La forza della tranquillita’

IsolaOgni tanto, presi dai nostri progetti, dal turbinio delle nostre idee e problemi, dal succedersi degli avvenimenti, perdiamo il nostro equilibrio, il nostro centro. Talvolta cio’ avviene senza che nemmeno ce ne accorgiamo, giorno dopo giorno.

In genere ci rendiamo conto di quanto ci manchino pace e serenita’ quando – al limite di una crisi di nervi – ci scopriamo permalosi, nervosi, pronti a scattare per un nulla. Quante volte ci lasciamo travolgere, reagendo in maniera spesso rovinosa, ad avvenimenti ai quali, con un minimo di serenita’, avremmo potuto reagire in modo ben diverso?

passeggiataEppure sappiamo che cinque minuti di follia possono rovinare anni di corretta azione e di rette parole, non e’ vero?

Le foto qua a fianco sono relative al Lago Maggiore, posto a me caro e dove torno sempre volentieri. Sono prese ad Arona e a Stresa.

E’ curioso come una persona che abita sul mare, come me, spesso preferisca il senso di serenita’ che trasmettono i laghi, grandi o piccoli che siano. Il mare mi ha sempre trasmesso un senso di forza e di mistero. Il lago quello della serenita’.

Lago panoramicoOgnuno di noi dovrebbe avere un suo posto dove rilassarsi, riprendere le forze, la calma, l’equilibrio. Certo, sarebbe bello non averne bisogno, o riuscire a farlo ovunque, perfino tra le quattro pareti di un’abitazione o di un ufficio. Ma e’ fuor di dubbio che la Natura abbia spesso la capacita’, gia’ da sola, di pacificarci.

La forza delle nostre azioni ottiene molto di piu’ se esse sono ben guidate da una mente che ha ritrovato equilibrio, che sa’ di nuovo distinguere le cose importanti da quelle che non lo sono.

lagoCi sono solitamente due modi per ricordare a noi stessi cosa e’ importante nella vita: i grandi eventi, troppo spesso tristi (come lutti e abbandoni), e la chiara visione delle cose che si ha in stato di equilibrio.
Facciamo in modo che non siano necessari i primi, per ricordarci di cosa davvero conta nella vita.

Buona serata… Cigno

0 pensieri su “La forza della tranquillita’

  1. Ciao Wolf!
    Io il mio lago per rilassarmi lo tengo dentro al cuore. Da un po’ di tempo ho deciso che posso usare bene tutto quello che già ho e che mi permette di essere concentrata su tutte le cose ottime e positive che comunque continua sempre ad avere. E’ vero, ogni tanto qualcuno prova a destabilizzarmi da questa quiete interiore, ma alla fine fine, dopo un po’ di smarrimento è sempre là che torno, dentro al mio cuore (e alla mia mente). Solo così ho saputo creare il mio equilibrio… ma ovviamente questo è valido per me… e siamo tutti diversi, seppur uniti! ;D

    Buona serata a te!
    Namastè!
    SitaRam

    PS: ad ogni modo il Lago Maggiore resta sempre un magnifico posto da “percepire”!!! ;D

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  2. Post molto saggio (ma mi sa che non devo farti più complimenti se no ti monti la testa) e per molte cose:
    1) rendersi conto che si è perso il proprio equilibrio (e quindi decidere di ritrovarlo)
    2) sapere che la natura ci aiuta
    3) pensare che se saremo in grado questo posto lo troveremo anche nel nostro cuore.
    Per me che vivo, come te, sul mare a me questa sensazione la regala la montagna.
    Quest’estate in val d’Aosta ho incontrato un amico ex virtuale (che tra l’altro si chiama come te) con cui mi scrivevo da un anno e mi ha detto le stesse cose “la montagna ti rigenera” e mi ha ricordato quel che io avevo scordato cioè che altrettanto benefica era stata un’altra vacanza in montagna lo scorso inverno….

