Il proprio potenziale – non tutto il male vien per nuocere

piccola vaccaLA PICCOLA FATTORIA E LA VACCA
di Paulo Coelho

Un filosofo passeggiava in un bosco con un discepolo, conversando sull’importanza degli incontri inaspettati. Secondo il maestro, tutto ciò che si trova davanti a noi ci dà un’occasione per apprendere o insegnare.
In quel momento incrociarono il cancello di una piccola fattoria che, malgrado si trovasse in un’ottima posizione, aveva un aspetto miserabile.
“Guardate questo posto,” disse il discepolo. “Avete ragione: ho appena imparato che tanta gente si trova in Paradiso, ma non se ne rende conto e continua a vivere in condizioni miserabili.”
“Io ho detto apprendere e insegnare,” ribatté il maestro. “Constatare ciò che accade non basta: è necessario verificarne le cause, poiché comprendiamo il mondo solo quando ne comprendiamo le cause.”
Bussarono alla porta e furono ricevuti da chi vi abitava: una coppia con tre figli, tutti vestiti con abiti stracciati e sporchi.
“Lei sta qui in mezzo a questo bosco, e non c’è nessun negozio nei dintorni,” disse il maestro al capofamiglia. “Come riuscite a sopravvivere?”
E l’uomo, tranquillamente, rispose:
“Amico mio, abbiamo una vacca che ci dà vari litri di latte tutti i giorni. Una parte di questo prodotto lo vendiamo o lo barattiamo nel paese vicino con altri generi alimentari. Con l’altra parte, produciamo formaggio, caglio, burro per il nostro fabbisogno. E così tiriamo avanti.”
Il filosofo ringraziò per le informazioni ricevute, contemplò il posto per alcuni istanti e poi se ne andò via. A metà del cammino, disse al discepolo: “Prendi la vacca, conducila fino al precipizio laggiù e scagliala di sotto.”
“Ma è l’unico mezzo di sostentamento di quella famiglia!”
Il filosofo rimase in silenzio. Non avendo alternative, il ragazzo fece ciò che gli era stato chiesto, e la vacca morì nella caduta.
L’episodio rimase impresso nella memoria del discepolo. Dopo molti anni, quando ormai era un imprenditore di successo, decise di tornare in quello stesso luogo, raccontare tutto alla famiglia, chiedere perdono e aiutarla finanziariamente.
Quale non fu la sua sorpresa nel vedere il luogo trasformato in una bella fattoria, piena di alberi fioriti, con una macchina nel garage e alcuni bambini che giocavano nel giardino. Si sentì disperato, immaginando che l’umile famiglia avesse dovuto vendere la fattoria per sopravvivere. Affrettò il passo e fu accolto da un fattore molto gentile.
“Dov’è finita la famiglia che viveva qui dieci anni fa?” domandò.
“Sono sempre i padroni della fattoria,” fu la risposta che ricevette.
Stupito, egli entrò in casa di corsa, e l’uomo lo riconobbe. Gli domandò come stava il filosofo, ma il giovane era troppo ansioso di sapere come fosse riuscito a migliorare in quel modo la fattoria e a sistemarsi tanto bene:
“Be’, avevamo una vacca, ma cadde nel precipizio e morì,” disse l’uomo. “Allora, per mantenere la famiglia, dovetti piantare erbe e legumi. Le piante tardavano a crescere e, così, cominciai a tagliare il legname per venderlo. Dovetti, pertanto, ripiantare gli alberi ed ebbi bisogno di comprarne degli altri. Comprandone degli altri, mi ricordai dei vestiti dei miei figli e pensai che, forse, avrei potuto coltivare il cotone. Passai un anno difficile, ma quando arrivò il raccolto avevo ormai cominciato a esportare legumi, cotone ed erbe aromatiche. Non mi ero mai reso conto del mio potenziale: meno male che quella piccola vacca morì!”


