Pregiudizio

LadroIL SOSPETTO TRASFORMA L’UOMO
di Paulo Coelho

Il folclore tedesco racconta la storia di un uomo che, svegliandosi, notò che la sua ascia era scomparsa. Infuriato, credendo che il suo vicino gliel’avesse rubata, passò il resto della giornata a osservarlo.
Notò che l’uomo aveva un comportamento da ladro, camminava furtivamente come un ladro, sussurrava come un ladro che desidera nascondere il proprio furto. Era talmente sicuro del suo sospetto che decise di entrare in casa, cambiarsi d’abito e andare dalla polizia a sporgere denuncia.
Non appena rincasato, però, ritrovò l’ascia: sua moglie, infatti, l’aveva messa in un altro posto. L’uomo uscì di nuovo, osservò ancora una volta il vicino, e vide che camminava, parlava e si comportava come qualunque persona onesta.


Commento di Wolfghost: Il breve racconto di Coelho si ferma al sospetto, ma il passo ad un piu’ generale pregiudizio e’ breve. Quante volte ci siamo fatti un’opinione sbagliata di una persona, o magari di piu’ persone, lasciandoci influenzare da quanto avevamo sentito raccontare su di esse? Il mal costume di parlare alle spalle degli assenti, ad esempio, e’ molto comune. Spesso si rischia di dar retta alla voce di persone maligne, male informate o superficiali. Persone che forse non hanno reali intenzioni malevoli ma che amano le “chiacchiere da caffe'”, ovvero l’arte (si fa’ per dire) di parlare per “sentito dire”, spesso al solo scopo di essere al centro dell’attenzione anche se solo per un minuto. Ci sono storie, amicizie e carriere che sono state rovinate dai pregiudizi che queste voci hanno provocato, per non parlare di pregiudizi su intere razze e classi sociali. E non dimentichiamoci infine dei pregiudizi che sono stati creati dai rapporti con le persone del nostro passato; ricordiamoci che chi abbiamo davanti non e’ una di queste persone, puo’ avere qualche comportamento che ce le ricorda, ma i singoli comportamenti non vanno presi come indice della bonta’ di quella persona. Un medesimo gesto puo’ avere significati anche molto diversi per persone diverse.
Vale sempre il consiglio: ascoltare tutti – anche le voci dal nostro passato – prendendo, al limite, le dovute precauzioni, ma dare almeno il beneficio del dubbio, verificare di persona, crearsi un’opinione e, soprattutto, scegliere con la propria testa.

0 pensieri su “Pregiudizio

  1. x Volver: diciamo che il pregiudizio, inteso come lo intendi tu, e’ piu’ che altro inevitabile: e’ impossibile non essere condizionati dal nostro passato, anzi noi siamo anche il nostro passato. Ma l’analisi del nostro passato ci deve anche ricordare come sia facile sbagliare opinione su una persona (ma anche su un evento) basandoci solo su quelle gia’ conosciute in passato.
    Se un certo grado di pregiudizio e’ dunque inevitabile, esso puo’ e deve essere sempre accompagnato dalla consapevolezza di tale pregiudizio.
    Se io sono stato morso da un cane quando avevo 20 anni (ora ne ho 41), so’ che un cane puo’ mordere, ma non penso che esso mordera’ per forza per il solo fatto di essere un cane; cosi’, pur percependo in me il timore dettato dal ricordo di quel morso, faro’ in modo di rammentarmi che pochi cani mordono allorche’ incrocero’ il cammino con un tale che porta a spasso il suo cane, soffocando l’impulso di… mettermi a correre 😀

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  2. x O.: sicuramente ci si puo’ arrivare per… approssimazioni successive 🙂 Tuttavia io ritengo che una persona che abbia un minimo di sensibilita’ e di occhi e orecchie per vedere e ascoltare, non abbia bisogno di andare oltre per capire cosa e’ in sintonia col partner e cosa invece e’ disaccordo col suo animo; arriva prima a “percepire” la sensibilita’ della persona che ha davanti, a cogliere cosa la urta e cosa invece vorrebbe. Anche se questo non deve essere dato per scontato togliendo alle persone la “fatica” di esprimersi da sole: se a me da’ fastidio che la mia compagna fumi (faccio per dire), lo dico – seppure con il dovuto tatto, non mi aspetto che lei “indovini” sia cosi’ magari arrabbiandomi se non lo fa’…

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  3. In altre parole, Wolf, tu rasenti la perfezione! Mi riferisco alle tue ultime due risposte ai commenti. Ma insomma, caro Wolf, lo sai benissimo anche tu che passare dalla teoria alla pratica è cosa ben più difficile. Insomma ritengo che in teoria tu abbia ragione da vendere, ma nella vita siamo esseri estremamente imperfetti e spesso la paura di ricadere negli stessi errori, e di ricevere le stesse identiche batoste ci paralizza. E’ difficile non ricordarsi che magari un cane ci ha morso in passato facendoci veramente tanto male!