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  3. Per SitaRam: lo so, penso anche io che dentro al nostro cuore si possa sempre trovare, non un lago, bensì un oceano di pace. Grazie alla meditazione (mi sono sempre trovato bene con la più classica delle classiche: nel loto o semiloto a non pensare) un tempo ci riuscivo a comando 🙂 Ma… ora ho bisogno di un aiutino, e la natura, di solito, me lo da’ 🙂

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  4. Per affabile: per percepire tutti i punti che hai descritto, basta la semplice osservazione di sé stessi, delle proprie reazioni, dei propri istinti (il richiamo alla natura); cio’ che spesso pero’ non si fa’, presi dagli impegni quotidiani, è dare continuità, un seguito, a tale osservazioni.
    Un po’ come capire che ti serve un mezzo di trasporto ma non comprarlo. Anche se lo sai, non ti serve a nulla 🙂

    Davvero il tuo amico si chiama come me? Wolfghost?? eheheh ;D

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  5. Wolf, non so perche’ ma il tuo Post mi riporta a D’annunzio: il panismo, la fusione con la natura…
    credo che sia una necessità che a volte dovremmo ascoltare in modo piu’ attento quella di fronte a cui ci poni.

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  6. Parlo anch’io di ritorno alla natura, quantunque questo non sia propriamente un retrocedere, quanto invece un andare in alto – in alto verso l’eccelsa, libera, e anche tremenda natura e naturalità, una natura che gioca e può giocare coi grandi compiti. Per esprimerci con una similitudine: Napoleone fu un frammento del ritorno alla natura, così come lo intendo io, per esempio in rebus tacticis e più ancora, come sanno i militari, nella strategia)

    Il crepuscolo degli idioti Nietzsche

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  7. ahahah Legolas! “Il crepuscolo degli idioti” è bellissimo!! ;))) Magari si avverasse! 😉

    Sì, se dovessi definire a quale corrente è più vicina la mia spiritualità attuale, la identificherei con il panteismo (più che con il panismo ;)). Ma anche per me non è una Natura “benevola”: è la Natura, con i suoi progetti (come l’evoluzione della specie), con grande riguardo per il genere umano ma poco rispetto per il singolo, che, quando non serve più a scopo riproduttivo ed evolutivo, viene “appositamente” lasciato preda di malattie terribili…
    Certo, si puo’ “sintonizzarsi” sulla natura, allo scopo di sfruttarne le energie capendo come esso ed esse funzionano. Ma questo è un muoversi nostro verso la Natura, e non un benevolo farsi incontro della Natura verso di noi.

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  8. ci sono posti che, nonostante il passare degli anni, sebbene non contengano più le persone con cui li hai vissuti e non siano più come quando hai imparato ad amarli
    rimangono inevitabilmente speciali
    perchè contengono i tuoi ricordi
    contengono parti di te frammenti della tua vita e della tua persona che spesso pensi siano scomparsi del tutto…
    e molti si kiedono come si faccia a ritornare sempre in quello stesso luogo…a non stancarsene mai
    anche se ci stai male, anche se i ricordi fanno male anche se non c’è più nulla di quello che c’era e che ti rendeva felice.
    La felicità è proprio nel fatto ke lì siamo stati felici in quelle strade, dietro quegli angoli, su quella spiaggia…
    …ti poggi ad un muro, chiudi gli occhi e ti rivedi in quello stesso posto 10 anni prima
    con dei vestiti ridicoli a fare stupidaggini…però, casoita, eri proprio tu…con quel sorriso stupido… ma privo di malinconia.
    Sono queste cose ke mi rendono felice…guardare quel mio posto, guardare le persone della mia vita da lontano mentre sorridono e nn sanno d’esser viste…chiudere gli occhi per memorizzare quell’immagine
    e sperare che rimanga tutto così, per sempre…anche se per sempre non esiste…

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  9. E’ proprio così 🙂
    Certo, ogni posto carico di significato, soprattutto se vissuto con una persona del passato, ha un suo tempo per essere “smitizzato”: sbagliare quel tempo vorrebbe dire rovinare quel posto caricandolo di troppa sofferenza o, al contrario, perché ormai ha perso il suo valore nei meandri della memoria.
    Come quei posti dove ti sembra di essere già stato… Credi di sbagliarti e invece, all’improvviso, ti ricordi che ci sei stato davvero, ma in un passato ormai così lontano da aver perso perfino il valore dei momenti che portava con sé.

