Psicologia: la coazione a ripetere

 

Poche cose sono cosi’ centrali nella psicologia e nella vita di ciascuno di noi come la coazione a ripetere.

errore ripetutoCredo che chiunque – o quasi – si sia chiesto almeno una volta nella vita perche’ lui stesso o comunque persone a lui vicine, facciano sempre gli stessi errori, incontrino sempre lo stesso tipo di persone. Ovviamente, molti anni fa ormai, me lo domandai anche io scoprendo che quell'enigma era in realta' ampiamente conosciuto e dibattuto non solo in termini psicologici ma perfino esoterici. Appena incontrai il principio della coazione a ripetere, ne rimasi dunque affascinato. E non poteva essere altrimenti.

La coazione a ripetere, ovvero coercizione a compiere ripetutamente le stesse azioni, e’ il principio per cui una persona cerca di superare qualcosa di irrisolto che affonda le radici nel remoto passato, rimettendosi nelle identiche circostanze che provocarono quell’antica difficolta’.

Spesso la coazione a ripetere e’ collegata ad un altro problema, ad esempio l’ansia abbandonica, ma sono in genere facce diverse della medesima medaglia.

Facciamo un esempio. Il bambino (o la bambina) che viene “abbandonato” quasi ogni mattina da una o piu’ figure genitoriali, che si allontana per andare al lavoro, puo’ vivere tale allontanamento come fosse un ciclico abbandono. Non e’ forse un vero trauma all’inizio, ma il ripetersi costante di tale allontanamento ne rende gli effetti spesso piu’ devastanti che un singolo grave evento, scatenante un trauma piu’ facilmente identificabile.

Una volta cresciuta, la persona cerca di superare la paura di quell’abbandono dimostrando a se’ stessa che riuscira’ a non essere lasciata. Ma per poterlo fare deve necessariamente, e inconsciamente, rimettersi in condizioni simili, ad esempio andandosi a cercare una relazione difficile, dove sia facile innescare una sensazione di “pericolo di rottura” che faccia riprovare quella antica sensazione di essere a rischio di abbandono. Addirittura e’ spesso la persona stessa a “guidare” la relazione verso la sua fine, per una sensazione di ineluttabile “ecco, ci risiamo” che la porta a vedere nel partner segnali di insofferenza o di tradimento che magari non hanno – almeno all’inizio – nessun fondamento.

Quello dello “abbandono” da bambini, e’ solo un esempio. Puo’ essere stata la mancanza di attenzioni e amore da parte di uno o entrambi i genitori a spingere l’ex bambino a cercare figure che ricalchino la figura genitoriale assente. Possono essere persone anche molto diverse, ma con il fattore comune di far percepire un “senso di instabilita’”, di potenziale “assenza”, che permetta l’identificazione con quel modello.

Nella coazione a ripetere si puo’ percio’ intravedere un tentativo addirittura positivo: quello di risolvere un dramma mai davvero superato. E’ molto difficile pero’ che essendo giunti cosi’ vicini allo… ineluttabile, questo cessi di essere tale, potendo essere cosi’ superato. Di solito si va incontro ad un’altra fine che rinforza, se non compresa, il desiderio di dimostrare a se’ stessi di essere in grado di sottrarsi ad essa.

E’ curioso notare che perfino nell’esoterismo si celano teorie simili, anche se spalmate su piu’ vite: c’e’ una lezione che bisogna imparare, e finche’ non la si apprende, si e’ destinati non solo al continuo ciclo di morte e rinascita, ma addirittura a quello del ritrovarsi davanti a situazioni simili a quelle gia’ vissute, situazioni che se non si ripresentassero, non offrendoci la possibilita’ di imparare, non potrebbero essere superate.

Uscire dalla coazione a ripetere non e’ semplice perche’, perfino sapendo di essere suoi schiavi, avendo per lo piu’ natura inconscia diviene difficilmente controllabile. Le emozioni e le antiche paure ed ansie assalgono chi la vive, al punto di prendere la guida delle sue azioni.

La strada e’ naturalmente quella della consapevolezza, del riconoscere il meccanismo del quale si e’ vittime e di essere capaci di “frenarsi”, sia quando il disagio si manifesta – evitando ad esempio di saltare troppo presto a conclusioni catastrofiche – che, gia’ in precedenza, nella scelta che si va a compiere, ad esempio per quanto riguarda il partner.