    Per questo io ti riportavo la massima: “Colui che vince se stesso è più potente di chi conquista una città ”

    Beato chi ci riesce a rialzarsi sempre perchè magari all’ennesima caduta qualcuno molto speciale lo aiuterà a rialzarsi.

    Infine, spiegami la tua frase: “sei stata fregata sul filo di lana” che vuoi dire?

    nn lo conosco questo modo di dire!

    buona serata a tutti! Lands

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  4. Questo pezzo, che da parecchio viaggia nella rete, te lo lascio come commento. I pregiudizi sono ovunque, soprattutto quando non ce ne rendiamo conto!

    La scatola di biscotti

    Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d’attesa di un grande aeroporto.
    Dato che avrebbe dovuto aspettare per molto tempo, decise di comprare un libro per ammazzare il tempo.
    Comprò anche un pacchetto di biscotti.
    Si sedette nella sala VIP per stare più tranquilla.
    Accanto a lei c’era la sedia con i biscotti e dall’altro lato un signore che stava leggendo il giornale.
    Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l’uomo ne prese uno, lei si sentì indignata ma non disse nulla e continuò a leggere il suo libro.
    Tra sé pensò “Ma tu guarda se solo avessi un po’ più di coraggio gli avrei già dato un pugno …”
    Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto a lei, senza fare un minimo cenno ne prendeva uno anche lui.
    Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna pensò “Ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!!”
    L’uomo prese l’ultimo biscotto e lo divise a metà !
    “Ah, questo è troppo” pensò e cominciò a sbuffare e indignata si prese le sue cose, il libro e la sua borsa e si incamminò verso l’uscita della sala d’ attesa.
    Quando si sentì un po’ meglio e la rabbia era passata, si sedette su una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l’attenzione ed evitare altri dispiaceri.
    Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo dentro quando …
    nell’ aprirla vide che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno.
    Sentì tanta vergogna e capì solo in quel momento che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quell’uomo seduto accanto a lei che però aveva diviso i suoi biscotti senza sentirsi indignato, nervoso o superiore, al contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell’orgoglio.

    MORALE:
    Quante volte nella nostra vita mangeremo o avremo mangiato i biscotti di un altro senza saperlo? Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male delle persone, guarda attentamente le cose, molto spesso non sono come sembrano.

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  5. Se si riesce a vedere che non sempre abbiamo ragione, e non sempre gli altri hanno torto, si é fatto un grande progresso.

    Ma se ne fà uno ancora maggiore, se si riesce a vedere che in tutti gli altri uomini c’é qualcosa da prendere, mentre nella nostra persona esistono grandi difetti.
    Grazie per l’ospitalità.taoista

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  6. x Lands: Davvero non lo conosci? Significa che qualcuno e’ arrivato prima di te proprio di un soffio 🙂 Mi riferivo al fatto che non eri riuscita a mettere il primo commento, ricordi?

    Io sono ben lontano, non dal “rasentare” la perfezione, ma nemmeno dal vederla all’orizzonte! 😀
    Comunque non mi pare, soprattutto in questo post e relativi commenti, di aver detto niente di cosi’ irrealizzabile per una volta… era un semplice invito a… “almeno provarci” 🙂 D’altronde quando cerchi di dare un messaggio, piu’ esso e’ estremo e piu’ potra’ arrivare a segno, pur sapendo che non lo fara’ mai totalmente. I cambiamenti si ottengono se uno ci crede e ci mette passione (ardore, se lo vuole veramente ritenendolo possibile), che poi si cambi 10 perche’ si crede si possa cambiare 100… be’, e’ gia’ un 10 che ha ottenuto, no? 🙂

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  7. x Psicosomatica: bellissimo racconto! Mi trova completamente d’accordo e… credo succeda tante, tante volte! 😉
    Per questo si dice che spesso i difetti che non sopportiamo nell’altro, sono difetti che abbiamo in noi stessi. Ecco perche’ ci danno cosi’ fastidio.