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  10. Caro Wolf
    grazie per aver creato un tuo blog, il tuo ex posto (ci siamo capiti) era fin troppo limitante.

    Veniamo al tuo post…..
    Mi è piaciuto tanto quello che hai scritto, ma…… su una cosa sono in totale disaccordo.
    Come ben sai sono una persona impulsiva, a volte anche troppo -:), ma sono anche molto tollerante, con me e con gli altri. Ho avuto momenti di follia , e ne ho anche sopportati ma niente è cambiato.
    Se una persona entra nel mio mondo, la stimo e la rispetto, metto in conto qualche scivolone, in fondo siamo essere umani perfettibili . No per me 5 minuti o un’ora di follia non cambiano niente verso nessuno.

    Sulla pace interiore, beh la rincorro da 11 anni, la acciuffo e la perdo, ma sono più i periodi in cui è stretta a me.
    Ho una visione strampalata della vita, l’ho decisa io, tagliata su misura per me.
    Ho bisogno di pace , di equilibrio, di stabilità interiore. Quando le cose non vanno bene e sento che le sto perdendo mi fermo, analizzo e sto meglio subito. Qualsiasi posto va bene, fa tutto la mia mente…si isola da tutto e tutti.

    Il mio spirito di sopravvivenza ha livelli indegni, la mia ripresa è semi-istantanea, non mi sporco mai troppo nel fango….

    So quali sono le cose importanti e quelle superflue, ho il mio metro sempre dietro… io vivo con la morte al mio fianco, mi segue ovunque, mi tranquillizza perchè so che anche oggi, adesso, ora, non sono sua e tutto diventa un regalo…

    Scusami ma credo di esser sotto effetto di una brutta influenza e non so se è chiaro …

    Un abbraccio

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  11. La vastità del mare, il fatto che lo sguardo si perda all’orizzonte, come se ad un certo punto dovesse finire il mondo e ci fosse una cascata che conduce al Nulla, può generare angoscia, mentre il lago è un luogo limitato, circoscritto, rassicurante come un ventre materno.

    Mi trovi d’accordo anche sui cinque minuti che possono rovinare anni ed anni di lenta e difficile costruzione di un equilibrio. Credo sia una paura tipica di chi tende alla razionalizzazione, al voler tutto sotto controllo, quindi di chi lotta costantemente contro il proprio istinto che è fatto anche di violenza e d’intolleranza.

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  12. scusami GanJo ma credi davvero che un’ora, un giorno, possa rovinare anni di costruzione ? secondo me è uno spreco assurdo ! Siamo fatti di bene e di male e non possiamo pretendere la perfezione.
    Sul controllo poi…. ma non sarebbe più costruttivo lasciarsi andare ed accettarsi per quello che si è ?
    Accettare che non siamo Dei , che non facciamo sempre le cose giuste, che sbagliamo ?
    Io ho una sfilza di errori e comportamenti sbagliati alle spalle da far paura, ma fanno parte del mio essere ; sono loro che mi hanno aiutata a farmi diventare quella che sono oggi…. non migliore ma meno peggio…
    Ciao e scusami…

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  13. Allora, bisognerebbe trovare una via di mezzo tra il tendere ad un ideale di perfezione per cercare di migliorarsi ed il non dare eccessiva importanza ad inevitabili errori di percorso.