0 pensieri su “Psicologia: la coazione a ripetere

  1. x AnnA: bellissimo il proverbio Maori! Grazie Anna! Abbraccio… 🙂

    x Sophia: ahahahah 😀 è vero, hai ragione… ma sono ancora impegnato con il laboratorio teatrale e… sono rientrato a mezzanotte passata! 🙂
    Ho una lista molto lunga di argomenti da scrivere… tranquilla 😉

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  2. Bello e interessante, credo che anche a chi giura di non essersi mai comportato così forse sfuggono certi particolari, è una cosa comunissima, d’altra parte poi ognuno la vive sulla sua pelle in modo differente… Io sono “coatta” da far paura e la cosa peggiore è che ne sono perfettamente consapevole. Cioè no, in realtà la sto buttando giù un po’ tragica, lo sono stata ma ormai ho imparato a cambiare direzione spesso, mantendendo ben saldi i cardini della mia personalità; tuttavia in alcune situazioni e in determinate condizioni emotivamente alterate ci ricasco ancora. La mia esperienza è abbastanza simile a quella di rigirandola. Per quanto riguarda la psicoterapia sono una “reduce” scettica: non mi ha mai aiutato molto, perché è la motivazione ciò che spinge al cambiamento e quella la possiamo trovare solo dentro di noi, dopo il necessario -a volte doloroso- passaggio attraverso la consapevolezza… Un abbraccio *danj

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  3. Si, e’ una cosa molto comune; infatti, come scrivevo, solo quando essa diviene patologica o comunque seria al punto di compromettere la qualita’ di vita, e’ il caso di preoccuparsi. Pero’, proprio perche’ i meccanismi sono gli stessi, si puo’ trarre utile vantaggio anche per tentare di risolvere i “piccoli” drammi della coazione, quelli che forse non ti rovinano la vita, ma che certo ti fanno bruciare energie e tempo inutilmente.
    Be’, complimenti a te se sei riuscita a fare il bel percorso che narri! 😉
    La psicoterapia seconda me aiuta chi… vuol essere aiutato, chi vuol uscirne davvero. E magari che proprio per questo troverebbe comunque il modo di uscirne in altri modi. Si: cio’ che conta e’ davvero la motivazione e la conoscenza, qualcuno che ti faccia almeno balenare l’idea che ci sia qualcosa che non va, accelera il percorso…
    Abbraccio! 🙂

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  4. Finchè un trauma non viene risolto si ripete all’infinito, ma solo perchè le difese immunitarie psicologiche che s’innescano a livello inconscio attirano quell’esperienza per disinnescare il codice emotivo aberrante. Certo, se uno poi è “de coccio..!”

    Buon fine settimana, Wolfy 😉

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  5. x Gala: di solito e’ una questione di debolezza; anche se si sa cosa si dovrebbe fare… non si riesce a farlo 🙂 Altre volte e’ questione di “ignoranza”: non si riesce a comprendere davvero il meccanismo nel quale ci si trova…

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  6. Interessante come sempre, il tuo post, manco a dirlo. Mi è piaciuto molto anche il tuo “nesso” tra la coazione a ripetere e la ciclicità di nascita/morte in vite che si trovano ad affrontare sempre le stesse “prove” nell’esoterismo.
    Ho riflettuto anche su me stessa a lungo su questo argomento,in questi anni, capendo che pur orientandosi all’apparenza su situazioni o persone differenti (a dir il vero anche assolutamente opposte) il problema fondamentale della “non accettazione di sé” e dello scarso valore assegnatoci, nel mio caso, ereditato da un atteggiamento genitoriale, si ripeteva direi “tragicamente”.
    L’averne raggiunta una maturata consapevolevolezza, meglio tardi che mai ehehe ^__^ , e l’aver mutato la mia personale valutazione su me stessa mi pare stia orientando le mie scelte su altri tipi di rapporti più soddisfacenti e più corrispondenti ai miei bisogni, smettendola, una volta per tutte, di esser io a dovermi “plasmare” o inutilmente adattare nella speranza infondata di essere maggiormente accettata ed illudermi di esserne rassicurata.
    Il solito abbraccio lupesco con ululato, oggi più che mai vorrei avviarmi in una landa selvaggia rispondendo al richiamo della foresta…
    Paola

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  7. TV E STAMPA NAZIONALI RESTANO IN SILENZIO.-

    News Italy – Unpublished Painting M.C .Escher.-

    Notizia Sensazionale.