Commento di Wolfghost: non tutto il male vien per nuocere, capita che cio’ che puo’ sembrare una tragedia si riveli, sul lungo termine, una fortuna. Talvolta, se non ci decidiamo a fare qualcosa che dobbiamo fare, arriva qualcuno o qualcosa che ci costringe a muoverci. Ma non è sempre un filosofo saggio e lungimirante quello che incontriamo sulla nostra strada, potrebbe essere qualcuno che agisce per sua convenienza cercando di trarre profitto da noi, oppure qualcuno che è in buona fede ma che applica a noi un metro che, pur essendo adatto a lui, potrebbe essere disastroso per noi. Talvolta non arriva nessuno e, per inerzia, continuamo a galleggiare in acque stagnanti invece di dirigerci verso bellissimi e prosperosi lidi.
Non aspettiamo che qualcosa ci costringa, agiamo finché siamo in grado di farlo.


“Il procrastinare è una delle malattie
più comuni e più mortali
e il suo effetto nefasto sul successo
e sulla felicità è molto grande.”

Wayne W.Dyer

0 pensieri su “Il proprio potenziale – non tutto il male vien per nuocere

  1. @Wolf
    cio’ che colpisce… puo’ essere colpito 🙂
    bisogna essere della stessa pasta di chi ha colpito e io mi ritengo, sempre con la mia solita modestia, eh eh, superiore a certe bassezze:))

    preferisco il detto
    “Siediti sulla riva del fiume, e vedrai il cadavere del tuo nemico passare”

    E’ più chic e dà maggiori soddisfazioni, per me

    dora

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  2. x Lands: e tu come fai a sapere che non sono dolce? 🙂
    Be’, gli aforismi che ho scritto sono solo una piccola parte dei miei aforismi preferiti che, a loro volta, sono solo una piccola parte degli aforismi che via via ho raccolto in questi anni. E’ notevole pensare come alcune massime sfuggano al tempo rimanendo sempre affascinanti; altre invece vanno bene solo in periodi particolari della vita, passati i quali, non e’ che non siano piu’ veri, semplicemente divengono… superati 🙂

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  3. Ah ma allora ci fai! Prima minacci di buttare un gattino carino come quello che io ho messo nel mio blog dalla finestra e poi ti chiedi perchè io dico che non sei dolce!
    Mi fai proprio inc…con quelle zampette messe davanti e poi con quell’aria da saputello nei tuoi post…

    a parte gli scherzi…è che il tuo avatar nuovo è molto carino! e i tuoi post sono sempre molto coinvolgenti davvero… e allora volevo un po’ scherzare con te bonariamente si intende!

    a questo punto buona serata!

    lands

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  4. Ma daiiiii! Ho capito che scherzavi! 🙂 Comunque la mia Sissi non la butterei mai dalla finestra… con quel che pesa farebbe un buco nell’asfalto, e poi sai che spesa farlo mettere a posto??? :))))

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  5. a volte sono gli eventi stessi che ti portano a vivere una vita “piatta” senza altri stimoli ed, in effetti, solo quando succede qualcosa che urta questa calma ci si decide a darsi una mossa.

    ma dove prendi questi spunti così interessanti?
    🙂

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  6. Nulla contro una vita serena e tranquilla, ci mancherebbe 🙂 Ma se si e’ in grado di vivere una vita non “piatta” e non lo si fa’… poi si deve tacere e non lamentarsi, ad esempio, del destino 😉

    Come dove li prendo? Perbacco… dentro di me, no??? ahahah 🙂

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  7. …il destino…quante volte viene chiamato in causa, quante volte si inveisce contro l’infausto destino!

    Ma, a pensarci bene, dare contro il destino nulla cambia se non deresponsabilizzare di quanto avviene. Do la colpa al “crudele” destino così evito di chiedermi se e in che cosa ho sbagliato.
    Di fronte al destino il libero arbitrio sembra scomparire.

    Ciao 🙂

    O.

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  8. Mi sono sempre piaciuti i confronti vivaci…e quello da me l’ho trovato bello.

    Mi stimola.

    Due visioni diverse o forse meglio visuali diverse.

    Trovo molto ampia la visuale di u.a. Credo di essere predisposta più in questo senso… riconoscere il bello non attraverso la selezione e quindi lo “scarto” del brutto…ma attraverso il confronto…l’evidenziarsi dell’uno sull’altro. Ecco perchè non cancello mai niente di quello che vivo e trovo che proprio grazie al brutto, riesco a riconoscere più nitidamente il bello … e a misurarlo.

    E’ la mia teoria di sempre: tutto ciò che non è il nulla ha la sua importanza.