    I problemi subentrano sia quando si punta troppo in alto o si è smaniosi di raggiungere un certo obiettivo, sia quando ci si arrende dopo una sconfitta e si abbandona ogni proposito di tendenza all’ideale (cioè ci si accetta per quello che si è).

    Fraunhofer.

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  14. Buongiorno! 🙂 Grazie per essere intervenuti, intanto 🙂

    Apprezzo molto entrambi i vostri interventi, sono diversi perche’ vengono da due persone diverse e anche perche’, credo, si riferiscono non esattamente alla stessa cosa.

    Credo che tu, Selvaggia, ti riferisca al proprio intimo se’, a cio’ che si e’ costruito negli anni dentro se’ stessi. Cosa che, certamente, non va’ persa per 5 minuti di follia.

    GanJo, credo che tu invece ti riferisca agli aspetti pratici di quei 5 minuti di follia, aspetti che – se forse non intaccano il proprio se’ profondo – tuttavia sono tutt’altro che trascurabili: per 5 minuti di follia puoi rimetterci l’immagine, e quindi la stima, che avevi messo anni per costruire. Per una decisione avventata, puoi rompere definitivamente un rapporto che forse aveva ancora una speranza.
    Questo e’ cio’ che intendevo dire anche io.

    Onestamente io non sono, al momento, in grado di tenere separate le due sfere: cio’ che mi colpisce “fuori” ha una ripercussione “dentro”.
    Ma penso che sia proprio per cio’ che Selvaggia ha scritto:

    Ci sono persone che sono come l’acqua, perfino un masso che vi cada e vi provochi grosse onde, ha un effetto limitato nel tempo, pochi minuti e gia’ non vi e’ piu’ traccia di quel sasso;

    Ce ne sono altre che sono come la sabbia, anche in questo caso l’evento non lascia traccia, ma ci vuole il tempo necessario al vento per ripianare la ferita;

    Altre ancora invece, sono come la roccia: appare dura, quasi intoccabile, ma perfino un graffio o una scalfitura, vi rimangono scolpiti per sempre…

    Ecco… Selvaggia e’ come l’acqua. Io – e forse GanJo – sono solitamente come la sabbia… e, in questo periodo, perfino come la roccia…

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  15. Wolf, scrivo qui la mia frase del giorno, credo che poche proposizioni, come questa, abbiano a che fare con il tema del tuo blog:

    “Se sei triste quando sei da solo probabilmente sei in cattiva compagnia”

    Jean Paul Sartre.

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  16. Wolf mi riferivo agli altri, non a me stessa, con la quale ho una tolleranza infinita.
    Come posso folleggiare io per 5, 10 minuti , un’ora o un giorno, può capitare a chi mi sta accanto.

    Se stai costruendo un palazzo, ci hai messo tutto te stesso , il tuo sudore, il tuo lavoro…improvvisamente cede un’ala , ma il resto c’è ancora !

    Un altro conto sono i comportamenti negativi che si hanno, ma in tal caso non me ne preoccupo, gente del genere può starmi ad un palmo

    Per Fraunhofer

    Io mi accetto ma questo non vuol dire che mi adagio, certo non aspiro alla perfezione: è un traguardo irraggiungibile e perderei troppo tempo inutile

    Un saluto al Lupo dall’Acqua -:)

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  17. opsss… abbiamo postato in contemporanea 🙂
    Il mio commento era riferito a Legolas, naturalmente.

    Cio’ che ha scritto tu, Selvaggia, rimane comunque “condizionato” dalla tua personalita’. Anche io sono disposto a perdonare 70 volte 7 🙂 ma siccome questa societa’ e’ piena di squali pronti a farti a pezzi al primo errore (e se non c’e’, spesso se lo creano…), un singolo evento, magari mal gestito seppure in buona fede, puo’ provocare danni indicibili.

    Be’, ci sono i gatti-di-marmo e, adesso, anche i lupi-di-sabbia 😀
    mmm… “sandwolf” non suona nemmeno male… 🙂

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  18. Già… il mondo è pieno di lupi cattivi.

