Il controllo della paura e delle emozioni – L’amigdala

alligatoreL’amigdala è la parte più antica del nostro cervello. E’ una parte che abbiamo in comune perfino con i serpenti ed i rettili in generale.

Essa è una sorta di “memoria emotiva” la cui funzione principale è di memorizzare cio’ che è stato causa di dolore per poi eventualmente riconoscerlo e segnalarne la presenza affinché si possa reagire nel più breve tempo possibile allontanandosi dalla sua minaccia.

Cosa usa? La paura. Di fatto la paura è una reazione tutt’altro che dannosa. Anzi, guai se non ci fosse. E’ un campanello di allarme.

Per fortuna, nella società moderna le cause concrete di pericolo, che dovrebbero stimolare l’insorgere della paura, sono molto inferiori rispetto ad un tempo: non ci sono belve feroci, le vipere non sono poi così comuni, e, in fondo, nemmeno chi cerca di farci la pelle è frequente come in tempo di guerra.

litigioPurtroppo pero’ l’uomo ha una sorta di “masochismo innato” che deve in qualche modo mantenere :-P, ha finito allora per aggiungere all’elenco di pericoli concreti altre voci sulle quali i nostri avi si sarebbero fatti grasse risate: le paure – spesso infondate – di tradimenti del partner, i timori di fare brutta figura, un esame da superare, un approccio da tentare, un litigio per cause futili, un colloquio con un superiore.
Concentratevi e ne troverete a dozzine da soli.
Non dico che queste non siano cose importanti, ma… non dovrebbero arrivare ad essere causa di “paura”.

Ma, una volta ricevuto l’input (a proposito… “iNput”! Non “iMput”,come vedo scritto spesso! ;-)) di apprendere che anche queste sono cause di paura, l’amigdala fa scattare il suo allarme ogni volta che esse si presentano.
omicidaCosì noi, sull’onda dello stato emotivo alterato, ci ritroviamo a compiere azioni che in situazione di calma non faremmo. Azioni magari sproporzionate – come quella della signorina qua a lato  😉 – delle quali spesso ci potremmo pentire!

Ma c’è un istante, l’istante tra cui l’amigdala entra in funzione e quello in cui trasmette l’allarme, nel quale è possibile consciamente fermare quell’impulso e valutare se è il caso o meno di dargli credito.

Se non lo facciamo, al momento successivo la reazione diviene pressoché automatica. Cioé incontrollabile.

Non è facile. Come al solito serve una buona consapevolezza, ma… in fondo, non è vero che tutti sentiamo quando stiamo per reagire emotivamente? Non è forse per questo che i nostri nonni avevano ideato ad esempio il famoso metodo del “contare fino a 10”? Evidentemente già loro, senza sapere cosa fosse l’amigdala, si erano accorti che controllare le reazioni emotive, quali paura, ira, rabbia, era possibile, purché si agisse immediatamente.

Soprattutto per chi è spesso sottoposto a situazioni che possono provocare scatti d’ira, gelosia o altre emozioni tendenzialmente nefaste, vale la pena allenarsi a riconoscere e sfruttare questo prezioso attimo che precede la tempesta.

gatto arrabbiato

83 pensieri su “Il controllo della paura e delle emozioni – L’amigdala

  1. @Wolf

    Naaaaaaaaa, anche perchè con me è difficile fare un monologo:)))

    La vuoi sapere tutta??

    Da noi, a Napoli, c’è un termine che chiama strafottenza e che indica un atteggiamento noncurante (ma è eufemismo) da parte di alcuni individui sul lavoro. Ecco a me questo dà oltremodo fastidio per cui quando ci sono discussioni , parto in quarta. Sarà che sono perfezionista, sarà che non sopporto i lavativi…

    Le mie discussioni avvengono sempre in ambito lavorativo; in ambito di rapporti personali sono abbastanza dolce/accomodante (con tutti i limiti del mio carattere, eh eh)

    dora

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  2. I toni sono perfetti per un blog. Diciamocelo chiaro e tondo: chi mai leggerebbe uno spazio dove vengon postati solo trattati scientifici e saggi a riguardo?
    Complimenti doppi, allora! Davvero 🙂

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  3. Dipende da cosa e da chi scappi; precisamente dipende da che cosa e’ in gioco. Se la posta in palio e’ alta, si deve avere il coraggio di stare li’ e vedere l’avversario in faccia.

