La mediocrita’ comoda (di Paulo Coelho)

apollo e dafneIl dio Apollo segue la ninfa Dafne nel bosco. È innamorato di lei, ma Dafne – sempre corteggiata da tutti – non sopporta più il proprio splendore, e chiede aiuto agli dèi, dicendo: «Distruggete questa bellezza che non mi lascia mai tranquilla».
Gli dèi ascoltano la preghiera di Dafne e la trasformano in una pianta: l’alloro. Apollo non riesce più a trovarla, giacché adesso lei è solo una parte della vegetazione. Dafne ha agito in un modo che tutti noi conosciamo bene: spesse volte uccidiamo i nostri talenti, perché non sappiamo cosa farne.
È più comoda la mediocrità: essere soltanto «uno in più», invece di lottare per mostrare tutto ciò che siamo capaci di fare con i doni che Dio ci ha dato.

0 pensieri su “La mediocrita’ comoda (di Paulo Coelho)

  1. Non l’avevo mai pensato così questo mito…
    Io invece pensavo a una donna che rifiuta la violenza dell’uomo.
    E si trasforma in pianta, in quanto più naturale ci possa essere, raggiunge ciò che cerca, nel suo caso la tranquillità…

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  2. Be’, caspita… ma anche cosi’ fosse, sarebbe stata una fuga, un nascondersi invece di affrontare la situazione. Quante donne ho gia’ sentito maledire la loro bellezza perche’ apportatrice – secondo loro – di difficolta’! Invece non e’ la bellezza in se’ a creare difficolta’, bensi’ l’incapacita’ di gestirla costruttivamente. La bellezza, come l’intelligenza ad esempio, e’ un dono che diventa arma contro se’ stessi solo se viene usata male.

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  3. Nella mia vita ho lottato contro un’altra cosa (e ancora sto lottando) e non è la bellezza. Alla fine di questa vita saprò cosa avrò ottenuto. Ma quello che mi preme dire qui è che pregare per non essere se stessi è assurdo, se siamo nati con determinate caratteristiche non è mai “a caso”, chiamiamolo karma, chiamiamola sfortuna o fortuna ma in ogni caso dobbiamo affrontare Tutto ciò che ci capita e lavorare per trasformare ciò che è etichettabile in ciò che invece appartiene semplicemente alla nostra Essenza in questo momento e con quell’Essenza essere gioiosi di convivere contando prima di tutto su noi stessi ;), un forte abbraccio,
    Ele

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  4. E intanto guardo questo amore
    che si fa piú vicino al cielo
    come se dopo tanto amore
    bastasse ancora il cielo

    E sono qui …e mi meraviglia
    (Ivano Fossati)

    Buon week end

    Ripasserò con calma a leggere.

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  5. x Ele: la bellezza era solo un esempio, i possibili talenti sono tanti e variegati 🙂
    Che cio’ che siamo sia dovuto al caso o a “qualcosa” che l’ha determinato, e’ questione – come sempre – di fede. Ma, assolutamente, lottarci contro non ha senso. Le caratteristiche positive (i talenti, appunto ;)) vanno fatti fruttare, quelle negative vanno riconosciute ed accettate perche’ – se proprio non possono esserci di aiuto – almeno non si trasformino in pesanti fardelli.
    Ricambio l’abbraccio 🙂

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  6. sono buio e luce , li accetto e li accolgo.
    A volte però rinnego a me stessa il diritto di avere una notte senza stelle ..perchè non è questo che gli altri si aspettano.
    E’ assurdo vivere assecondando e scendendo a compromessi, ma è molto più doloroso non essere accettati nella totalità del nostro essere.

    Dei distruggete la mia notte…..

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  7. Interessante la tua chiave di lettura, a volte accade qualcosa di ancora piu’ grave: sopprimiamo le nostre propensioni prima ancora che esse diventino talenti, valori acquisiti. Forse lo facciamo, come hai detto tu (o meglio sulla base di come io interpreto quello che hai scritto), per sottrarci alla fatica che dovremmo affrontare per raggiungerli e MANTENERLI quei valori, strada di comodo ma alla fine dove porta?

