Pensiero positivo: l’inganno dei ‘non’

“Pensiero positivo” e’ ormai un concetto trito e ritrito. Innumerevoli sono i libri su di esso, alcuni dal tenore cosi’ ottimistico e superficiale da renderlo poco credibile e da finire per screditarne anche l’effettivo potere.
Il pensiero positivo non compie miracoli, non da’ certezza del risultato; esso e’ “solamente” un mezzo per mettersi nelle migliori condizioni possibili affinche’ cose buone possano capitare nella nostra vita. E non e’ poco.

Uno dei concetti cardine del pensiero positivo e’ quello di evitare di ragionare tramite parole negative, come i “non”.

NONFin da piccoli, siamo stati abituati ad un uso ampio e scriteriato dei “non”: “non devo fare questo”, “non devo dire cosi’”, “non devo essere in tal modo”, “non voglio che accada che…”, “non devo pensare a…” e cosi’ via. Il pensiero positivo suggerisce di sostituire questo modo di ragionare “al negativo” con pensieri rivolti al positivo: “voglio fare”, “posso dire”, “posso essere”, “posso agire in modo che accada”, “penso a…”.
Chiaramente l’oggetto della frase diviene l’opposto di quello della frase al negativo: “Non devo pensare a tizio” [con il quale ho appena rotto…] diventa “posso pensare alla prossima storia che avro’” [anche se il futuro partner non ha ancora un nome o un viso].

DEVOPOSSONotate un effetto collaterale: anche i “devo” (pesanti, poiche’ indicano uno stato di costrizione) vengono sostituiti con i “posso” (costruttivi, perche’ indicano uno stato di potere: posso farlo, non sono “obbligato”); cio’ rende immediatamente lo stato emotivo della persona che li esperisce molto piu’ leggero, diminuendone in tal modo l’ansia e la sofferenza. Ma soprattutto leva dallo stato di impantanamento nel quale si trova.

A questo punto, mi piace raccontare una storiella che cito spesso, quella di Goethe e del suo commercialista…

Goethe (Stieler 1828)Si narra che un giorno Goethe fu tradito dal suo commercialista che scappo’ con una grossa somma di denaro. Questo tizio era anche un suo grande amico, o almeno cosi’ il bravo Wolfgang credeva.
Per lui la sensazione di tradimento fu fortissima al punto di divenire una vera ossessione. Arrivo’ a tappezzare la sua casa di bigliettini con scritto “Non devo pensare a xxx”. Inutile dire che ogni volta che ne vedeva uno… pensava a lui e al suo tradimento.
E il suo malessere continuava percio’ inesorabilmente.
Goethe si libero’ della sua ossessione solo quando prese la saggia decisione di riposizionare tutti quei bigliettini… nella spazzatura 😉

La mente inconscia tende naturalmente a cio’ che la fa stare bene, ma va guidata con un po’ di razionalita’, infatti essa non distingue tra immediato e futuro. Se ad esempio il partner ci lascia, tendenzialmente la mente tendera’ ad andare al suo ricordo il piu’ possibile, perche’ cosi’ e’ abituata a fare, perche’ la mancanza di quella “immagine” (intesa in senso ampio, come “ricordo” generico, non solo la “figura visiva”) la fa soffrire. Arrivera’ al punto di elaborare strategie anche complicate per non staccarsi da esso. Compresi i famosi “non”: “non devo pensare a” permette ad essa di continuare a pensarci senza sentirsi colpa, “Non sono debole, non e’ che ci penso volutamente! Non vorrei pensarci, eppure…”.

ScimpanzeAnni fa’ lessi un esperimento condotto su alcune scimmie: ad esse era stato insegnato che, se premevano con un dito un certo tasto, un cibo prelibato compariva. Gli scienziati notarono che quelle scimmie continuavano ad usare prevalentemente quel dito anche quando ormai il cibo non veniva piu’ fornito loro e scoprirono che la rete neuronale che collegava il cervello a quel dito era piu’ spessa delle corrispondenti reti dirette verso le altra dita: il cervello aveva costruito una sorta di autostrada preferenziale nella quale incanalare i pensieri.
Lo stesso facciamo quando adottiamo una certa “abitudine” a lungo: la mente crea dei collegamenti preferenziali verso quella immagine. Ecco perche’, perfino con i “non”, tendiamo sempre all’oggetto della nostra “ossessione”. Disfarsene significa ridurre a poco a poco quell’autostrada mentale, atrofizzandola. E l’unico modo e’ imparare, sforzarsi, a non utilizzarla. Usarla salendo sulla macchina deiautostrada “non”, e’ un inganno: non servira’ assolutamente a nulla se non a perpetrare, ad ispessire ancora di piu’, quell’autostrada. Di fatto, gia’ in passato ho notato che esistono tanti legami tenuti in vita proprio dalla sofferenza: la sofferenza “lega” moltissimo all’oggetto che la crea. Addirittura rapporti ai quali non si teneva granche’, diventano trappole dalle quali non ci si riesce piu’ ad allontanare non appena fa capolino la sofferenza dell’abbandono.