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  8. Assolutamente, Nuovo; mi trovi d’accordo 😉

    x Perla: benvenuta nel mio blog 🙂 Si’, sono d’accordo anche con te. Proprio per questo dovremmo iniziare noi a cercare di non essere carnefici anziche’ aspettarci di non essere vittime.

    “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” – Mahatma Gandhi

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  9. Fermorestando quanto le calunnie e i pregiudizi possano avere un’ influenza disastrosa nel contesto sociale… vorrei aprire una parentesi su quanto alcuni percorsi obbligati, condizionamenti, che altro non sono che pregiudizi consci ed inconsci verso noi stessi ci possano far del male… e ci portano a rinunciare a percorrere nuove strade…
    mi ricorda un gioco di bimba in spiaggia dove da un cumulo di sabbia leggermente in discesa perfettamente livellato … lasciavo scendere una biglia liberamente… e poi di nuovo e di nuovo ancora… le prime volte il percorso era casuale… e poi piano piano si formavano dei percorsi preferenziali
    cominciavano a formarsi dei solchi
    e la pallina non era più libera di scendere lungo strade nuove…
    ma ripercorreva sempre la stessa…
    Diamoci la libertà ogni tanto di sperimentare percorsi nuovi… cercando di cancellare pregiudizi, interni, meccanismi automatici di risposta… permettiamo che esca di la spontaneità… e l’innocenza di fanciulli non ancora plasmati….

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  10. Ma… nelle tue classi parli di queste cose? Che bello! Un insegnamento all’avanguardia!
    e non solo di questo…ma di razzismo, di amore, di sesso:)), di teatro…di tutto!!! non solo di letteratura e latino:)))

    bacio

    dora

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  11. x Fly: giusta osservazione Fly, come sempre del resto 😉 Io di solito uso un altro esempio, quello dell’autostrada che si viene a formare verso la “immagine” alla quale si va’ spesso col pensiero: è molto facile che i nuovi pensieri si incanalino in quella autostrada piuttosto che provare le stradine laterali, più piccole.
    Rispetto a quanto dici tu, aggiungo che spesso si è talmente abituati a quella autostrada, a quel percorso, da non “vedere” più altre strade, ovvero da non immaginare nemmeno che ci siano altre possibili percorsi rispetto a quello – magari ormai sterile – sul quale siamo. E’ difficile allora “darsi la libertà di sperimentare percorsi nuovi”, perché proprio non li vedi, non ti accorgi che ci sono. E qui arriva l’incommensurabile valore e potere della Condivisione e dei consigli: essi non devono mai essere accettati pedissequamente ma vanno almeno ascoltati, proprio perché magari ci indicano strade che noi non siamo in grado di vedere. Ed è bene perlomeno valutarli. Poi, potremo comunque decidere che non vanno bene per noi e scartarli, non importa, ma sempre meglio almeno ascoltare, perché se 99 consigli risulteranno forse inutili, il centesimo potrebbe rivoluzionarti la vita.
    Poche cose sono peggiori dell’arroganza di credere che se alla soluzione non arrivi te, allora non sarà in grado di arrivarci nessun altro.

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  12. Dafne, bè, sai… talvolta ciò che ascoltiamo non sembra risolutivo e perciò lo scartiamo. Pero’ capita a volte che dopo un po’ riusciamo a cambiare percorso, ci auto-congratuliamo con noi stessi ma, ad un’attenta analisi, in realtà facciamo qualcosa che ci era stato consigliato o che magari abbiamo semplicemente letto o sentito: lo abbiamo elaborato inconsapevolmente facendolo nostro al punto di essere convinti di esserne i soli autori.
    Sono convinto che quasi ogni nostra idea sia in realtà una rielaborazione di cosa ascoltato, visto, o vissuto, nel nostro passato. Quella rielaborazione gli ha dato una “veste” nostra, è vero, eppure quasi sempre è stato un regalo di qualcun altro o di qualcos’altro…

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  13. x Dora: bé… non posso che farti i miei complimenti 🙂 Le lezioni riguardanti la vita dovrebbero sempre essere in primo piano.
    E’ anche vero, d’altronde, che forse non si troverebbero, con tutto il rispetto per la categoria, un sufficiente numero di insegnanti capaci di tenerle…