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  8. ciao Wolf,
    conosco la leggenda di Dafne e della sua trasformazione in alloro….e non mai potuto sopportare la sua “disfatta”dovuta a una troppa vistosa bellezza.
    Dici che spesso uccidiamo i nostri talenti perchè non sappiamo cosa farne.Non sono affatto d’accordo! Io penso che i talenti o le qualità che ciascuno di noi possiede,debbano essere conformi a una certa regola sociale imposta che ci detta limiti e leggi negandoci la libertà d’espressione individuale e l’essere veramente noi stessi.
    Spesso sapremmo utilizzare i nostri doni innati ma il conformismo e le disparità sociali che prevalgono rispetto al nostro “piccolo essere”,ci spingono a reprimere cio che potrebbe apparire troppo al di fuori dalle norme stabilite dall’alto,troppo sovversivi….ed è cosi che si preferisce la mediocrità,annegati nella massa,ben disciplinati e silenziosi nonostante la frustrazione che ci invade impedendoci di esteriorizzare la nostra creatività,le nostre capacità e noi stessi.
    Dafne ha ceduto alla facilità perchè stanca di gestire le insistenze di Apollo…del resto piuttosto pesanti e noiose,ma cio non implica che la sua bellezza o “il dono innato della bellezza”siano responsabili del seguito della vicenda. Se Apollo avesse considerato la bellezza di Dafne meno rara e forse piu ammirevole,molto probabilmente le cose sarebbero andate diversamente per lei e per tutti “i dissidenti”talmente invidiati che da sempre subiscono l’obbrobrio…..

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  9. Ciao Selvaggia 🙂 In realta’ e’ “compromesso” che viene vissuto come fosse una brutta parola. Ma il “compromesso” e’ un’arte, e’ un andare verso gli altri senza rinunciare e rinnegare se’ stessi. In genere non siamo capaci di attuare un compromesso: o ci svendiamo per quattro soldi, oppure ci arrocchiamo esageratamente sui torrioni delle nostre mura.
    Se facciamo cio’ che va’ fatto, allora dipende dalla risposta “dell’altra parte”, e dovremo essere pronti e forti a coglierne il significato ed agire di conseguenza.

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  10. x Legolas: sicuramente comporta meno fatica essere “ordinari”, sei uno nella massa e pertanto poco visibile e poco attaccabile. Ti puoi assumere solo le responsabilita’ che riguardano la tua sopravvivenza o poco piu’.
    Qualche post fa’, affabile (mi pare) riporto’ questa frase tratta da “Spiderman”: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
    Non sara’ forse una citazione colta, ma io sono d’accordo…

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  11. Malteaa, certo, talvolta e’ cosi’, ma ammetterai che manca la componente del coraggio in cio’ che sostieni. Non avremmo avuto i Martin Luther King, i Buddha, i Galileo, se la determinazione e la forza di usare i talenti che ci sono stati dati non fossero sufficienti a superare la diffidenza innata della societa’. Questi signori, e chissa’ quanti altri che magari non sono passati alla storia, hanno dimostrato che le convenzioni sociali possono essere vinte, seppure con coraggio e forza.

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  12. Sai,parlavo dell’esempio di Dafne non di quello di tutti i grandi personaggi che hanno sconvolto la storia.Esistono e fortunatamente esisteranno….se non fosse cosi la mediocrità nella quale viviamo potrebbe forse sembrarci normale e in tal caso il coraggio e lo sforzo per cercare di rendere la vita migliore per noi stessi e per gli altri non avrebbero alcun senso,non credi?