    Io in prima persona ho perso qualcuno per attimi, lunghi attimi di follia, ma in tutta sincerità è stata solo l’esplosione di una insoddisfazione che mi dava…
    E’ stata una perdita indolore :))

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  19. Ma questo e’ un caso diverso. Questo non e’ un vero errore, e’ il manifestarsi di una insoddisfazione che, repressa a lungo, trova sfogo in una esplosione perche’ non ha avuto altro modo di farlo.
    L’errore casomai e’ stato quello di non saper accettare cio’ che, con ogni probabilita’, era evidente fermandosi prima dell’esplosione. Ma, se cosi’ stanno le cose, quella persona l’avresti persa comunque…

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  20. Ciao Wolf. Bastano davvero soli 5 minuti per distruggere non solo quello che si è costruito giorno per giorno, ma anche la verità. Mi sono rivista nelle tue parole.

    Ho rivisto me stessa in questi ultimi mesi, il mio voler vedere solo gli eventi negativi che hanno segnato la mia vita, perdendo il mio equilibrio e agendo da folle.

    E non ho più visto cosa era in quel momento importante per me….

    Un bacio grande Wolf 🙂

    Scilli

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  21. Benvenuta Scilli 🙂
    Si’… e per recuperare cio’ che si e’ perso in cosi’ breve tampo, spesso occorre molto, molto tempo… Talvolta non ci si riesce nemmeno, e si hanno solo ricordi di un tempo che fu’; altre volte pero’, dalle ceneri si rinasce perfino piu’ forti…
    Spero che sia cio’ che sta’ accadendo a te 🙂

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  22. Per ora quello che mi stà succedendo è una grande forza interiore.

    Sai mi è già capitato in passato… che nei momenti più brutti si verificassero episodi straordinari che altrimenti non avrei vissuto.

    Ho scoperto me stessa, le mie fragilità nascoste dall’equilibrio di chi non lascia entrare ciò che può metterlo in discussione.

    Ho scoperto una donna ed amica preziosa nella condivisione dello stesso male.

    E’ sempre così, nel momento peggiore è come se tanti angeli volassero verso me…e tutto si colora, prende più valore la vita, nel dolore mi accorgo di quanto sono in realtà felice…

    E tu per me sei come il mio piccolo lago…e mi basta ascoltarti….

    A domani Wolf…grazie.

    Scilli

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  23. In passato anche io ho avuto talvolta l’impressione che ci fosse qualcosa o qualcuno che mi lasciasse sì nelle difficoltà, ma mai così tanto da non permettermi di potermi rialzare. Quasi come se fossero prove che pero’ non si spingessero troppo in là così da divenire senza ritorno…

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  24. Che belle le foto. Che bello il lago.
    Le Isole Borromee, Stresa, Arona …

    E’ curioso come una persona che ha il mare sempre a disposizione, preferisca il lago.
    Forse hai ragione: il lago ispira tranquillità, ma anche mistero per me. Quasi più del mare.
    Il mare è libertà, immensità ma anche drammaticità.

    Un sorriso.
    Fleur

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  25. Non è che preferisco sempre il lago… Diciamo che mi ispira sensazioni diverse 🙂 In quanto a mistero… niente è più tenebroso di un mare senza il sole… ma so’ che Nessie sarebbe d’accordo con te! 😉

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  26. cio’ che mi colpisce “fuori” ha una ripercussione “dentro”.
    Altre ancora invece, sono come la roccia: appare dura, quasi intoccabile, ma perfino un graffio o una scalfitura, vi rimangono scolpiti per sempre…

    mi ritrovo molto in queste parole.
    In più per me è molto difficile perdonare chi intacca la mia serenità, duramente e dolorosamente conquistata.

    Ma vremo modo di parlarne, se ti va. Per ora va bene così.

