsteinLa creatività, l’inventiva, la genialità, sono doti che ognuno di noi vorrebbe avere.

Ci sono persone che non sono capaci di intraprendere alcuna azione se prima non sono corroborati dall’approvazione altrui. Costoro possono perdere occasioni anche importanti per cercare un eccesso di sicurezza. Si muovono solo se sono certe del risultato, quindi… quasi mai. Sognano di intraprendere azioni, di ribaltare il mondo, dicono “vedrete di cosa sono capace!”. Ma le loro intenzioni rimangono sempre allo stato di idee, sono sogni che non si trasformano mai in azione.
 
Ma è frequente anche l’opposto. Ci sono persone che agiscono sempre e solo di testa propria, sentendo di avere immancabilmente l’idea giusta, pensando di essere infallibili. Mio padre, ad esempio, soleva dire: “Non sono io ad avere sempre ragione: siete voi che avete sempre torto!” 😉

Non ci credete? Un classico esempio: quante persone ascoltano una frase detta da un amico senza dargli alcun peso, per poi magari leggere una massima quasi identica detta da una famosa personalità (se poi è trapassata è anche meglio :-P) e allora, magicamente, quelle stesse parole diventano degne di essere lette o ascoltate?
Pensateci, magari è successo anche a voi!

Ma da dove viene questa sicurezza? Certamente ciò che sappiamo non è nostra invenzione, al massimo è nostra elaborazione, parte da dati appresi nel passare degli anni. Abbiamo imparato da altri. E poiché ogni invenzione e scoperta è stata immancabilmente preceduta da molteplici errori e abbagli, abbiamo imparato soprattutto dagli errori di chi ci ha preceduto. Nessuno ha mai inventato qualcosa da zero, aveva sempre una informazione di base su cui costruire.

gatto che si specchiaE allora, quale arroganza ci permette di sostenere che non abbiamo bisogno di ascoltare gli altri, di non avere più nulla da apprendere da altre persone? Per quanto noi possiamo saperne, c’è sempre qualcuno che sa qualcosa in più di noi. Almeno c’è qualcuno che sa qualcosa che noi non sappiamo, che forse ci è solo sfuggito, ma c’è. Un qualcosa che può essere determinante, che può fare la differenza tra vittoria e sconfitta, forse addirittura tra vita e morte. E quel prezioso input magari non arriva da un maestro illuminato, di qualunque campo si stia parlando, forse è sulla bocca di chi non ti aspetteresti mai essere capace di darti un’informazione così importante.

Errare è umano, la paura di sbagliare non ci deve bloccare. Ma ben altra cosa è pretendere di sapere tutto, di avere tutti i dati e le capacità per fare a meno di chiunque, rifiutando a priori il confronto, i consigli, gli aiuti, perfino da chi è titolato a saperne di più.

La mancanza di modestia e l’arroganza possono provocare danni incalcolabili.

Cerchiamo di non dimenticarlo mai.

cuccioli

 

0 pensieri su “Modestia

  1. x Giovanna: ciao, purtroppo ieri ho “perso” il tuo intervento, mi sono accorto che c’era solo stamane.
    Sono d’accordo e non vedo conflitti in cio’ che scrivi: ognuno si deve assumere la responsabilita’ delle proprie azioni, certamente non si deve lasciarle alle decisioni di altri. Ma ascoltare i pareri altrui, vedere gli esempi altrui, non significa abdicare alla propria volonta’, vuol dire solo dare alla propria mente piu’ possibilita’ tra cui scegliere, compresa forse qualcuna importante che essa non aveva scorto.
    E’ mia opinione che la maggioranza delle intuizioni non siano altro che una rielaborazione del nostro inconscio di cio’ che gli abbiamo dato in pasto: dopo tale preparazione, essa ci fornisce sotto forma di illuminazione, di intuizione – che spesso scambiamo con istinto – la soluzione che gli sembra piu’ plausibile. Ecco allora che piu’ informazioni ha, piu’ agevolata e’ nel valutare le opzioni, piu’ accurata sara’ la sua scelta.

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  2. Sì certo può essere utile in certi casi ascoltare le altrui esperienze e raccogliere informazioni pertinenti…ma a volte il miglior consigliere é il Silenzio quella dimensione dove la nostra Anima sa sempre indicarci la strada. Che poi l’intuizione non sia altro come dici tu la rielaborazione dei dati del nostro inconscio…o altro, non ha molta importanza secondo me. E’ fondamentale seguire la nostra Essenza, la nostra vera natura, fare qualcosa contro la nostra natura, provoca solo sofferenza .
    BUONA GIORNATA E BUON INIZIO SETTIMANA CIAO Gio

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  3. Io credo nel buon vecchio “C’e’ un tempo per ogni cosa”: un tempo per la condivisione e il consiglio, e un altro per la ponderazione finale in solitudine e la propria insindacabile decisione.
    La solitudine la distinguo dall’essere solitari: essa e’ uno stato di sofferenza e come tutti gli stati di sofferenza non puo’ essere positivo. Ritirarsi solitariamente puo’ essere utile alla riflessione, ma la solitudine, quando subentra, e’ per me proprio espressione del richiamo dell’anima a tornare al contatto con i nostri simili 🙂
    Buona settimana a te! 🙂

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  4. Ciao Wolfy, forse avrai intuito dalle mie parole che sono un “animale solitario” e infatti sto benissimo anche da sola, non soffro se mi mancano contatti continui con le persone. Del resto non é che sia poi così facile trovare esseri in sintonia con noi. Per stare con qualcuno che “parla un’altra lingua” o mi annoia a morte o che altro, preferisco la compagnia di un buon libro, o una passeggiata o della buona musica…oppure il Silenzio assoluto. La solitudine fa soffrire quando é mal vissuta, vissuta come mancanza degli altri…in realtà può essere molto produttiva…stare bene con se stessi é importante ed é la dimensione giusta per creare, qualsiasi cosa, artistica e non. Del resto altrimenti, non avrei scritto poesie….BUONA GIORNATA! Gio

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  5. Dipende dal significato che si da alla parola solitudine: se si intende con essa il fatto di “essere solitari”, allora davvero la positivita’ o la negativita’ della cosa dipende da come essa e’ vissuta. Cito il dizionario DeMauro: “condizione di chi vive solo, in modo permanente o per un lungo periodo, ricercata per acquisire pace interiore o subita per assenza di affetti o appoggi materiali”. I piu’ intendono con “solitudine” proprio lo stato emotivo negativo, ovvero quello stato di sofferenza dettato dalla mancanza di contatti umani; in questa accezione, la solitudine non puo’ che essere negativa 🙂 infatti si dice “soffro di solitudine”.
    Ma come dicevo, in generale dipende da come si vive il proprio essere solitari. Io credo che una chiusura abbia senso per un periodo limitato, proprio per recuperare forze, energie, pace, ma quando esso si prolunga… mi fa un po’ storcere il naso, perche’, come ho scritto, ritengo che l’uomo sia un animale sociale, anche se all’occorrenza – ma non come regola – puo’ ricercare un “periodo di stacco”.
    Naturalmente esistono le eccezioni! 🙂

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