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  4. Ho conosciuto una donna che non ribatte al marito, lo ascolta ed “obbedisce” in silenzio, abbassando lo sguardo. Ha paura. Lo ucciderei, altro che contare fino a dieci. ODIO gli uomini così.

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  5. Cara mtm, il problema che riporti te e’ un problema a monte, non riguarda un “evento scatenante contingente” (ovvero del momento).
    Credo che troverai molto interessante il commento #9 (di AttimiDiStella) e la mia conseguente risposta al #16.

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  6. vale anche la paura degli insetti?
    io ho paura ma una paurosa-paurissima-paura degli scarafaggi: l’anno scorso, a scuola mentre aprivo l’armadio a muro me ne spunta una da sotto i libri e mollo tutto all’aria e esco fuori con tutta la classe urlando e piangendo!!!
    non so da che cosa derivi questo senso di assolutissima paura, degli scarafaggi così come delle cavallette!
    Ciao, baci 🙂
    a presto

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  7. Dipende. Ho un’amica che ha una paura – apparentemente innata – di tutti gli animali. Se va su una spiaggia e, magari a distanza siderale, c’e’ qualcuno che ha anche un piccolo cane, “scappa” o non riesce a star tranquilla 🙂
    Credo comunque che nel caso di certi animali, come scarafaggi, topi, ragni (questi ultimi pero’ a me non spaventano, ad esempio…) o serpenti, ci sia qualcosa di atavico: essi sono “archetipi” ancestrali che quasi tutti abbiamo nella nostra “memoria genetica”. Di questi animali, insomma, non apprendiamo ad avere paura… ce l’abbiamo e basta! 😀
    Tuttavia un controllo sulla nostra reazione, in modo che non sfoci perlomeno in… panico incontrollato 😀 puo’ essere tentato 🙂

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  8. Eh eh…si è tutto un programma. Ma non è che cominci a scrutarmi dentro un po’ troppo???
    O sono io troppo trasparente. Lo dico io che non sono una donna normale!!!

    dora

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  9. Io non credo che tu sia una donna “normale”, se si intende “nella media” 😉 Diciamo che sei molto “diretta”, quindi non e’ difficile riconoscere alcuni dei tuoi tratti principali… 🙂

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  10. Ciao caro Wolf!!! Come sempre posti degli argomenti interessantissimi e delle immagini veramente belle e suggestive! Complimenti sei molto bravo…sei professionale sai?
    Per quanto riguardo quell’impulso…tu sai che io purtroppo in passato non ho saputo trattenere….Ritengo il famoso metodo di contare fino a 10 molto efficace, ma se ne possono trovare a migliaia di questi metodi che alla fine consistono solo nel concentrarsi altrove, su qualsiasi cosa ma altrove! Io ho una paura che purtroppo non riesco a trovare nessun metodo per combatterla….la paura di non riuscire a pagare i debiti….di rimanere completamente senza soldi e dipendere dagli altri…cosa che mi fa star male….se solo trovassi un lavoro….tutto passerebbe…tutta la paura!!!
    Un abbraccione, ciao caro Wolf, mi piace sempre leggerti!

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  11. Ciao carissima! 🙂 Be’, credo che uno stato d’ansia nella situazione di disoccupazione sia normale; ci sono delle emozioni apparentemente negative che in realta’ hanno lo scopo di spronarci perche’ non tutti siamo persone determinate che fanno “cio’ che va fatto per stare bene”, piu’ spesso siamo persone che semplicemente cercano di allontanarsi da cio’ che fa loro male. L’ansia dovrebbe in teoria avere proprio questo scopo: far capire alla persona che cosi’ non puo’ stare, che deve muoversi.
    Purtroppo difficilmente questi sono stati d’animo selettivi; difficilmente se una cosa richiede tempo o comunque non puo’ essere risolto solo “volendolo”, l’ansia cessa di esistere perche’ perde ragione di esserci. Ci vuole molta centratura per non cedere ad essa il passo e il comando. Oppure molta fede, che sia nelle proprie possibilita’ o in qualcosa “al di fuori di noi”.
    Posso solo abbracciarti e dirti che sono convinto che se non ti abbatti e continui a cercare, troverai.
    Ma capisco bene la tua ansia.

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  12. vedi a proposito di paure degli animali… io ho paura dei cani, quelli grandi, soprattutto quando si entra nelle case…bene vedi ti ho postato il piccolo bobby… un amore ce lo portavamo in pizzeria e mentre noi ci mangiavamo la pizza lui faceva una bella scorpaccita di lacci di scarpe, pezzi di camicia etc etc. Ora è grande e…ho paura… boh!