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  13. Non è un facile fardello la bellezza con tutti i sentimenti complessi che suscita intorno a sè, e non lo definirei un talento da coltivare ma un vantaggio di cui non abusare. Per gli altri talenti concordo con te, saper scrivere, cantare, suonare … il difficile è aver accanto chi li scopre in te e ti spinge a coltivarli!
    E’ un gran piacere averti scovato tra i blogger … mille sorrisi e continua così. ;>

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  14. Ciao Natura 🙂

    Come ho gia’ scritto nel commento #2, non e’ la bellezza in se’ a creare difficolta’, bensi’ l’incapacita’ a “gestirla” costruttivamente. Tutto cio’ che da’ un vantaggio e’ fonte di invidia, e la bellezza e’ senz’altro uno dei vantaggi piu’ evidenti 🙂
    In realta’ poi, la bellezza puo’ anche essere “coltivata” (una persona esteticamente bella ma scialba, puo’ risultare meno bella di una meno bella ma “curata”, non e’ cosi?) e soprattutto “gestita” proprio al fine di non farsi schiacciare dall’altrui invidia o brama o da un eccessivo egocentrismo. Quindi, in un certo senso… e’ proprio un talento! 🙂

    In generale, quando hai piu’ possibilita’ che i tuoi talenti vengano notati? Certo, puo’ capitare completamente per caso, e’ gia’ successo. Ma in generale ci si mette anche del proprio mettendosi in gioco; nessuno puo’ capire che una persona ha talento per la musica se essa non ha mai provato a suonarla e, percio’, non ha mai dato modo di essere “scoperta”. Qualcuno puo’ “indovinare” – in base al suo “fiuto” (lo scopritore di talenti… non ha forse a sua volta talento in questo? 😀 ), ma davvero le possibilita’ sono pochine…
    Grandi personalita’ ed artisti del passato sono emerse non perche’ siano state “scoperte”, ma perche’ hanno continuato a credere in se’ stesse ed a battere con determinazione a tutti gli usci finche’ qualcuno ha aperto loro 🙂
    Certo, per uno che ha “sfondato”, altri cento non ce l’hanno fatta, ma io credo che gia’ il lavoro in se’, il coltivare se’ stessi e i propri hobby, siano gia’ per loro motivo di soddisfazione: il premio piu’ grande per una persona davvero speciale, non e’ “sfondare”, ma essere soddisfatta di se’ stessa, sentire di averci messo il cuore e l’anima 🙂

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  15. Però dai Wolf talora la fuga serve…almeno in due circostanze quando l’altro è più forte di noi e quando noi ci sentiamo deboli…
    Certo deve essere una scappatoia momentanea e non uno stile di vita (ma magari a Dafne piaceva essere pianta…).
    Riguardo i talenti o le caratteristiche come qualcuno ha puntualizzato dopo sono d’accordo con te ognuno di noi deve saperli usare al meglio.
    Io mi sento bella (e sentirsi non significa esserlo in assoluto, non sono una ragazzina e non ho un corpo da topmodel) per esempio e non me ne sono mai lamentata. Anzi per fortuna che l’uomo della mia vita si è innamorato di me anche per questa strada….
    Aggiungo: anche i difetti o le lacune possono essere trasformati in punti di forza….ma qui il discorso si farebbe davvero lungo…
    Ciao.

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  16. ‘a Dafne piaceva essere “pianta” ‘ahahah be’, non so se Apollo abbia “pianto” per la sua scomparsa ;D

    La fuga serve certamente in situazione di reale pericolo, ci mancherebbe 🙂 Ma il senso della storia e’ sulla “fuga dai propri talenti per motivi di comodita’”… Insomma, e’ come se una donna chiedesse al chirurgo plastico di imbruttirla perche’ vuol vivere in pace 🙂

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  17. Ciao Silenes 🙂 Finalmente riesco a darti il “benvenuta sul mio blog” 😉

    Le metamorfosi servono solo se sono costruttive, se ti trasformano da bruco a farfalla (e sappiamo tutti quanta fatica fa’ il baco a compiere tale trasformazione 😉 ); non per quelle che ti fanno fare un passo indietro e che compi per fuga…

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  18. Uccidere i propri talenti è una bestemmia contro se stessi.
    Non sempre è facile farsi accettare dagli altri per quello che si è né lo si può pretendere con la forza.