    Trovato Inedito Quadro di M.C .ESCHER 1898-1972 NL
    Opera datata 18.1.1949 raffigurante Nessie il Mostro di Loch Ness
    che emerge dalle acque richiamato dalle note di un flauto suonato
    dall’Uomo Nero senza Volto.

    ROMA : E’ AUTENTICO

    La Grande Stampa –TV ( nazionale e internazionale ) TACE –

    Fai clic per accedere a pol_gen07.pdf

    http://www.youtube.com/results?search_query=nessie+escher&search_type=

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  8. I tuoi post sono così sempre profondi che fanno riflettere.
    Errare è umano,tante volte dico mai più non parlerò mai più con quella persona che non mi ha capito e mi ha ferito.
    Ma poi a me provo a ignorare atteggiamenti e parole.e tutto si ripete a mio danno perché sono più giovane e lei più saggia e saccente ed è allora che ti domandi dove sei sbagliata.
    Grazie del passaggio .
    ossequi vany

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  9. x Vany: il punto è che la saggezza e la saccenza non fanno rendono comunque infallibili; è sempre un errore credere sempre di avere ragione, come lo è credere sempre di avere torto nei confronti di una persona che appare più saggia.
    Una persona può sbagliare, non per questo però, è sbagliata essa stessa.

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  10. La psicologia è stata uno dei miei primi “grandi amori” 🙂 Come qualunque cosa parli di quella cosa affascinante che è la mente e l’anima umana.
    Tuttavia la coazione a ripetere è… come dire… un tassello basilare, chi ha masticato anche solo un briciolo di psicologia, ci si è probabilmente imbattuto.

    Paura dell’ignoto… qualcuno l’ha già ipotizzata come causa della coazione, non ricordo chi… Tuttavia la paura dell’ignoto la vedo più come causa di chi non vuol cambiare un determinato stato di cose nel quale si trova, piuttosto che nel ributtarsi in qualcosa di simile a ciò che ha già vissuto.
    Diciamo che la coazione può essere un sottoinsieme di tale paura.

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  11. L’omino pensante… Solo quello? L’omino pensante e’ recuperato da Powerpoint, l’altro invece, quello disperato, l’ho creato io scomponendo e ricomponendo in maniera diversa il primo…

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  12. Dopo tante spiegazioni..tanti abbandoni ripetuti..ora credo che sia un problema karmico…
    e da quando sto praticando…sento di trovare un pò di pace..nnon creo cuase-per non subirne effetti..
    bellissimo post..che mette in discussione un vissuto doloroso…
    un bacio e piacere di averti letto maddy

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  13. x Maddy: si, se vuoi avere un po’ di pace puo’ essere la strada giusta, anche se poi, col tempo, rimanere staccati dal desiderio non e’ certo facile… e chissa’ se consigliabile 🙂
    Si puo’ o meno credere al karma, non e’ importante, basta che si viva la propria scelta di crederci o non crederci in maniera positiva, costruttiva: se c’e’ davvero un karma, si lavora per risolverlo; se non c’e’, e quella parola e’ “solo” un modo per esprimere la naturale legge di causa-effetto, si lavora per avere un buon futuro.
    Grazie per l’intervento e… benvenuta! 🙂

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  14. Complimenti amore bello
    Mi lancio ad aggrapparmi alla tua coscia èper baciarti il ginocchio tanta è la felicità.

    Luce
    luce
    una spiegazione Convincente?
    sisisisisisi.
    Bravo alla mia palla di pello

    MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO Cagnaccio

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  15. mi piace questo sito, sono sempre in cerca di nuove testimonianze, sono stata nove anni accanto una persona affetta da narcisismo e coazione a ripetere io so quanto è difficile uscire da questo meccanismo, ti senti prigioniero di un qualcosa che non riesci a frenare, e  giorno per giorno distruggi te stesso e la tua anima………..la gente giudica, bisogna viverlo per capirlo……..bisogna parlarne per comprendere bisogna portare alla luce testimonianze di guarigione ……che diano speranza ………per poter far comprendere a chi ne è affetto che se pur con molta volonta e fatica si puo' uscire dalla COAZIONE A RIPETERE……..Mi piacerebbe iscrivermi……..alle vostre discussioni

