Il ricordo del dolore

il bacio - MunchA volte capita di conoscere persone con le quali si stabilisce un rapporto superficiale, forse per mancanza di vero interesse da parte di almeno uno dei due, forse per problemi oggettivi che impediscono una conoscenza più profonda e radicata. Eppure, quando quel seppur fievole rapporto si interrompe, si soffre in maniera francamente poco comprensibile per la scarsa base che quel rapporto aveva.

E’ mia convinzione che in questi casi si è in presenza di un “ricordo del dolore”, ricordo emotivo, fisico quasi, della sofferenza di una importante relazione precedente, se non di qualcosa di ancora più antico.

E’ come quando basta sentire due note per andare automaticamente con la mente ad una canzone che si conosce… per poi scoprire magari che quelle due note sono di una canzone completamente diversa. Ma ormai la frittata è fatta e la sofferenza è stata evocata. Ci si ritrova in balia così di un dolore che non ha quasi motivo di esistere, magari con reazioni emotive esagerate, spropositate rispetto al reale contesto, reazioni che a volte possono creare danno o acuire una situazione già difficile di per sé.

Se è vero che si parla con evidenza di reazioni inconsce, delle quali è dunque difficile controllare l’insorgenza, è anche vero che capire da dove esse vengano, ovvero da qualcosa che non facendone parte non ha ragione di esistere nel nostro presente, contribuisce non poco a ristabilire un controllo che è andato misteriosamente perso.

68 pensieri su “Il ricordo del dolore

  1. Non so come mi sento coinvolta.. ma l’episodio che tu conosci è legato ad una persona che conoscevo da tempo ma non frequentavo assiduamente e che ho scoperto improvvisamente quanto valesse per me, proprio nel momento in cui dovevo lasciarla..
    Cosa c’è di più doloroso ?

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  2. x natura: l’anello di congiunzione tra quanto scrivo nel mio post e quanto e’ successo a te, e’ l’estrema e inattesa emotivita’ che ne e’ nata. Qualcosa che certamente nasce nel profondo dell’inconscio, perche’ solo cosa nesce dall’abisso puo’ avere questa forza perfino in quei mari che tanto agitati non sembravano.
    Molto spesso purtroppo si sente l’attaccamento ad una persona quando la si perde, nota bene pero’ la parola che ho scelto volutamente: attaccamento, perche’ secondo me in cose in cosi’ improvvise e violente e’ difficile si possa parlare di amore.
    L’amore ha bisogno di tempo. Perfino il colpo di fulmine nasce come infatuazione e passione, ma per passare allo stadio successivo occorre il radicamento del sentimento.
    Ciao cara, un abbraccio! 🙂

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  3. x Celine: no, e perche’ dovrei arrabbiarmi? 🙂 Pero’ sei gia’ la quarta che mi nomina e non ho mai aderito al gioco… 🙂
    Una curiosita’… ma le tue 6 cose che ti piace fare… non le hai scritte o sbaglio? *-)

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  4. Certamente…”non avendo attinenza con il presente”, ma si sa le emozioni vanno per una loro strada..tuttavia un percorso di comprensione del proprio sè è possibile… è possibile prorpio passando attraverso le emozioni del corpo, la memoria del corpo. Sono percorsi…che portano ad una maggiore pace, ma non ad una eliminazione del dolore o ad un totale cambiamento di sè.
    Io penso, come diceva la Miller che si puo’ eliminare il sintomo-come per esempio la dipendenza o qualche comporamento psicotico-, ma mi sembra che quello di cui parli tu sia una dimensione piu’ accettabile, una dimensione destinata ad essere rivissuta piu’ volte nella vita…che anzi fa parte della nostra vita e quando accade cosa si puo’ fare se non sedersi e aspettare che passa?
    Un abbraccio Lupo….

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  5. x rigirandola: brava, sono d’accordo con quanto dici, soprattutto con la citazione della Miller: la trovo molto attinente. In effetti la differenza non sta tanto nell’eliminare la comparsa di tali stati, quanto nell’evitare di coltivarli riconoscendone l’origine antica ma non legata al presente.
    Ricambio l’abbraccio 🙂

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  6. ..e se invece non fosse il ricordo del dolore, ma l’amarezza di non poter andar dentro quel rapporto rendendolo meno superficiale?

    ..se forse a pelle si era sentita un’altra possibilità..e il fatto di non poterla più mettere in atto crei quel briciolo di sofferenza?

    per persone che cercano l’altro..
    sanno, che sotto quella scorza superficiale si nasconde sempre il vero incontro..

    …io la vedo così..
    🙂

    baci..
    m.

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  7. Anche queste sono possibilita’ che si verificano, certo. Pero’ non eliminano quella del post. Ci sono dei casi dove hai la percezione che, per quanto poco, tu sia stato comunque conosciuto a sufficienza per essere “gradito” o meno; quando la cosa si rompe (magari prima ancora di “saldarsi”) sai percio’ che non sarebbe servito proseguire nella conoscenza per cambiare le cose.
    Certo, l’essersi creati delle aspettative a priori puo’ avere un peso, questo si’. Ma siamo esseri umani e, per quanto si dica, riuscire a non crearsi alcuna aspettativa, nemmeno a livello inconscio, e’ tutt’altro che facile.

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