    😦

    Lands

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  13. … ma come fai a trovare sempre argomenti… che pungono sul vivo…
    questo dell’amigdala… il mio spazio di intervento è ridotto al minimo…
    non sono in grado di riconoscere ques’istante… la reazione è immediata… sarà la selezione naturale… mi ha fatto scampare dalle belve feroci… ma mi ha fatto sprecare un sacco di energie inutili…
    ora però con l’economia in crisi… e le fonti energetiche non rinnovabili
    così onerose… se non controllo lo spreco… mi estinguo…
    Sorrisi…
    Fly

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  14. Be’, Lands… un lupo che ha paura di un cane… ?? 😀

    Intanto ti invito a leggere il mio commento #62, vedrai che sei in buona compagnia 😉 Quando si tratta di animali di questo genere, la prima cosa che viene in mente e’ qualche episodio cruento che abbia generato un trauma nell’infanzia… ma, come nel caso dell’amica che cito, almeno “a memoria” questo non c’e’ stato. E’ anche vero che si puo’ aver “rimosso” o che tale evento scatenante “da grandi” farebbe ridere (es. qualcosa visto in TV), per cui non lo si ricorda…
    In questi casi si puo’ solo tentare un approccio comportamentale, ovvero agire per smussare la reazione, al di la’ di cosa puo’ averla provocata in origine. La PNL ad esempio, o – chissa’ – l’ipnosi, potrebbero aiutare. Ma anche un approccio “razionale”, un forzarsi – con la logica – a non “scappare”, potrebbe a poco a poco migliorare la situazione. Quando affronti una paura e vedi che non succede nulla, la volta successiva essa avra’ un po’ meno effetto e percio’ sara’ piu’ facile da affrontare… e cosi’ via.

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  15. x Fly: ahahah capisco! Temo che, se ti avra’ fatto scampare le belve feroci, pero’ – oltre a farti disperdere le energie – potrebbe averti anche fatto perdere qualche buon treno…
    La buona notizia e’ che decidere per lo meno di mettervi un freno, e’ una cosa che si puo’ fare in qualunque momento 🙂
    Sorrisi a te…

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  16. x Dora: Già, credo di si 🙂 Grazie per la rosa 😉

    x belllissima: peccato… riguardo a certi argomenti meglio sarebbe essere ignoranti, non è vero? 😉
    Grazie, ricambio il bacio.

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  17. mamma mia… ma la tua capoccetta si ferma mai dal ragionare su qualsiasi argomento possibile immaginabile?! 🙂 Difficile starti dietro… :)))

    Comunque… che dirti… di avventure paurose ne ho vissute parecchie in vita mia (e questo post l’hai scritto proprio a ridosso della rapina nel supermercato!! Te possino! Ti ho dato lo spunto io?! :P), e ci puoi mettere anche l’incontro super-ravvicinato con una vipera quando avevo credo 7/8 anni, in montagna in Abruzzo d’estate… Non ho mangiato per due giorni! 😀 (bei tempi, ahahahahha)
    E’ anche vero che questa società, e la mia città (Roma), non è che aiutino ad avere meno paura… :(((
    Baci…

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  18. Che piacere rivedere il musetto di Gargattina! :))) Bé, nella rapina al supermercato hai reagito abbastanza bene, dai! Come te stessa hai scritto, qualcuno avrebbe potuto anche “dar di matto” e il tutto si sarebbe risolto tragicamente. Fondamentalmente è proprio questo ciò a cui servirebbe quanto descritto nel post: nel non perdere il controllo.
    Baci a te e ai tuoi micetti 🙂

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  19. ma grazie! 🙂

    Rileggendolo… non è un bellissimo nome Gargattina? Dio, quanto mi manca… nome più bello non glielo potevo dare… 🙂 La quintessenza della micia… 🙂

    Comunque sì… anche se non hai risposto alla domanda se il post è stato ispirato dalla mia disavventura, effettivamente poteva andare tutto molto peggio…

    “It could be worse… it could rain”! (Frankestein Jr.!)

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  20. opppsss! Ti avevo “mancata” :-/
    Certo, con quel musetto non potrebbe non mancarti 🙂
    Credevo che la tua non fosse una vera domanda 🙂 No, comunque i due avvenimenti non erano collegati. Almeno non intenzionalmente…

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