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  16. Non occorre iscrizione al mio blog; se vuoi pero' puo' iscriverti a Splinder, che è la piattaforma che lo ospita, e crearti un profilo con un tuo avatar
    Quanto dici è vero, le persone vicine a chi ha problemi profondi di narcisismo e coazione a ripetere che sfocino nel patologico, devono essere molto attente. E' importante riuscire a mantenere un minimo di distacco per impedire di venire trascinati nel loro vortice emotivo. E' necessario essere molto saldi. Chi sente di non farcela, è meglio, seppure a malincuore, che prenda le distanze. Spero comunque che adesso tu abbia trovato una dimensione più serena

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  17. Ires

    ti ringrazio, mi ha fatto piacere ricevere la tua risposta, oggi posso dire che so vivere tutto questo con la giusta distanza e con la consapevolezza di conoscere a pieno questa patologia, questa esperienza mi ha fatto venire la voglia di studiare di capire di sapere per comprendere e sopratutto aiutare queste persone, vedi questa esperienza per quanto dolorosa mi è servita non solo a crescere, ma ad essere piu' forte. Io oggi so guardare queste persone con occhi diversi in fondo sono persone fragili che hanno bisogno di capire che basterebbe guardarsi dentro e darsi un valore, il passato è passato, si parla di loro solo come vampiri manipolatori affettivi, senza anima, non è vero, bisogna parlarne di piu' , non si puo' decidere per loro, perchè sono loro  che devono decidere di salvarsi, ma possiamo stargli vicino se siamo abbastanza forti e spronarli a fagli capire che c'e' la possono fare, ho scritto anche un libro sulla mia eperienza : " LA MIA ANIMA E' UNA LACRIMA SOLO TUA"  autrice IRES si trova ONLINE ciao lupo a presto    

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  18. In ogni cosa, chi c'è passato ha un "titolo" in più per dire la sua, sicuramente questo è anche il tuo caso, spero percio' che il tuo libro abbia il successo che certamente merita
    A presto allora!

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  19. Ires sai stanotte mi è venuta la voglia di scrivere questa fiaba metaforica si capisce :

    C'èra una volta un ragazzo con un cuore ed un anima meravigliosa. la sua vita non fù facile e per questo che decise di seppellire 
    cuore ed anima per sempre, per non soffrire più, un angelo di luce chiamò una ragazza e gli disse aiutami a ritrovare quel cuore splendido che è in lui attraverso il tuo amore ed il mio bene,lui è il mio migliore amico, la ragazza se ne innamorò gli mostrava ogni giorno la bellezza del suo se ed il vuoto del suo ego,ogni giorno il suo ego lottava con il suo se, la ragazza innamorata non dava importanza a giudizi ed umiliazioni affrontò colui che aveva fatto del male al ragazzo scrisse tutto il suo dolore, gridò al mondo la sua innocenza disse al figlio del ragazzo che suo padre era d'amare gli raccontò la sua storia, per questo venne allontanata da chi voleva vedere quel ragazzo sempre nelle stesse condizioni, non potè più vedere ne il ragazzo ne i suoi figli.aveva generato solo odio e lei voleva solo amore e giustizia l'angelo raccolse le sue lacrime e le trasformò in stelle gli disse di non cambiare mai il suo cuore perchè Dio l'amava così.quando il ragazzo guarderà le stelle guarderà le sue lacrime il suo cuore puro e la sua splendida anima sentirà i suoi baci e le sue carezze, lei andò via per sempre con il cuore in pezzi ma l'orgoglio nell'anima   

    Ciao uomo lupo ……..Ires 

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  20. Ciao Ires Metaforica, ma nemmeno tanto. Certo, forse e' solo una pia speranza quella che un giorno quel ragazzo sapra' redimersi grazie a quelle carezze ed a quei baci, ma intanto lei dovra' avere il cuore a posto, perche' avra' fatto tutto quanto umanamente possibile. Questo e' importante.
    Un caro saluto

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  21. Commento andato perso durante il trasferimento da Splinder e mia risposta:

    # Nimiel78 07 Maggio 2008 – 10:16

    Mi ricorda molto i “giochi” psicologici mappati dall’analisi transazionale. E’ difficile recedere dall’abitudine, bisogna esercitarsi un po’ alla volta con molta consapevolezza e conoscenza di sé.

    # Wolfghost 07 Maggio 2008 – 12:32

    x Nimiel: capisco cosa vuoi dire, anche se credo che la coazione a ripetere non possa classificarsi come abitudine. L’abitudine per me e’ qualcosa che continua a mantenere per comodita’, per inerzia, se vuoi; la coazione a ripetere ha delle motivazioni che sono invece molto radicate e molto precise. Pero’ un filo logico che unisce i due c’e’…

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