    Un abbraccio…è stato davvero bello soffermarmi sui vostri pensieri*

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  9. non tutto il male vien per nuocere, capita che cio’ che puo’ sembrare una tragedia si riveli, sul lungo termine, una fortuna. Talvolta, se non ci decidiamo a fare qualcosa che dobbiamo fare, arriva qualcuno o qualcosa che ci costringe a muoverci. Ma non è sempre un filosofo saggio e lungimirante quello che incontriamo sulla nostra strada, potrebbe essere qualcuno che agisce per sua convenienza cercando di trarre profitto da noi, oppure qualcuno che è in buona fede ma che applica a noi un metro che, pur essendo adatto a lui, potrebbe essere disastroso per noi. Talvolta non arriva nessuno e, per inerzia, continuamo a galleggiare in acque stagnanti invece di dirigerci verso bellissimi e prosperosi lidi.
    Non aspettiamo che qualcosa ci costringa, agiamo finché siamo in grado di farlo.

    Mi ci sono ritrovata molto. Mi affascina sempre la ricerca di un senso per tutto.

    Mi piace tutto ciò che è guadagnato con impegno

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  10. x O.: Sì, hai centrato uno dei motivi per cui la parola “destino” non mi piace proprio: troppo facilmente la gente se ne serve per scusare i propri comportamenti e le proprie decisioni. “Deresponsabilizzazione” è proprio la parola giusta.
    E poi… non è meglio pensare di essere artefici del proprio destino piuttosto che crede di essere in balia del fato?

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  11. x Pinky al #59: Per te e l’utente anonimo del tuo blog: forse mi avete frainteso 🙂 Io non ho detto che i pensieri negativi vanno cancellati o impediti, ho scelto molto attentamente le mie parole. I pensieri negativi non vanno coltivati, che è molto diverso.
    Prendiamo l’ira. L’ira – come la rabbia – è da sempre demonizzata; ma l’ira ha una sua precisa funzione nella psiche umana, altrimenti non esisterebbe. L’ira e la rabbia servono a reagire, servono ad uscire prima da situazioni che altrimenti potrebbero divenire pericolose o bloccanti. Quand’è che esse divengono “sbagliate” e dannose? Quando si cronicizzano, diventando una emozione negativa repressa che divora lentamente l’animo umano: il rancore.
    Ecco: la rabbia e l’ira non vanno “bloccati”, bensì lasciati fluire (possibilmente senza fare danni al prossimo, ovviamente ;)). Ma non vanno “alimentati” richiamandole coscientemente. Altrimenti divengono rancore.

    Spero che adesso cio’ che intendevo dire sia più chiaro… 🙂

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  12. x Pinky al #60: Io non sono invece convinto che si debba per forza trovare un senso a “tutto”. Ti riporto qua cosa ho risposto a DarumaFly:
    Ciao cara Fly… Mi ricordi la massima di Baricco, ormai un po’ trita, ma sempre valida: “Accadono cose che sono come domande … passano i giorni, oppure gli anni e la vita risponde.”
    La scrivo per te, sei tu a ricordarmela. Perché io in realtà ci credo solo parzialmente. Credo che a molte nostre domande verrà data vera risposta, ma altre rimarranno irrisolte, perché non tutti gli avvenimenti nascondono un significato dietro il loro accadere. E volerlo trovare a tutti i costi significherà ammantarli di un “perché” illusorio, una veste che gli avremo costruito noi, con i nostri ricordi ormai parziali, infarciti di speculazioni mentali.
    Perché si arriva a un punto oltre il quale non si vuole più LA risposta, ma UNA risposta, una qualunque… così da essere finalmente tranquilli. E sarà una tranquillità posticcia, perché dentro di noi, nel nostro intimo, sapremo che quella non è una vera verità.

    Alla massima di Baricco rispondo: “L’uomo impiega una vita per capire che non tutto va’ capito.” (anonimo)

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  13. E’un passo veramente istruttivo, come molti dei racconti di Coelho 🙂
    E mi sembra calzare abbastanza a pennello,perchè ci sono molte cose che non mi piacciono e non ho il coraggio di cambiarle…
    grazie per la bella lettura 🙂

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  14. Ecco un altro tuo avatar… 🙂 Carino 😉

    Dipende dall’importanza di quelle cose, Mirisk 🙂 Se non sono poi così importanti e per cambiarle devi sconvolgere la tua vita… bé, ti capisco 🙂 Ma se sono cose che davvero potrebbero farti fare un balzo di qualità, di qualunque settore tu stia parlando, dovresti cercare di attuarle…