L’unico modo di uscirne e’ pensare ad altro costruttivamente, sostituendo quell’immagine con altre che non la ricordino. Se sono stato mollato, ad esempio, avro’ molti piu’ risultati sognando il prossimo rapporto con una persona splendida, anche se di questa non conosco ancora ne’ il nome ne’ il viso, piuttosto che continuare a pensare a chi mi ha lasciato, seppure in termini negativi. Ma posso anche pensare a tutt’altro, non importa, basta non utilizzare la famosa autostrada.

La mente, sempre per il principio di tendere naturalmente verso cio’ che la fa star bene, appena si accorgera’ che non pensando piu’ all’oggetto della sua ossessione sta’ meglio, ci aiutera’ a proseguire su quella nuova strada, atrofizzando – a questo punto rapidamente – l’autostrada che era stata creata.

“Questo e’ il mio dono. Lascio che la negativita’ scivoli via da me come l’acqua dal dorso di un’anatra. Se non e’ positivo, non lo ascolto nemmeno. Se puoi superare questo, i combattimenti sono facili” – George Foreman

“Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è cio’ che diventi.” – Eraclito

river

0 pensieri su “Pensiero positivo: l’inganno dei ‘non’

  1. Come al solito scrivi delle cose incredibili. ” la sofferenza “lega” moltissimo all’oggetto che la crea.” non sai quanta ragione ti do per questa frase. Comunque ora so più o meno come comportarmi in certe situazioni che ogni tanto hai anche citato 🙂

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  2. Oh! Non preoccuparti! Questo per me è davvero un periodaccio, anche io ho poco tempo per girare sui blog altrui e ciò mi dispiace un po’. Spero che questa situazione si sblocchi rapidamente 🙂
    Ok, buona nutella (ma si puo’ dire o è pubblicita? 😀 ) allora! 🙂

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  3. Salve sono Francesca. ho letto tutto il tuo post sul pensiero positivo, molto bello, interessante, ma a me ben noto. sono 20anni che leggo libri sul pensiero positivo di bravissimi scrittori il mio preferito è dr. Wayne W. Dyer. li ho tutti i suoi libri, ma quello che mi ha piu’ preso è il Tuo Sacro Io e anche credere per vedere è molto interessante. non so’ se lo conosci, ma se non hai mai letto i suoi libri, leggi qualcosa di lui, merita veramente. Penso che se noi riuscissimo a posizionarci su una linea di pensiero che ci permetta (sempre se noi lo vogliamo), di essere felici anche di niente, solo perche’ respiriamo o perche’ possiamo vedere la luce del sole tutte le mattine quando apriamo gli occhi e tante altre piccole cose ricche di significato che la vita ci dispensa giornalmente a piene mani, veramente potremmo vivere tutti i nostri giorni, all’insegna della positivita’.Scusa se mi sono dilungata un abbraccio, Francesca.
    ps. la prossima volta parla anche dell’autosuggestione positiva ottima cosa per allontanare stress e varie somatizzazioni. scusami non voglio insegnarti nulla non mi permetterei mai,(speriamo che tu non sia permaloso) era solo che mi piacerebbe se tu scrivessi qualcosa su quell’argomento. by by Francy . non arrabbiarti mi raccomando pensando: ma questa chi ce l’ha mandata nel mio blog?

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  4. Ciao Francy! Guarda che eri già venuta a “trovarmi” sul mio blog, ricordi? 🙂
    Conosco Dyer 😉 Lessi diversi suoi libri in un passato ormai non recente (certamente “Te stesso al cento per cento” e “La saggezza di ogni giorno”, ma probabilmente anche altri…). C’è stato un tempo nel quale divoravo letteralmente i libri (e non solo). Per fortuna ho una memoria terribile, cosicché ciò che è sopravvissuto al tempo lo ha fatto sotto forma di rielaborazione personale. Quasi nessuno inventa davvero qualcosa, di solito sono riproposizioni personalizzate 🙂
    Osho ad esempio era maestro in questo: citava con la stessa facilità Buddha e Cristo, grandi religioni e correnti spirituali di inizio ‘900 (Gurdijeff, ad esempio). In un certo senso però, non “inventò” nulla di nuovo (non si offenda nessuno, eh! Anche la rielaborazione e riproposizione sono tutt’altro che facili!). Perfino Jung trasse tantissimo dall’alchimia europea 🙂

    Il tema da te suggerito è senz’altro interessante… mmm… credo che ne parlerò, ma non come post fine a sé stesso… Vedrai… 😀

    p.s.: sono ben contento che tu sia sul mio blog 😉

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  5. Ma se tutti cominciassimo ad educare la propria mente a governare i desideri, ed imparassimo a seguire gli eventi così come si presentano, e li accettassimo per quelli che sono; forse quell’acqua che ci dovremmo lasciare scivolare da dosso, non avrebbe neanche bisogno di farlo … l’acqua contiuerà a scorrere con noi, come gli eventi che ci attraversano senza trovare alcuna resistenza della mente: direi di cercare la non-mente. Ringrazio per l’ospitalità, taoista.