    Grazie del passaggio

    dora

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  27. L’equilibrio è importante, spesso fondamentale. Ma è anche molto facile dimenticarci di esso. Quando si è in stato di “grazia”, ci si sente intoccabili e, pertanto, si abbassano le difese. A poco a poco così, il nostro equilibrio viene mangiato, eroso, giorno dopo giorno. Finché un giorno si scopre di essere ormai in completa balia degli eventi. Perché ad esso, alla mancanza di esso, non facciamo più attenzione fino a quando non ne sentiamo di nuovo la mancanza.

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  28. Sì, saggissimo lupofantasma, davvero “per 5 minuti di follia puoi rimetterci l’immagine, e quindi la stima, che avevi messo anni per costruire. Per una decisione avventata, puoi rompere definitivamente un rapporto che forse aveva ancora una speranza.”

    Sarò onesto: questo può accadere solo a chi è “costruito”, a chi non esprime totalmente se stesso, a chi finge, quindi a chi è ipocrita.

    Ma lo siamo tutti, chi più, chi meno.

    La colpa di chi ne è anche consapevole è quella di non fare niente per migliorarsi, per smantellare la parte costruita e lasciare sempre più spazio a quella spontanea, anche se le due modalità dovranno per forza di cose convivere.

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  29. In realtà fu’ Confucio, se non erro, a dire che bastano 5 minuti per distruggere la stima costruita in molti anni.

    E’ molto difficile poter essere perennemente “spontanei” essendo calati in una società fin dalla nascita. Qualunque società, per definizione, ha le sue regole alle quali, consapevolmente o – più spesso – inconsapevolmente, siamo soggetti. Alle quali abbiamo imparato ad adeguarci.

    Nasciamo come pagine bianche e poi passiamo l’intera vita a tentare di tornare ad essere “noi stessi”, a cancellare gli scarabocchi che ognuno, società ed esperienze comprese, hanno scritto su di noi.

    Certamente migliorarsi è auspicabile, soprattutto quando siamo consapevoli di avere carenze che possono essere eliminate o perlomeno ridotte. Se fossimo sempre noi stessi, anche in quei 5 minuti non potremmo in fondo fare altro che esprimere noi stessi. E qualunque ne fosse il risultato, esprimererebbe soltanto cio’ che noi siamo.

    Ma solitamente così non è. Solitamente noi siamo anche “le vesti” che abbiamo scelto di indossare per poter vivere in questa società.

    L’unica cosa che puo’ preservare da quei gesti inconsulti, da quegli errori, è la consapevolezza, essere “presenti” a sé stessi, essere nelle proprie azioni. Una sorta di autocontrollo che non sarebbe necessario se si potesse sempre agire in totale libertà.

    E questo è molto più facile da ottenere in stato di calma e equilibrio. Condizioni che, riconosco, sono difficili da mantenere sempre, soprattutto in un clima di competizione esasperata nella quale spesso ci troviamo.

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  30. Intanto grazie epr il commento che hai lasciato da me.
    Per quanto rigurada l’argomento di cui si stà discutendo posso dire che per me un grosso problema è la stanchezza fisica che spesso mina la lucidità mentale. Vi sono delle volte in cui davvero la voglia è solo quella di buttare tutto in mare.
    Credo che ci voglia anche quello, non è semrpe detto che essere controllati sia la cosa migliore. A volte ci vuople anche una bella catarsi.
    Altrimenti se la realtà interiore è tuttta sottosopra e non vi è spazio, non vi è neanche la possibilità di trovare la centratura. L’unica cosa che noi possiamof are è vreare lo spazio. Il rsto avviene da se.

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  31. Sì, è vero, spesso siamo vittime di circostanze più grandi di noi, di situazioni di stress incontrollabile.

    Forse la consapevolezza dovrebbe tirarcene fuori prima che avvengano “tragedie” (perdere la calma spesso lo è, anche solo a livello strettamente personale, per il senso di colpa che si prova), ma non posso escludere che esistano davvero situazioni in cui la follia sia inevitabile.