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  15. Anche io ci credo, Silenes 🙂 Infatti, al contrario, non credo nel destino o, meglio, ho scelto di non crederci. Credo sia piu’ costruttivo pensare di avere una parte nella propria vita che essere alla merce’ del fato.
    La vita per me e’ fatta delle nostre scelte e di una componente casuale che non puo’ essere evitata; tuttavia, anche negli eventi casuali che ci capitano, siamo sempre noi a reagire: anche in quelli, abbiamo percio’ una parte. Ed e’ una parte importante.

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  16. Caro Wolfghost, riguardo alla tua risposta (posizione 63) concordo in tutto e per tutto, in più aggiungo che crogiolarsi nei pensieri negativi non fà altro che attirare negatività. Qunado si dice:aiutati che il ciel ti aiuta, non è solo un modo di dire: se cominci a sorridere tu, nonostante le avversità, tutto intorno a te girerà meglio.
    Nella filosofia buddista del Sutra del Loto questo concetto si chiama “scioten zengin”: un cambio di tonalità del tuo umore genera un cambiamento nell’ambiente che ti circonda.
    dr

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  17. Sono assolutamente d’accordo, Dear 🙂 D’altronde, come ben sanno i fumettisti quando vogliono caricare di uno stato d’animo i loro personaggi, cosi’ come lo stato d’animo si riflette sul portamento – sorriso compreso, il portamento ha il potere di modificare lo stato d’animo stesso.

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  18. Be’, si’… in fondo sono d’accordo 🙂 Anche la massima di Baricco d’altronde non dice che “tutte le cose…” ma che “accadono cose che… “, ovvero: a non tutte la vita rispondera’…

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  19. Infatti non lo dice nessuno 🙂 Quando si parla del bianco è implicito che si conosca anche il nero, altrimenti non si potrebbe parlare del bianco… Che senso avrebbe parlare di qualcosa da cambiare se quel qualcosa non esistesse? 😉

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  20. CHE FORTUNATO IL CONTADINO….
    AHAHHAH..HAHAHA
    SE FOSSE STATO IN SARDEGNA DOVEVA ANDARE ALLA REGIONE…SARDA  PER CHIEDERE AIUTO A ..CAPPELLACCI
    COME IL MOVIMENTO DEI PASTORI SARDI …
    CHE CAPPELLACCI LI  …. lascia nei guai … morire di famme il proprio gregge.. dice non possiede soldi …HAAHAHAH.. AHAHA !!!

    TUTTA COLPA DI BERLUSCONI.. MISE UN POVERO GOVERATORE.. ALLA SARDEGNA .. 
    NEANCHE BERLUSCONI MANDA  AIUTO… AI PASTORI SARDI …  NEANCHE UN 'EURO .. ANZI IL GIORNO DELLA MANIFESTAZIONE-
    …………….. MOVIMENTO PASTORI SARDI  …
    VENGONO PRESI A COLPI DI MANGANELLO … DALLA POLIZIA – CARABINIERI…
    MICA SONO STATI FORUNATI COME QIEL CONTADINO … DELLA MUCCA…
    DIVENTARE RICCO PER MERITO CHE MORì LA MUCCA…
    IN
    SARDEGNA SE MUORE IL GREGGE MUORE ANCHE IL PASTORE….
    CAPPITTO MI HAI …
    CIAO – BUONA SERATA – BENITO

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  21. SARANNO TUTTI MORTI
    SONO TRE ANNI CHE NON SCRIVONO NIENTE
    QUI STANNO PEGGIO DEI PASTORI SARDI… VIVONO DAL LATTE…

    CIAO – BENITO,,,, SPERIAMO SE RIPASSERO' DI RIVEDERE MESSAGGI NUOVI ..
    CAPPITTO MI HAI ..?
    CIAO – BUONA SERATA … SIGNORI FANTASMI …
    …BENITO..

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  22. eheh no, no, Benito, non siamo morti, è solo che questo è un post vecchio, difficile ci venga qualcuno
    Bé, questo racconto va preso come una metafora piuttosto che alla lettera. Sono certo che per un pastore è un dramma se muore l'unica vacca che ha.
    Grazie per l'intervento, un saluto!

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