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  14. Parole sagge, caro Wolfghost… credo che commentare, scrivere post ed aspettare di essere commentati…nasca proprio da questo bisogno di condividere e di ascoltare punti di vista diversi…
    Allo stesso modo di leggere libri, contemplare opere d’arte, parlare con le persone…
    Un caro saluto…

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  15. Caro Wolf,

    e ancora una volta con le orecchie basse e in punta di piedi me ne vado da questa paginetta. Hai ragione di nuovo: intendo sul messaggio da dare e come farlo risultare più incisivo…

    “che poi si cambi 10 perche’ si crede si possa cambiare 100… be’, e’ gia’ un 10 che ha ottenuto, no? :)”

    già!

    allora vado…zit zit zit…

    lands

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  16. Si’, Fly… e vale lo stesso principio: essere aperti all’ascolto, senza avere la presunzione di non aver bisogno delle idee altrui…

    ahahah Lands! Non ti donerebbero le orecchie basse! :))))
    E’ un po’ il principio per cui la gente si appassiona alle storie della gente di successo, che “ce l’ha fatta” nonostante le mille difficolta’, o ai film che parlano di eroismo… perche’ ognuno, nel suo piccolo, ha bisogno di esserlo, eroe, e cerca aspirazione e stimolo da chi e’ riuscito…

    Grazie Pinky! Ricambio l’augurio di buon WE 🙂 Scusa se “ti sto’ un po’ trascurando”, e’ un periodo nel quale sono molto sotto pressione ed ho poco tempo…

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  17. Mi viene in mente un fatto (sperando sia reale perchè non ricordo dove l’ho sentito) di una mamma che di notte ha chiamato la guardia medica per suo figlio che stava male. Suona il campanello e si presenta un uomo di colore. La mamma gli chiude la porta in faccia e chiama la polizia -__- ma lui era il medico O_o . Il tuo post verte più sul giudizio basato su un fatto, la mia citazione più sul giudizio e stop ma il risultato non cambia. Credo che quando inizieremo a guardare le persone come Anime (quindi senza sesso, senza colore, senza stato sociale, senza nulla di nulla di terreno) potremo veramente dire di essere sulla strada del non giudizio, diversamente potremo solo raccontarcela, tu a me ed io a te perchè è assolutamente umano e irrimediabilmente naturale giudicare (se vuoi in pvt ti parlo del mio capo, una lotta con me stessa che non vede ancora la Luce!!! E a vederla come Anima proprio ancora “gna fo”!), un abbraccio tesoro,
    Elena

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  18. Ciao Elena 🙂 No, in realta’ era mia intenzione racchiudere piu’ casi possibili di pregiudizio, quello che riporti tu e’ percio’ assolutamente pertinente 😉 Sono d’accordo – come ho scritto in risposta a diversi commenti – che un certo grado di “pregiudizio”, essendo legato al nostro passato, puo’ essere ritenuto “normale” (leggi in particolare la mia risposta a Volver7 – commento #51). Eppure, e’ proprio perche’ si sa’ essere cosi’ che si dovrebbe evitare di saltare subito alle conclusioni e dare almeno il beneficio del dubbio…

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  19. Sì l’ho letto 🙂 e concordo. Come sai arrivo sempre in ritardo, ma arrivo eheheh 😉 però, perdonami, non comprendo il riferimento al passato riferito al mio commento … mi aiuti?
    Elena 🙂

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  20. x Elena: semplicemente che questo tipo di pregiudizio (sulla differenza di razza, per citare il tuo esempio) derivano da condizionamenti subiti in passato, dalle credenze dei genitori ad esempio, o delle persone con le quali sei cresciuto…

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  21. Ascoltare non con le orecchie, ma ascoltare dentro, io non so come mai ma faccio parlare molto, cioè anche persone che non conosco si trovano con me a parlare dei loro problemi, delle loro angosce, dei loro dolori, ed io mi preoccupo per loro, perchè mi è difficile essere indifferente, ma è dura per me poi eh eh…. ti abbraccio e dolcissima notte

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  22. Hai ragione SensiSidra: bisogna essere forti ed equilibrati per aiutare gli altri, e meglio sarebbe anche riuscire a mantenere un certo “distacco”, riuscire a non farsi coinvolgere troppo emotivamente; altrimenti, chi sta’ male, trascinerà nel suo vortice anche chi sta’ cercando di aiutarlo.
    Dolce notte a te…

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