    E forse è bene sia così.

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  32. La catarsi, la “follia invitabile”, possono anche avere il loro aspetto positivo. Servono quando si è preda di situazioni paralizzanti, nelle quali da un lato non si veda via d’uscita, ma dall’altro non si riesce a muoversi nella direzione di un cambiamento.
    Il caso classico che mi viene in mente, puo’ essere quello di una relazione distruttiva, ma dalla quale non si riesca a staccarsi. La nostra capacità di fare cio’ che andrebbe fatto, viene soffocata dal timore del dolore che questo comporterebbe. Si preferisce, si sceglie quasi, di stare in una siituazione di sofferenza continua pur di non andare incontro ad una sofferenza acuta ma che, passata una determinata fase, riporterebbe a vivere.
    Alimentiamo il nostro stato di insoddisfazione giorno dopo giorno, fino ad arrivare a quella che solo apparentemente è una folle esplosione, in realtà essendo l’inevitabile ribellione ad uno stato di cose che non si riesce davvero più a sopportare.
    A questi risultati pero’ si arriva proprio perché sono mancate la consapevolezza della situazione e coraggio di fare cio’ che andava fatto… prima.
    Comunque sia, ben vengano queste esplosioni, questi cinque minuti, se sono in realtà delle piccole rivoluzioni, uno “scendere in piazza” dell’animo che rivendica il diritto della dignità di far sentire la propria voce.

    Ma non sono naturalmente questi i casi ai quali accennavo nella mia pagina iniziale, io parlavo dei 5 minuti di follia che poi si rimpiangono sinceramente. Questi a cui voi mi avete fatto pensare, appiano più come… la rivoluzione dei minuti, che della follia hanno slo l’aspetto, ma non le motivazioni distruttive.

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  33. l’odore del lago, a tratti pungente, ti attira verso le sue sponde, la notte con la luna e le luci circostanti illuminano il pozzo nero d’argento,di giorno oulsa di giochi d’oro e ti acceca e se appena appena socchiudi gli occhi vedi diamanti e piccoli luci aliene, e se lo osservi dall’ alto il vento che lo increspa e lo ondeggia crea movimenti atipici, come se un grosso pesce sconosciuto nuotasse a bordo acqua. D’estate ti avvolge nelle sue acque e immergendoti nel buio piu profondo ti regala la coscenza del tuo battito vitale, che ti rimbomba dentro. E d’autunno le sue sponde sono pura poesia, con i boschi limitrofi che si preparano a morire con uno scoppio colorato, è la decadenza più affascinante che puoi trovare in natura, e le foglie morenti che dondolano sull’acqua, mettono malinconia, vorresti prendere una piccola barca e navigare fino a dove ….e se vai la notte nei piccoli porti di lago quando c’è vento, gli alberi delle barche ti ammaliano con i loro concerto. E se è arrabbiato non lo è mai come il mare, che è più impulsivo, più minaccioso, cosi vasto che ti senti spinto nell’infinito.
    La natura è la nostra essenza, ci porta a ritrovare il nostro essere primitivi, a capire semplicemente che siamo vita che poi muore. Niente ha più rivelanza se non di essere in armonia con la calma segreta della vita che pulsa quotidianamente intorno a noi e che ignoriamo.

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  34. Grazie, Giuditta, per la tua capacita’ di trasportare chi ti legge in quei posti, semplicemente ricorrendo all’uso delle parole.

    Gia’, il richiamo della natura e’ spesso cosi’ forte perche’ e’ una dimensione nostra, naturale, innata, della quale troppo a lungo e troppo spesso, ormai, stiamo lontani. Tornare alla natura e’, in fondo, tornare a casa…

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  35. ciao dolce amico, passavo di qua ed eccomi a salutarti… tante cose da dire, e non saper mai da dove cominciare… forse un abbraccio virtuale vale piu di mille parole:)
    Baci (vieni sul mio sito,eddai!!!!):D

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