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  6. E’ interessante il tuo commento, Nuovo, ma… perché lo cominci con il “ma”? Ciò che dici non è affatto in contraddizione con quanto ho scritto io: l’uso di certe parole contribuisce anch’esso a funzionare da ostacolo allo scorrere naturale delle cose, tra queste parole ci sono proprio quelle di cui parlavo. Il pensiero positivo, in generale, è proprio un modo di educare la mente, per usare le tue stesse parole. Se tu sei positivo, se pensi positivo, le cose scorrono naturalmente. Se non lo sei, se sei carico di negatività, e così lo sono anche i tuoi pensieri, allora opporrai un blocco a quanto hai attorno, e le cose non fluiranno più…

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  7. Ti posso eleggere a mio maestro di vita?! 🙂 Insomma… io il pensiero positivo non lo conosco. Non uso negazioni… Vivo di pessimismo mascherato da sarcasmo! Ho trovato quest’arma. Ma… una curiosità: Wolfgang è tuo parente, caro Wolfghost?! 🙂 Siete della famiglia lupa?! 😀 Scherzi a parte, sono felice ti siano piaciute le mie creazioni su Pato! Eheheh! 😀 Buon Sabato! ;D

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  8. Buon giorni caro Wolf…
    Sperimentato!!! funziona…
    Quello che spesso dimentichiamo è che i pensieri… non sono qualcosa di confinato nella mente… sono energia… connessioni neuronali…
    qualcosa di fiscamente tangibile e registrabile come attività elettrica…
    e come diceva Eraclito è ciò che diventi… pensare positivo… modifica positivamente la realtà!
    Fly

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  9. eheheh che tipo che sei Fallen! :)))) Certamente con te non ci si annoia, vero? 🙂
    Sì, ricordo la tua reazione alla perdita del lavoro… se non avessi usato l’arma dell’ironia saresti andato certamente in crisi profonda…
    Sai, dici che vivi di pessimismo mascherato da sarcasmo, ma io credo che la tua sia una sana ironia mascherata da pessimismo invece… 😉
    Un abbraccio caro corregionale! 🙂

    P.S.: ho diversi colleghi tedeschi che si chiamano Wolfgang 😀 e la cosa mi ha in effetti già fatto sorridere più di una volta… Ma pensa che la mia auto precedente, che era tedesca, era una… lupo! 😀

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  10. Sì, sono d’accordo Fly 🙂 Il cervello è plastico e può essere cambiato. Serve solo un po’ di costanza e, per averla, bisogna crederci un po’ nel pensiero positivo, altrimenti si bolla tutto come “scemenze” alla prima difficoltà! 🙂
    Un abbraccio…

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  11. Tranquillo che non mi arrabbio… scherzi!!! ;D
    Sono per la massima libertà e ogni persona ha diritto di credere e pensare quello che preferisce credere! Per me è così, per te … quello che vuoi tu! ;))

    Abbraccio anche a te!

    Namastè!
    SitaRam

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  12. Accidenti… la terza volta! 😉
    Concordo con quanto dici…

    “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.” – Marcel Proust

    Io non invento niente di nuovo, ciò che scrivo sono solo ricordi di quanto da me letto o esperito a mia volta. Forse, “grazie” alla mia terribile memoria 😀 , rielaborato con parole mie…

    Benvenuta sul mio blog 🙂

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  13. Celebri citazioni.
    Interessanti leggerle.
    Credo che ognuno di noi vorrebbe
    riuscire a mettere in atto almeno
    la metà di queste azioni.
    Non sempre risulta facile.
    Basta crederci, è già un buon punto
    di partenza. IO CI CREDO. io lo VOglio.
    Dolce week.

    Violet

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  14. Si, è vero, è difficile, soprattutto all’inizio. Cadere nelle trappole dei pensieri negativi è facile, soprattutto per l’abitudinarietà ad essi che abbiamo coltivato inconsciamente per anni. Ma a poco a poco, come per ogni cosa, anche quest’attitudine si può cambiare. Occorre costanza, e certamente, come dici te, credere che sia possibile e che dia buoni frutti, aiuta molto nell’impresa 🙂
    Grazie e dolce settimana, che ormai volge al termine, a te…

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