    Lo sforzo da compiere è quello di non annichilirsi, non scivolare nella mediocrità, ma ritrovare nei propri talenti (anche se umili e piccini e non così fulgidi come la bellezza di Dafne) un canale di espressione che non può che arricchire noi e chi vive attorno a noi.

    ciao
    Fleur

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  19. Saper riconoscere in sè la Bellezza credo sia fondamentale…e forse, quanto più ci si Conosce, Apprezza, e sopratutto Accetta, una specie di pacifico senso si diffonde graduatamente in Noi..bagna la nostra Anima, tinge di colori e di Luce ogni nostro gesto, e possiamo irradiare all’esterno la Vera Bellezza che si accende.

    e noi ci accendiamo … di riflesso…

    Per elargilne, dobbiamo Riconoscerla, e dargli Vita, renderla Vivace……….Viva…..

    Se avremo la capacità di Riconoscerla in Noi…anche gli altri la noteranno, perchè io credo che ogni Creatura possieda una “propria” Bellezza .

    a volte c’è una Bellezza Negata, è vero…una sorta di protezione…..
    ma non credo che ci sia viltà dietro…ogni cosa a suo tempo….
    Trasformazioni Trasformazioni…
    Trasforma/azioni…………….
    ….come la bella Dafne che si
    trasforma in pianta sacra…. e non
    può comunque evitare che l’inevitabile Possessività dell’avido Apollo faccia si che egli, da Uomo si appropriò comunque di “lei” facendo di quella pianta simbolo della propria “sacralità”………

    Che scherzo crudele ha giocato la giovine ninfa, figlia del dio fluviale , e della Madre Terra : per
    “piantare” un pretendente si è fatta lei stessa “PIANTARE”……

    ……….a volte guardo gli alberi e ne invidio la Forza, la Sacralità e la longevità………che strano…un
    tempo credevo non morissero mai, ma avessero in loro racchiuso il mistero dell’Eternità, e cerchio dopo cerchio nel tronco, anno dopo anno di nostra vita, sempre nuove gemme sui rami secchi del passato inverno……………mistero…..

    ….ma queste sono solamente piccole e vaghe considerazioni bagnate da gocce di fredda rugiada mattutina……….che presto si dissolveranno, come questa nebbia leggera che mi nasconde

    … ancora …

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  20. E’ sempre un piacere leggerti, Rock 😉

    Sono quasi completamente d’accordo, salvo sul fatto che Dafne, facendo una scelta definitiva, non puo’ piu’ tornare indietro: la sua e’ una scelta senza ritorno piu’ che una “trasformazione” per essere pronta “a suo tempo”. Non ci sara’ un “suo tempo”, per lei.

    Ogni specie – animale o vegetale che sia – ha, per la natura, il suo giusto tempo su questa terra. Vale di piu’ il giorno della farfalla o il secolo della quercia?
    Solo l’uomo, “grazie” al peccato originale, e’ sottoposto alla dannazione del tempo…

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  21. La mediocrità è dei perdenti.
    Non ho mai fatto mio il detto latino “in medio stat virtus”.
    E’ troppo comodo e non è impegnativo.
    Ma di questo ne abbiamo già parlato.
    Certo non è facile imporsi con le proprie peculiarità soprattutto se queste sono al di sopra della media ma, come ti ho detto altra volta, il problema non sarà mio…

    La rinuncia: l’eroismo della mediocrità (Natalie Clifford Barney)

    buona domenica

    dora

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  22. La famosa “Via di mezzo” del Buddha, come immagino il detto latino che hai citato, e’ applicabile alla maggioranza delle situazioni della vita. Ma non certamente al proprio impegno…

    Buona domenica anche a te 🙂

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  23. … qualche volta il talento diventa una responsabilità, un dovere… verso gli altri!!!
    E questo non va bene.
    Il talento deve essere espressione personale e di libertà… anche libertà di non usarlo, se uno crede!

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  24. Perché? 🙂 Cosa c’è che non va nella responsabilità e nei doveri? 🙂 Nella vita ci sono anche quelli… e se ci è dato di affrontarli con dei talenti… bé, siamo già meglio messi di altri che non li hanno. Perché scappare? 🙂

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  25. Non intendo dire che dobbiamo rifuggire doveri e responsabilità. Ma il talento non deve togliere nessuna libertà. Non deve essere una dimostrazione continua… agli altri!
    Il talento è mio e me lo gestisco io… e se mi fa male lo metto da parte.

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